“V13. Cronaca giudiziaria” di Emmanuel Carrère (Adelphi)
Postfazione di Grégoire Leménager. Traduzione di Francesco Bergamasco
Emmanuel Carrère presenta V13 in Italia. In coda all’articolo, le notizie sul tour
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Scandito in tre parti – « Le vittime », « Gli imputati », « La corte » –, V13 raccoglie, rielaborati e accresciuti, gli articoli (apparsi a cadenza settimanale sui principali quotidiani europei) in cui Emmanuel Carrère ha riferito le udienze del processo ai complici e all’unico sopravvissuto fra gli autori degli attentati terroristici avvenuti a Parigi il 13 novembre 2015 – attentati che, tra il Bataclan, lo Stade de France e i bistrot presi di mira, hanno causato centotrenta morti e oltre trecentocinquanta feriti.
«Io non sono rimasto coinvolto negli attentati, e nessuno dei miei cari lo è stato», ha dichiarato Emmanuel Carrère. «Però mi interessa la giustizia. In un libro ho descritto lo scenario di una Corte d’assise, in un altro l’oscuro lavoro di un tribunale di istanza. Il processo che si apre oggi non sarà, come a volte si dice, la Norimberga del terrorismo: a Norimberga gli imputati erano alti dignitari nazisti, qui sono figure di secondo piano, dato che quelli che hanno ucciso sono morti. Ma sarà qualcosa di altrettanto enorme, qualcosa di inedito, e voglio seguirlo: primo motivo. Un altro è che, pur non essendo un esperto di Islam, e tantomeno un arabista, mi interessano anche le religioni, le loro mutazioni patologiche – e questa domanda: dove comincia il patologico? Dove comincia la follia, quando c’è di mezzo Dio? Che cos’ha nella testa quella gente? Ma il motivo fondamentale non è nemmeno questo.
Il motivo fondamentale è che centinaia di esseri umani accomunati dal fatto di aver vissuto la notte del 13 novembre 2015, di esserle sopravvissuti o di essere sopravvissuti a quelli che amavano, si presenteranno davanti a noi e parleranno. Un giorno dopo l’altro, ascolteremo esperienze estreme di morte e di vita, e penso che, fra il momento in cui entreremo in quell’aula di tribunale e quello in cui ne usciremo, qualcosa in noi tutti sarà cambiato. Non sappiamo che cosa aspettarci, non sappiamo che cosa succederà. Coraggio».
Ogni mattina, per quasi dieci mesi, Carrère si è seduto nell’enorme « scatola di legno bianco » fatta costruire appositamente e ha ascoltato il resoconto di quelle « esperienze estreme di morte e di vita » – le testimonianze atroci di chi ha perduto una persona cara o è scampato alla carneficina strisciando in mezzo ai cadaveri, i silenzi e i balbettii degli imputati, le parole dei magistrati e degli avvocati –, e lo ha raccontato, come solo lui sa fare, senza mai scivolare nell’enfasi o nel patetismo, e riuscendo a cogliere non solo l’umanità degli uni e degli altri (sconvolgente, ammirevole o abietta che fosse), ma anche, talvolta, la quasi insostenibile ironia dei discorsi e delle situazioni. Da questo viaggio al termine dell’orrore e della pietà, da questo groviglio di ferocia, di fanatismo, di follia e di sofferenza, Carrère sa, fin dal primo giorno, che uscirà cambiato – così come uscirà cambiato, dalla lettura del suo libro, ciascuno di noi.
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Di Emmanuel Carrère, che è nato e vive a Parigi, Adelphi ha pubblicato undici titoli, l’ultimo dei quali, Yoga, nel 2021. V13 è apparso in Francia nel settembre del 2022.

