È morto lo scrittore giapponese Kenzaburō Ōe (Uchiko, 31 gennaio 1935 – Tokyo, 3 marzo 2023) è stato uno scrittore giapponese, premio Nobel per la letteratura nel 1994. Aveva 88 anni. La famiglia ha diramato la notizia solo oggi, 13 marzo, in modo da poter celebrare in forma privata il funerale.
Le sue opere, in Italia, sono pubblicate dall’editore Garzanti
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Il 3 marzo 2023 la letteratura internazionale ha perso uno dei suoi più grandi scrittori: Kenzaburō Ōe. Un autore “che con forza poetica crea un mondo immaginario in cui vita e mito si condensano per formare uno sconcertante ritratto dell’attuale condizione umana”: questa la motivazione del Premio Nobel per la Letteratura conferito allo scrittore giapponese nel 1994.
Nato a Uchiko, in Giappone, nel 1935, Ōe ha studiato letteratura francese all’Università di Tokyo prima di dedicarsi alla scrittura.
Una delle sue prime opere, il racconto Animale d’allevamento, pubblicato nel 1958, gli valse il prestigioso Premio Akutagawa. Nel 1961 scrisse Seventeen, in cui descriveva l’ambiente del fanatico estremismo nazionalista di destra.
Nel 1963 nacque il suo primo figlio, Hikari, affetto da una gravissima lesione cerebrale. Quest’esperienza lasciò una traccia profonda nella sua opera. Con Un’esperienza personale (1964) Ōe descrive la vicenda di un padre che rifiuta la menomazione del figlio e pensa di ucciderlo. Il libro è un atto d’accusa contro i pregiudizi sociali nei confronti dell’handicap. Nel 1967 vinse il Premio Tanizaki con Il grido silenzioso, nel 1973 il Premio Noma e nel 1982 il Premio Yomiuri-bungaku. In quest’opera recupera poeticamente l’esperienza della realtà rurale descrivendo un ritorno al villaggio d’origine del protagonista e la riscoperta delle tradizioni e del folklore originari. Nella vita reale la lotta di Ōe fu premiata e il figlio Hikari divenne uno dei più noti compositori del Giappone. Nel 1969 vinse il premio letterario Noma con Insegnaci a superare la nostra pazzia. Il titolo cita un verso del famoso poeta inglese W.H. Auden. Profondo conoscitore della letteratura occidentale, Ōe usava spesso richiami più o meno evidenti ad autori stranieri.
Nel 1994, Ōe è diventato il secondo scrittore giapponese ad essere premiato con il Nobel per la letteratura, dopo Yasunari Kawabata nel 1968.
Le opere di Ōe spaziano dalla narrazione intimista alla fantasia politica, dal commento sociale alla riflessione sulle questioni esistenziali. Molte delle sue opere affrontano temi delicati come la guerra, la malattia mentale, la morte e la disabilità, oltre che le tensioni tra la cultura giapponese e quella occidentale. I suoi romanzi sono noti per la loro complessità stilistica e tematica.
Oltre alla sua attività di scrittore, Ōe ha svolto un ruolo importante nella vita politica e culturale del Giappone. Era noto per le sue posizioni liberali e per il suo impegno politico in difesa della pace, dei diritti civili e della giustizia sociale.
Ōe è stato coinvolto in diverse campagne pacifiste e antinucleari e ha scritto libri sui bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki e sull’Hibakusha. Dopo aver incontrato il famoso attivista antinucleare Noam Chomsky a una cerimonia di laurea ad Harvard, Ōe iniziò la sua corrispondenza con Chomsky inviandogli una copia dei suoi appunti di Okinawa.
Nel 2013 organizzò una manifestazione di massa a Tokyo contro il nucleare. Ōe ha anche criticato i tentativi di modificare l’articolo 9 della Costituzione del Giappone, che rinuncia per sempre alla guerra.
Molti dei suoi scritti sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, russo, cinese, italiano, spagnolo ed altre lingue.
È deceduto all’età di 88 anni nelle prime ore del 3 marzo 2023; la notizia della sua morte è stata divulgata dalla famiglia solamente il 13 marzo in modo da poter celebrare in via privata il funerale.
(Fonte: Wikipedia e varie)
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