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LA MASCHERINA DI LINUS di Toto’ Cali’ & Assia La Rosa

settembre 16, 2022

https://64.media.tumblr.com/5a35c8f3e738c3e4fe6b497f23e68463/d3f2ad8404efdac6-b5/s1280x1920/eb4d9aaae2b9c8a6f524e986fa58996bb9571c31.jpg“La mascherina di Linus” di Toto’ Cali’ & Assia La Rosa (Domenico Sanfilippo Editore)

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 di Alessandro Russo

È possibile che una passerella colorata da settantatré illustrazioni umoristiche, ben impaginata e corredata da didascalie d’autore possa trasformarsi in letteratura?
La risposta è si, certamente, se l’intera narrazione ha un suo perché, il montaggio è cinematografico e il lavoro complessivo sta molto al di là delle ordinarie banalità. Si parla del volumetto La mascherina di Linus del disegnatore Totò Calì e della giornalista Assia La Rosa, Domenico Sanfilippo Editore, pp143, in edicola a €6.50 in abbinamento con La Sicilia. Grappoli di vignette a colori disposte in fila indiana aventi ciascuna per filo conduttore la pandemia da Covid 19: un affresco tagliente, un lavoro pregevole.
Una cosa è certa, tanto meglio scriverla qui subito; allorquando si prenda un qualsiasi libro tra le mani, è opinione comune dire o sentir dire che ogni lettura è un viaggio alla scoperta di noi stessi e che in qualcheduna delle pagine sfogliate ci si ritrova parte della nostra vita. «Oggi –ci è stato detto nel marzo 2020- c’è qualcosa che non va, ma da domani andrà tutto bene.» Improvvisamente, però dall’oggi al domani è arrivata l’Apocalisse; pertanto La mascherina di Linus appartiene propriamente a tutti noi, né del resto potrebbe essere altrimenti.
https://64.media.tumblr.com/bfadecfbfd585d960fb946d130ea8166/d3f2ad8404efdac6-16/s1280x1920/af1f8a3aa17a8e1bbd35860a0f5e130d873a6075.jpgGli autori non lo definiscono libro ma solo un modo per riflettere in maniera insolita sulla pandemia e le caricature pungenti che contiene ci fanno sorridere oggi dello scombussolamento che ci ha colpiti ieri. È insomma La mascherina di Linus un testimone silenzioso della resistenza quotidiana al Coronavirus, la metafora d’un tempo rarefatto e cristallizzato, lo specchio fedele delle imponente battaglie combattute. Non si tratta di roba di poco conto.
La mascherina di Linus è un diario di bordo ironico che mette a fuoco i comportamenti della gente catanese barricata in casa nei due anni della pandemia; un lunario che sdrammatizza e insieme esorcizza il lungo tempo del lockdown, le restrizioni e le misure di sicurezza. Un piacevole almanacco da leggere d’un fiato, conservare e rileggere di tanto in tanto.
Vignette di tutti colori, tipologie e misure, come le tantissime mascherine ancor oggi appiccicateci addosso sul volto come delle calamite.
Orbene, in appendice a La mascherina di Linus ci sono perfino i tweet e le riflessioni di Gino Astorina, Luigi Busà, Pietrangelo Buttafuoco, Giuseppe Castiglia, Daniele Garozzo, Guia Jelo, Igo La Mantia, Antonello Piraneo, Antonio Presti, Elita Schillaci, Manuela Ventura, Antonino Raspanti e Luca Vullo.
«A chi è sopravvissuto a questa pandemia, -recita la quarta di copertina- a chi purtroppo non c’è più, a chi potrà essere salvato anche solo da un sorriso.» 
«Tra il serio e il faceto – sottolineano Assia&Totò –  c’è un libricino che è testimonianza di un tempo vissuto trattenendo il respiro e quella mascherina, un po’ come la copertina del bambino della compagnia dei Peanuts, ormai è diventata tanto familiare da non lasciarci più. Quella mascherina rappresenta la sensazione di disorientamento che ha colpito tutti noi, oggi spesso seminudi senza quella protezione, che ci ha tenuto al riparo dal maledetto virus, pur schermando sorrisi ed espressioni. Il terrore di non riuscire più ad affrontare il mondo che ci circonda senza quel rassicurante pezzettino di stoffa, riaffiora sovente tra i nostri pensieri. La “safety blanket” dei giorni nostri è simbolo di paure, incertezze, vertigini che hanno attraversato come lampi questo cielo di Covid».
«Il Comix-19 -così Assia La Rosa- che vuole far sorridere sulle cose, quelle serie.»
«Una storia tanto paradossale – conclude Totò Calì – ha bisogno di un libro altrettanto paradossale.»

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