Gian Marco Griffi e Valentina Perniciaro vincono il Premio Mastercard Letteratura 2022

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Sono stati annunciati i vincitori della terza edizione del Premio Mastercard Letteratura, il nuovo riconoscimento per la narrativa italiana vicino a chi condivide la passione per i libri e per i progetti solidali.
È Gian Marco Griffi con Ferrovie del Messico (Laurana Editore) ad aggiudicarsi l’ambito Premio.
[Leggi lo speciale di Letteratitudine dedicato a “Ferrovie del Messico” di Gian Marco Griffi (Laurana Editore): incontro con l’autore e un brano estratto dal romanzo]
“Il Mastercard continua a distinguersi non solo per l’alta qualità delle opere partecipanti, ma anche per l’impegno concreto in favore delle Ong operanti nelle zone più sofferenti del pianeta” dice Donatella Di Pietrantonio.
Gian Marco Griffi, al quale va un riconoscimento di 10 mila €, ha deciso di devolvere il premio in solidarietà – di ben 100 mila € – privilegiando Busajo , ONLUS che opera in Etiopia per il recupero delle bambine e dei bambini di strada, che riceverà 40 mila €, mentre la parte restante verrà equamente suddivisa tra Caritas Italiana, Save the Children e Progetto Rwanda.
“Sono davvero orgoglioso di aver vinto un premio letterario di grande rilevanza nazionale, bastano i nomi della giuria e i miei compagni di finale, tutte scrittrici e tutti scrittori importanti. E sono stato felicissimo di aver contribuito a devolvere fondi benefici per quattro ONG il cui lavoro è fondamentale. Ho scelto di devolvere i 20mila euro ulteriori a Busajo perché ho ritenuto che il loro progetto di acquistare un macchinario tipografico per stampare libri fosse estremamente delineato e mi auguro che grazie a questi 40mila euro donati da Mastercard riescano a realizzarlo. La libertà, individuale e sociale, passa sempre attraverso i libri e la cultura” commenta Gian Marco Griffi
“Come ogni parola conta in letteratura” dice Sebastiano Nata “così ogni gesto conta nell’essere accanto a chi è in difficoltà e combatte per la propria crescita umana. Questo è il messaggio del nostro Premio”.
A Valentina Perniciaro con Ognuno ride a modo suo (Rizzoli) va il Premio Mastercard Letteratura Esordienti. All’autrice va un riconoscimento di 3 mila €.
“Ringrazio tutti i giurati per questo Premio e lo dedico a tutti i corpi e le menti sbilenchi, perché possano riappropriarsi delle strade del mondo e del loro diritto alla felicità” dice Valentina Perniciaro.
Vi ricordiamo la Sestina e la Terna dei finalisti
Premio Mastercard Letteratura:
- Luciano Allamprese – Il vecchio figlio, Atlantide
- Ginevra Bompiani – La penultima illusione, Feltrinelli
- Pino Cacucci – L’elbano errante, Mondadori
- Gian Marco Griffi – Ferrovie del Messico, Laurana Editore
- Nadia Terranova – Trema la notte, Einaudi
- Chiara Valerio – Così per sempre, Einaudi
Premio Mastercard Letteratura Esordienti:
- Andrea De Spirt – Ogni creatura è un’isola, il Saggiatore
- Valentina Perniciaro – Ognuno ride a modo suo, Rizzoli
- Giulia Serughetti – Amore assoluto e altri futili esercizi, Marcos y Marcos
La cerimonia di premiazione, condotta da Giorgio Zanchini, si è svolta in occasione della Fiera Più Libri Più Liberi. L’evento è stato trasmesso in diretta streaming sui canali social (Facebook e YouTube) della fiera.
Sono intervenuti, insieme ai finalisti, i giurati Carlo D’Amicis, Donatella Di Cesare, Maria Ida Gaeta, Filippo La Porta, Marco Lodoli, Annamaria Malato, Sebastiano Nata, Valeria Parrella, Sandra Petrignani.
