DIFFICOLTÀ PER LE RAGAZZE di Rossana Campo (Perrone editore)
di Massimo Maugeri
Si intitola “Difficoltà per le ragazze” il nuovo libro di Rossana Campo (vincitrice dell’edizione 2016 del Premio Strega Giovani). È una raccolta di quattordici racconti (pubblicata nella collana Racconti d’Autore di Perrone editore diretta da Paolo Di Paolo) caratterizzata dalla presenza di personaggi femminili che si muovono in un contesto di (appunto)… difficoltà.
Ne discuto con l’autrice.
-Cara Rossana, partiamo dall’inizio, come nasce questa raccolta di racconti?
Ti rispondo con un brano della mia introduzione: Quando ho pensato di riunire in un libro alcuni dei miei racconti scritti lungo vent’anni e più, li ho riletti, ho deciso di lavorarci ancora un po’ e ho scoperto che mi piaceva molto passare del tempo con quei miei personaggi. Ho capito che stavo facendo una mia personale cerimonia. Stavo ritrovando e salutando tutte le mie bambine e le ragazzine e le giovani donne che ho sempre amato raccontare nei miei libri e mentre facevo questo stavo salutando anche delle parti di me, dei momenti della mia vita che avevo fermato nel tempo grazie alla parola scritta. Erano parti di me diventate personaggi, erano anche delle amiche che ora mi venivano incontro e mi dicevano che sarebbero state con me per sempre. Mi è piaciuto quel nostro scambio. Come mi è piaciuto riunirle tutte insieme, era un rito per festeggiare la prima parte della mia vita di donna e di scrittora.
-Veniamo al titolo, ‘Difficoltà per le ragazze’, quali sono le difficoltà in cui si imbattono le protagoniste di questi racconti?
Mi sono accorta, dopo avere scelto i quattordici racconti, che tutte le donne e le ragazzine che sono le protagoniste delle storie, si trovano in un momento di difficoltà, appunto, sono alla fine di qualcosa, dentro cambiamenti anche difficili, dolorosi. E però li affrontano bene, da sole o con delle amiche, con allegria, malinconia, rabbia, confusione, ma sempre in un modo vitale, sincero, continuando la ricerca del loro posto nel mondo, mi pare.
-In epigrafe hai scelto una citazione di Simone de Beauvoir. Come mai?
Io ho sempre desiderato scrivere anche per raccontare le donne come le vedo io, per raccontare di me e delle donne che conosco. Pur avendo – ovviamente – letto e e amato molti libri scritti da uomini ho spesso percepito un modo di raccontare le donne che mi lasciava insoddisfatta. C’erano alcuni stereotipi in cui a volte anche i migliori cadevano. La famosa frase di Simone de Beauvoir scritta nel Secondo sesso, ‘Donna non si nasce ma si diventa’, è stata per me una rivelazione. Anche per questo ho desiderato raccontare le lotte, i conflitti e le complicazioni che devono affrontare le ragazze, le bambine e le donne per provare a essere se stesse, per portare la loro verità nel mondo, i loro desideri. Quel qualcosa di noi che cerchiamo di ritrovare, o di salvare, quelle parti di noi che sono state annullate, perseguitate, minacciate da quello che Simone de Beauvoir chiama il ‘dressage de la femme’. Cioè, l’addomesticamento, l’addestramento ad essere donne.
-Si ride, ci si commuove, e si sente tutta la complessità di queste ragazze che racconti. Tu che hai sempre scritto di donne, in questi vent’anni, quali evoluzioni vedi, se ne vedi, o peggioramenti, legati alle difficoltà di essere donne?
Da una parte le donne e le ragazze credo che oggi siano più libere, abbiano maggior libertà di scelte e movimento (per esempio rispetto alla mia generazione, ma soprattutto rispetto alle generazioni delle nostre madri e delle nostre nonne) dall’altra la società è diventata più complessa e il mercato del lavoro si è spostato in un senso ancora più liberista. I diritti dei lavoratori si sono molto ridotti e lo sfruttamento e il divario fra chi ha moltissimo e chi ha pochissimo si è accentuato. Le donne sono sempre pagate meno degli uomini e meno tutelate. Inoltre ci sono anche ministre che ci vengono a dire di fare più figli e di farli presto. La violenza sulle donne è all’ordine del giorno e forse alle ragazze servirebbe non perdere di vista tutto quello che il pensiero femminista ha prodotto in termini di libri, idee e pratiche politiche.
-Dal tuo punto di vista di narratrice di lungo corso, quale importanza dai al racconto come forma di scrittura?
Personalmente amo molto i racconti perché di solito gli scrittori che preferiscono questa misura lavorano molto sulla scrittura, sulla lingua. Avendo una forma breve si può lavorare e limare e sperimentare di più rispetto al romanzo. Ci sono scrittori di racconti che considero miei maestri, specialmente scrittrici come Grace Paley, Katherine Mansfield, Hempel Amy, Amy M. Homes.
-Grazie mille, cara Rossana
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Il libro
Difficoltà per le ragazze, per quelle che ancora non conoscono l’amore e rimangono attaccate a una promessa estiva con un gelato in mano, al caldo di una panchina. Per una madre stravagante che pensa solo alla tintarella, o a chissà cosa, e per la sua bimba “conciata come una cretina” con il “costume rosa con i volant in giro per le ascelle e per la pancia”, che non è mica un costume da donna, per lei che invece vuole sembrare già grande. Difficoltà per la Betti, che deve comprare il primo reggiseno, si vergogna e non sa neanche quale sia la sua taglia; e per la Sandra che vuole sapere come ci si sente se si aspetta un bambino, e spera di aspettarlo questo bambino per non perdere un uomo. E per altre donne, per altre ragazze, che conoscono tardi il proprio padre al tavolino di un bar o che aspettano in un motel, con un body nero di lattice addosso, un uomo conosciuto in chat.
Rossana Campo in questi quattordici racconti, con una scrittura affilata e diretta, ci trasporta in altrettante vite e nei loro intoppi e ci fa conoscere personaggi eccentrici e sballati, ma incredibilmente veri nelle loro piccole paure e confusioni, nei loro scambi schietti. La parola è carnale, fresca, e i risvolti di queste storie, nella loro leggerezza malinconica, tanto comici quanto amari.
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Rossana Campo è nata a Genova nel 1963 e vive fra Roma e Parigi.
Ha esordito nel 1992 con il romanzo In principio erano le mutande (Feltrinelli). Sono seguiti una decina di romanzi, tradotti in molte lingue, che l’hanno consacrata come una delle voci più interessanti della nostra letteratura.
Il suo ultimo libro “Dove troverete un altro padre come il mio” (2015, Ponte alle Grazie) ha vinto il Premio Strega Giovani 2016.
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