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Archive for the ‘Catania e dintorni’ Category

GIUSEPPE GIARRIZZO, LA SICILIA, LA STORIA E L’OMAGGIO DI CATANIA

A CATANIA, L’OMAGGIO A GIUSEPPE GIARRIZZO

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di Lucia Russo

Non un monumento, ma un docufilm, ovvero uno strumento audiovisivo vivo e moderno è stato scelto per celebrare, il 13 aprile al teatro Massimo Bellini di Catania, un illustre studioso di storia quale è stato Giuseppe Giarrizzo (Riposto 1928 – Catania 2015), mostrandone il profilo intellettuale con particolare riguardo alla sua visione del Sud e lo sguardo premonitore sulle ultime generazioni.
La prima proiezione de “Il Sud non ha bisogno di lacrime”, docufilm con cui l’Accademia di Belle Arti di Catania, presieduta da Lina Scalisi e diretta da Gianni Latino, ha voluto rendere omaggio alla memoria dello storico per formazione e professione, nonché preside per quasi trent’anni della Facoltà di Lettere (oggi Disum) dell’Università di Catania, è stata aperta al pubblico e con la partecipazione di oltre 150 storici riuniti in questi giorni al Monastero dei Benedettini per l’assemblea della Sisem (Societa italiana per la Storia dell’età moderna). Presenti in sala anche i giovani autori di questa prima produzione del corso di Cinema dell’Accademia di Belle Arti di Catania. Leggi tutto…

CHIODO DELLA TERRA di Roberto Zito (Scatole Parlanti)

Chiodo della terra - Roberto Zito - copertina“Chiodo della terra” di Roberto Zito (Scatole Parlanti)

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Roberto Zito è nato a Catania nel 1987. Laureato in Filologia moderna, ha vinto il primo premio nella categoria Racconto breve al concorso letterario “Premio Themis – I Edizione”. È stato finalista in due edizioni del concorso “Scrivere di cinema – Premio Alberto Farassino”, indetto dall’Associazione Cinemazero, dalla Fondazione Pordenonelegge e dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Ha collaborato con l’Università di Catania per la realizzazione del cineforum in lingua originale Learn by Movies e ha svolto il ruolo di selezionatore per la sezione cortometraggi internazionali alla rassegna “Garden in Movies”.

Chiodo della terra (Scatole Parlanti) è il suo primo romanzo. Abbiamo chiesto all’autore di parlercene…

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«Ho cominciato a scrivere i primi capitoli di Chiodo della terra il 28 giugno 2019», ha detto Roberto Zito a Letteratitudine, «che è anche la data in cui inizia tutta la vicenda. Leggi tutto…

LE PAROLE MUTE di Carmela Calcagno (La Bussola)

Le parole mute. Tra sussulti e bisbiglii dell'anima - Carmela Calcagno - copertina“Le parole mute. Tra sussulti e bisbiglii dell’anima” di Carmela Calcagno (La Bussola)

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CATANIA – Nell’Auditorium “Concetto Marchesi” del Palazzo della Cultura, promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Catania in collaborazione con l’Università etnea e il Lions Club Catania for an Absolute Serve (presidente Giuseppe Salerno), ha avuto luogo la presentazione del volumeLe parole mute. Tra sussulti e bisbiglii dell’anima” (ed. La Bussola) di Carmela Calcagno, ex docente e latinista, cultrice di letteratura e poesia, oggi dedita soprattutto al sociale.
A fare gli onori di casa è stato Sebastiano Anastasi (presidente Consiglio Comunale di Catania), che si è soffermato sull’importanza di valorizzare il patrimonio etneo attraverso le opere degli studiosi e degli scrittori nostrani contemporanei. Sergio Sciacca, docente, studioso nonché giornalista, nel suo ruolo di relatore, ha acutamente analizzato tematiche e stile del volume, introdotto dalla pregnante prefazione di Sarah Zappulla Muscarà (già ordinaria di Letteratura italiana nell’Università di Catania), la quale ha peraltro coordinato i lavori. A restituire la voce di molti dei componimenti della raccolta sono stati Maria Valeria Sanfilippo (dottore di ricerca in Filologia nell’Università di Catania), cui si deve la postfazione della raccolta, e Salvo Valentino, dottore in Lettere nell’Università di Catania, attore professionista nonché fondatore della Compagnia dei Giovani. Leggi tutto…

IO SONO ANTONIETTA. CRONACA DI UN DELITTO di Giuseppe Reina (Algra)

Io sono Antonietta. Cronaca di un delitto - Giuseppe Reina - copertina“Io sono Antonietta. Cronaca di un delitto” di Giuseppe Reina (Algra, 2022) – La vicenda della “Decapitata di CastelGandolfo”, prozia paterna dell’autore del libro che propone un’ipotesi inedita sul misterioso caso irrisolto dal 1955

La vicenda umana di Antonietta Longo, la “Decapitata di CastelGandolfo”, con nuovi dettagli, e un’ipotesi inedita sul misterioso caso irrisolto dal 1955.

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Io sono Antonietta” di Giuseppe Reina – edito da Algra – ripercorre la vicenda umana di Antonietta Longo, la “Decapitata di CastelGandolfo”, prozia paterna dell’autore del libro; un efferato caso di omicidio che ebbe un enorme clamore mediatico nel 1955, proprio per le terrificanti condizioni in cui fu ritrovato il cadavere. Un caso che continua a suscitare l’interesse dei media essendo a tutt’oggi “misteriosamente” irrisolto. L’impianto narrativo del libro si basa sull’ipotesi (inedita) che la scena del delitto non fosse altro che una gigantesca messinscena ricostruita ad arte, funzionale a depistare le indagini, a non far emergere la verità per proteggere qualcuno. Leggi tutto…

CLASSICI ALLO SPECCHIO a cura di Consuelo Consoli e Luigi La Rosa (Algra)

Classici allo specchio - copertina“Classici allo specchio” a cura di Consuelo Consoli e Luigi La Rosa (Algra Editore): l’intervento della co-curatrice del libro

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di Consuelo Consoli

Esistono esperimenti letterari, chiamiamoli impropriamente così, che nascono con l’intento preciso di omaggiare quei grandi esponenti della letteratura che, con la loro scrittura e opere, ci hanno consegnato capolavori destinati a essere eterni.
“Classici allo specchio”, la nuova antologia edita per i tipi di Algra, curata da Consuelo Consoli e Luigi La Rosa, origina proprio da questo intento: tributare perenne gratitudine agli autori che hanno forgiato le nostre scelte letterarie e non solo. La lettura di un’opera, infatti, non è un’azione passiva bensì un processo dinamico, una sorta di transfert che intercorre tra autore e lettore. Chi legge spesso s’identifica con i personaggi, prova la loro stessa rabbia o gioia, gelosia o indifferenza, così come pure intuisce delle risposte ai suoi quesiti esistenziali che finalmente ottengono soluzione. Una soluzione che sarà solo sua, ovviamente, ma che in ogni caso regalerà quella dolce consolazione di non essere l’unico a pensarla in un certo modo. Tutto questo suggerisce una verità incontrovertibile: leggere sconfigge la solitudine. Leggi tutto…

GRAN TOUR DELL’ETNA di Maria Lionti (Bonfirraro)

“Il grand tour dell’Etna. un vulcano senza tempo” di Maria Lionti (Bonfirraro)

Viaggio in Sicilia, gli intellettuali europei alla scoperta dell’Etna. Nel libro di Maria Lionti, uscito il 9 settembre 2022 per i tipi di Bonfirraro, i diari di viaggio degli intellettuali europei che hanno sfidato il vulcano alla scoperta della Sicilia nel primo Gran Tour dell’Etna.

