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FEDERICA DE PAOLIS racconta LE DISTRAZIONI (HarperCollins Italia)

Maggio 27, 2022

Le distrazioniCome nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: FEDERICA DE PAOLIS racconta il suo romanzo “Le distrazioni” (HarperCollins Italia)

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di Federica De Paolis

Quando mia figlia aveva circa due anni, frequentavo un parco di quartiere. C’era una coppia che si dava sempre il cambio, uno entrava l’altra usciva. Si davano il cambio cogliendo il figlio all’improvviso. Probabilmente per evitare di farlo piangere: trovare il padre al posto della madre o viceversa, faceva sorridere il bambino. Qualche volta l’abbiamo fatto anche io e il mio compagno, lo chiamavamo “la staffetta”. Un giorno “la staffetta” per la coppia di sconosciuti, non ha funzionato, come se non avessero colto l’attimo, non si fossero capiti. Li abbiamo visti andare in direzioni opposte, e lasciare il bambino solo. Non è successo nulla, il parco era pieno di gente, abbiamo subito richiamato il padre e la madre… ma quel movimento mi si è conficcato nella testa. Ho passato quasi dieci anni a pensare a quell’istante. E se ci scrivessi una storia? mi dicevo. Com’è possibile, che anche per un solo istante, padre e madre abbiano contemporaneamente mollato il colpo. Che cosa è successo? Che tipo di relazione c’era tra quei due?
Poi, tre anni fa, ho cominciato a lavorare per una trasmissione. Un format semplice, si dovevano raccontare storie di fecondazione assistita, una con esito positivo, una con esito negativo. Ho iniziato a intervistare delle coppie e ho scoperto, attraverso le loro storie, che il percorso della fecondazione assistita era stato durissimo, molti di loro durante quei mesi avevano finito per allontanarsi, addirittura una coppia si era lasciata una settimana prima della nascita della figlia. Perché? Perché il sesso era stato azzerato, perché la donna era piena di ormoni, perché la volta prima aveva perso un bambino e si era sentita immensamente sola, mentre lui si sentiva tagliato fuori, aveva “messo lo sperma in un barattolo e basta”, così diceva.  Finalmente lei era incinta, ma avevano litigato per sette mesi consecutivi e alla fine si erano lasciati. L’uomo, mi aveva sorpresa, dichiarando: “Il padre non sono io. Quelle sono solo le mie cellule”.
Federica De Paolis - WikipediaSolo le mie cellule?
Il punto è che dal momento in cui una donna rimane incinta è già madre mentre per un uomo non è assolutamente così. Quando si diventa padri? Ne Le distrazioni questa è una domanda molto presente.
I miei personaggi hanno cominciato a prendere forma. Un uomo e una donna che per una distrazione perdono un figlio, un uomo e una donna che hanno fatto di tutto per avere quel bambino e alla fine, quando erano prossimi al parto invece di amarsi, avevano finito per detestarsi. Eppure restano assieme, perché lei ha avuto un’incidente, proprio qualche giorno prima del parto. Ecco. Cosa succede se si perde un bambino? E chi volevo raccontare, lui o lei? Entrambi. Così li ho seguiti, in terza persona, ho dedicato un capitolo a Viola e uno a Paolo e avanti così per un romanzo che dura un solo giorno. Unità di tempo e di luogo. Ambientato per strada. C’è il cielo della capitale, ci sono i rifiuti che attanagliano Roma (l’Italia intera), c’è una nube tossica che si sprigiona nell’aria perché una discarica di cui Paolo è responsabile, ha preso fuoco. È simbolica, come un cattivo presagio, un monito infausto: lui alza gli occhi per seguirla e perde la cosa che gli è più cara al mondo. Chi è Paolo e chi è Viola? Come sono arrivati a quell’attimo, dopo tanto desiderio?
Lo spiego mentre li catturo in un quartiere di Roma, il villaggio Olimpico che somiglia al loro amore, edificato in un battito di ciglia e poi abbandonato al suo destino. Un quartiere ombra, un posto “qualunque” come i miei personaggi. Persone normali, semplici, eppure piccoli grandi eroi. Molto diversi per esempio, dai personaggi di Bambini nel tempo di McEwan, un romanzo che affronta una tematica molto simile ma con un passo assai diverso. Il mio romanzo scava nella coppia: ho fatto un viaggio a 360 gradi riuscendo a ribaltare la realtà: la stessa che rappresento nella scena iniziale. Sono andata indietro mentre Paolo e Viola camminavano in avanti.  E ho scoperto una cosa importantissima, che le distrazioni non sono “movimenti” casuali, sono piccole dissociazioni che ci allontanano dalla realtà perché per qualche ragione, in quel momento, diventa insopportabile. Eppure abitano le nostre vite. E mi sono interrogata anche sulla memoria. Quali sono i ricordi che conserviamo? Ho cercato di rispondere a questa domanda, che per me resta, la più importante di tutte. C’è un verso di una poesia di Cardarelli che mi perseguita da anni, recita: “I ricordi, queste ombre troppo lunghe del nostro breve tempo”.  Si chiama Passato e chissà perché, mi è rimasta incollata addosso.

(Riproduzione riservata)

© Federica De Paolis

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La scheda del libro: “Le distrazioni” di Federica De Paolis (HarperCollins Italia)

Viola, come ogni giorno, ha portato Elia ai giardinetti del quartiere. Da quando ha avuto l’incidente, poco meno di due anni prima, tutto le è faticoso, quasi insopportabile. Così come sono insopportabili i continui ritardi di Paolo. Per questo, quando lo vede arrivare da lontano, Viola non aspetta neanche che entri nel parco e se ne va. Ma proprio in quel momento lui è raggiunto da una telefonata, deve tornare in ufficio, un impianto di cui è responsabile ha preso fuoco. Elia, che ha solo diciotto mesi, resta solo. Abbandonato al suo destino. In una porzione di Roma grigia e desolata come una landa. Prima che la coppia si accorga che è scomparso passano secondi, minuti. Poi, la consapevolezza. Dov’è Elia? Si è solo allontanato? Qualcuno lo ha preso? Chi può essere stato? C’entrano i Rom del campo vicino? O riguarda il lavoro di Paolo, che da avvocato ha a che fare con persone influenti e corrotte? Oppure potrebbe averlo trovato Dora, l’inseparabile amica di Viola, che Paolo non sopporta? Dopo la vittoria del Premio DeA Planeta, Federica De Paolis torna mettendo in luce tutto il suo talento. Come in un romanzo di Donna Tartt, Le distrazioni compone una sinfonia di sentimenti e generi: indaga nella vita di una coppia, scandaglia le relazioni famigliari, rovescia la realtà, mentre il tempo inesorabile scorre. Federica De Paolis si conferma unica nel raccontare il lato oscuro della normalità, i silenzi, le omissioni, le piccole menzogne e le verità impronunciabili. E, dando corpo a una delle paure più atroci di un genitore, regala ai lettori un romanzo esplosivo e intensissimo, fino allo straordinario, inatteso, finale.

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Federica De Paolis è nata a Roma nel 1971. È dialoghista cinematografica e autrice televisiva. Ha insegnato allo IED e insegna alla scuola di scrittura creativa Molly Bloom. Tra i suoi libri precedenti, tradotti in numerose lingue e adattati per il cinema, il romanzo vincitore del Premio DeA Planeta 2020: Le Imperfette.

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