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Archive for the ‘Esordi letterari’ Category

ROUTE 96 BIS di Giovanni Bracco (Porto Seguro)

https://64.media.tumblr.com/5f4d29a613cbc49438514ccccab8dc6c/62bb71b46dea2fef-9d/s500x750/51c4f029f596f270dcece04226836ca5ea7833fb.jpg“Route 96 bis” di Giovanni Bracco (Porto Seguro): incontro con l’autore e un brano estratto dal romanzo

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Giovanni Bracco (Polla, 1961) è giornalista professionista, poeta, scrittore. Laureato con lode in Lettere e diplomato in pianoforte, vive a Roma. Ha pubblicato cinque libri di poesia con La Vita Felice editore (Le grandi mani calme, Il nostro tempo, Il mare mi ha deposto dalla croce – Mediterraneo, Sull’orizzonte dei binari in fuga – Carme familiare, Urne). Con Cyberwit.net ha pubblicato il libro di poesia Nocturnes in inglese e in italiano. Sue poesie, tradotte in inglese e spagnolo, sono pubblicate su diverse riviste internazionali. Con Route 96 bis esordisce nella narrativa per i tipi di Porto Seguro.

Abbiamo chiesto all’autore di parlarcene…

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«Ho avuto voglia di scrivere le storie di questo libro dopo aver incontrato il distributore di carburante al km 3 della strada statale 96 bis, che collega Oppido Lucano con Gravina in Puglia», ha detto Giovanni Bracco a Letteratitudine. «Quel luogo mi ha catturato: la valle del Bradano, le dolci colline sulle quali si distende la coltivazione del grano, le pale eoliche che sovrastano gli uliveti ma ammettono la fragilità dei giganti se il vento, come spesso accade, non le rianima. Leggi tutto…

CHIODO DELLA TERRA di Roberto Zito (Scatole Parlanti)

Chiodo della terra - Roberto Zito - copertina“Chiodo della terra” di Roberto Zito (Scatole Parlanti)

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Roberto Zito è nato a Catania nel 1987. Laureato in Filologia moderna, ha vinto il primo premio nella categoria Racconto breve al concorso letterario “Premio Themis – I Edizione”. È stato finalista in due edizioni del concorso “Scrivere di cinema – Premio Alberto Farassino”, indetto dall’Associazione Cinemazero, dalla Fondazione Pordenonelegge e dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Ha collaborato con l’Università di Catania per la realizzazione del cineforum in lingua originale Learn by Movies e ha svolto il ruolo di selezionatore per la sezione cortometraggi internazionali alla rassegna “Garden in Movies”.

Chiodo della terra (Scatole Parlanti) è il suo primo romanzo. Abbiamo chiesto all’autore di parlercene…

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«Ho cominciato a scrivere i primi capitoli di Chiodo della terra il 28 giugno 2019», ha detto Roberto Zito a Letteratitudine, «che è anche la data in cui inizia tutta la vicenda. Leggi tutto…

IO SONO L’ORCHESSA di Sebastiano Spicuglia (Baldini + Castoldi)

Io sono l'orchessa - Sebastiano Spicuglia - copertina“Io sono l’orchessa” di Sebastiano Spicuglia (Baldini & Castoldi): recensione e intervista

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di Simona Lo Iacono

Laura ha poco più di trent’anni, è bella e in attesa di qualcosa che la rubi ai ritmi ordinari del suo lavoro, fa la commessa, ma conserva uno spazio sognante e solitario in cui tesse un dialogo assorto.
Quando vede un anziano signore rubare all’interno del supermercato in cui lavora, non parla. Non lo denuncia. Non lo ferma. Decide di amarlo.
Come se il gesto – l’atto del rubare, di appropriarsi di nascosto e per necessità – fosse un richiamo ardente alla sua parte più tenera e inconfessata.
Come se il reato non fosse che il segno di un’umanità traboccante, ferita, a cui dare ristoro.
E’ così che Laura inizia una strana relazione con Rocco, una relazione non solo di corpi, sapori, carezze rubate alla vecchiaia, ma di sfoghi e silenzi, in cui a parlare è sempre lei, con un ininterrotto lago di parole e desideri, e in cui Rocco pare limitarsi ad accoglierla senza troppi perché, perso in stralunamenti e lentezze, sulla soglia di un estremo lembo, la vita ai limiti, già vissuta, già persa.
E’ un darsi e ritrarsi, un volere e rimpiangere, un correre e un frenare. Gli amici che giudicano. I parenti di lui che rifiutano.  Un vespaio di consigli, previsioni, riflessioni che s’ingarbugliano sulla fame di Laura. O sui suoi allontanamenti.
Perché alla fine è sempre lei a guidare l’incandescente gorgo di smisurata tenerezza. Lei, l’orchessa, colei che sa fagocitare, ma anche ripensarci. Lei che stana e che non trattiene. Lei che smania di gelosia e ritrosia. Leggi tutto…

LA RAGAZZA DELLA MONTAGNA di Veronica Del Vecchio (Newton Compton)

https://www.newtoncompton.com/files/cache/bookimages/17085/la-ragazza-della-montagna-x1000.jpg“La ragazza della montagna” di Veronica Del Vecchio (Newton Compton): un esordio letterario

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Veronica Del Vecchio è nata a Como nel 1996. Diplomata alla Scuola Teatro Arsenale di Milano, è co-fondatrice della compagnia Auriga Teatro. La ragazza della montagna è il suo primo romanzo, vincitore della sezione narrativa inedita del Premio Europa in Versi 2020.

Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene.

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«Come nascono le storie?
Alcune arrivano e basta. Irruenti e pretenziose un giorno bussano alla tua porta e a te non resta che lasciarle entrare, accoglierle, assecondarle», racconta Veronica Del Vecchio a Letteratitudine. «Se di alcune ricordi perfettamente la miccia, altre sono invece ammantate di nebbia. Puoi stare lì a chiederti quando, come, perché sono nate, qual è stata la causa scatenante, senza trovare risposta alcuna.
Quest’ultimo, è il mio caso.
Non ricordo esattamente come è nata la mia storia. Se cerco di tornare a quel momento, solo un’immagine mi appare chiaramente, facendosi largo nella foschia delle memorie: un circo.
C’era un circo in cima a una montagna. Lo vidi un mattino dietro le palpebre ancora stropicciate. Netto, dai contorni ben definiti, si ergeva imponente oltre l’intrico di cime e foreste. Che ci faceva lì? E perché era proprio lì, in un luogo estraneo che non gli apparteneva? Leggi tutto…

IL QUINTO SIGILLO di Davide Cossu (Newton Compton)

https://www.newtoncompton.com/files/cache/bookimages/17027/il-quinto-sigillo-x1000.jpg“Il quinto sigillo” di Davide Cossu (Newton Compton): incontro con l’autore e un brano estratto dal romanzo

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Davide Cossu è nato a Cagliari nel 1987. Laureato in Storia del Cinema e Filosofia, ha studiato Scrittura Creativa presso la Scuola Holden di Torino. Il quinto sigillo è il suo primo romanzo.