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“Tutto ciò che la natura ha di grande, tutto ciò che la natura ha di piacevole, tutto ciò che la natura ha di terribile si può paragonare all’Etna e l’Etna non si può paragonare a nulla”

Dominique Vivand Denon, Voyage en Sicilie, 1788

La montagna sfida, il vulcano affascina e quei viaggiatori che nei secoli hanno affrontato l’Etna, superandone le insidie, le  distese di ghiaccio e nuda roccia, in quel duello senza esclusione di colpi tra l’uomo e la natura stessa, coloro i quali hanno vissuto da protagonisti il primo Grand Tour dell’Etna, hanno scoperto molto più di una montagna, molto più di un Vulcano.

Goethe, Wagner, Sartorius, Loewe, sono solo alcuni degli uomini e donne che, attratti dal richiamo al classicismo rilanciato in Europa dallo Sturm und Drang, hanno viaggiato in Sicilia. Leggi tutto…

LA MASCHERINA DI LINUS di Toto’ Cali’ & Assia La Rosa

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 di Alessandro Russo

È possibile che una passerella colorata da settantatré illustrazioni umoristiche, ben impaginata e corredata da didascalie d’autore possa trasformarsi in letteratura?
La risposta è si, certamente, se l’intera narrazione ha un suo perché, il montaggio è cinematografico e il lavoro complessivo sta molto al di là delle ordinarie banalità. Si parla del volumetto La mascherina di Linus del disegnatore Totò Calì e della giornalista Assia La Rosa, Domenico Sanfilippo Editore, pp143, in edicola a €6.50 in abbinamento con La Sicilia. Grappoli di vignette a colori disposte in fila indiana aventi ciascuna per filo conduttore la pandemia da Covid 19: un affresco tagliente, un lavoro pregevole.
Una cosa è certa, tanto meglio scriverla qui subito; allorquando si prenda un qualsiasi libro tra le mani, è opinione comune dire o sentir dire che ogni lettura è un viaggio alla scoperta di noi stessi e che in qualcheduna delle pagine sfogliate ci si ritrova parte della nostra vita. «Oggi –ci è stato detto nel marzo 2020- c’è qualcosa che non va, ma da domani andrà tutto bene.» Improvvisamente, però dall’oggi al domani è arrivata l’Apocalisse; pertanto La mascherina di Linus appartiene propriamente a tutti noi, né del resto potrebbe essere altrimenti. Leggi tutto…

TI RICORDI QUELLA STRADA… di Salvatore Azzuppardi Zappalà (Algra)

Ti ricordi quella strada... - Salvatore Azzuppardi Zappalà - copertina“Ti ricordi quella strada…” di Salvatore Azzuppardi Zappalà (Algra)

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di Enrico Scandurra

Non solo anni di violenza, brutalità, attentati alle Istituzioni dello Stato e alla collettività. Non solo Anni di Piombo in sostanza, bensì anni che verranno ricordati anche come un periodo di rinascita e di grande, grandissimo splendore e fermento culturale. I Settanta sono da sempre conosciuti e definiti come una fase storica delicatissima, nel corso della quale a farne le spese sono stati rappresentanti politici, membri delle Istituzioni e, perché no, anche gente comune. Ma a Salvatore Azzuppardi Zappalà, scrittore catanese che quegli anni li ha vissuti in pieno e li ricorda con grande ardore e amore, questa definizione non gli va proprio giù. Leggi tutto…

“L’Impero Romano raccontato ai ragazzi… e non solo!” di Adriano Di Gregorio (Algra)

L' Impero Romano raccontato ai ragazzi... e non solo! - Adriano Di Gregorio - copertina“L’Impero Romano raccontato ai ragazzi… e non solo!” di Adriano Di Gregorio (Algra): incontro con l’autore

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Adriano Di Gregorio è nato a Siracusa nel 1971. È docente di letteratura italiana e ha pubblicato vari libri. Inoltre, dal 2018, cura un canale Youtube, Le Lezioni di Adriano Di Gregorio, nel quale ha inserito le sue lezioni di Letteratura e di Storia dalle quali nel 2020 è stato tratto il libro La Storia raccontata ai ragazzi… e non solo, con Algra editore.

Con L’Impero Romano raccontato ai ragazzi… e non solo!” Adriano Di Gregorio continua a raccontare a ritroso nel tempo la storia con semplicità ed efficacia. In questo volume l’autore delinea le principali vicende storiche della straordinaria esperienza creatasi a Roma, dalla fondazione della città fino alla caduta dell’impero romano d’occidente e non solo perché si arriva fino all’anno Mille, sia per riallacciarsi idealmente con La Storia raccontata ai ragazzi, che parte proprio dall’XI secolo, sia per seguire le linee culturali, storiche e politiche lasciate in eredità dalla grande esperienza latina.

Abbiamo chiesto all’autore di raccontarci qualcosa su questo suo nuovo progetto.

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«Questo libro parte da lontano», ha detto Adriano Di Gregorio a Letteratitudine. «Dopo aver passato venticinque anni ad insegnare a scuola, dalle scuole medie all’università, ho deciso di ribellarmi all’idea dello studente unico che sta alla base dei manuali di letteratura italiana e di Storia, manuali che sono stati ideati per lo studente d’élite – diciamo così – per quelli del Liceo classico insomma, tagliando fuori centinaia di migliaia di studenti degli istituti tecnici e professionali, i quali, per tantissimi motivi – sociali, familiari e culturali – hanno un lessico più limitato e una minore frequentazione con il libro stampato. Leggi tutto…

LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI DON VITO TRABÌA di Sebastiano Ambra (Newton Compton)

undefined“La misteriosa scomparsa di don Vito Trabìa” di Sebastiano Ambra (Newton Compton): intervista all’autore

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di Eliana Camaioni

Cosa accade quando un boss mafioso, già ricercato dalla giustizia, sparisce in circostanze misteriose? Come faranno i poliziotti da un lato, e i mammasantissima dall’altro, a ritrovarlo?
Se lo è domandato Sebastiano Ambra, giornalista, nel suo “La misteriosa scomparsa di don Vito Trabìa” (Newton Compton), un romanzo di genere che pur tuttavia spicca per alcuni caratteri originali: nella Palermo di Sciascia (a cui è dedicato un esplicito omaggio), raccontata attraverso le sue bellezze artistiche (la Zisa su tutte), la protagonista Malena Di Giacomo è la sbirra che dovrà ritrovare don Vito, ma dovrà farlo solo risolvendo esoterici e misteriosi rompicapi. Una singolare caccia al tesoro, nella quale Malena detta Lena verrà affiancata da uno psicologo toscano, Leo, investigatore per caso: e l’ironia sferzante di Sebastiano Ambra renderà complice il lettore dei continui battibecchi della strana coppia, sdrammatizzando la narrazione di genere e regalando la promessa di un sequel.

