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Effetto Festival 2022: l’impatto dei Festival sui consumi culturali

dicembre 19, 2022
Effetto Festival 2022: l’impatto dei Festival sui consumi culturali
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La ricerca ‘Effetto Festival’, curata da Guido Guerzoni, docente di Museum Management dell’Università Bocconi, da Giulia Cogoli, organizzatrice di festival ed eventi culturali, con la collaborazione delle ricercatrici Margherita Bocchi, Claudia Campanella, Lisa Giovannitti e Flaminia Iacobucci e giunta quest’anno alla sua settima edizione.
Ecco i 9 festival coinvolti nella ricerca: Capalbio Libri, Dialoghi di Pistoia, Procida racconta, Passaggi Festival, Festival della Mente, Festivaletteratura, pordenonelegge, festivalfilosofia e BookCity Milano.
La ricerca nazionale ha indagato nella prima parte – attraverso la somministrazione di un questionario di 25 domande, cui hanno risposto circa 3.000 partecipanti – il rapporto tra festival, lettura e consumi culturali. Nella seconda, invece, si è interessata del fenomeno del volontariato festivaliero, attraverso la predisposizione di un secondo questionario, a cui hanno risposto 841 volontari.

Un’indagine interessante che ha consegnato risultati legati alla partecipazione a festival culturali sia dal vivo sia da remoto. Il profilo emerso è quello di un pubblico fidelizzato e affezionato, con una netta prevalenza del genere femminile, e della fascia di età compresa tra i 50 e i 70 anni. Di questo pubblico, la maggior parte si considera un ‘consumatore culturale’ e presta tempo e attenzione ad attività culturali diverse. Un’abitudine consolidata dei frequentatori dei Festival è quella di leggere almeno 2 libri l’anno (88%), preferendo il formato cartaceo e l’acquisto in librerie generaliste. I festival, secondo l’indagine, attirano i loro pubblici grazie alla possibilità di approfondire la conoscenza di temi conosciuti ma anche di approcciare argomenti nuovi e stimolanti. Inoltre, influenzano gli interessi personali e professionali (99%) e stimolano la lettura (94%), in particolare di saggi.
Le conclusioni della ricerca confermano che: la presenza dei festival stimola la lettura e gli interessi culturali dei partecipanti; il pubblico cerca sempre più ‘prodotti’ di qualità, di cui diventare frequentatore abituale e affezionato; la fruizione in presenza si compenetra sempre più a quella digitale (dal 2020 in poi) quindi ci sono infinite formule ancora da esplorare.
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