Abbiamo chiesto all’autore di parlarcene…

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«La Storia può condensarsi in un’immagine e, da quella singola immagine, altre storie vengono alla luce», ha detto Davide Cossu a Letteratitudine.
«La mia storia parte da un affresco. Uno dei più ricchi e controversi dell’arte rinascimentale, La cavalcata dei Magi di Benozzo Gozzoli, che decora la cappella privata del palazzo costruito da Cosimo de’ Medici a Firenze sull’allora via Larga, oggi palazzo Medici Riccardi. Sulle pareti della cappella, un lungo corteo di personaggi sontuosamente abbigliati si snoda, ammiccando allo spettatore, in un paesaggio fiabesco. La ricchezza della natura, la precisione dei dettagli, il carattere dipinto su ogni volto: un’opera-fiume, che trascina in un mondo lontano e prezioso e pone chi guarda davanti a una scelta. Immergersi in quel vortice, col rischio di perdersi.
I Magi, che guidano a cavallo la carovana, hanno una fisionomia troppo accurata per essere immaginari. Benozzo volle immortalare nei saggi venuti da Oriente tre figure che vide in gioventù: il patriarca Giuseppe di Costantinopoli, l’imperatore d’Oriente Giovanni Paleologo e il suo ambiziosissimo fratello Demetrio. Dietro di loro, l’artista ritrasse la folla dei personaggi che, vent’anni prima della composizione dell’affresco, popolarono Firenze in occasione del concilio che intendeva riunire la cristianità d’Oriente e d’Occidente. Un evento quasi sconosciuto e politicamente votato al fallimento da cui si svilupperà, grazie alla sapienza tramandata dagli ospiti greci, la grande stagione del Rinascimento. Leggi tutto…

LA PORTALETTERE di Francesca Giannone (Nord)

La portalettere - Francesca Giannone - copertina“La portalettere” di Francesca Giannone (Nord): incontro con l’autrice e un brano estratto dal romanzo

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Francesca Giannone, pugliese, si è laureata in Scienze della Comunicazione e ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia. Trasferitasi a Bologna, ha curato la catalogazione dei trentamila volumi della Associazione Luigi Bernardi e ha frequentato il corso biennale di scrittura della Bottega di Narrazione «Finzioni». Ha pubblicato vari racconti su riviste letterarie, sia cartacee sia online. Tornata a vivere a Lizzanello, il suo paese di origine in Salento, ha continuato a scrivere e a coltivare l’altra sua grande passione, la pittura; come si può vedere nel suo sito francescagiannoneart.com, il suo soggetto d’elezione sono le donne.

Il romanzo d’esordio di Francesca Giannone si intitola La portalettere” (Nord). Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene…

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 «“La portalettere” è una storia venuta a cercarmi, dopo essere rimasta sepolta per decenni, come un tesoro nel Klondike», ha detto Francesca Giannone a Letteratitudine. «Da tempo accarezzavo l’idea di scrivere un romanzo di ampio respiro, dopo essermi cimentata per un po’ con racconti più o meno lunghi.
La storia giusta è arrivata prendendosi il proprio tempo, e nel più romantico dei modi. In un cassetto di famiglia ho ritrovato una scatola che conteneva foto in bianco e nero, documenti, lettere e, soprattutto, un biglietto da visita vecchio di cent’anni. C’era scritto soltanto “Anna Allavena. Portalettere”. Da lì è cominciato un lavoro fatto di scavi, ricerche e raccolta di testimonianze, che mi ha portato a dissotterrare un forziere ben chiuso col lucchetto.

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BULKY di Raffaella Simoncini (Neo Edizioni): incontro con l’autrice

Bulky - Raffaella Simoncini - copertina“Bulky” di Raffaella Simoncini (Neo Edizioni, 2022): incontro con l’autrice e un brano estratto dal romanzo

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Raffaella Simoncini è nata a Milano e vive a Pescara. Frequenta laboratori e spazi teatrali, studia scrittura creativa presso la Scuola Macondo. È tra le fondatrici dell’Associazione FonderieArs, che si occupa di arte e teatro. Alle otto timbra il cartellino e nel tragitto verso il luogo di lavoro immagina storie. Affida alla trasfigurazione del romanzo la sua esperienza della malattia e scrive Bulky, suo esordio letterario.

Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene…

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«L’idea alla base di questo romanzo affonda le radici nella mia storia personale», ha raccontato Raffaella Simoncini a Letteratitudine. «Ho avuto il cancro a 25 anni e ho vissuto quell’esperienza nell’unico modo per me possibile: con intensità, rabbia, ironia. La malattia però in “Bulky” non è protagonista indiscussa, ma diventa elemento contingente, pretesto narrativo, grazie al quale racconto una storia che parla di conti in sospeso, di trasformazione e di un’amicizia improbabile e viscerale. Leggi tutto…

L’ARROCCO di Francesca Silvestri (Les Flâneurs Edizioni)

L' arrocco - Francesca Silvestri - copertina“L’arrocco” di Francesca Silvestri (Les Flâneurs Edizioni)

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di Giovanna Albi

Come spesso mi capita, parto dalla copertina.
Una mossa di scacchi, di difesa e attacco contemporaneamente, che dà titolo al bel romanzo / giallo di Francesca Silvestri, e il viso sognante di una donna, Alice, la protagonista, con gli occhi chiusi nell’oscurità mi danno il focus della storia che si concentra proprio sulla figura femminile della giornalista, scampata ad un attentato ad Istanbul. Al di là dell’intrigo internazionale che coincide con la morte, forse in un attentato, dell’ex presidente del Venezuela Hugo Sanchez, intorno a cui si addensano ombre di mistero, penso che il punto nodale del romanzo sia proprio la ricostruzione della protagonista, che ha smarrito la memoria in seguito all’attentato (fatto di cronaca) a dei giornalisti. Attentato in cui ha perso la vita il suo compagno Ahmed. Leggi tutto…

L’AVVERSIONE DI TONINO PER I CECI E I POLACCHI di Giovanni Di Marco (Baldini+Castoldi)

L' avversione di Tonino per i ceci e i polacchi - Giovanni Di Marco - ebook“L’avversione di Tonino per i ceci e i polacchi” di Giovanni Di Marco (Baldini+Castoldi): incontro con l’autore e un brano estratto dal romanzo

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Giovanni Di Marco, 47 anni, è nato a Palermo e vive a Marineo, con la moglie e i due figli. Giornalista freelance, collabora con diverse testate. Su Instagram cura il profilo @thebooklover_it

Per i tipi di Baldini+Castoldi ha pubblicato il romanzo “L’avversione di Tonino per i ceci e i polacchi”.

