Home > Articoli e varie, Interviste, Segnalazioni > LA CITTÀ NERA e UNA RAGGIANTE CATANIA di Domenico Trischitta (intervista)

LA CITTÀ NERA e UNA RAGGIANTE CATANIA di Domenico Trischitta (intervista)

agosto 4, 2021

“La città nera” e “Una raggiante Catania” di Domenico Trischitta (Algra): intervista all’autore

I due libri saranno presentati martedì 10 agosto alle 18.30, presso Catania libri, viale Regina Margherita 2, Catania. Con l’autore saranno presenti Orazio Caruso (uno dei curatori della collana assieme a Maria Rita Pennisi) e l’editore Alfio Grasso

 * * *

di Massimo Maugeri

Lo scrittore Domenico Trischitta torna in libreria con ben due volumi pubblicati da Algra: una nuova edizione di “Una raggiante Catania” (con prefazione inedita di Manlio Sgalambro) e “La città nera” (con nota di Giuseppe Pontiggia).
Ho avuto il piacere di discuterne con lui nell’ambito di questa intervista…

– Caro Mimmo, cosa significa per te tornare in libreria con ben due libri dedicati alla tua/nostra Catania?
Non ti nascondo che è una grande emozione dopo cinque anni di silenzio, avevo messo in discussione me stesso, le ragioni della scrittura. Poi il lockdown paradossalmente mi ha restituito nuova linfa, nuove motivazioni. La nostra città è una provincia anomala, caratterizzata da molte contraddizioni, che io ho vissuto nel pieno della mia formazione, nella strada ma anche nelle aule universitarie, tra sconvolgimenti politici e musicali. Tutte ragioni che mi hanno spinto a raccontarla da un avamposto periferico, privilegio creativo per il parto liberatorio di “Una raggiante Catania” e ora, finalmente de “La città nera”, fulgore giovanile e impetuoso che rientra a pieno titolo nella mia personale trilogia catanese.

– Ripartiamo dall’inizio. Parlaci del tuo intero progetto letterario dedicato a Catania. Come è nato? E come si è sviluppato?
“Una raggiante Catania” è un romanzo per me fondamentale, uno spartiacque stilistico, una rottura di argini per il riconoscimento letterario ed esistenziale. Una messa a nudo e un sincero tentativo di raccontare un mondo attraverso un dramma epocale che ha segnato le nostre vite ma anche quella di Catania. Però attraverso un occhio caleidoscopico che replicava all’esterno, con punto di vista “diverso”, il racconto doloroso dell’evoluzione contemporanea della città, come nel caso di Gerry Garozzo in “Glam city”. Poi c’era “La città nera”, il primo romanzo, rimasto nel cassetto e segregato nel silenzio. Fin quando non ti accorgi, rileggendolo, che può essere drammaticamente attuale e funzionale alla trilogia: il narcisismo dell’io narrante e protagonista che si specchia a Catania e fa i conti con il tema del viaggio, dell’accoglienza e dell’integrazione razziale.

image– Concentriamoci su questi due libri che presenterai il 10 agosto in pieno centro di Catania. Parlaci un po’ di più de “La città nera”, intanto. Cos’altro puoi anticiparci?
Un io narrante spudoratamente autobiografico si confronta con Mohamed, un ragazzo senegalese che giunge a Catania dalla Francia. I due sembrano scambiarsi i ruoli, uno alter ego dell’altro, fin quando non irrompe in città Patricia, una prostituta brasiliana che scappa da un triste destino e che incrocia il destino di un quartiere irredimibile.

– E poi, lo abbiamo già evidenziato, torna in libreria il tuo ottimo “Una raggiante Catania”. Ci offriresti qualche altro riferimento su questo libro (a beneficio, soprattutto, dei tuoi nuovi lettori)?
È un racconto familiare, autobiografico, di un dramma epocale della città: lo sventramento di un grande rione nel centro di Catania e la conseguente deportazione in un quartiere di periferia. L’annullamento della memoria e la trasformazione di una società, dunque Catania è solo un pretesto per raccontare l’evoluzione modernista (e degenerativa come avrebbe detto Pasolini) di una grande città del Sud.

– Entrambi i libri sono pubblicati da Algra, fresco vincitore del Premio Lombardi per l’editoria indipendente nell’ambito del Premio Vittorini 2021…
È stata una scelta sentimentale e inevitabile: oggi Algra è un punto di riferimento importante per la cultura catanese e siciliana. Io avevo già pubblicato due testi teatrali con loro, tra cui “L’oro di San Berillo” con le foto di Giuseppe Leone. Dunque bisognava partire da Catania per far conoscere ai nuovi lettori “Una raggiante Catania”, impreziosito da una prefazione inedita di Manlio Sgalambro, e “La città nera”, troppo tempo rimasto nel cassetto e che tanto era piaciuto a Giuseppe Pontiggia.

Grazie Mimmo. Ancora complimenti a te. E ancora congratulazioni ad Algra per il Premio Lombardi/Vittorini 2021 per l’editoria indipendente.

* * *

© Letteratitudine – www.letteratitudine.it

LetteratitudineBlog / LetteratitudineNews / LetteratitudineRadio / LetteratitudineVideo

Seguici su Facebook TwitterInstagram

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: