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Intervista a SIMONETTA AGNELLO HORNBY (su Via XX Settembre)

novembre 17, 2013

Ieri abbiamo pubblicato le prime pagine di “VIA XX SETTEMBRE”, il nuovo libro di Simonetta Agnello Hornby. Oggi incontriamo l’autrice.

di Massimo Maugeri

Sappiamo che Via XX Settembre si trova poco lontano dal teatro Politeama, nel cuore di Palermo. E sappiamo che è proprio in questa via che, nel 1958, lasciata Agrigento, la giovane Simonetta Agnello Hornby (all’epoca tredicenne), viene a vivere con tutta la famiglia.
La storia di questi suoi anni, a partire da quel 1958, fino al momento in cui Simonetta decide di trasferirsi in Inghilterra, è raccontata tra le pagine di questo volume che ha per titolo lo stesso nome della via che abbiamo citato.
Ne parliamo con l’autrice.

– Cara Simonetta, raccontaci qualcosa sulla genesi del libro. Come nasce “Via XX Settembre”? Da quale idea, necessità o fonte di ispirazione?
Direi che nasce dal desiderio di onorare la memoria di mia madre e di mia zia Teresa, e di raccontare ai miei nipotini come era diversa la vita di un ragazza nella Palermo degli anni ’60. E dall’amore per Palermo.

– Che tipo di esperienza hai vissuto, anche dal punto di vista emotivo, nell’intraprendere questo viaggio della memoria?
Il ricordare è sempre dolce e triste allo stesso tempo. Più dolce che triste. E mi ha avvicinato ancora di più a mia sorella Chiara, e ai miei cugini Silvano e Maria. Loro tre hanno letto il manoscritto, togliendo e aggiungendo altre storie, e censurandone altre. Ho voluto che fossero loro a decidere se quanto scritto da me era esatto o appropriato, e ad aggiungere altro. Abbiamo riso tanto, e ci siamo commossi ricordando i nostri genitori. È stato pesante scrivere su mio padre, che spuntò sulla stampa italiana per una orribile storia di donne in cui lui era rimasto coinvolto.

– Che tipo di città è la Palermo del 1958 che si presenta agli occhi della giovanissima Simonetta?
Bellissima, sontuosa. Palermo inizia essere moderna, si costruiscono palazzoni nuovi per gli impiegati della Regione. La mafia è in evidenza, e così i politici che controllano il potere della Regione. La Palermo vecchia è rimasta tale e quale dopo i bombardamenti degli americani e degli inglesi. Sembra che la città sia stata bombardata il giorno prima: mura diroccate, case sventrate, masse di rottami e di mattoni distrutti, con cani randagi e gatti in giro.

– A proposito di viaggio della memoria (e nella memoria)… se potessi tornare indietro nel tempo, c’è qualcosa che non faresti o che faresti in maniera diversa?
Non c’e nulla che non farei: facevo talmente tanto poco!!! Forse avrei studiato meglio l’inglese con Miss Smith, che non mi stava simpatica.

– Vivi in Inghilterra, ma torni spesso in Sicilia. Come sono cambiate, a tuo avviso, la via XX Settembre e la Palermo che racconti nel libro rispetto a quelle di oggi?
Via XX Settembre è irriconoscibile: ha negozi, supermercati e una quantità di bar e ristoranti che si allargano e inglobano il marciapiede. È diventata una strada chic e trendy. Irriconoscibile. Ai miei tempi ere silenziosa e severa. Palermo è cambiata totalmente. Il centro – da piazza Politeama a Piazza Massimo – non è più il posto dello shopping più elegante e gradevole, ma un centro di negozi con pochi clienti e un’atmosfera di crisi economica. Ma il cambiamento maggiore è tra la gente. I ragazzi sono simili a quelli delle altre città europee, le femmine sono trattate come i maschi: escono liberamente con gli amici, si ubriacano, a volte sembra che sia permesso loro di avere rapporti fisici con i boy-friend. I maschi sono più timidi di quelli di prima.

– Questo nuovo libro è uscito da poco, ma è già in cima alle classifiche di vendita. Che cosa ti dicono o ti scrivono i tuoi lettori che hanno già letto “XX Settembre”?
I lettori mi hanno detto che la mia esperienza non era isolata: anche loro ricordano famiglie e vicende simili. Tutto il mondo è paese.

Grazie per la chiacchierata, cara Simonetta. In bocca al lupo per tutto… e a presto!

© Letteratitudine

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