– Sei stato definito il Dan Brown siciliano, perché effettivamente il tuo romanzo, pur essendo un impeccabile giallo classico, ha in sé degli elementi mystery che lo rendono ancora più intrigante. Com’è nata l’idea di questa contaminazione?
Ho letto il paragone con Dan Brown e mi ha fatto piacere, ma credo di rendermi differente da lui per una certa tendenza a dissacrare il racconto, con i personaggi stessi che a volte cercano di non prendersi troppo sul serio. Vero è che amo inserire nella narrazione elementi che hanno a che fare con la storia e con i misteri dei luoghi attraversati dalle vicende, e spesso questo ha a che fare con leggende, con misteri, con fatti al limite del reale. Mi piace dare al lettore spunti che possano condurlo al di là del romanzo. Leggi tutto…

QUANDO LE UOVA NON SI TROVAVANO D’INVERNO di Rosalda Schillaci (Algra Editore)

Quando le uova non si trovavano d'inverno - Rosalda Schillaci - copertina“Quando le uova non si trovavano d’inverno” di Rosalda Schillaci (Algra Editore)

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di Enrico Scandurra

Un romanzo sulla guerra. In particolare sulla Seconda Guerra mondiale. Una guerra non come tante altre, ma che scoppia per uno strano destino e che lega le storie, le esistenze di uomini e donne spesso rubate. Consegnate alla violenza e raccontate, in questo caso, con una maestria e una qualità scritturale molto rare di questi tempi. Una scrittura pulita, resa ancora più fluida dall’incalzante trama di “Quando le uova non si trovavano d’inverno” (Algra Editore), ultima fatica letteraria della scrittrice catanese Rosalda Schillaci, che in questo nuovo romanzo storico, pesca ancora una volta nel suo delicato e possente substrato poetico. Da poetessa acclamata e stimata nel senso più vero, la Schillaci tesse, in questo nuovo ensemble letterario, una storia struggente e, al tempo stesso, legata al territorio della Sicilia Orientale e non solo. Una storia che ha inizio il 9 settembre 1943, ventunesimo anno dell’Era fascista, dopo la firma dell’armistizio e che si svolge in luoghi differenti, tra teatri di guerra, campi di prigionia e paesini saturi di profumi e bellezza, nonostante siano stati fiaccati e prostrati dai bombardamenti e dai rastrellamenti, causati da chi in un rapido cambio del gioco delle parti, da nemico è divenuto amico, oppure nel cambio di casacca ha indossato i panni del traditore o quelli del nuovo carnefice. Leggi tutto…

SARACINA di Gabriella Rossitto (Algra)

Saracina - Gabriella Rossitto - copertina“Saracina” di Gabriella Rossitto (Algra): incontro con la poetessa e qualche verso estratto dalla silloge

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Gabriella Rossitto è nata a Catania, scrive e insegna scrittura creativa. Tra i suoi libri: Ulisse sono io (Edizioni Akkuaria).

Per Algra ha appena pubblicato una nuova raccolta di poesie , intitolata: Saracina.

Il filo conduttore dell’intera silloge in dialetto siciliano è rappresentato da un dolce di origine araba, la petrafènnula, più duro del torrone e ancora più dolce, semplice metafora dell’amore e dell’intera esistenza.

Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene

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«Saracina (Algra editore) è la mia terza silloge in dialetto siciliano dopo Russania (ed. Medinova) e Çiuscia (ed. Prova d’autore)», ha detto Gabriella Rossitto a Letteratitudine.

Perché il dialetto?
Per me il dialetto è come la lava dell’Etna: è nera roccia scabra, ma è stata fuoco, e se ne ricorda. Conserva un calore che mai si spegne. Credo che il dialetto abbia questa forza primigenia, consente di parlare di ogni cosa, ma soprattutto di ciò che sembra arido e invece rivela in sé una dolcezza insperata. Leggi tutto…

CRUDELI TENEREZZE di Giuseppe Bella

Crudeli tenerezze - Giuseppe Bella - copertina“Crudeli tenerezze” di Giuseppe Bella (A & B)

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La scrittura. Un affaire irrevocabile con la vita

di Salvo Sequenzia

Giuseppe Bella, scrittore di colta e seduttiva scrittura, ha recentemente consegnato alle stampe Crudeli tenerezze (A & B, 2021), una raccolta di ventitré raffinatissime prose che  dialogano con opere di artisti siciliani contemporanei.
«Gli scrittori che traggono ispirazione da un dipinto o da una scultura sono tra i più fortunati: – osserva Rocco Giudice nella sapida Prefazione all’opera – un’invenzione letteraria li porterà lontano dall’opera, ma permetterà al lettore di scoprire un capolavoro  o di vederlo, come suol dirsi, con occhi nuovi».
Pippo Bella, psicologo e psicoterapeuta, non è nuovo in simili incursioni nel mondo dell’arte. Leggi tutto…

LA CITTÀ NERA di Domenico Trischitta (Algra)

image“La città nera” di Domenico Trischitta (Algra)

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di Maria Rita Pennisi

La città nera è un romanzo giovanile di Domenico Trischitta pubblicato anni dopo la sua stesura, con la Casa Editrice Algra di Viagrande (CT).

Si tratta di un romanzo intenso e ben strutturato, in cui già si coglie la tempra forte e decisa dell’autore. Nel libro si intrecciano diverse avventure e anche diverse culture. Dalla siciliana a quella europea e a quella africana. Un romanzo a colori, che ha come sfondo la città nera di Catania, costruita in pietra lavica, ma anche Nizza, la città chiara dal mare turchese e abbagliante.

Un contrasto di colori appropriato e significativo, per la storia che vi si snoda. Quella del giovane biondo con tanti sogni in testa, molta gente intorno e un profondo senso di vuoto dentro. Quel vuoto che immancabilmente prova l’artista. Leggi tutto…

IL TORNELLO DEI DILEGGI di Salvatore Massimo Fazio (Arkadia): incontro con l’autore

“Il tornello dei dileggi” di Salvatore Massimo Fazio (Arkadia): incontro con l’autore

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Salvatore Massimo Fazio è nato a Catania nel 1974. Scrittore, filosofo, giornalista, agitatore culturale e pittore, collabora con il quotidiano nazionale “La Sicilia”, il web magazine “SicilyMag” e il mensile catanese “Paesi Etnei Oggi”. Nel 2014 ha fondato il blog “Letto, riletto, recensito!

Dopo aver aver pubblicato vari saggi, torna in libreria con un romanzo, in uscita l’11 novembre per i tipi di Arkadia, e intitolato: “Il tornello dei dileggi”.

Il romanzo sarà presentato in anteprima nazionale, sabato 13 novembre alle ore 18:30 presso l’auditorio Centro sempreverde in Via Dante Maiorana, 11/A a Sant’Agata Li Battiati. Dialogherà con l’autore il giornalista e scrittore (nonché responsabile della pagina Cultura del quotidiano La Sicilia) Leonardo Lodato (locandina in coda al servizio).