Abbiamo chiesto all’autore di parlarcene…

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«L’idea di misurarmi con la narrativa e di scrivere “L’avversione di Tonino per i ceci e i polacchi”», ha detto Giovanni Di Marco a Letteratitudine, «è nata una decina di anni fa, dopo aver letto un saggio sulla Chiesa e la pedofilia, un saggio che raccontava di centinaia di vittime in giro per il mondo e soprattutto del modus operandi che il Vaticano ha tenuto per decenni, rendendosi complice di questa immane tragedia umana. Le responsabilità morali dei vertici della Chiesa di Roma sono enormi, come testimoniano purtroppo numerosi fatti di cronaca e inchieste giornalistiche condotte da testate di assoluto livello internazionale, come il New York Times, il Boston Globe o la BBC. Da lì è iniziato un percorso di lettura che mi ha portato ad approfondire lo scabroso tema, di cui troppo poco si è parlato in Italia, rispetto all’enormità della questione. Leggi tutto…

FORSE UN ALTRO di Michele Zatta (Arkadia): incontro con l’autore

Forse un altro - Michele Zatta - copertina“Forse un altro” di Michele Zatta (Arkadia): incontro con l’autore e un brano estratto dal romanzo

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Michele Zatta vaga ramingo per molti anni, cercando uno scopo. E così prima fa il pubblicitario, poi si laurea in legge e diventa l’avvocato e infine approda in televisione. Entra in Rai e nel 1996 è coideatore della soap opera Un posto al sole. Dal 2008 è dirigente di Rai Fiction e responsabile delle coproduzioni internazionali. È produttore delle serie televisive Non uccidere (2015), della prima stagione de La porta rossa (2017), Di padre in figlia (2017), Il cacciatore (2018), Il nome della rosa (2019), Mare fuori (2020), Gli orologi del diavolo (2020), Fino all’ultimo battito (2021), Sopravvissuti (2022), Black Out (2022), Noi siamo leggenda (2022). È insegnante di scrittura creativa. Ha scritto questo libro perché il sabato sera non lo invita mai nessuno e non sapeva cosa fare.

Il libro in questione si intitola “Forse un altro” ed è pubblicato da Arkadia. Abbiamo chiesto a Michele Zatta di parlarcene…

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«Quanto è facile sbagliare vita?
«In realtà è facilissimo», dice Michele Zatta a Letteratitudine. È sufficiente scegliere il corso di laurea che non fa per te. È sufficiente che ti metti con la persona sbagliata. È sufficiente decidere di puntare tutto su un talento che in realtà non hai. Ma, soprattutto, è sufficiente avere paura dei tuoi sogni.
Io lo so benissimo perché sono il re delle scelte sbagliate. Leggi tutto…

LA SCHIAVA RIBELLE di Eleonora Fasolino (Newton Compton)

undefined“La schiava ribelle” di Eleonora Fasolino (Newton Compton): incontro con l’autrice e un brano estratto dal romanzo

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Eleonora Fasolino, romana, classe 1992. Dopo la maturità classica, ha conseguito la laurea triennale in Lingue, culture, letterature e traduzione presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Lavora in ambito editoriale.

Abbiamo chiesto a Eleonora Fasolino di raccontarci qualcosa sul suo romanzo intitolato: “La schiava ribelle” (Newton Compton)

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«La prima lezione sulle divinità greche a cui assistetti è ancora un ricordo vivido», ha detto Eleonora Fasolino a Letteratitudine. «Non so perché alcuni ricordi sbiadiscano più di altri, quale sia la gerarchia che la memoria segue per archiviare gli eventi più casuali. La prima lezione sulle divinità greche, comunque, è ancora qui: terza elementare, sedevo al secondo banco della fila di sinistra, la maestra Fabrizia ci consegnò dei cartoncini, con tutte le sagome degli dei da ritagliare, e ci disse di incollarle sul quaderno. Ci dettò le prime informazioni, quelle adatte a dei bambini di otto anni, gli intrighi – edulcorati – di cui gli dei erano artefici e vittime al tempo stesso, la natura ingarbugliata della loro immortalità. Mi sembrarono fin troppo sciocchi per poter essere immortali, venerati dagli esseri umani. Appiccicai i cartoncini sulla pagina del quaderno a righe e, chissà come, l’amore per la mitologia si appiccicò dentro di me. Leggi tutto…

LA FUGA DI ANNA di Mattia Corrente (Sellerio) – recensione

La fuga di Anna - Mattia Corrente - copertina“La fuga di Anna” di Mattia Corrente (Sellerio, 2022)

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di Consuelo Consoli

Ci sono libri che ti chiedi perché non sia stato tu a scriverli, altri che ti rallegri di avere avuto l’opportunità di leggere, e poi ci sono quelli che contemplano entrambi gli aspetti. Il libro di Mattia Corrente appartiene proprio a quest’ultima categoria.
La fuga di Anna” è un viaggio, quello di Ulisse verso Itaca, verso quel nostos costituito dal desiderio lancinante di tornare a casa e ritrovare finalmente le proprie cose ma, soprattutto, se stesso.  È questo il percorso intrapreso da Severino che un mattino si sveglia e scopre la casa disertata dalla presenza più importante della sua vita: la moglie Anna.
A distanza di un anno dalla scomparsa della donna, Severino decide di mettersi sulle sue tracce nella speranza di ritrovarla e riannodare i fili della loro quiete domestica da anziani, e forse, con l’intento segreto di capire chi sia stata colei che gli è stata compagna per quasi tutta l’esistenza e della quale è stato innamorato profondamente. Leggi tutto…

L’EQUILIBRIO DELLE LUCCIOLE di Valeria Tron (Salani)

L'equilibrio delle lucciole - Bookrepublic“L’equilibrio delle lucciole” di Valeria Tron (Salani): incontro con l’autrice e un brano estratto dal romanzo

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Valeria Tron è nata in Val Germanasca, dove vive per buona parte dell’anno. Cantautrice, è stata finalista al Premio Tenco. È illustratrice, mediatrice culturale e artigiana del legno.
L’equilibrio delle lucciole” (Salani) è il suo primo romanzo.

Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene

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«Ho sempre immaginato l’istinto creativo come un polpo, capace di ancorarsi con talento incredibile e adattarsi all’ambiente risolvendosi in colore, linguaggio, sensi», ha detto Valeria Tron a Letteratitudine. «Le ventose della creatività sono le papille gustative dell’immaginazione e del bagaglio memoriale. Perciò restituirle in disegno, musica, artigianalità, scrittura, sono state per me la naturale esplorazione di questo complesso caleidoscopio interiore. La curiosità è il fondale intimo e policromo che non mi stanco di esplorare e, con quella, mappo ciò che riconosco e ciò che mi muove verso il nuovo, per istinto di colmare i vuoti. Leggi tutto…

HO UCCISO di Emiliano Pianini (Newton Compton): esordi letterari

undefined“Ho ucciso” di Emiliano Pianini (Newton Compton): incontro con l’autore e un brano estratto dal romanzo

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Emiliano Pianini  è nato a Carrara nel 1974 e da oltre sedici anni svolge la professione di avvocato. Ha una passione per la storia e per l’Inter. Quella per la scrittura risale al primo anno di scuola media, quando l’insegnante di italiano organizzò una piccola biblioteca: ognuno avrebbe dovuto portare un libro da scambiare con i compagni. L’incontro con La famosa invasione degli orsi in Sicilia, di Dino Buzzati, primo romanzo che gli capitò tra le mani, fu per lui decisivo.

