“Echi” di Gabriella Maggio (Il Convivio, 2022)
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Gabriella Maggio è nata e vive a Palermo. Per Spazio Cultura Libreria Macaione cura il Circolo dei Lettori. Organizza eventi culturali come “La poesia è parola, rassegna dei poeti palermitani “per l’Associazione VOLO. Collabora con riviste e blog e fa parte di numerose accademie culturali. Nel 2019 ha pubblicato presso l’editore Il Convivio una raccolta di poesie “Emozioni senza turbamento” con la prefazione di Dante Maffia.
Di recente, ancora per i tipi de Il Convivio, ha pubblicato la silloge intitolata “Echi“.
Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene…
– Cosa puoi dirci sulla genesi di questa tua silloge intitolata “Echi”? Come nasce?
“Echi” è la mia seconda silloge pubblicata da Il Convivio; si è costruita casualmente, poesie dopo poesie scritte senza uno scopo esplicito di pubblicazione. Come sempre mi succede la decisione è venuta all’improvviso. Così le ho riviste tutte e le ho inviate al Premio Carrera, bandito da Il Convivio, casa editrice già nota come affidabile. Ho ottenuto la “Menzione di Merito” ed ho avviato la pubblicazione.
– C’è un filo conduttore che lega le varie poesie? Cosa puoi dirci a tal proposito?
Il filo conduttore mi è stato chiaro nel momento della rilettura e mi ha guidato nella scelta del titolo Echi. Come ha ben intuito Giacomo Failla, autore dell’immagine di copertina del libro, queste poesie sono l’esito di un colloquio con me stessa, di una riflessione sui miei affetti più cari, sul trascorrere del tempo, sul mio senso d’inadeguatezza e solitudine, sui miei pensieri su temi d’attualità.
– Quali versi ci offriresti in lettura come rappresentativi di questa tua raccolta di poesie?
“E ridere così”
E ridere così, per niente
per le piccole cose d’ogni giorno
che si confrontano e scontrano
con questa nostra salda realtà
che resiste malgrado tutto
più forte del diamante
E trovarsi così all’improvviso di fronte
alla fine di una giornata
per raccontarsi gli incontri e le parole
tra sorsi di vino rosso
e sguardi profondi negli occhi
fino all’anima a sommuoverla
ora che il tempo è mite
e si sta volentieri sul balcone
E intanto scorre questo tempo epico
di assoluta vertigine che vuole tatto e suono.
– Perché hai scelto proprio questi versi come maggiormente rappresentativi della silloge?
Perché esprimono la tensione verso una relazione autentica ,con le persone e le cose, semplice e nello stesso tempo intensa. So pure che è molto difficile , a volte però ne giunge l’eco.
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La scheda della silloge: “Echi” di Gabriella Maggio (Il Convivio, 2022)
“Un libro di poesia non è tale per i contenuti, per quel che “racconta” o recupera della propria e delle altrui esistenze, ma per il come le parole rievocano, riaprono gli spazi della mente e del cuore, per come si scava nell’imponderabile, nell’infinito. E bisogna dire che la poetessa ha saputo respirare la bellezza dei ricordi e la compiutezza del presente con una fibrillazione emotiva che coinvolge, che accende la curiosità, e immette nel circuito delle percezioni rare che producono le scintille della poesia… Perciò si legga questo libro con l’animo sgombro e si entrerà nella magia di un mondo ricco di umanità, teso ai valori autentici del vivere, aperto ai venti della felicità.” (dalla prefazione Dante Maffia).
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