Abbiamo chiesto a Salvatore Massimo Fazio di raccontarci qualcosa su questo suo nuovo libro…

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«L’esordio alla narrativa per me è una novità quasi assoluta e dico quasi perché con due racconti sono presente in due antologie (“Catanesi per sempre” e “Siciliani per sempre”, Edizioni della sera, 2019 e 2020)», ha detto Salvatore Massimo Fazio a Letteratitudine, «racconti questi che daranno un’impronta su stili e metodiche della mia scrittura. Non mi sono mai sentito in grado di scrivere un racconto o un romanzo, piuttosto è invece col saggio che ho avuto un buon rapporto che mi ha sorpreso per risultati inaspettati (nel 2017 essere finalista al premio nazionale per le nuove tesi filosofiche non è cosa da poco). Fatta questa breve premessa mi piace ricordare invece come nasce ‘Il tornello dei dileggi’, dove venne conservato, quando vide luce, il tutto dopo più di 174 rivisitazioni, e non scherzo: furono 174. Leggi tutto…

EFFETTI COLLATERALI di Rosario Russo: intervista all’autore

“Effetti collaterali. Sei racconti di genere in Sicilia” di Rosario Russo (Algra)

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di Eliana Camaioni

Ha un attacco dissacrante, che ammicca all’autoironia, “Effetti collaterali” di Rosario Russo (Algra), raccolta di racconti interamente ambientata in quella Sicilia in cui l’autore è nato.
Il genere spazia dal giallo al noir, anche se è improprio ridurre i sei racconti a due sole categorie: Rosario Russo ci accompagna in un viaggio che ha il sapore del mito e della letteratura, con un omaggio a Verga e ai contemporanei e alla città di Acireale vissuta nei vicoli e negli scorci meno usuali; un percorso che ha il fuoco della gelosia e l’odore acre della mafia e delle sue logiche spietate, le strade assolate di Catania e le spiagge segrete di notte sulle quali si consumano amori clandestini.

-Così come “Quattordici spine”, anche “Effetti collaterali” non è soltanto ambientato in Sicilia, ma la celebra in ogni suo aspetto, sposando le luci alle ombre. E’ una scelta precisa, la tua, a quanto pare.
Sì, esatto. Bufalino, grande conoscitore della Sicilia, parlava di un’“Isola plurale”, una terra che soffre di un eccesso di identità dove tutto “è una mischia di lutto e di luce”. L’Isola da cartolina, dunque, si scontra ogni giorno con l’isola del malaffare, delle azioni scellerate, dello splendore offuscato. È proprio vero: ci appelliamo all’opera di Dio – la bellezza della Sicilia, il clima della Sicilia, l’unicità della Sicilia – per dimenticare l’opera dell’uomo. Leggi tutto…

IL CIELO PENDE DAI LAMPIONI di Enzo Cannizzo

“Il cielo pende dai lampioni” di Enzo Cannizzo (Algra): intervista all’autore

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di Domenico Trischitta

Grammichele è una città siciliana geometricamente perfetta, esagonale nelle viscere del centro ed esagonale nel tracciato perimetrale che la racchiude. E ha una luce particolare che non ammette incertezze, soprattutto nella controra, l’ora meridiana di allucinate apparizioni, come scrive Maria Attanasio nella sua illuminante prefazione a questa raccolta fulminante di Enzo Cannizzo (“Il cielo pende dai lampioni“, Algra editore). Il titolo ci rimanda ad un’oniricità cromatica di Dalì, ma gli unici colori che riconosce Cannizzo sono le bicromie in bianco nero, come nelle foto di Giuseppe Leone, come nei ricordi di Gesualdo Bufalino, o come nei versi degli amati Piccolo e Ripellino (di cui fa ampia ricognizione critica Giovanni Miraglia). E ci si chiede come mai in quel perimetro calatino è concentrato quel microcosmo poetico che ha dato i natali ad Attanasio, Seminerio, Capuana, Bonaviri. Anche a Cannizzo e Perrotta, che sono stati allievi di Maria Attanasio, sacerdotessa vestale che di poesia fa vita. Leggi tutto…

NATIVITÀ DI UN SOSPETTO di Bruna Pandolfo

“Natività di un sospetto” di Bruna Pandolfo (Edizioni Kalós)

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di Maria Rita Pennisi

Natività di un sospetto, edito da Edizioni Kalòs 2020 Palermo, è un romanzo la cui storia ruota intorno alla figura di un famoso gallerista newyorkese di origini catanesi Amedeo Alfonsetti, trovato senza vita in un privè esclusivo di N.Y. Un personaggio enigmatico, che indubbiamente suscita curiosità. L’autrice è Bruna Pandolfo. Il romanzo inizia con la CNN, che annuncia in TV la morte di Alfonsetti, sottolineando che non è stato ancora chiarito se si tratti di morte naturale o meno. Da qui una serie di congetture da parte di familiari, di amici e conoscenti. Mentre le indagini della polizia si svolgono lente tra Italia e Stati Uniti, la sorella Ludovica e l’amico di lui Stefano svolgono un’indagine parallela, che porterà a qualcosa di concreto. Leggi tutto…

IL SEGRETO DI DON CICCIO di Angela Sorace

“Il segreto di don Ciccio” di Angela Sorace (Bonfirraro)

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di Alessandro Russo

Prima di diventare don Ciccio, Francesco Marchese era un ragazzo snello con gli occhi neri come la pece, i baffetti curati e la carnagione olivastra; poi le cose sono cambiate eIl segreto di don Ciccio (pp394 €20 Ed. Bonfirraro) è adesso l’ultima fatica letteraria firmata da Angela Sorace. Tra chicchi di malinconia e granuli d’inquietudine, l’autrice catanese ci presenta i suoi avi e scruta l’oggi, lo ieri e il domani che s’attorcigliano dentro un cordone ombelicale unico.
Si parte dal punto più occidentale della Spagna il cui nome deriva dal latino Finis terrae: è la fine che si tramuta in inizio. Come in un ciclo perpetuo, ci si sposta su un luogo assediato da pietre laviche infuocate, Catania, e sul suo capolavoro barocco, via Crociferi. Ora Don Ciccio è un uomo dal portamento elegante con i capelli corvini pettinati all’indietro e il libro che racchiude il suo mistero è una passeggiata nella Belle Époque catanese. Nondimeno, da una magnificente carrozza si caracollano i rampolli dell’aristocrazia etnea, ciascuno con un bizzarro cappello in testa e il fiore all’occhiello sulla giacca. Gironzolano tra piazza Duomo e la pescheria dove incrociano una giovinetta che cuce i vestiti per le bambole e sogna di diventare sarta. Leggi tutto…

SCRITTURIAMO PINOCCHIO

“Scritturiamo Pinocchio” a cura di Alessandro Russo, AA.VV (Algra)

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È codesto libro la storia corale e garbata dell’universo pinocchiesco, col celebre burattino che vi trascina dentro l’intera combriccola dei suoi compagni di viaggio.
Non si tratta d’un tomo per bambini ma di un volumetto scritto da trentaquattro ragazzi per i loro genitori. È Scritturiamo Pinocchio (a cura di Alessandro Russo, AA.VV. pp140, €12, Algra Ed,2020) soprattutto un test letterario al limite dell’immaginazione. Al liceo Megara di Augusta, al termine di un laborioso corso di scrittura creativa, viene chiesto ai giovanissimi partecipanti di non smanettare con lo smartphone su Tik Tok o Instagram ma di calarsi all’interno d’una grande narrazione vestendo gli abiti dei protagonisti. Certamente, tra peripezie e giravolte, passi di danza, tiri di scherma e fughe dalla scuola, la scoperta di Pinocchio genera interpretazioni differenti in ogni lettore, dato che di lui si può dire tutto e il suo contrario. Già Italo Calvino affermava che ‘Le avventure di Pinocchio’ non era una fiaba ma “l’unico romanzo picaresco italiano” e così la pensano il curatore Alessandro Russo e le due prof che hanno collaborato attivamente alla realizzazione di Scritturiamo Pinocchio, Maria Adelaide Scacco e Cassandra Carriglio. Leggi tutto…