Ho ucciso” è il romanzo d’esordio di Emiliano Pianini, incentrato su un brutale omicidio nella Carrara occupata dai nazisti.

Abbiamo chiesto all’autore di parlarcene…

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«La mia città, il posto nel quale ho ambientato il romanzo, per quanto facilmente riconoscibile, all’inizio è solo un contenitore, un paradigma delle passioni scatenate dalla guerra», ha detto Emiliano Pianini a Letteratitudine. «Carrara, con le montagne che la chiudono e il mare che la apre al mondo, ha sempre avuto un carattere del tutto particolare: credo sia l’unico luogo sulla terra in cui non esiste il monumento a un sovrano, ma ne è stato eretto uno al solo regicida che ha agito senza l’intenzione di prendere il posto della sua vittima.
Nello sviluppo della trama ho cercato di mettere queste peculiarità al servizio di ciò che più mi interessa: l’uomo.
La breve citazione di Camus che apre il libro racconta perfettamente le mie intenzioni: l’essere solo “una possibilità infinita” e, al contempo, i responsabili infiniti di quella possibilità ci rende ricchi e, come tali, molto esposti alla voracità dei cantastorie. Leggi tutto…

LA MOSSA DEL GATTO di Sonia Sacrato: incontro con l’autrice

undefined“La mossa del gatto” di Sonia Sacrato (Newton Compton): incontro con l’autrice e un brano estratto dal romanzo

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Sonia Sacrato è nata e vive a Padova, ma è Torino-dipendente da tempo immemore. Appassionata di storia e di musica, ama spesso intrecciarle alle trame in cui talvolta riporta in vita storie dimenticate. Ha pubblicato diversi racconti in antologie e riviste online. “Governante” full-time dei Kiss, tre gattoni nati per delinquere, ma anche fonte costante di ispirazione, nel tempo libero viaggia spesso in compagnia di una coccinella di peluche che le fa da travelblogger.

Per Newton Compton ha appena pubblicato il romanzo d’esordio La mossa del gatto“.

Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene…

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“La Storia siamo noi, nessuno si senta escluso” canta Francesco De Gregori in una sua famosa canzone.

È con lo stesso spirito che ho scritto La mossa del gatto: l’idea di raccontare un fatto di cronaca che ha fatto Storia, attraverso l’esperienza di persone comuni che l’hanno vissuto sulla propria pelle, segnando profondamente le loro vite. Leggi tutto…

MARIA CHE DANZA SULLE ANTENNE DI UN CALABRONE di Alberto Coco: incontro con l’autore

Maria che Danza. Sulle antenne di un calabrone - Alberto Coco - copertina“Maria che danza sulle antenne di un calabrone” di Alberto Coco (Porto Seguro): incontro con l’autore e un brano estratto dal romanzo

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Alberto Coco, 1964, vive a Cusago (Milano). Ha lavorato a contatto con il mondo occupandosi di marketing e di comunicazione, di licensing e publishing. Per conto della società nella quale lavora, Ubisoft, racconta ai ragazzi italiani le saghe che hanno fatto la storia dell’industria dei videogiochi. Maria che danza sulle antenne di un calabrone è il suo primo romanzo.

È un viaggio lungo una vita quello narrato da Pina a Berto, i protagonisti del romanzo d’esordio di Alberto Coco, “Maria che danza sulle antenne di un calabrone” edito da Porto Seguro (425 pp., 19,90 euro), una nonna e un nipote legati tra loro da un amore quasi figliale, da una solida devozione e da una stima sincera che li unirà in un percorso a ritroso nel tempo capace di saldare per sempre il loro legame.
In un reticolato di vite vissute, di intimità, segreti e ricordi, il romanzo esplora la tragedia della morte e della malattia, lo splendore della vita e il suo mistero più grande: la rinascita.

Abbiamo chiesto all’autore di parlarcene… Leggi tutto…

I GIORNI PIÙ BELLI di Giancarlo Melosi: incontro con l’autore

“I giorni più belli. La straordinaria epopea di una famiglia ebrea sopravvissuta alla Storia” di Giancarlo Melosi (Newton Compton): incontro con l’autore e un brano estratto dal libro

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Giancarlo Melosi è nato nel 1951, vive tra l’isola d’Elba e l’entroterra toscano. Ha iniziato la sua vita professionale con un breve periodo come insegnante, poi per più di trent’anni ha lavorato come dirigente alla Regione Toscana, occupandosi di sanità, ambiente, programmi comunitari e turismo.

I giorni più belli è il suo primo romanzo. Abbiamo chiesto all’autore di parlarcene…

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«“I giorni più belli” è, in un certo senso, figlio del Covid-19 o Sars-Cov-2, come lo chiamano gli addetti ai lavori, con un acronimo inglese», ha detto Giancarlo Melosi a Letteratitudine. Leggi tutto…

LE ORE PIENE di Valentina Della Seta: incontro con l’autrice

Le ore piene “Le ore piene” di Valentina Della Seta (Marsilio): incontro con l’autrice e un brano estratto dal libro

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Valentina Della Seta vive a Roma – dove è nata nel 1974 – e scrive di letteratura, cinema e costume per il venerdì di Repubblica, Icon e Rivista Studio.

Per Marsilio ha appena pubblicato il romanzo “Le ore piene“. Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene…

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«Ho scritto Le ore piene nell’arco di tre anni», ha detto Valentina Della Seta a Letteratitudine. «Sono partita senza un progetto preciso, all’inizio avevo più che altro bisogno di elaborare un dispiacere amoroso. Era qualcosa che mi occupava la mente in modo totale, mi sono resa conto di non poter scappare, tanto valeva costruirci intorno le giornate. Ho cominciato a sedermi quasi ogni giorno per tre o quattro ore, disponendomi a scrivere. Leggi tutto…

E POI SAREMO SALVI di Alessandra Carati: incontro con l’autrice

“E poi saremo salvi” di Alessandra Carati (Mondadori): incontro con l’autrice e un brano estratto dal libro

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Alessandra Carati vive a Milano. È editor e sceneggiatrice. “E poi saremo salvi” (Mondadori) è il suo primo romanzo. Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene…

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«L’intuizione che sta alla radice di ‘E poi saremo salvi’ è arrivata nel 2008,
quando non avevo una tenuta emotiva, psichica e professionale che potesse
sorreggermi nella scrittura», ha detto Alessandra Carati a Letteratitudine. «Eppure, da subito, si è presentata con una chiarezza disarmante: di quell’intuizione ne avrei fatto un romanzo.
L’ho tenuta viva e nel frattempo mi sono fatta i muscoli, finché nel 2016 ho avuto abbastanza coraggio da prenderla in mano. Gli anni a seguire sono stati ricerca sul campo, documentazione, messa a fuoco di una lingua: raccontavo l’esperienza di una famiglia di profughi bosniaci che tenta di ricostruirsi una casa in Italia, mentre assiste alla distruzione della propria. Leggi tutto…

LA LUCE BIANCA DEL MATTINO di Cecilia Parodi: incontro con l’autrice

“La luce bianca del mattino” di Cecilia Parodi (Morellini): incontro con l’autrice e un brano estratto dal libro

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Cecilia Parodi è nata a Genova nel 1975 e attualmente vive in Sardegna. Consegue la maturità magistrale ed inizia subito a lavorare, ma la passione per la scrittura la accompagna fin da bambina. Il desiderio di raccontare storie attraverso racconti brevi, poesie e collaborazioni saltuarie con alcuni mensili liguri, si concretizza con la stesura di questo primo romanzo intitolato La luce bianca del mattino, edito da Morellini.

Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene…

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«Questo romanzo è nato cinque anni fa durante un caldissimo tramonto, mentre tornavo a casa dopo una giornata al mare», ha detto Cecilia Parodi a Letteratitudine. «Stavo guardando il panorama fuori dal finestrino e, all’altezza di Monte Petrosu, ho immaginato al centro di un campo la scena più violenta della storia. In quel momento ho chiuso gli occhi, e mi sono spaventata dei miei stessi pensieri. Leggi tutto…

TRE MADRI di Francesca Serafini: incontro con l’autrice

“Tre madri” di Francesca Serafini (La nave di Teseo): incontro con l’autrice e un brano estratto dal libro

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Francesca Serafini ha pubblicato tra le altre cose Questo è il punto. Istruzioni per l’uso della punteggiaturaDi calcio non si parla e Lui, io, noi (con Dori Ghezzi e Giordano Meacci). Scrive da anni sceneggiature per la tv e per il cinema: con Claudio Caligari e Giordano Meacci ha scritto Non essere cattivo, film dell’anno ai Nastri d’argento nel 2016 e candidato italiano agli Oscar nello stesso anno. Sempre con Giordano Meacci ha scritto il biopic Fabrizio De André – Principe libero del 2018.

Per La nave di Teseo è appena uscito il suo primo romanzo: si intitola Tre madri.

Abbiamo chiesto a Francesca Serafini di parlarcene

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«Scrivo sceneggiature da molti anni», ha detto Francesca Serafini a Letteratitudine. «Mi piace farlo. Mi piace lavorare in gruppo. Confrontarmi con altre persone, altri ruoli. Mi piace vedere trasformate le mie/nostre fantasie (e con “nostre” intendo mie e di Giordano Meacci, con cui scrivo e amo scrivere, sempre) in corpi e voci reali che se ne appropriano. E però, la scrittura drammaturgica impone delle regole dalle quali sentivo il bisogno di prendere una pausa. Avevo bisogno di una sintassi più articolata e complessa di quella che mi posso permettere nei dialoghi (tutto ciò che “apparentemente” resta della scrittura nei film: come se le azioni dei personaggi, il loro stesso cuore, non venisse anche quello pensato da chi dà vita alla pagina su cui danzeranno tutti gli altri). Volevo, per una volta, entrare nella testa dei protagonisti: sottrarmi alla necessità della messa in scena, per addentrarmi nelle tenebre dei pensieri che muovono (o inibiscono) le nostre azioni, nel nostro quotidiano confronto con il mondo. Leggi tutto…

CUORE ALLEGRO di Viola Lo Moro (poesia)

“Cuore allegro”: la silloge di Viola Lo Moro (Giulio Perrone editore)

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Viola Lo Moro è nata a Roma il 20 Dicembre del 1985. Si è laureata in letteratura moderna e contemporanea e specializzata in letterature comparate. È una delle socie della libreria delle donne di Roma, Tuba, della quale cura la programmazione. È, insieme ad altre, ideatrice e organizzatrice del festival delle scrittrici “InQuiete”. Ha scritto e scrive articoli per riviste letterarie e femministe (Leggendaria, DWF, Letterate Magazine, Femministerie).

Per i tipi di Giulio Perrone Editore ha appena pubblicato la raccolta di poesie intitolata “Cuore allegro“.
Abbiamo invitato l’autrice a parlarcene…

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«Ora che sta effettivamente nascendo Cuore Allegro inizio a pormi le domande di senso che forse avrei dovuto farmi anni fa», ha detto Viola Lo Moro a Letteratitudine. «Quanti anni ci vogliono per comporre qualche verso? Ecco, questa silloge, è il risultato contemporaneamente di anni di lavorazione su una singola parola – sarebbe bello tornare all’università per ricominciare a studiare la filologia dopo averla sperimentata sulla propria pelle – e illuminazioni di qualche secondo che hanno impresso dei versi immodificabili. Leggi tutto…

LE ORIGINI DEL POTERE di Alessandra Selmi: incontro con l’autrice

“Le origini del potere. La saga di Giulio II, il papa guerriero” di Alessandra Selmi (Nord): incontro con l’autrice e stralcio del romanzo

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Alessandra Selmi (Monza, 1977) è titolare dell’agenzia letteraria Lorem Ipsum, dove si occupa di scouting e editing. Tiene una rubrica di critica letteraria sul Cittadino di Monza e Brianza e insegna Scrittura editoriale nei master dell’Università Cattolica di Milano. Le origini del potere è il suo primo romanzo storico.

Abbiamo incontrato Alessandra Selmi e le abbiamo chiesto di parlarci di questo suo romanzo d’esordio…

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«Incontrai per la prima volta Giuliano della Rovere circa due anni fa», ha detto Alessandra Selmi a Letteratitudine. «Aveva il volto di quello che sarebbe divenuto il mio editor, di cui avrei in seguito apprezzato la schiettezza garbata, il tatto, l’understatement e la professionalità. Leggi tutto…

BUONA LA PRIMA di Fabienne Agliardi (un esordio letterario)

“Buona la prima” di Fabienne Agliardi (Morellini)

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di Francesca G. Marone

Sullo sfondo di una Milano che cambia negli anni insieme alla protagonista, Maia racconta al lettore, come in un diario, le sue prime venti volte, che non sono una prima volta classica moltiplicata per venti ma un susseguirsi di momenti salienti della sua vita dal 1976 al 2017. Una giornalista quarantenne che dalla prima domanda a bruciapelo di un amico del suo gruppo di incontri culturali “qual è stato il primo libro che hai letto?” ripercorre le tappe più importanti della sua vita, a partire dalla sua prima lettura – già dichiarata nelle prime pagine con leggerezza e ironia -, che non è emblema di seriosità come gli altri vorrebbero far passare, ma è stata “I miei primi quarant’anni” di Marina Ripa di Meana. È già questo il messaggio iniziale subliminale ma non troppo che l’autrice ci manda, una sorta di “non prendetemi troppo sul serio” che andando avanti diventa un “non prendetevi troppo sul serio” che tanto sarà la vita stessa a farlo con voi. Leggi tutto…

LA TRASPARENZA DEL CAMALEONTE di Anita Pulvirenti (intervista)

