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IL CONFINE di Silvia Cossu (Neo Edizioni) – incontro con l’autrice

febbraio 16, 2022

“Il confine” di Silvia Cossu (Neo Edizioni): incontro con l’autrice e un brano estratto dal romanzo

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Silvia Cossu è nata a Roma nel 1969. Ha scritto per Marsilio i romanzi La vergogna e L’abbraccio, e per la collana “Strade-Blu” di Mondadori un memoir usando uno pseudonimo, tradotto in Germania. Due suoi racconti sono presenti nelle antologie I racconti delle fate sapienti (Frassinelli), e Pensiero Madre (Neo Edizioni). Per il cinema ha sceneggiato cinque film  selezionati nei più importanti festival internazionali, tra cui Berlino, Venezia, Montreal, Cinequest, Houston e Taormina.

Il confine (Neo Edizioni) è il suo quarto romanzo. Così ha scritto Renato Minore, nel commentarlo: “Silvia Cossu punta in alto, con i tempi e i modi di un racconto che, come un piccolo giallo dell’anima, con grande sapienza costruttiva, avvicina ad una più profonda domanda di senso. Quasi un viaggio iniziatico”

Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene…

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«Il confine nasce dalla figura reale di uno psichiatra sul quale diversi anni fa volevo comporre una biografia», ha detto Silvia Cossu a Letteratitudine. «Ero affascinata dalle terapie brevi nate alla fine degli anni Settanta in California, a Palo Alto, per merito di un gruppo di studiosi illuminati, in aperta rottura con il trattamento della malattia mentale e l’inquadramento dell’epoca, – che lui aveva praticato e contribuito a diffondere.

Mi interessava quell’aspirazione pionieristica di trattare la sofferenza mentale con percorsi che, durando da dieci a venti volte meno di una normale psicoterapia, si aprivano a una platea molto più estesa democratizzandone l’accesso. La convinzione quasi utopistica che una serie di disturbi si potessero risolvere con l’approccio paradossale, subliminale e strategico. (E già la definizione “subliminale” riferita a una cura, mi incuriosiva). Davvero un terapeuta può infilare dei messaggi “nascosti” per indicare al paziente la via della guarigione, come si fa per indurre comportamenti d’acquisto, distraendo la sua attenzione e comunicando direttamente al suo inconscio? E se fa questo, qual è il confine tra la manipolazione e la cura, la suggestione e l’inganno? – Per una come me, con tanti anni di analisi freudiana sulle spalle, era una specie di frontiera.
Ma l’uomo che mi ha offerto le sue confidenze, trattandomi quasi da pari, e disseminando il racconto di trappole, era talmente fuori dagli schemi nella vita reale come nella visione del disagio mentale, che l’idea iniziale di una biografia è svanita presto, e ha cominciato a imporsi una seconda traccia. Molto meno limpida, meno decifrabile, che aveva a che fare con il rapporto che andava creandosi all’interno di quello spazio immaginario. La possibilità eventuale che chi è ritratto menta, aspettando che l’altro se ne accorga. Il gioco per il quale mentre la biografa si affanna a stanare l’intervistato, quello si comporti allo stesso modo, come in uno specchio. Tanto che alla fine diventi quasi impossibile distinguere cosa è reale e cosa no. Chi sia veramente l’uno e chi l’altro.
Il libro è diventato così un romanzo di pura finzione. Dando vita a quel fantasma che per la protagonista si pone esattamente sul confine tra le proiezioni della sua mente e la realtà che insegue. Conducendola a un esito tutt’altro che scontato.
Perché, se come dice Carlo Rovelli, ciò che vediamo non è una “riproduzione dell’esterno, ma è quanto ci aspettiamo, corretto da quanto riusciamo cogliere,” al di fuori della relazione che ha con noi, l’altro non è conoscibile».

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Un brano del romanzo: “Il confine” di Silvia Cossu (Neo Edizioni)

Non è necessario essere sinceri, raccontare la verità, attenersi alla sequenza cronologica. Ci sono episodi che possono essere taciuti, circostanze modificate o del tutto rielaborate. Non sono un giudice. Non devo pronunciarmi sull’innocenza di nessuno. Sono precisamente il senso che si vuole attribuire all’insieme, alla successione di azioni che hanno definito la propria esistenza, o una parte di essa. Aderisco a ciò che il mio interlocutore vuole raccontare. Rivelo il significato di cui, a volte, è in cerca da anni. Ma non sono io che lo plasmo e gli attribuisco un valore. Sono i desideri più profondi di chi mi coinvolge a guidarmi. I sensi di colpa o le ambizioni, il bisogno di tirare una linea e trovare cosa si è inceppato, dove si è nascosto l’errore.

Posso reinventare ogni cosa di sana pianta. Gesta campate in aria che nulla hanno a che vedere con la realtà, che svelano retroscena imprevisti, divertono, fanno riflettere. Posso rendere attraente il meschino, e fare in modo che sulla carta spenda tutti i soldi che non si è goduto e ha continuamente messo in conto a chi gli stava accanto. Posso liberarlo dal rimorso e trasformare una vita mediocre in una riuscita.

Posso tutto questo. Sono in grado di farlo. E la menzogna non c’entra. È il significato ultimo che si vuole attribuire alle proprie azioni che resta, a prescindere da cosa ne pensino – o ne abbiano pensato – in vita gli altri.

(Riproduzione riservata)

© Neo Edizioni

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La scheda del libro: “Il confine” di Silvia Cossu (Neo Edizioni)

Una scrittrice mette al servizio degli altri il proprio talento. Scrive biografe per personaggi caduti in malora che vogliono raccontare la propria esistenza sotto una luce diversa.
È vero che sfrutto la vanità altrui, ma il risultato produce un conforto duraturo: la vanità è il motore morale del nostro tempo, la sua etica privata.
Viene ingaggiata da un uomo al culmine dell’ascesa sociale e professionale, un luminare che ha rivoluzionato il mondo della psichiatria e che, a diferenza dei soliti committenti, non le chiede di magnifcare la storia della sua vita, quanto di raccontare la verità che l’attraversa.
Il Confine è il corpo a corpo di una donna nell’ombra con un uomo di fama internazionale la cui figura, incontro dopo incontro, diventa sempre più inaferrabile; è la discesa in un mondo rarefatto e conturbante in cui le certezze si sgretolano; un disegno dove le identità e le fragilità si sovrappongono, quasi a sostituirsi.

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