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FRECCE NELLE NEBBIA di Gaspare Francesco Montemagno (Carthago) – poesia

febbraio 1, 2023

Frecce nella nebbia - Gaspare Francesco Montemagno - copertina“Frecce nella nebbia” di Gaspare Francesco Montemagno (Carthago, 2022)

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Gaspare Francesco Montemagno è nato a Catania nel 1966.
È medico ospedaliero e da sempre ama leggere, ascoltare musica e le arti visive in particolare la fotografia.
Dall’adolescenza scrive poesie. Ha frequentato corsi di scrittura della “Scuola Holden” di Torino. Per Carthago ha pubblicato la silloge “Frecce nella nebbia“.
Gli abbiamo chiesto di parlarcene…

– Cosa puoi dirci sulla genesi di questa tua silloge intitolata ” Frecce nella nebbia”? Come nasce?
Ho scritto poesie da sempre e da sempre le ho buttate nel cestino perché ritenute non molto interessanti.
Scrivere è una passione di sempre, in particolare poesie, ma non solo.
Ad un certo punto della mia vita ho attraversato un periodo di crisi e quindi di revisione del mio vissuto e ho scardinato ogni singolo aspetto di esso per poi rimetterlo al posto giusto.
Dopo questo tempo di crisi ho deciso che avrei dato corpo ad un progetto: scrivere e pubblicare le mie poesie come segno di un passaggio. Questa decisione è stata un punto di svolta, infatti mi ha dato la forza di credere ancora in me stesso, di concretizzare un sogno da non lasciare nella mia mente trasformandolo in una illusione.
Ho riscosso vari consensi delle mie poesie, tra cui dei premi a concorsi letterari.

– Perché questo titolo (“Frecce nella nebbia”)?
https://i0.wp.com/www.carthago.it/wp-content/uploads/2022/05/gaspare_francesco_montemagno.jpg?resize=300%2C300&ssl=1Il titolo della silloge è nato a seguito di conversazioni con una mia amica psicoterapeuta (Clelia Gambitta) citata nella presentazione della pubblicazione che mi è stata vicina in momenti complessi della mia vita.
Durante le nostre chiacchierate io le dissi che lei mi sembrava come un arciere che scoccava frecce nella nebbia.
Il suo lavoro è centrato sull’ineffabile, su ciò che esiste e non si vede. Per tale motivo, a mio modo di sentire, lei si trova a procedere per istinto, per intuizione, scagliando delle frecce dentro l’animo umano. La risposta a tali frecce varia da persona a persona provocando una reazione, talvolta postuma. La freccia, infatti può viaggiare per un tempo indefinito raggiungendo il bersaglio con un lungo intervallo di tempo o per un breve tragitto e colpire il bersaglio rapidamente. Si potrebbe dissertare ancora su più aspetti, ma questa è in sintesi la motivazione. Quale aspetto è più ineffabile della poesia e riguarda il luogo delle nostre emozioni e della nostra anima?

– C’è un filo conduttore che lega le varie poesie? Cosa puoi dirci a tal proposito?
Il filo conduttore è uno: le emozioni o i sentimenti della mia vita di ogni giorno. Le poesie sono apparentemente sganciate fra loro in quanto toccano temi ed emozioni diverse fra loro.
Di fatto nascono nella mia vita quotidiana di fronte a ciò che sperimento fuori e dentro me. Gli incontri, le persone, le osservazioni della natura, la memoria, sono tutte frecce, appunto, che raggiungono bersagli  profondi nascosti anche a me,  ma che fanno risuonare delle corde della mia mente e che si traducono in parole.
La mia speranza, anzi il mio sogno è che le parole possano toccare anche chi legge evocando sensazioni ed emozioni anche diverse dalle mie ma che abbiano una risonanza nella propria anima.
La poesia, a mio modo di vedere, parte dal personale per divenire universale, ovvero le parole non possono riguardare solo chi scrive, altrimenti è solo un fatto personale. Le parole usate per tradurre l’emozione devono essere leggibili e traducibili in un sentimento in qualunque posto ed in ogni cultura. Questo ragionamento è oggettivamente poco facile da comprendere nel mondo occidentale in cui la ragione domina su tutto e non si educa più all’attenzione delle emozioni, aspetto fondamentale della vita.

– Quali versi ci offriresti in lettura come rappresentativi di questa tua raccolta?
Le parole non dette
smuovono l’anima.
Fiumi in piena
Trascinano con sé
i detriti dal cuore
trasportandoli negli abissi
del mare
Dove solo nel silenzio
possono danzare.
Finalmente parole libere

– Perché hai scelto proprio questi versi come maggiormente rappresentativi della silloge?
E’ difficile rispondere perché il rischio di spiegare una poesia o di commentarla, può essere riduttivo. Tuttavia rispondo a questa domanda con i versi di una poesia della silloge, coerentemente con le altre risposte, in quanto ritengo che le poesie siano componimenti di parole che danzano dentro ogni uomo, anche il più cattivo o il più sterile ( la sterilità dell’animo può essere poesia essa stessa). Lascio ognuno di voi al silenzio delle proprie parole.

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Frecce nella nebbia - Gaspare Francesco Montemagno - copertinaLo sguardo che cerca… Incipit di una silloge di poesie in cui è prepotente il richiamo ad una interiorità vissuta in ogni verso di questa raccolta. Vi è un continuo altalenare fra elementi della natura, oggetti e parole dell’anima: un incontro fra il mondo fuori e quello dentro di noi, a volere sottolineare l’unità dell’animo umano. Il vento, elemento presente in molte poesie, così come le nuvole o la pioggia fanno da protagonisti. Il richiamo al vento con la sua forza, la sua capacità di pulire, di smuovere gli ostacoli che incontra e di penetrare dentro le fenditure diventa metafora dei movimenti dell’anima. Le nuvole, che riempiono il cielo e lo animano, suggeriscono il dinamismo dei sentimenti che è proprio dell’intimità di ogni uomo. In alcune poesie, però, il prendere chiara ispirazione da elementi naturali viene messo da parte e le parole rivelano, senza alcun filtro, ciò che l’io lirico vuole comunicare al lettore.
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