“La trasparenza del camaleonte” di Anita Pulvirenti (DeA Planeta)

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di Alessandro Russo

Buongiorno.
Ha fatto centro Anita Pulvirenti con il suo primo romanzo La trasparenza del camaleonte, DeA Planeta Ed. (pp224, €15). Sposata e madre di due figli, laureata e con in tasca un master in Economia e Gestione del settore culturale, da diversi anni Anita Pulvirenti promuove cultura attraverso il blog letterario Chili di libri. Lontana dai finti buonismi, ruvida ma trascinante è la storia che ci racconta; rigorosa, scorrevole e mai piatta è la sua penna. La protagonista de La trasparenza del camaleonte è Carminia, una donna speciale che porta grandi occhiali da sole e non sopporta chiacchiere e convenevoli. Carminia ha la sindrome di Asperger ma non lo sa; è piena di ossessioni ed è molto bella ma qualcuno dice che è brutta al punto che chi la bacia diventa addirittura di pietra. Il pomeriggio in cui incontro Anita Puilvirenti, all’interno d’uno stimolante salotto letterario catanese, mi colpiscono il suo garbo e la sua luminosità. Leggi tutto…

CONFIGURAZIONE TUNDRA di Elena Giorgiana Mirabelli: un esordio letterario

“Configurazione Tundra” di Elena Giorgiana Mirabelli (Tunué)

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di Eva Luna Mascolino

«Era una questione di fascinazione ritmica, forse, o semplicemente avevo la percezione di essere di fronte a qualcosa che mi riguardava – invischiata in una prospettiva. Come quando vedi un oggetto solo di taglio, e ti basta, non ti chiedi quale sia la sua effettiva profondità, quale sia la sua collocazione precisa in una cronologia, in un solco temporale, che tipo di storia si porti dietro. No. Tu vedi solo una faccia, un colore, un suono, un taglio di luce. E credi che sia tutto così chiaro, tutto così preciso che ti convince. E poi comprendi che in realtà hai smesso da tempo, non sai neanche da quanto, di esercitare il dubbio» (pp. 25-26).

Non c’è modo allusivamente più efficace per descrivere la Tundra del romanzo di esordio di Elena Giorgiana Mirabelli che quello di ritrovarsi fin dal primo istante nell’universo da lei creato e poi pubblicato con Tunué nella collana Romanzi diretta da Vanni Santoni e da Giuseppe Girimonti Greco. Configurazione Tundra, dopotutto, inizia a sua volta in medias res, proiettando chi legge in un universo ora parallelo e ora avveniristico, ora utopistico e ora distopico, il cui fine ultimo consiste nella creazione di un mondo piano, fatto di linee rette e di calcoli armonici, oltre che coerenti. Leggi tutto…

CLAUDIA PETRUCCI racconta L’ESERCIZIO

Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: CLAUDIA PETRUCCI racconta il suo romanzo L’ESERCIZIO (La nave di Teseo)

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di Claudia Petrucci

È l’inverno del 2016. Da mesi mi insegue la visione nitida di tre persone in una stanza, due uomini, una donna, conosco i loro nomi, so perché si trovano lì; uno di loro, a cui so che vorrei affidare la mia voce, guarda fuori dall’unica finestra: nel suo mondo piove. Anche nel mio mondo piove. Sono a Milano, all’università Statale, aspetto che la leggendaria enorme carpa del laghetto si faccia vedere. Milano è la mia città, eppure vivo già in un’altra, e precedentemente ho vissuto ancora altrove, in un perpetuo allontanamento dall’oggetto del mio desiderio. Milano è la mia acqua, e il primo posto in cui mi sento abbastanza me stessa da raccontare a qualcuno la storia che vorrei scrivere. Tra qualche mese prenderò la seconda decisione che mi ribalterà l’esistenza, non ci sarà più una laurea a cui pensare, niente più viaggi su treni interregionali; non so ancora che chiuderò la porta dell’appartamento in cui ho trascorso i primi quattro anni del mio matrimonio e non la riaprirò mai più. Leggi tutto…

AI SOPRAVVISSUTI SPAREREMO ANCORA di Claudio Lagomarsini: incontro con l’autore

AI SOPRAVVISSUTI SPAREREMO ANCORA di Claudio Lagomarsini (Fazi editore): un romanzo d’esordio

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Claudio Lagomarsini è ricercatore di Filologia romanza all’Università di Siena. Oltre a diverse pubblicazioni accademiche, suoi articoli di approfondimento sono usciti per «Il Post», «minima&moralia», «Le parole e le cose». Come narratore, ha pubblicato diversi racconti per «Nuovi Argomenti», «Colla» e «retabloid», vincendo un contest organizzato dal Premio Calvino nel 2019. Per Fazi editore ha appena pubblicato il suo primo romanzo intitolato “Ai sopravvissuti spareremo ancora“: una “tragedia della porta accanto” dai toni alti e trasfigurati. Il ritratto lucido e impietoso di un mondo al tramonto visto con gli occhi di un ragazzo, impotente di fronte alla realtà in cui si trova a vivere.

Abbiamo chiesto all’autore di parlarcene…

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«Il mio romanzo di esordio», ha detto Claudio Lagomarsini a Letteratitudine «ha tre protagonisti: due personaggi e un luogo. Il primo protagonista non ha nome, anche se da un certo punto in avanti lo conosceremo come “il Salice”. Prende la parola nelle prime pagine, dove lo troviamo impegnato nella vendita della casa di famiglia, a cui sono legati ricordi dolorosi. Rovistando tra gli scatoloni vengono a galla cinque quaderni, nei quali il Salice riconosce la scrittura di suo fratello e il resoconto di ciò che è successo l’estate di quindici anni prima. A questo punto la parola passa all’autore dei quaderni, Marcello. Leggi tutto…

L’ACQUA ALTA E I DENTI DEL LUPO di Emanuele Termini (un estratto)

Pubblichiamo un estratto del romanzo “L’acqua alta e i denti del lupo. Josif Dzugasvili a Venezia” di Emanuele Termini (Exòrma)

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Quando entro nella stazione dei treni a Santa Lucia mi sento già sulla terraferma; l’impressione inversa ce l’ho quando esco da Mestre e vedo San Simeon Piccolo, mi sento subito a Venezia. Tornando a casa cerco sempre di sedermi a destra, per salutare le isole di San Secondo e San Giuliano, anche se ormai sono fuori dal “pesce” di Tiziano Scarpa, mi resta per un po’ l’impressione di galleggiare.

