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IL LUSSO DELLA GIOVINEZZA di Gaetano Savatteri (Sellerio) – recensione

marzo 24, 2023

Il lusso della giovinezza : Savatteri, Gaetano: Amazon.it: Libri“Il lusso della giovinezza” di Gaetano Savatteri (Sellerio)

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di Rosalia Messina

La giovinezza, la maturità, la vecchiaia: è un grande classico, quello del confronto (e dello scontro) fra generazioni, da Turgenev a Pirandello a Tomasi di Lampedusa. Il lusso della giovinezza di Gaetano Savatteri ne parla con il tocco leggero e l’ironia che caratterizzano la scrittura dell’autore, il quale lascia che fatti, personalità e relazioni interpersonali emergano con naturalezza dai fitti e illuminanti dialoghi tra i personaggi.
I protagonisti, attorniati da molti personaggi interessanti, sono già noti ai lettori di Gaetano Savatteri: Saverio Lamanna, scrittore e, se l’occasione si presenta, investigatore a tempo perso; l’amico, spalla e confidente Peppe Piccionello. Ciascuno dei due è a modo suo stravagante e ha un’originale visione del mondo.
Nell’intreccio di questo romanzo i ventenni, i quarantenni e perfino i settantenni (questi ultimi rappresentati dal vulcanico padre di Saverio, dalla sua graziosa ancorché non più giovane compagna e da una saggia zia) sono più vicini fra loro di un tempo, tutti usano i cellulari, Google, Wikipedia: la distanza tuttavia resta, nella contrapposizione eterna fra l’aspirazione giovanile a cambiare il mondo costruito dalla generazione precedente e le delusioni di chi non ha cambiato neppure il proprio orizzonte esistenziale; la novità della nostra epoca, forse, che Savatteri coglie bene, riguarda coloro che si avviano alla fine della vita ma non si rassegnano ad attendere inerti l’inevitabile epilogo. In questo romanzo le generazioni si confrontano, si misurano, si detestano ma cercano anche di coltivare progetti comuni. Come dice Saverio, “Non esistono generazioni perdute o ritrovate. Siamo nel nostro tempo. Certi momenti ci incontriamo, facciamo un pezzo di strada assieme e poi proseguiamo per la nostra strada”.
L’elemento giallo ‒ una morte misteriosa, forse un incidente, forse un omicidio ‒ non fa slittare la narrazione verso la trama tradizionale imperniata sull’indagine. La morte di un personaggio in circostanze poco chiare, come si usa dire nel linguaggio giornalistico, coinvolge un’intera comunità e suscita sentimenti contrastanti: ed è su questi che l’autore mette l’accento.
Il prologo vede lo scrittore Lamanna alle prese con il suo editore che lo spinge a scrivere: in un dialogo gustoso l’editore esprime le sue preoccupazioni per il marketing e l’algoritmo “che stabilisce a quale pagina deve cadere il primo colpo di scena, dopo quante pagine deve esserci il secondo, quando deve arrivare il primo morto e a quale punto inserirne un altro”; l’autore si mostra poco incline a lasciarsi guidare dalle ragioni del mercato. Tuttavia, per la gioia dell’editore, il morto arriva già al primo capitolo, attraverso una telefonata di Suleima, giovane fidanzata del quarantenne scrittore, che annuncia la dipartita di Steve. Ovvero Steve Parker, che secondo Wikipedia è “nato a New York nel 1956, negli anni Novanta era stato marketing manager della «Zagat», la guida ai ristoranti più cool e posh degli Stati Uniti”. Dopo la grande crisi avviata nel 2008 dal crollo della Lehman, “ricompare tra Castelbuono e Isnello”. In poche righe Lamanna lo descrive come il “milionario americano che voleva investire sulle Madonie, circondato di giovani siciliani open minded, belli di fama e di sventura nei sobborghi delle grandi città europee, decisi a mettere a frutto il loro know-how cosmopolita per un nuovo Rinascimento siciliano”. L’ambientazione madonita, montana, con i paesaggi innevati e le giornate fredde, è inconsueta, distante dagli stereotipi del mare e del sole.
Del gruppo di giovani siciliani open minded fanno parte Suleima, Emma, nipote di Piccionello, Carlos e Constance, tutti sconvolti dal ritrovamento di Steve in fondo a un burrone.
Ma com’è accaduta la disgrazia? Lamanna avanza subito dubbi sulla dinamica dei fatti ma, come già si è accennato, non è l’investigazione il tema centrale. Il cuore del romanzo sta nelle contraddizioni di una terra in cui i confini tra il bene e il male non sono mai netti e niente è come sembra; le stesse contraddizioni che ogni siciliano vive quotidianamente dentro se stesso e dove un vecchio detto recita che “chi nasce mafioso muore sbirro”.

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La scheda del libro: “Il lusso della giovinezza” di Gaetano Savatteri (Sellerio)

https://sellerioit.cdn-immedia.net/upload/assets/files/841,it,12794/12243-3.jpgI vecchi e i giovani. Su questo motivo di fondo Gaetano Savatteri costruisce l’indagine, ricca di energia comica, del «giornalista disoccupato, di successo, Saverio Lamanna» e del suo compare Peppe Piccionello. Muore Steve, un milionario americano deciso a investire in Sicilia. Non era soltanto un uomo d’affari, era un idealista che voleva contribuire a una scossa salutare contro l’immobilismo gattopardesco. Attorno a lui una squadra di giovani entusiasti, venuti da ogni parte. Tra di loro c’è Suleima, la splendida compagna di Saverio che, andato a consolarla, si trova a curiosare nelle attività dell’imprenditore appena deceduto. Steve è precipitato dal ciglio di una strada, ma non si sa come, e non è ben chiaro nemmeno come sia arrivato in quel posto. Per Lamanna troppe cose non tornano e inizia a sospettare che non si tratti di un incidente.
Si sa inoltre che due personaggi, come ombre scure in contrasto con la luminosità dei giovani collaboratori, incombevano sul percorso di vita e d’affari della vittima, il vecchio don Cesare e il potente imprenditore Nicodemo. Sembrano la vecchia mafia delle campagne e la nuova mafia del business. O è solo un’apparenza?
Lo scenario, in questo nuovo capitolo della serie, non è il mare azzurro e blu di Màkari. Ma siamo sulle Madonie dell’antica città di Castelbuono, che, seppure a pochi chilometri dal mare di Cefalù, si trova in montagna in mezzo alla neve.
L’intero romanzo è attraversato da alcune domande cruciali.
È possibile in Sicilia, laboratorio sociale d’Italia, una svolta che veda protagonisti i giovani? È possibile in questo scorcio di millennio per un giovane restare nel nostro paese, affermarsi professionalmente e contribuire al suo sviluppo?
Ma soprattutto è ancora possibile un dialogo tra generazioni?
Di fronte a questi interrogativi Saverio Lamanna appare del tutto spaesato, attraversa infatti l’età di mezzo, quella in cui si pagano i biglietti a prezzo pieno, senza riduzioni né per giovani né per vecchi.

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Gaetano Savatteri (Milano, 1964), cresciuto in Sicilia, vive e lavora a Roma. Con questa casa editrice ha pubblicato: La congiura dei loquaci (2000, 2017) La ferita di Vishinskij (2003), Gli uomini che non si voltano (2006), Uno per tutti (2008), La volata di Calò (2008) e La fabbrica delle stelle (2016), Il delitto di Kolymbetra (2018), Il lusso della giovinezza (2020) e Quattro indagini a Màkari (2021).

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