“Siamo felici di aver sostenuto per il terzo anno consecutivo il Premio Mastercard per la Letteratura, che celebra il talento letterario degli italiani con riconoscimenti che uniscono la passione per la scrittura e la solidarietà, un valore quest’ultimo sempre più importante. Si tratta infatti di un’iniziativa che sta molto a cuore a Mastercard, da sempre vicino alle passioni degli italiani, e ci spinge a sostenere la diffusione della cultura per una società sempre più sostenibile, inclusiva e digitale”, commenta Michele Centemero, Country Manager Italy di Mastercard
La giuria completa del Premio Mastercard Letteratura è composta dai giurati appena citati a cui si aggiungono Donatella Di Pietrantonio, Angelo Ferracuti, Carlo Lucarelli, Antonio Spadaro, Emanuele Trevi (Presidente) e Sandro Veronesi.
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Le schede dei due libri vincitori
“Ferrovie del Messico” di Gian Marco Griffi (Laurana Editore)
Se cercate dell’avventura, in questo romanzo ne troverete a bizzeffe. Se cercate della letteratura, con questo romanzo ne farete una scorpacciata. I luoghi e i tempi: Asti, Repubblica Sociale Italiana, febbraio 1944; su e giù per le ferrovie del Messico, tra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso. I personaggi (non tutti): Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria, tormentato dal mal di denti, incaricato di compilare una mappa delle ferrovie del Messico (l’ordine viene dall’alto, molto dall’alto); Tilde Giordano, ragazza bellissima e folle, imbevuta di letteratura, della quale Cesco si innamora all’istante e perdutamente; Steno, devotissimo fidanzato di Tilde, partigiano senz’armi; don Tiberio, prete di città confinato a Roccabianca a causa di certe sue insane passioni; Epa, cartografo samoano (delle Samoa tedesche); Adolf il Führer e la sua consorte Eva, alle prese con l’abuso di anglicismi; Angelo detto Angelino detto Angelito detto Lito Zanon, addetto cimiteriale alla bollitura di cadaveri; Mec il muto, suo sodale fin dai tempi in cui insieme costruivano ferrovie in Sudamerica; le due Marie, entrambe di nome Maria; Bardolf Graf, impiegato amministrativo, ignaro motore immobile di tutta la storia; Ettore e Nicolao, informatissimi e misteriosi clienti fissi del night club segreto l’Aquila agonizzante, prossimi ai partigiani; Gustavo Adolfo Baz, autore del volume Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México; Edmondo Bo, frenatore poeta, o poeta frenatore, o frenatore e poeta, in ogni caso alcolista e oppiomane; l’orribile Obersturmbannführer Hugo Kraas, amante dell’arte italiana, discutibile golfista e spietato SS; Giustina Decorcipo, compagna d’orfanotrofio di Ettore e Nicolao, violentata e uccisa e gettata sul bordo della strada a sedici anni; Feliciano, bambino morto. Con Ferrovie del Messico Gian Marco Griffi ci ha dato un grande romanzo corale, spassoso e commovente, giocoso e profondo, realistico e fantastico, avvincente senza tregua, scritto con una lingua quasi parlata, sempre cordiale tanto nel registro comico quanto in quello drammatico, e tuttavia letteratissima. Se i numi tutelari di Griffi sono senz’altro Jorge Luis Borges e Carlo Emilio Gadda (e fanno capolino qua e là Roberto Bolaño, Thomas Pynchon e – com’è logico – i Monty Python), il risultato è del tutto originale.
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“Ognuno ride a modo suo. Storia di un bambino irriverente e sbilenco” di Valentina Perniciaro (Rizzoli)
Sirio nasce nel 2013, prematuro ma sano. Solo otto giorni dopo le sue frettolose dimissioni il suo cuore si ferma: una “morte in culla” scampata che porta i rianimatori alla sentenza di stato vegetativo. Sirio invece oggi cammina e comunica a modo suo, malgrado la diagnosi di tetraparesi spastica e paralisi cerebrale, la tracheostomia, gastrostomia e sordità: parole che non hanno fermato la sua simpatia, voglia di felicità e ricerca di autonomia. Fuori dagli stereotipi del bambino speciale e delle madri coraggio, la famiglia di Sirio ha iniziato a raccontare in rete la necessità di assistenza, il bisogno di condivisione e socialità, la valorizzazione delle diversità, scegliendo di dar voce a chi voce non ha con la giusta dose di ironia e irriverenza.