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GLI AMANTI SOMMERSI di Mattia Conti: incontro con l’autore

luglio 28, 2021

“Gli amanti sommersi” di Mattia Conti (Solferino): incontro con l’autore e un brano estratto dal romanzo

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Mattia Conti è nato a Molteno, in provincia di Lecco, nel 1989. Nel 2005 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie Il moto delle onde (OTMA Edizioni) e nel 2011 ha vinto il Premio Campiello Giovani con Pelle di legno. Nel 2013 ha ottenuto il Premio Prada Journal con il racconto Gli occhi di Malarico (pubblicato nella collana digitale Zoom Feltrinelli) e, con il cortometraggio Zona01, il premio Senzaparole indetto da Moviemax. Dopo aver lavorato per tre anni a MagnoliaTv, coniuga la sua passione per scrittura e audiovisivo presso la casa di produzione televisiva Dry Media. Con Solferino ha pubblicato Di sangue e di ghiaccio (2018).

Il nuovo romanzo di Mattia Conti, edito da Solferino, si intitola Gli amanti sommersi. Abbiamo chiesto all’autore di parlarcene

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«C’è una ragazza che cammina per ore, battendo le rive del lago di Como. È Gianna, la giovane staffetta. Cerca Neri, il comandante partigiano di cui è innamorata, scomparso nel nulla. Sa che anche a lei toccherà una fine simile ma insiste, imperterrita, nella sua ricerca.
«Da quando l’ho incrociata», ha detto Mattia Conti a Letteratitudine, «Gianna mi è entrata dentro. L’ho inseguita leggendo le sue lettere, interrogando chi ha studiato i giorni convulsi dell’arresto di Mussolini, di cui è stata protagonista. Infine, incontrando chi l’ha conosciuta.
Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)Gianna, la collegatrice, e il suo Capitano Neri: torturati dai nazifascisti, accusati di tradimento dai loro compagni di lotta e assassinati dopo la liberazione. La loro esperienza, che mescola amore, ideali, tradimento è diventata per me una vera e propria ossessione.
Chi li ha conosciuti, però, ha insistito su un punto: «Non puoi romanzare la Resistenza, non puoi aggiungere nulla alla loro storia, rischi di falsificarla.»
L’obiezione, che all’inizio mi è sembrata un cruccio da testimone, ben presto si è rivelata profetica. Ogni descrizione, battuta, sguardo a cui tentavo di dare forma mi sembrava artefatto, fasullo. Come raccontare questa storia che mi tormentava? Come farlo ottant’anni dopo, da una prospettiva completamente diversa?
Da qui l’idea di proiettare la vicenda di Gianna e Neri in un futuro prossimo, lavorando sui fantasmi di ieri e di oggi, indagando la Storia, le sue ripetizioni, i cerchi inattesi con cui stringe epoche distanti.
Per farlo, ho immaginato un domani in cui vivificare le nostre paure.
L’Italia è governata dalla Trinità, una coalizione sovranista e violenta che ha sfruttato la pandemia per imporsi. Ha trascinato il Paese fuori dall’Unione Europea, ha statalizzato i social network per mantenere il consenso e ha riempito strade e piazze di miliziani scelti per soffocare gli oppositori. Le torture dei ribelli vengono postate in diretta, come un monito.
Come sfuggire a questo controllo oppressivo? Semplice, rinunciando a ogni mezzo digitale e combattendo alla vecchia maniera: messaggi, staffette, imboscate. Così fanno i Dinosauri, la nuova Resistenza.
Attraversiamo questo mondo al fianco di tre protagonisti. Giovanna, diciannove anni, cresciuta in piena propaganda trinitaria; Marzio, ex miliziano arruolatosi con i Dinosauri; infine il dottor Glauco, ingaggiato dalla Trinità per redigere un nuovo Manifesto della Razza. Ogni capitolo affronta un arco temporale sempre più breve, passando da cinque anni a una sola ora. Questa struttura, che dilata il tempo, mi ha permesso di indagare sempre più a fondo il mondo interiore dei personaggi.
Nel corso del romanzo Giovanna e Marzio si voltano indietro, guardando alla vicenda di Gianna e Neri e sorprendendosi per le similitudini di una Storia che sembra sempre uguale a se stessa.
Ma provano anche a cambiare un destino che pare segnato, ricordandosi che è sempre possibile infrangere il cerchio della ripetizione.»

