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AVERE TUTTO di Marco Missiroli (Einaudi) – recensione

gennaio 16, 2023

Avere tutto - Marco Missiroli - copertina“Avere tutto” di Marco Missiroli (Einaudi)

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di Daniela Pellegrino

È giugno e Sandro Pagliarani torna a Rimini, dove lo attende il padre Nando, un uomo testardo, con il torace da nuotatore e un destino interrotto. Inizia così Avere tutto, l’ultimo libro di Marco Missiroli pubblicato da Einaudi. Un romanzo audace, che in poco più di centocinquanta pagine concentra sentimenti dal fisico robusto e le ossa forti ed emozioni fragili, come le paure e i desideri. La storia è quella di una famiglia monca che ha già perso Caterina e in cui padre e figlio lottano insieme per affrontare la partita più grande. Sono pagine di ricordi e di gesti semplici, che disegnano la quotidianità di un tempo con nostalgia e tenerezza, accompagnati inoltre dalla fantasia di una vecchia domanda: “dove vorresti essere con un milione in più e parecchi anni in meno?”.
Il vizio del gioco, la passione indomata per il rischio, la voglia di avere tutto. Le carte tra le mani, i pensieri che corrono in testa, la vita che scappa e non va via da sola.

“Ballavano il boogie-woogie, ballavano gli anni Sessanta e la mazurka, ballavano i lenti. Ballavano i Queen e i Daft Pank, ballavano Secondo Casadei. Facevano le gare di shag. Autunno Inverno Primavera Estate. Ma il loro tempo di ballo era il mese dopo la chiusura finale degli ombrelloni, con Rimini ancora stravolta e le giacche appena stanate dagli armadi. Allora scorticavano i piedi. Mettevano i dischi appena svegli e montavano le forze fino al crepuscolo, nelle stanze di casa, i talloni e le suole a sbacchettare, in garage, i polpacci tesi e le braccia a fiocco, finché la sera non entravano nelle piste e tiravano mattina. E li vedevi rientrare scombinati, le pieghe nei vestiti e i colletti storti. Sul resto scontrosi, inafferrabili, distratti. Nando e Caterina e il loro fuori stagione. Scaramàz, come lo chiamava lei”.

Un libro che trascina il lettore con sé nel rapporto tra padre e figlio, nei loro dialoghi diretti e talvolta di poche parole, quelle che bastano per intendersi. Un romanzo di “cose vere”, in cui tutto è incredibilmente reale e Sandro diventa subito una persona familiare: un vicino di casa, un compagno di scuola ormai cresciuto, un ex.

Avere tutto si legge a sorsi grandi come chi ha sete e beve dalla bottiglia. Si prende a morsi, come chi ha fame e mangia a bocca aperta: che maleducato! E allora siate maleducati anche voi con questo romanzo, fategli le orecchiette negli angoli, sottolineate le frasi con la matita (la penna no. Va bene tutto, ma…!), lasciate che vi attenda sul comodino se la notte avete troppo sonno. Con me certe sere è stato paziente. Ve lo consiglio, se avete voglia di un libro schietto e non avete paura di un pezzo di vita in più oltre alla vostra. Buona lettura!

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La scheda del libro: “Avere tutto” di Marco Missiroli (Einaudi)

Dove vorresti essere con un milione di euro in più e parecchi anni in meno? Un figlio, il ritorno a casa, la partita finale con la sua famiglia. E quell’ossessione che lo muove da sempre: la vita non è avere di più, è rischiare per avere tutto.

Un romanzo tesissimo e profondo sulle passioni che ci rendono vivi, sugli amori mai dimenticati, su chi scrive il proprio destino dando fuoco all’anima. Sui padri e le loro eredità nascoste.

I gabbiani a Rimini non urlano mai. In nessuna stagione dell’anno, neanche quando Sandro torna a casa dopo aver vissuto a Milano, e trova suo padre con la testa sempre piú dura. Neanche quando passano i mesi e si accorge di essere rimasto lí con lui per affrontare la loro partita piú grande, facendo un vecchio gioco: dove vorresti essere con un milione di euro in piú e parecchi anni in meno? Da giovane Nando Pagliarani aveva il torace da nuotatore e un destino interrotto. Ha lavorato sui bus turistici, fatto il ferroviere, posseduto il bar America, ma l’unica voce che dovrebbe esserci sul suo documento d’identità è: ballerino. Perché lui e sua moglie hanno ballato come diavoli, in tutte le competizioni della riviera romagnola. Ballavano per vincere. Anche a Sandro piace vincere, è una malattia di famiglia. Ma la sua danza è pericolosa. Le prime volte al tavolo da gioco era lui il tizio da spennare, poi è diventato lo sbarbato da tenere d’occhio. Quel che è certo è che prima aveva un lavoro stabile e programmava con Giulia un futuro. E adesso? Cos’è rimasto a Sandro, che voleva avere tutto? Cosa rimane a ciascuno di noi, ogni volta che sfidiamo la fortuna? Marco Missiroli firma il suo romanzo piú potente e maturo, raccontando la febbre di un giovane uomo pieno di slanci e difetti, di una città di provincia che vive alla grande solo una stagione all’anno, di una famiglia arsa dall’amore e dalla smania.

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