UN CUORE PER LA SIGNORA CHIMENTO di Gianni Bonina (recensione)

“Un cuore per la signora Chimento” di Gianni Bonina (Marlin editore)

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di Alfio Siracusano

I libri seriali, con personaggi fissi e ambienti predefiniti, non importa quanto reali, obbligano sempre a un certo tipo di lettura, che non può non essere per categorie. E intendo dire che c’è sempre, in essi, una rappresentazione del mondo per come lo si ricostruisce dentro confini necessariamente “esemplari”. Dove il termine esemplari sta per paradigmatici, cioè sintesi assai più che geografica di un’idea della gente e della storia che vi si vive e giorno dopo giorno vi si costruisce.
In questo libro di Gianni Bonina, terzo della serie di Natale Banco, il giornalista che conduce le sue inchieste in lotta coi poteri forti, i confini “esemplari” si chiamano Catania per un verso e per l’altro le categorie dentro cui si inscrivono le vicende narrate dall’autore. Che sono poi quelle dei due primi romanzi: il bene e il male, l’etica del giornalismo e il tradimento di quest’etica, il cinismo dei potenti e la deriva dei deboli fatti diventare strumento di illeciti arricchimenti, le miserie morali di uomini e donne che prostituiscono la loro dignità e, di contro, il senso morale di chi non deflette mai da un rigore comportamentale che nulla scalfisce. E infine, sfondo nello sfondo, la presenza opprimente della mafia, parca occulta che gestisce i fili del destino di tutti. Insomma, com’è nelle sue corde ed è anche nella cifra della sua biografia, Bonina fornisce al lettore una visione del mondo semplificata, che può a volte sembrare manichea, ma corrisponde a ciò che la vita ci mette sotto gli occhi giorno dopo giorno. E che va dai piccoli eventi di paese ai grandi accadimenti della storia. Di ieri come di oggi. Sempre che quel che “è” si voglia vederlo, giudicarlo e poi decidere se subirlo o opporglisi. Leggi tutto…

QUALE CONFINE di Gabriella Grasso

“Quale confine” di Gabriella Grasso (Kolibris): incontro con il poeta

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Gabriella Grasso è nata a Catania nel 1971 ed è vissuta a Linguaglossa, a Catania, a Bassano Del Grappa e ad Acireale, dove attualmente risiede e dove insegna lettere nella scuola secondaria di I grado. È studiosa di linguistica, in particolar modo della Lingua Italiana dei Segni (LIS), di cui è interprete e su cui ha pubblicato alcuni contributi (Zanichelli, Edizioni del Cerro). È appassionata di musica, di letteratura e, soprattutto, di poesia; collabora con magazine e riviste letterarie (tra cui la prestigiosa “Lunarionuovo”).

Nel dicembre 2019 Ha pubblicato la silloge “Quale confine” per le Edizioni Kolibris (Ferrara).

La Kolibris edizioni è una preziosa realtà editoriale in Italia, fondata dalla poetessa e traduttrice Chiara De Luca a Ferrara, specializzata in poesia, con ben 22 collane di poesia proveniente da tutto il mondo (da tutta Europa fino alla Nuova Zelanda!), accuratamente scelta e tradotta, talvolta mantenendo il testo originale a fronte. Nella collana di poesia italiana ha pubblicato le opere di Francesco Benozzo, candidato al Nobel per la letteratura.

Abbiamo incontrato Gabriella Grasso per chiederle di parlarci di “Quale confine”… Leggi tutto…

OLTRE GLI SGUARDI di Rossella Campisi

“Oltre gli sguardi” di Rossella Campisi (Algra)

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di Alessandro Russo

Tutte le volte che, in salotto, incomincio col leggere un nuovo libro fa capolino la mia Carola, di sette anni, che regolarmente mi domanda di che si tratta. «Questo libro –spiego a mia figlia- non è solo un romanzo ma è soprattutto un omaggio all’arte dell’insegnamento. Insegnare non è una faccenda semplicissima e la cosa davvero importante è far emergere negli allievi i loro pensieri personali senza alcuna imposizione.» Questo il messaggio basilare di Oltre gli sguardi di Rossella Campisi (Algra Ed. pp149, €14); insegnare è una passione e gli approcci didattici originali andrebbero valorizzati e premiati più spesso di quanto accada.
Orbene c’è un docente universitario un pizzico sui generis che sta per andare in pensione e che risponde al nome di Umberto Cosentini. Ama egli il sigaro e le bretelle, sogna un ateneo basato su metodi innovativi che abbattano i pregiudizi con i quali quotidianamente ci confrontiamo ed è il protagonista di questo romanzo. Dipinto in modo anticonformista e anticonvenzionale, il professor Cosentini insegna Pedagogia speciale, rompe gli schemi e va contro le regole dell’università stessa. Leggi tutto…

FIUTANDO IL VENTO di Maria Elisa Aloisi

fiutando-aloisi-cover-tralerighe“Fiutando il vento” di Maria Elisa Aloisi (Tralerighelibri)

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di Alessandro Russo

Continuano nel salotto virtuale di Scritturiamo, le chiacchierate a proposito di libri e di letteratura. Oggi è la volta di Fiutando il vento (Tralerighelibri Ed, €18), opera prima dell’avvocato penalista Maria Elisa Aloisi, un cunto affascinante che si attorciglia nel tempo tra mirabili pennellate d’una Catania esoterica. Una favola ambientata ora in un paese di mare, ora in uno di montagna con  Montalbano Elicona, Acicastello e l’amore per il mondo animale a far da primattori.

«Ho trovato questo libro – apre le danze Luana Paladino – una gradita sorpresa e non mi stupisce che abbia vinto il premio “Il Borgo italiano 2019”. Quattrocento pagine in stile fantasy che strizzano l’occhio al ventunesimo secolo facendo viaggiare il lettore in tempi antichi per poi riportarlo ai nostri giorni. Leggi tutto…

LA TRASPARENZA DEL CAMALEONTE di Anita Pulvirenti (intervista)

“La trasparenza del camaleonte” di Anita Pulvirenti (DeA Planeta)

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di Alessandro Russo

Buongiorno.
Ha fatto centro Anita Pulvirenti con il suo primo romanzo La trasparenza del camaleonte, DeA Planeta Ed. (pp224, €15). Sposata e madre di due figli, laureata e con in tasca un master in Economia e Gestione del settore culturale, da diversi anni Anita Pulvirenti promuove cultura attraverso il blog letterario Chili di libri. Lontana dai finti buonismi, ruvida ma trascinante è la storia che ci racconta; rigorosa, scorrevole e mai piatta è la sua penna. La protagonista de La trasparenza del camaleonte è Carminia, una donna speciale che porta grandi occhiali da sole e non sopporta chiacchiere e convenevoli. Carminia ha la sindrome di Asperger ma non lo sa; è piena di ossessioni ed è molto bella ma qualcuno dice che è brutta al punto che chi la bacia diventa addirittura di pietra. Il pomeriggio in cui incontro Anita Puilvirenti, all’interno d’uno stimolante salotto letterario catanese, mi colpiscono il suo garbo e la sua luminosità. Leggi tutto…