Emmanuel Carrère: V13, Cronaca giudiziaria
Postfazione di Grégoire Leménager
Traduzione di Francesco Bergamasco
Adelphi Edizioni, Milano 2023, La collana dei casi 143, pagine 267, euro 20,00
In copertina: Lucio Fontana, Concetto spaziale (1966- 1967). Idropittura, graffiti e buchi su tela (100 × 81 cm). Collezione privata. © fondazione lucio fontana, milano, by siae 2023
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APPROFONDIMENTI SU “V13. Cronaca giudiziaria” di Emmanuel Carrère (Adelphi)
Emmanuel Carrère è noto per i suoi romanzi di grande impatto emotivo e biografici. Su tutti, “Limonov”. Nel suo ultimo lavoro, intitolato “V13”, Carrère ci guida attraverso il processo giudiziario di coloro che furono coinvolti negli attentati terroristici di Parigi del 13 novembre 2015. Durante il processo, Carrère si è immerso nel Palais de Justice di Parigi, dove ha lavorato come cronista per “Le Nouvel Observateur”.
Abbiamo ascoltato alcune interviste rilasciate ai media francesi, in cui l’autore racconta come ha vissuto questa esperienza e cosa lo ha spinto ad accettare questa sfida.
Carrère spiega che, nonostante la sua passione per i reportage e l’avventura, il lavoro di cronista giudiziario si è rivelato molto più difficile del previsto.
In primo luogo, si è trovato a dover affrontare una situazione statica, passando molte ore seduto in tribunale ad ascoltare le testimonianze. Tuttavia, non si è scoraggiato e ha deciso di portare comunque avanti il lavoro, con la consapevolezza di avere l’opportunità di assistere a un evento storico importante.
In secondo luogo c’era anche la preoccupazione di non avere abbastanza materiale per scrivere, poiché molti dei suoi colleghi avevano già scritto di questo evento terribile in modo eccellente. Tuttavia, il lavoro settimanale gli ha permesso di trovare nuovi angoli e nuove prospettive sulla storia, diventando una sorta di terapia personale per elaborare il dolore e la sofferenza di fronte a tanta violenza.
In terzo luogo, va evidenziata la difficoltà determinata dal confronto quotidiano con la sofferenza delle vittime e dei loro familiari. In tal senso si è instaurato un legame di empatia con loro, e ciò ha consentito a Carrère di vivere il processo non solo come osservatore esterno ma da persona coinvolta emotivamente.
Durante il processo, Carrère ha seguito da vicino i vari passaggi, cercando di capire cosa fosse successo e perché. Ha trascorso molti mesi in tribunale, prendendo appunti, intervistando le persone coinvolte e cercando di ricostruire la dinamica degli eventi. Questo lavoro ha richiesto molta dedizione e impegno, ma alla fine è riuscito a produrre una serie di articoli di grande impatto e di grande valore.
“V13”, è dunque il risultato di questa esperienza. Il titolo si riferisce alla data degli attentati, il 13 novembre, e alla stazione della metropolitana “Stade de France”, dove uno degli attentati è stato effettuato. Il libro è una raccolta delle sue cronache, riviste e ampliate con nuove informazioni; ma è anche un testo letterario intenso e commovente che ci offre una visione unica del processo giudiziario degli attentati terroristici di Parigi. Grazie alla sua esperienza di cronista giudiziario, Carrère è riuscito a offrire un’analisi dettagliata degli eventi, una testimonianza toccante delle vite delle vittime e dei loro cari e una riflessione sul significato della giustizia e del perdono.
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EMMANUEL PRESENTA IN ITALIA V13
ROMA, 25 marzo, ore 17.00
LIBRI COME Auditorium Parco della Musica, via Pietro de Coubertin, 30
Con Francesca Mannocchi
Ingresso con biglietto > Auditorium
MILANO, 27 marzo, ore 18.30
Piccolo Teatro Strehler, Largo Greppi 1
Con Daria Bignardi
In collaborazione con BOOKCITY MILANO
Ingresso libero fino a esaurimento posti
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