Sulla carrozza avevo aperto il sacchetto della libreria e mi ero messo a sfogliare Misteri della laguna e racconti di streghe di Alberto Toso Fei; il libro era composto da una raccolta di storie molto brevi e fotografie in bianco e nero. La stanchezza dopo una giornata passata a camminare me lo aveva fatto apprezzare ancora di più. Leggi tutto…

UNA VOLTA È ABBASTANZA di Giulia Ciarapica (recensione)

UNA VOLTA È ABBASTANZA di Giulia Ciarapica (Rizzoli)

Un esordio letterario che ci apre le porte di una comunità della provincia profonda nell’entroterra marchigiano

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di Francesca G. Marone

Giulia Ciarapica, brillante blogger di libri e firma de “Il Foglio” e il “Messaggero” pubblica con Rizzoli il suo primo romanzo Una volta è abbastanza, che è anche il primo volume di una trilogia. Una lettura assolutamente piacevole, una saga familiare ambientata nella terra d’origine della scrittrice, le Marche, in particolare a Casette d’Ete. La storia si dipana lungo un arco temporale che va dal ’45 fino agli anni Settanta, restituendo uno sguardo d’insieme sull’epoca e il sapore dei luoghi e della vita quotidiana degli abitanti. Tutto è narrato attraverso le emozioni di due sorelle, due figure femminili molto forti e differenti per indole: Annetta indomita e sfrontata e Giuliana apparentemente più fragile e remissiva, in una triangolazione amorosa verso Valentino, sciupafemmine conquistatore, con un fascino da piccolo seduttore che mette le due sorelle, per molto tempo, una contro l’altra. Leggi tutto…

ARRUINA di Francesco Iannone (recensione)

“ARRUINA. Una favola oscura” di Francesco Iannone (Il Saggiatore): un esordio letterario

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di Eva Luna Mascolino

«Nascerà una bambina, e avrà il tuo sangue, e il tuo sangue ti giudicherà. Lo dice il vento che nascerà, lo dicono le voci di tutte le donne gravide nei letti. La tua bambina nascerà e con lei nasceranno altri bambini. E le loro madri soffriranno molto, e le sentirai sgravidare in solitudine, maledire le poltiglie precipitate fra le loro gambe. Piccoli luminosi cumuli di carne». Si apre così Arruina, l’esordio narrativo del salernitano Francesco Iannone, edito di recente da Il Saggiatore: una favola oscura, come viene definita nel sottotitolo, che in 156 pagine è capace di costruire un intreccio denso e affascinante.

In dialetto campano l’arruina è la rovina, incarnata a quanto pare da un’ignara neonata soprannominata la Sperduta: secondo la profezia di alcune streghe chiamate Nerissime, infatti, la piccola sarebbe destinata a prosciugare la fonte segreta di Roccagloriosa, grazie alle cui acque le fattucchiere sono immortali da millenni. È per tale ragione che la bambina scompare, mentre il padre assiste inerme alla scena e inizia a raccontare in un perenne dialogo narrativo con la moglie i loro tentativi di ritrovare la figlia. Leggi tutto…

ME NON PIÙ di Massimiliano Costa

ME NON PIÙ di Massimiliano Costa (italic & pequod): un esordio letterario

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Massimiliano Costa ha 33 anni ed è il direttore di ShareTheMeal, l’app di raccolta fondi del World Food Programme delle Nazioni Unite. Ha lavorato in consulenza strategica e studiato a Torino e New York. Me non più è il suo romanzo d’esordio.

Jaco è un giovane consulente aziendale che da ragazzo accarezzava un sogno diverso: fare il violinista e circondare la sua vita di bellezza. Da questa tensione tra aspirazione e divenire, tra sogno e realizzazione s’innesca la storia di una sua giornata in previsione di un incontro decisivo con i vertici dell’azienda cliente. Ventiquattro ore di lavoro matto e disperatissimo barricato in un grattacielo. Un’importantissima riunione la mattina seguente. Lo sforzo per raggiungere l’eccellenza, la voglia di dimostrare di essere all’altezza, stress, capi, ambizione, slide, molti caffè e nessuna ora di sonno. Fino allo sfinimento delirante che arriva al ritmo della Ciaccona di Bach. Sullo sfondo la sera in cui Jaco, anni prima, ha dovuto prendere la prima scelta determinante della sua vita: dedicarsi alla musica oppure studiare in una prestigiosa università.

Abbiamo incontrato l’autore per chiedergli di raccontarci qualcosa su questo suo romanzo d’esordio… Leggi tutto…

PER CHI È LA NOTTE di Aldo Simeone

PER CHI È LA NOTTE di Aldo Simeone (Fazi editore): un esordio letterario

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Aldo Simeone è nato nel 1982 a Pisa, dove si è laureato in Lettere e ha conseguito il dottorato in Studi italianistici. Oggi lavora nella casa editrice scolastica Loescher di Torino, per la quale si occupa dei testi di storia e musica.

Per Fazi editore è appena uscito il suo primo romanzo intitolato “Per chi è la notte“.

Abbiamo incontrato Aldo Simeone chiedendogli di parlarcene…

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«Ho una pessima memoria», ha detto Aldo Simeone a Letteratitudine. «Non ricordo né il giorno, né il mese, e nemmeno l’anno della prima volta che ho messo piede a Minucciano, sui monti della Garfagnana, al seguito di alcuni amici di famiglia che poi sarebbero diventati parenti.
Fu una giornata ordinaria. Piacevole, sì, ma a tinte smorzate. Nessun colpo di fulmine. La Garfagnana mi sembrò vecchia, remota, spopolata, interessante. Leggi tutto…

LE CINQUE LUNE DI MYSKIN di Nicola Bozzo

LE CINQUE LUNE DI MYSKIN (Pungitopo): l’esordio letterario di Nicola Bozzo

di Marco Olivieri

Uno Stretto che si ritrae, specchio ed emblema di una contemporaneità indecifrabile, tra rassegnazione e passività. Un’anestesia del cuore e della mente che descrive questi tempi sbandati, mentre voci e personaggi si alternano in un crescendo ricco di momenti onirici, paradossali, e d’improvvisi squarci di realtà. L’esordio di Nicola Bozzo, avvocato messinese con un passato significativo in politica, è un romanzo della notte e della profondità. Pubblicato da Pungitopo editrice, “Le cinque lune di Myskin” è un libro del sottosuolo, caro a Dostoesvskij, richiamato anche nel titolo, da L’idiota.
In una città ventosa, un po’ Messina un po’ Lisbona, si celebra il mistero della letteratura, il suo fascino e il suo segreto. Leggi tutto…

ANTOLOGIA DI MUSICA LEGGERA

ANTOLOGIA DI MUSICA LEGGERA (AA.VV. – a cura di Alessandro Russo e Gabriella Rossitto – Algra editore)

Un laboratorio di scrittura confluisce dentro un libro, otto esordienti affinano le proprie facoltà creative e concretizzano un sogno. È un tuffo nel passato realizzato con voci differenti lAntologia di musica leggera (AA.VV. 2018 Algra Ed, pp. 88, € 10) che sarà presentata giovedì 13 dicembre 2018 alle 17,30 presso la biblioteca V. Bellini di Catania in via Di Sangiuliano 307 (intermezzi musicali di Torquato Tricomi & Antonello Bruno).
Grazie ai prodigi di cui è capace il linguaggio universale della musica, il testo si legge d’un fiato e intanto si ascolta e perfino si canticchia. Questa Antologia è infatti liberamente ispirata da alcuni celebri pezzi di musica leggera: da Franco I e Franco IV a Francesco De Gregori e Francisco Canaro passando per gli Abba, Edoardo Bennato, Neil Young e Max  Gazzè.
Hanno curato il volume Alessandro Russo e Gabriella Rossitto, la copertina è dell’artista Enzo Salanitro.
Lo stile è ora svelto, nervoso, contemporaneo, ora ironico e dissacratorio, crudo o persino crudele; il linguaggio accarezza l’iperbole, esagera, gonfia i personaggi in un crescendo di incredibile. Leggi tutto…