LUX IN TENEBRIS di Antonio Di Grado (quarta e ultima parte)

LUX IN TENEBRIS. Pubblichiamo la quarta e ultima puntata di questi “appunti” di Antonio Di Grado sulla cultura a Catania nella seconda metà del Novecento

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di Antonio Di Grado

Una ricognizione sia pure sommaria non può certo ignorare il multiforme arcipelago dell’associazionismo culturale: quasi tutte iniziative tanto generose quanto effimere, quasi tutte avventure alle quali partecipai da promotore o da affiliato, quasi tutte dissoltesi nell’inerte atmosfera da Anni perduti brancatiani, con quegli innocui visionari – ieri come nell’altrieri di Brancati – assorti a sognare favolose “torri” che facessero emergere la città dalla sua prostrata piattezza. Sarebbe lungo enumerare sigle associative e profili umani eterogenei: istituzioni storiche come la “Dante Alighieri”, che negli anni di cui tratto si avvalse della direzione di docenti della Facoltà di Lettere quali Carmelina Naselli, Carmelo Musumarra, Paolo Mario Sipala, oppure il Lyceum di Amalia Pantano ed Elettra Battaglini che per almeno un cinquantennio, dagli anni ’20 ai ’70, pur in una cornice da bon ton mondano ospitò figure come Borgese e Ungaretti, Bontempelli e Benedetti Michelangeli; altre più engagées come la Casa della cultura degli anni ‘60, di matrice socialista, o il CUC di cui ho detto prima, o più in là il CIAC fondato dal critico teatrale Domenico Danzuso nella casa-museo dedicata allo scultore Carmelo Mendola, l’autore della bella e oggi negletta fontana dei Malavoglia in piazza Verga. E ancora il Centro Voltaire, e tante altre realtà vivaci e propositive. Leggi tutto…

LUX IN TENEBRIS di Antonio Di Grado (terza parte)

LUX IN TENEBRIS. Pubblichiamo la terza puntata di questi “appunti” di Antonio Di Grado sulla cultura a Catania nella seconda metà del Novecento

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di Antonio Di Grado

Ma il teatro a Catania, città teatrale e innamorata del teatro, non era e non è solo lo Stabile: innumerevoli compagnie, da quelle amatoriali alle avanguardie, hanno calcato le scene etnee, spesso in competizione con il teatro di Giusti, ritenuto poco incline all’innovazione e alle sperimentazioni: ed ecco, giusto per citare i due casi più antichi ed emblematici, il Teatro Club di Nando Greco, nobile e generoso innovatore, capace di portare a Catania il meglio della più avanzata produzione teatrale coeva, dal Living Theatre a Carmelo Bene, e il Piccolo Teatro di Gianni Salvo.
E dovremmo dire, quanto alle istituzioni culturali, del Teatro Massimo Bellini, delle sue proposte spesso rilevanti ma inficiate da mortificanti vicissitudini di sottogoverno e da una deleteria elefantiasi, ma anche della vivace Associazione Musicale Etnea fondata nel 1973 e diretta da Enrico Failla; dovremmo dire dell’Accademia di Belle Arti e in genere dell’attività artistica, in quegli anni svettante nei nomi di pittori quali Rimini, Comes, Romano, Milluzzo, Sciavarrello, Contrafatto. E se è d’arte che si parla, non si può certo trascurare l’attività, sempre attenta alle risorse e alle urgenze del territorio, d’un geniale cineasta come Ugo Saitta, dal capolavoro del neorealismo documentaristico Zolfara ai successivi cortometraggi quasi sempre sceneggiati da Giuseppe Berretta, un docente liceale che in gioventù s’era accompagnato con Giaime Pintor, Mario Alicata, Ruggero Jacobbi. Leggi tutto…

LUX IN TENEBRIS di Antonio Di Grado (seconda parte)

LUX IN TENEBRIS. Pubblichiamo la seconda puntata di questi “appunti” di Antonio Di Grado sulla cultura a Catania nella seconda metà del Novecento

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di Antonio Di Grado

Dicevo di don Antonio Corsaro, lontano dal potere politico ed ecclesiastico; anzi all’uno e all’altro inviso non solo per il suo cattolicesimo eterodosso ma più per le sue aperture alla intellighenzia marxista. E dire che in quegli anni perfino istituzioni culturali decisamente laiche e di alto profilo dovevano di tanto in tanto piegarsi alle censure di quegli occhiuti poteri: come quando il Teatro Stabile di Catania, che aveva in cartellone L’onorevole di Sciascia e già l’aveva messo in prova, lo cassò improvvisamente dalla programmazione perché pare che l’onorevole democristiano Domenico Magrì si fosse riconosciuto nel personaggio certo non esemplare del protagonista.
Ma questa è un’altra storia: quella delle istituzioni culturali cittadine. Anzitutto l’università che, al riparo di alcune indiscutibili eccellenze, vegetava negli anni dell’interminabile e immota gestione del rettore Cesare Sanfilippo, senza eventi significativi all’infuori della fondazione, nel 1954, dell’Istituto di fisica nucleare, esemplare avvio di un laboratorio di ricerca tra i migliori in Italia in quel campo. Un campo, quello delle scienze, ingiustamente trascurato in occasione di bilanci storiografici come questo mio, che è succinto e parziale perché è redatto da un umanista consapevole, tuttavia, della centralità dei saperi scientifici nella storia sette-otto-novecentesca della cultura catanese. E come spiegare, prescindendo da quel primato, la stagione dei “lumi”, l’assenza del vaniloquio romantico, lo spietato rigore realistico dei veristi? Leggi tutto…

LUX IN TENEBRIS di Antonio Di Grado (prima parte)

LUX IN TENEBRIS. Pubblichiamo la prima di quattro puntate, di questi “appunti” di Antonio Di Grado sulla cultura a Catania nella seconda metà del Novecento

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di Antonio Di Grado

Mezzo secolo, e cioè il secondo Novecento, di cultura a Catania: di “astratti furori” sovversivi o di sudditanze cortigiane, di voci clamantes in deserto o di generosi tentativi di aggregazione intorno a un’idea, a un progetto, a una chimera subito dissolti dall’indifferenza, dall’impotenza, dall’ostilità di un “contesto” in tutt’altre faccende affaccendato.
Per me che nacqui nel ’49, alla vigilia di quel cinquantennio, trattarne ha il sapore di un bilancio; e tanto più se si pensa che in quell’anno veniva pubblicato Il bell’Antonio di Vitaliano Brancati, che a rileggerlo oggi ci appare non solo un accorato requiem sulla sognante inerzia e l’impotenza progettuale delle giovani generazioni etnee tra le due guerre, ma pure una triste profezia del vano agitarsi e dei miraggi di riscatto delle generazioni a venire.
E proprio nel Bell’Antonio Brancati marcava un punto di non ritorno, una irrimediabile cesura, fissandone una data categorica: era il 5 agosto 1943, in piena guerra e al culmine di quei bombardamenti che spazzeranno via anche materialmente ogni traccia del passato, anzi cancelleranno il tempo stesso. E infatti: «si spezzano gli orologi in cima agli edifici pubblici e le sfere rimangono ferme sul minuto in cui la bomba uccise in piazza un gruppo di povera gente spaventata». Leggi tutto…