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Un brano estratto da “Gli amanti sommersi” di Mattia Conti (Solferino)

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

1

Ispeziona l’appartamento una seconda volta. Si aggiusta gli occhiali sul naso, il ponte punge tra gli occhi.
L’arredamento è scarno ma dignitoso. La geometria del piccolo angolo cottura è rotta da una stria di acqua e di schiuma. Scivola a terra, allargandosi. Le pareti sono dipinte di un rosa saturo, fastidioso. Stampe di fiori esotici appese di fianco alla finestra. Le tende turchesi vengono mosse appena dall’aria.
Ristagna una vaga puzza di ferro e di corpi; l’odore della morte gli è familiare.
Lo sguardo si blocca. Non se n’era accorto. Strano: un essere umano secco, buttato sul divanetto, come un sacco vuoto. È lei? Lo fissa schiudendo l’occhio. La pupilla le luccica come se piangesse. Allontana una mosca con la mano, le dita come stecchi. È una cavalletta con le zampe spezzate.
Valigetta, guanti sterili. Flacone uno.
Poche ore e sarà in volo per l’Italia. E se la morte cercasse lui? Potrebbe trattarsi di una trappola. Esca, topo, molla: sua zia ne costruiva di simili. Luigino sottoterra, tienimi un posto a sedere. La civiltà, fuori da quella casa, gli sembra lontana: potrebbero tritarlo, infarinarlo, farne polpette tonde al curry e venderle al mercato. Beato il leone che sarà mangiato da un uomo, perché il leone diventerà uomo. Si immagina su una zattera, affacciato a una cascata. Lo sciabordio dell’acqua, la vertigine.
Si inginocchia accanto a lei.
Ago, stantuffo. Tiopental sodico. Molto, la farà sognare. Si volta verso la finestra. Teme di individuare una sagoma spiarlo da dietro la tenda. Non c’è nessuno. Gli arriva solo il rumore delle bancarelle. Sconosciuti accalcati sulla merce. I respiri, il parlottare sommesso, cicalano come insetti. Potrebbero entrare a frotte e seppellirlo, come le cimici lo scorso inverno.
Alcol, cotone. Le tende il braccio; uno schiocco d’ossa e poi la molle resistenza della carne. La ragazza non emette alcun suono, forse non ha neanche un odore. Il lombrico della vena risplende sottopelle.
(…)
(Riproduzione riservata)

© Solferino Libri

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La scheda del libro: “Gli amanti sommersi” di Mattia Conti (Solferino)

Marzio è un comandante. Giovanna è una staffetta. Glauco è un medico, e il principale ideologo italiano di una nuova teoria della razza. Siamo negli anni Trenta del Duemila e un regime paramilitare ha preso il controllo dell’Italia. I dissidenti, in clandestinità, si fanno chiamare «Dinosauri» perché rinunciano innanzitutto a qualsiasi comunicazione digitale: il consenso e la repressione passano infatti attraverso gli smartphone, i computer, il potentissimo Social Unico. La Resistenza combatte alla vecchia maniera: messaggi, staffette, imboscate e tradimenti.
Impegnati nella ricerca di documenti fondamentali per la causa, che si trovano in mano a Glauco, Marzio e Giovanna non sanno che su di loro incombe la Storia, raccolta nel misterioso Libro degli amanti. Scritto da un vecchio partigiano, narra di Gianna e Neri, due protagonisti dell’arresto di Mussolini la cui vicenda è molto simile alla loro. Troppo simile. Quando se ne accorgono forse è già tardi per salvare l’impegno, la paternità, l’amore e persino la vita. Mentre il regime va in crisi, i Dinosauri sembrano trionfare, le illusioni crollano, Marzio e Giovanna attraversano il fuoco, avvolti dai cerchi sempre più stretti di un passato che tocca il futuro.
Con l’avventura di un amore intriso di lotta politica, Mattia Conti entra nella Storia da un’angolazione nuova, leggendola con gli occhi degli unici per cui tutto deve ancora succedere: i cittadini di domani. Gli amanti sommersi è il romanzo storico della generazione fluida: ci interroga sui sentimenti e sulle passioni politiche con uno sguardo maturo e nuovo e restituisce con ardore la Resistenza alla dimensione viva del presente.

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