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IL CASTELLO DEI FALCHI NERI di Marcello Simoni (Newton Compton): intervista all’autore

giugno 28, 2022

undefined“Il castello dei falchi neri” di Marcello Simoni (Newton Compton): intervista all’autore. In libreria dal 28 giugno

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di Massimo Maugeri

Esce oggi il nuovo romanzo di Marcello Simoni intitolato Il castello dei falchi neri” (Newton Compton).

Siamo nell’Anno del Signore 1233. Il protagonista del romanzo,  il nobile Oderico Grifone, torna a casa in questa grande magione nelle campagne napoletane dopo aver preso parte alla crociata di Federico II. Come a volte accade, il tempo cambia persone e situazioni…

Così come per i precedenti libri ho avuto il piacere di discutere in anteprima con Marcello Simoni di questa sua nuova creatura letteraria…

– Marcello, raccontaci qualcosa sulla genesi di questo tuo nuovo romanzo. Come nasce “Il castello dei falchi neri”?
Nasce dalla duplice idea di scrivere un medieval thriller costruito su una vicenda familiare e caratterizzato da delitti “spettacolari”. Delitti, intendo, che faranno saltare il lettore sulla sedia.

– In epigrafe leggiamo questa citazione tratta da “Le mille e una notte (Pensai che sul sole fosse passata una nuvola ma, dato che eravamo d’estate, mi meravigliai e, alzata la testa mentre stavo guardando, vidi un uccello di grande mole, con ali larghe, che volava nell’aria: era esso che aveva coperto l’occhio del sole nascondendolo all’isola). In che modo si lega al romanzo? E come la commenteresti?

Uno degli argomenti centrali di questo romanzo è la falconeria. Un’arte venatoria molto praticata durante il Medioevo, anche se non ancora “codificata” così come accadrà nei secoli successivi. Il falcone è, in questo periodo, un animale dotato di un forte valore simbolico, al punto da ritrovarsi citato e classificato persino in libri insospettabili come il Tresor di Brunetto Latini. Ma intorno a questo rapace nascono anche splendide leggende orientali come quella del ruc, che Marco Polo confonde con il grifone. Mi riferisco all’enorme uccello da rapina incontrato da Simbad nei racconti delle Mille e una notte. Un uccello che non sfugge nemmeno all’occhio bibliofilo di Borges.

Marcello Simoni (foto di Ugo Zamborlini)

– Veniamo ai personaggi del romanzo. Parlaci di Oderico Grifone. Come lo descriveresti ai nostri lettori?
Un giovane che condivide lo stesso DNA di Robin Hood e di Ulisse. Figlio di un falconiere di nobile schiatta, Oderico è il protagonista assoluto di questo romanzo. Reduce dalla crociata in Terra Santa (quella che permise a Federico II di riconquistare pacificamente Gerusalemme), fa ritorno a una Napoli completamente diversa da come l’aveva lasciata. Una Napoli piena di insidie che egli dovrà affrontare con l’aiuto dei suoi fratelli: Landolfo, monaco cantore, e Aloisia, andata in sposa a un signorotto di dubbia fama. Affiancandosi a queste due figure, il giovane Grifone riscopre un senso di famiglia che, dopo cinque anni trascorsi in Oriente, pareva essersi sopito. Ma Oderico dovrà anche rapportarsi con un’altra persona estremamente importante per la sua vita: Fabrissa, la sua promessa sposa, che ora rischia di diventare la moglie di qualcun altro…

– Approfondiamo la conoscenza di Aloisia (sorella di Oderico) e Fabrissa (sua amante). Due personaggi femminili molto interessanti. Che tipo di persone sono?
Pur essendo molto diverse tra loro, Aloisia e Fabrissa sono entrambe donne forti, determinate a ottenere ciò che vogliono e a spezzare gli schemi sociali pur di raggiungere i loro scopi. Si tratta, in altre parole, di eroine imprevedibili. Quel genere di eroine che evitavo di inserire nei miei primi romanzi perché non volevo che succedesse loro nulla di male. Ma col tempo ho imparato a sporcarmi le mani, e ad apprezzare il valore di un personaggio femminile che, subendo qualche angheria, cresce, trasformandosi in un meraviglioso diamante grezzo.

– Cosa puoi dirci, in generale, sulla famiglia di Oderico e sul feudo dei Grifoni?
Si tratta di una famiglia di origini longobarde. Una stirpe di falconieri che vive in un castello isolato nella campagna di Napoli, in cima a una collina selvosa. L’orgoglio, l’antichità del sangue e la pratica della più nobile tra le arti venatorie, la falconeria, fanno dei suoi componenti persone caparbie, innamorate del loro stile di vita e abituate a combattere per ciò che è loro. Così è Oderico, ma anche suo padre: l’arcigno Aldelmo Grifone detto l’Uccellatore, una delle figure più complesse del romanzo.

– Il romanzo contiene tue illustrazioni. Cosa puoi dirci da questo punto di vista? 
Il disegno è un compagno imprescindibile delle mie fasi di scrittura e di ricerca. Spesso, prima di mettere i pensieri su carta, sento la necessità di tradurli in immagini abbozzando qualche schizzo in inchiostro di china, per rendermi meglio conto di quale impatto avranno sulla trama alla quale sto lavorando. Mi diverte molto l’idea che i lettori, tra le pagine dei miei libri, possano trovare alcuni di questi disegni, così da potersi meglio allineare con il mio immaginario. Del resto, il cervello (il mio, almeno) funziona come una telecamera: prima di elaborare una storia, deve decidere da quale angolazione inquadrarla.

– Gira voce che fra le pagine di questo romanzo compaia anche Ignazio da Toledo, il tuo famoso mercante di reliquie…
Posso solo dire che, fin dal primo capitolo, i lettori s’imbatteranno in un personaggio che si nasconde dietro un enigmatico nome arabo: Al-Qalam…

– Direi di non aggiungere altro, caro Marcello. Grazie per le tue risposte. Lasciamo il resto alla scoperta dei lettori.

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La scheda del libro: “Il castello dei falchi neri” di Marcello Simoni (Newton Compton)

Anno Domini 1233. Dopo aver preso parte alla crociata di Federico II, il nobile Oderico Grifone, ormai diventato uomo, fa ritorno alla dimora di famiglia, una grande magione nella campagna di Napoli. Il rientro, tuttavia, non è dei più felici. Sua sorella, Aloisia, è stata data in sposa a un uomo di dubbia reputazione, mentre Fabrissa, una giovane aristocratica con la quale Oderico, prima di partire per la Terra Santa, aveva intrecciato una storia d’amore, è promessa a un altro. Come se non bastasse, la famiglia sembra essere caduta in disgrazia e il castello, un tempo ricco e prospero, versa ora in uno stato di abbandono. Pur non riuscendo a comprenderne il motivo, Oderico intuisce che la madre, il padre e il fratello minore gli nascondono qualcosa. Qualcosa che riguarderebbe il feudo dei Grifoni, una collina sulla quale in molti vorrebbero mettere le mani a causa di un antico segreto custodito tra i suoi fitti boschi. Nel tentativo di risollevare le sorti della famiglia, Oderico resterà coinvolto, suo malgrado, in una serie di efferati delitti che sembrano avere uno stretto legame col più grande motivo d’orgoglio del suo casato: la nobile arte della falconeria.

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Marcello Simoni è nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo e bibliotecario, laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi storici; con Il mercante di libri maledetti, suo romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. Ha vinto inoltre il premio Stampa Ferrara, il premio Salgari, il premio Ilcorsaronero e il premio Jean Coste. La saga che narra le avventure di Ignazio da Toledo ha consacrato Marcello Simoni come autore culto di thriller storici: i diritti di traduzione sono stati acquistati in diciotto Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato numerosi bestseller tra cui la trilogia Codice Millenarius Saga e la Secretum Saga, vendendo oltre un milione e mezzo di copie.

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