IL CANTO DEL MARE di Paola Tricomi

IL CANTO DEL MARE di Paola Tricomi (Algra editore)

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Nel mistero di ogni destino

di Gabriella Grasso

“A chi ogni giorno tenta di riscrivere il destino proprio e altrui” è dedicato l’ultimo lavoro di Paola Tricomi, autrice colta e sensibile che abbiamo conosciuto attraverso i suoi versi, le raccolte poetiche “La voce a te donata” e “Il nome del nulla”, sillogi apprezzate da intellettuali e poeti del calibro di Maurizio Cucchi. Stavolta Paola propone un racconto lungo (o romanzo breve, se si preferisce) intitolato “Il canto del mare”, edito da Algra, costruito attorno al tema del destino e arricchito dai suggestivi dipinti di Carlo Cordua. Attraverso le vicende della giovane Elisabeth, ingegnere informatico che vive in California e si occupa di intelligenza artificiale, con una grande passione per le immersioni subacquee e per gli oggetti e le tracce del passato, l’autrice sviluppa una riflessione sofferta sull’ineluttabilità o meno di ogni destino, tanto a livello personale quanto universale. Leggi tutto…

ETNABOOK 2019

ETNABOOK 2019: dal 19 al 21 settembre

Sta qui per piantar le tende l’EtnaBook

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di Alessandro Russo

Buongiorno, mentre scrivo ora dell’Etnabook mi chiedo se sarà questa la volta buona in cui una città chiamata Catania dimostrerà d’aver voglia d’abbandonare il suo peculiare provincialismo culturale.

I fatti: allo scopo di promuovere la cultura attraverso l’esplorazione del mondo universale del libro, prenderà tra pochi giorni il via all’ombra della gloriosa Montagna l’evento Etnabook Festival. Si tratta d’una “tre giorni” ricca di incontri, presentazioni e concorsi e che partirà il 19 settembre; la direzione artistica-organizzativa è a cura di NO_NAME. Leggi tutto…

SAN GIUDA di Marcella Argento

Marcella Argento, scrittrice e medico, torna con una nuova opera che unisce narrativa, versi e fumetto. Si intitola “San Giuda” ed è pubblicata a puntate su Lunarionuovo

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di Massimo Maugeri

Marcella Argento è nata e vive a Catania, dove esercita la professione di medico. Da tanti anni affianca alla sua professione un’intensa attività artistica a partire dal suo esordio come narratrice con il romanzo “Victimae” (Prova d’Autore, 2002), seguito dal volume “Visite domiciliari. Incontri/interviste” (Prova d’Autore, 2003) e dal romanzo “Chimaira”  (Prova d’Autore, 2005).

In questi anni Marcella Argento ha concentrato la sua attività artistica in un grande progetto poliedrico che unisce prosa, versi e illustrazioni. L’opera si intitola “San Giuda” è sta uscendo a puntate sulla storica rivista letteraria “Lunarionuovo” fondata e diretta dal poeta, scrittore e saggista Mario Grasso (le prime due puntate sono disponibili qui e qui).

Ho avuto modo di discuterne con l’autrice…

– Cara Marcella, questa tua nuova opera è una vera e propria commistione artistica. Cosa puoi dirci a riguardo? Leggi tutto…

DOMANI di Paolo Sidoti

DOMANI: il nuovo romanzo di Paolo Sidoti

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di Carlo Vaccazzi

Il nuovo romanzo “Domani”, di Paolo Sidoti, sarà presentato in anteprima il 17 Maggio alle ore 16:30 all’auditorium “C. Marchesi” del Palazzo della Cultura del Comune di Catania in Via Vittorio Emanuele n. 121. Oltre all’autore interverranno il giornalista Rai, Nino Amante che intervisterà l’autore cogliendone l’aspetto narrativo e letterario, e l’attore Enrico Pappalardo che leggerà alcuni brani del thriller.

Abbiamo chiesto all’autore di parlarcene.

-Qual è la motivazione di questo tuo nuovo lavoro?
“Domani” nasce dalle continue richieste dei lettori del precedente romanzo “Pietra Lavica”, di poter vedere la storia e i personaggi evolversi e continuare in un percorso narrativo che definisca e chiarisca alcuni aspetti misteriosi di quello che li aveva entusiasmati e che avevano appena finito di leggere. Leggi tutto…

ROSSO ULIVO di Lella Seminerio

ROSSO ULIVO di Lella Seminerio: incontro con l’autrice (Siké edizioni)

Venerdì 1 febbraio 2019, alle ore 18,00 nei locali del Mercure Hotel in piazza Giovanni Verga a Catania, sarà presentato il nuovo romanzo della scrittrice catanese Lella Seminerio, dal titolo: “Rosso Ulivo” (edizioni Sikè). Dettagli in coda al post.

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Dopo “La casa del mandorlo”, Lella Seminerio scrive e pubblica un nuovo romanzo… un romanzo che a primo acchito può sembrare di denuncia, ma che, in realtà, vuole inviare un messaggio di speranza. Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene…

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«“Rosso ulivo” nasce dall’idea, dopo “La casa del mandorlo”, di continuare a parlare di donne e di raccontare storie che sopravvivono ancora nella memoria di qualcuno», ha detto Lella Seminerio a Letteratitudine. «Il mio incontro con colei che mi ha rivelato la storia di cui parla il romanzo, e che realmente è accaduta, è stato fatale. Nel sentirla dalla viva voce di chi aveva vissuto fianco a fianco con i protagonisti, ho provato sin da subito una forte emozione che mi ha scosso sin nel profondo, fino addirittura a turbarmi. Dopo poco tempo, inspiegabilmente e senza che io l’avessi in realtà pianificato, mi sono ritrovata a scriverla. Ovviamente, per motivi di opportunità, ho spostato i luoghi e costruito nuovi personaggi, ma lasciando intatto il corpo centrale dell’intera vicenda.
Leggi tutto…

RITORNO ALL’AMARINA di Giuseppe Lazzaro Danzuso

RITORNO ALL’AMARINA di Giuseppe Lazzaro Danzuso (Lupetti): incontro con l’autore e un estratto del romanzo

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Giuseppe Lazzaro Danzuso, laureato in Scienze delle Comunicazioni e in Grafica, è nato nel 1958 a Catania, dove vive. È sposato e ha quattro figli. Giornalista professionista, ha lavorato in quotidiani, emittenti radiofoniche e televisive e agenzie di stampa. Ha pubblicato una ventina di volumi  tra saggi – in particolare sulla Sicilia e le sue tradizioni popolari e sulla nascita della tv privata – e raccolte di racconti.  Ha anche realizzato diversi documentari. “Ritorno all’Amarina”, edito da Fausto Lupetti, è il suo primo romanzo.

