“Sixty” di Caterina La Rosa (Algra)
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di Consuelo Consoli
L’imprevisto, a volte, si nasconde dietro il vetro di una finestra, in un’inquieta notte di ottobre, mentre i pensieri incalzano e il sonno diviene un miraggio. Questo è quanto accade a Victoria Wilson, la protagonista di “Sixty”, che, alle quattro del mattino, tenta di blandire i suoi dubbi sorseggiando una tisana. Che ne è stato, si chiede la donna, della forza rivoluzionaria che sentiva ardere in corpo e che le faceva credere che sarebbe riuscita a cambiare il mondo? È proprio questa la vita che desiderava?
La gonna a pieghe, a motivi floreali, la camicetta amaranto, il cerchietto con gli strass che ha indossato per spegnere le candeline del suo sessantesimo compleanno, la identificano come una persona matura, tranquilla che ha ottenuto quanto si prefiggeva, ma è davvero così?
Giallista per indole e passione, questa volta Caterina La Rosa, ci regala un thriller che pur obbedendo ai canoni della letteratura di genere, si discosta dai suoi precedenti per i risvolti e l’approfondimento psicologico.
Tutto quello a cui va incontro Victoria, in seguito alla notte fatidica che segna la linea di demarcazione tra il prima e il dopo, scaturisce sempre dai suoi pensieri, dal confronto con i bilanci inevitabili che si traggono quando si raggiunge un’età nella quale sembra impossibile tornare indietro e sovvertire tutto.
Come avrebbe continuato a condurre la sua esistenza, Victoria, se i pungoli del dubbio non l’avessero spinta ad alzarsi e a mettersi a quella finestra?
Fra interrogativi e incertezze laceranti, ”Sixty” procede delineando sempre più nitidamente il ritratto di una donna con la quale diviene naturale empatizzare fino a perdersi nei suoi stessi rovelli.
Braccata dal rimpianto, Victoria precipita continuamente in una condizione di pericolo incombente, inducendo il lettore a domandarsi se riuscirà a salvarsi.
Sullo sfondo le località nelle quali le vicende si svolgono: Clearville e Alberton. La prima è la classica cittadina americana con le villette a schiera e gli immancabili giardini che le recingono, in cui gli abitanti conducono una vita in apparenza tranquilla, organizzando barbecue e scambiando due chiacchiere tra la potatura di una siepe e un’altra, rivelando in realtà un disagio appannato dall’uso eccessivo di alcool e di psicofarmaci, la seconda, Alberton, un impervio paesino di montagna dove il candore della neve sembra schiarire e far luce sulle incertezze fino a farle dileguare.
L’autrice riserva largo spazio alle descrizioni paesaggistiche, tramutando i luoghi da semplici corollari a elementi funzionali che ben si coniugano al progredire del racconto. Luoghi in cui si avverte quel respiro di denuncia sotterranea e di autoflagellazione tanto caro a Roth.
Il thriller, intriso di quella suspense che ne rende appassionante la lettura, non manca di indagare sui personaggi che ne popolano le pagine: il passato di Amanda, l’avvenente psicologa che sostiene Victoria, la frustrazione dell’ispettore Thompson, l’inadeguatezza un po’ comica del tenente Malory, il cui stesso cognome la dice lunga sulle sue traversie esistenziali, tratteggiando identikit rapidi ma non per questo meno profondi. A questo si associano diversi temi su cui domina quello della solidarietà femminile con l’implicazione della protezione reciproca che le donne sanno scambiarsi fra di loro.
Sorretto da un ritmo incalzante che non demorde mai, “Sixty” è infine un libro che scuote le coscienze e che induce a domandarsi se esista un’età definitiva, inappellabile, nella quale bisogna congedarsi da sogni e aspettative e attendere l’ultimo traguardo come una liberazione o, al contrario, sia sempre possibile cogliere l’opportunità di un cambiamento. Un metathriller sospeso tra mistero e sentimento che offre una risposta univoca e confortante: l’amore, che è il motore di tutto, può sempre redimere e ricondurre alla vera essenza. Basta annusarlo come un buon profumo speziato e lasciarsene inondare.
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La scheda del libro: “Sixty” di Caterina La Rosa (Algra)
Victoria è una tranquilla bibliotecaria, con una vita agiata e serena, ma priva di emozioni. Eppure, proprio nel giorno del suo sessantesimo compleanno, avviene qualcosa di imprevedibile che stravolgerà la sua esistenza e la costringerà a rimettersi in gioco. Perché nella vita tutto può cambiare all’improvviso. A qualunque età.
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Caterina La Rosa ha insegnato Lingua inglese e francese nei licei ed è attrice presso il laboratorio teatrale di Nicola Costa. Giallista per passione, ha organizzato concorsi letterari e progetti di sceneggiatura, ottenendo premi nazionali. È stata finalista in diversi concorsi letterari e i suoi racconti sono presenti in numerose antologie. Per i tipi di Algra ha già pubblicato Il gallo canta alle sei (2017). Sixty è il suo quarto romanzo.
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