Ne discutiamo con l’autore…

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“Avevo scritto Ritorno all’Amarina diciassette anni fa per i miei due figli maggiori e i per due gemelli che stavano per nascere” ha raccontato Giuseppe Lazzaro Danzuso a Letteratitudine. “Era stato concepito per trasmettere alcune storie di famiglia. Per questo non mi convincevo a pubblicarlo, nonostante le insistenze degli amici ai quali l’avevo fatto leggere. Ma sbagliavo: narrando pezzi della mia vita dall’infanzia alla maturità avevo finito per descrivere l’incredibile avventura di una generazione partita da anni in cui gran parte delle tecnologie non era molto diversa da quelle dell’età della pietra, per giungere a utilizzare sistemi elettronici un tempo immaginati soltanto nei più audaci film di fantascienza. Al termine di questo viaggio mi sembrava giusto guardarsi indietro e riflettere su quel che era rimasto della nostra umanità e i nostri rapporti sociali. Partendo da due semplici considerazioni. La prima è che una Nazione è un insieme di città, che le città sono fatte da case abitate da persone. La seconda è che uomini e donne sono racconti viventi, i quali, dopo morti, possono esistere soltanto nella nostra memoria, nutriti dai nostri sentimenti e tramandati a figli e nipoti. Un’Italia unita da una buona maestra televisione era quella della mia infanzia e un incredibile numero di visualizzazioni hanno avuto, sulla pagina Facebook Ritorno all’Amarina, i brani del libro montati con le immagini dell’epoca girare da mio padre, cineamatore. Leggi tutto…

PARADOSSI DELL’ESISTENZA di Laura Rapicavoli

imagePARADOSSI DELL’ESISTENZA di Laura Rapicavoli (Akkuaria)

L’arte di Laura Rapicavoli e i paradossi dell’esistenza.

“Ed è così che mi faccio scrittura, per poterti raggiungere tracciando il mio passaggio nel tempo“ Laura Rapicavoli

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di Alessandro Russo

Niente è come sembra in questo lavoro intenso e colmo d’ironia che è Paradossi dell’esistenza. Racconti d’infiniti punti di vista di Laura Rapicavoli (pp121, Ed Akkuaria, €12). Dapprincipio l’autrice catanese passa al setaccio d’un microscopio a scansione elettronica fatti veri, poi, da brava attrice di teatro quale è, apre il sipario su codesto libro. In punta di penna, mette infine in scena nove raffinati scritti che rappresentano l’estasi e il tormento delle attese quotidiane. Delicate le tematiche delle vicende emozionali trattate da differenti angoli di osservazione: l’alienazione, il narcisismo, la solitudine, le nevrosi, la vanità, il precariato, l’omosessualità. “Il bianco, il nero”,” Omar”, “Blu indaco,” “Un tè al bergamotto”,” Amante”, “Una risposta”, “Prospettive”, “Verde mare infinito” e ”Una decisione” sono gli infiniti punti di vista raffigurati nell’album di fotografie che è codesto stuzzicante volumetto di racconti. Leggi tutto…

ANTOLOGIA DI MUSICA LEGGERA

ANTOLOGIA DI MUSICA LEGGERA (AA.VV. – a cura di Alessandro Russo e Gabriella Rossitto – Algra editore)

Un laboratorio di scrittura confluisce dentro un libro, otto esordienti affinano le proprie facoltà creative e concretizzano un sogno. È un tuffo nel passato realizzato con voci differenti lAntologia di musica leggera (AA.VV. 2018 Algra Ed, pp. 88, € 10) che sarà presentata giovedì 13 dicembre 2018 alle 17,30 presso la biblioteca V. Bellini di Catania in via Di Sangiuliano 307 (intermezzi musicali di Torquato Tricomi & Antonello Bruno).
Grazie ai prodigi di cui è capace il linguaggio universale della musica, il testo si legge d’un fiato e intanto si ascolta e perfino si canticchia. Questa Antologia è infatti liberamente ispirata da alcuni celebri pezzi di musica leggera: da Franco I e Franco IV a Francesco De Gregori e Francisco Canaro passando per gli Abba, Edoardo Bennato, Neil Young e Max  Gazzè.
Hanno curato il volume Alessandro Russo e Gabriella Rossitto, la copertina è dell’artista Enzo Salanitro.
Lo stile è ora svelto, nervoso, contemporaneo, ora ironico e dissacratorio, crudo o persino crudele; il linguaggio accarezza l’iperbole, esagera, gonfia i personaggi in un crescendo di incredibile. Leggi tutto…

ESORDI LETTERARI: Giulia Campinoti e Tiziana Nicolosi

Segnaliamo gli esordi letterari di due autrici: Renè Dubois. La vita ai tempi di Dario Mancuso” di Giulia Campinoti (Edizioni Il Foglio) e “Amar te. Iride” di Tiziana Nicolosi (Algra)

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Gordiano Lupi ha la fama di essere un eccellente talent-scout letterario. Tra le sue “scoperte”, giusto per citare un nome, c’è anche Sacha Naspini che appena pubblicato “Le case del malcontento” (Edizioni E/O): qui potete leggere il suo “Autoracconto d’autore”.
Il laboratorio editoriale di Lupi ha dato spazio, di recente, a tanti nuovi esordi letterari. Segnaliamo quello di Giulia Campinoti, autrice di “Renè Dubois. La vita ai tempi di Dario Mancuso“. Abbiamo incontrato l’autrice per chiederle di parlarci del suo libro…

«René è un’opera nata per caso», ci dice Giulia. «L’idea principale si è delineata conversando nei corridoi del liceo dove lavoro. Inizialmente, René doveva essere l’antagonista “cattivo” di un’altra storia, quindi avevo teorizzato di abbozzare a grandi linee la sua personalità e perciò anche i suoi obiettivi. Grazie all’acuta considerazione della mia interlocutrice, la caratterizzazione di René si è fatta così densa da trasformarsi in un progetto più sostanzioso e di tutt’altro tipo: la storia in cantiere abbracciava il fantasy e il soprannaturale, invece René è un cocktail di generi, i cui ingredienti sono il romanzo di formazione, il giallo, il pulp e l’azione. Perciò, se desiderate provare un sapore particolare, il drink è servito!».

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Un altro esordio letterario che desideriamo segnalare è quello di Tiziana Nicolosi che, grazie ad Algra (la casa editrice diretta da Alfio Grasso) ha appena pubblicato il romanzo breve “Amar te. Iride“. Anche in questo caso abbiamo incontrato l’autrice…
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ANTOLOGIA DI RACCONTI SUL CALCIO CATANIA a cura di Alessandro Russo (recensione)

ANTOLOGIA DI RACCONTI SUL CALCIO CATANIA – AA.VV. (Geo edizioni) – a cura di Alessandro Russo

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di Maria Grazia Distefano

«Un piccolo atlante di geografia colorato per metà come la lava dell’Etna e per l’altra metà del nostro mare

Non crede alle casualità Alessandro Russo, medico ortopedico e scrittore. Non crede alle casualità e fa bene, non ci credo nemmeno io. Non è un caso, infatti, che sia il nipote del presidentissimo Angelo Massimino, che abbia mantenuto negli anni una fervida passione per il Calcio Catania e che l’abbia impreziosita poi con la sua indole letteraria. Non è un caso che io, pur essendo donna, leggendo le pagine di questo libro abbia provato forti emozioni, come quella di tornare indietro nel maggio 2006, quando col pancione passeggiavo nel giardino di casa, fingendo noncuranza mentre mio figlio scalciava e io con le orecchie tese aspettavo il triplice fischio dell’arbitro che avrebbe decretato il ritorno della mia squadra (sì, la mia squadra!) in serie A. Leggi tutto…