VOLO DI PAGLIA di Laura Fusconi

Laura FusconiVOLO DI PAGLIA di Laura Fusconi (Fazi editore): un esordio letterario

Laura Fusconi è nata a Castel San Giovanni (Piacenza) nel 1990. Dopo la laurea in Graphic Design&Art Direction, si è diplomata presso la Scuola Holden. I suoi racconti sono usciti su «retabloid», «effe – Periodico di Altre Narratività», «Verde rivista», «Achab» e «Horizonte». Volo di paglia (pubblicato da Fazi) è il suo primo romanzo.

Abbiamo incontrato Laura Fusconi e le abbiamo chiesto di parlarci di questa sua opera d’esordio…

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«Ho passato tutte le estati della mia infanzia a Verdeto», ha detto Laura Fusconi a Letteratitudine, «quattro case gettate sulle prime colline del piacentino, tra la val Tidone e la val Luretta.
La nostra era una casa del Decimo secolo, schiacciata tra la chiesa e una stalla col soffitto basso. Non aveva il riscaldamento, la piastrella davanti al frigorifero ballava e la tenda della doccia era bianca coi pallini rossi.
Al piano di sopra, nella stanza dove dormivo coi miei fratelli e le mie sorelle, i letti stavano in fila tutti vicini, un unico letto gigante dove rotolavamo e passavamo i pomeriggi a leggere fumetti invece di fare l’odiatissimo pisolino. C’erano due finestre: da una si vedeva Piacenza, dall’altra la vallata fino al castello di Boffalora. Le zanzariere erano rotte, e ogni tanto i pezzi di stucco tra il muro e l’infisso cadevano. Con le mie sorelle contavamo i buchi da dove entravano le zanzare. Leggi tutto…

L’ULTIMA DIVA DICE ADDIO: l’esordio di Vito Di Battista

L’ULTIMA DIVA DICE ADDIO di Vito Di Battista (SEM)

Quello di Vito Di Battista è uno degli esordi letterari più interessanti degli ultimi mesi. Nato a San Vito Chietino nel 1986, Vito di Battista ha vissuto e studiato a Firenze e Bologna. Nel 2012, grazie a un suo racconto, è stato selezionato per il Cantiere di Scritture Giovani del Festivaletteratura di Mantova. Collabora con la rivista letteraria «Nuovi Argomenti» e partecipa all’organizzazione del festival letterario Garp Under 30. Per SEM ha pubblicato il suo primo romanzo intitolato L’ultima diva dice addio: la storia di Molly Buck, un’attrice decaduta narrata da un giovane che la stessa Buck – al tramonto della propria esistenza – ha scelto come suo biografo ufficiale.

Abbiamo chiesto all’autore di raccontarci qualcosa su questo suo libro…

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«L’ultima diva dice addio è la storia di due insonni che si incontrano per caso e che, in modi diversi, accettano di lasciarsi consumare l’uno dall’altro», dice Vito Di Battista a Letteratitudine. «Siamo alla metà degli anni Settanta e Molly Buck, dopo aver vissuto l’epoca d’oro del cinema, per riscattare se stessa e un mondo che ormai non esiste più capisce di dover vestire i panni dell’attrice per un’ultima volta, affidandosi a un giovane che, non sapendo ancora cosa ne sarà della sua vita, trova in lei uno scopo e un motivo di ossessione. Il loro incontro cala il sipario sulla storia di lei e lo apre su quella di lui, per quanto accada anche l’esatto contrario allo stesso tempo: tramite la sua biografia, la vita di Molly Buck diventa un racconto perenne e quella del giovane deve per forza di cose ritirarsi sempre più, almeno all’apparenza, così da lasciare spazio a lei. Leggi tutto…

QUASI COLPEVOLE di Paolo Pinna Parpaglia

undefinedQUASI COLPEVOLE (Newton Compton): il romanzo d’esordio di Paolo Pinna Parpaglia

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Paolo Pinna Parpaglia è nato nel 1974. Laureato in Giurisprudenza, svolge la professione forense dal 2005. Vive a Cagliari con la compagna e le due figlie gemelle. Ha lavorato per un breve periodo come collaboratore presso «L’Unione Sarda». Scrivere è una passione e un modo per evadere dagli schemi della scrittura giuridica.

Quasi colpevole“, edito da Newton Compton, è il romanzo d’esordio di Paolo Pinna Parpaglia… e coincide con il primo caso del giovane avvocato Quirico D’Escard.

D’Escard, avvocato alle prime armi, riceve un telegramma dal carcere: Enrico, l’amico di una vita, è accusato dell’omicidio di un’alunna e lo ha nominato suo difensore…

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Abbiamo chiesto a Paolo Pinna Parpaglia di raccontarci qualcosa di “Quasi colpevole”…

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«Il “giallo” è senz’altro il genere più battuto, esplorato e scandagliato dalla letteratura e dal cinema», ha raccontato Paolo Pinna Parpaglia a Letteratitudine. «Ne deriva che qualunque autore voglia cimentarsi nella stesura di un romanzo di questo tipo rischia inevitabilmente di raccontare storie già sentite o di impantanarsi in cliché e convenzioni stilistiche che rendono il lavoro l’ennesimo clone di libri già letti. Quando ho scritto “Quasi Colpevole” ho voluto offrire al lettore una storia diversa dalle solite, con personaggi originali e una trama che fosse credibile e nuova. Il protagonista, Quirico d’Escard è un avvocato diverso da quelli che popolano l’immaginario collettivo falsato dai film di matrice americana: Quirico è un giovane e inesperto neo avvocato, imbarazzante sintesi di inesperienza, sogni di gloria, goffi recuperi, inciampi da dilettante e urgenti fantasie erotiche. Quirico è, per usare un riferimento immediatamente comprensibile, l’opposto di Perry Mason o di Guido Guerrieri. Senza intuizioni geniali, né oratoria brillante o almeno sufficiente conoscenza del diritto, Quirico affronterà il suo primo processo penale. Un processo complicato, quasi impossibile in cui deve difendere Enrico la Torre, il suo migliore amico, accusato dell’omicidio della giovane Alessia, studentessa sassarese in gita scolastica a Cagliari, morta ammazzata in un hotel di infima categoria. Enrico era il professore che accompagnava la scolaresca in gita e che ha lasciato una traccia inequivocabile nel corpo della vittima. Enrico sceglie il suo amico come avvocato e Quirico accetta la difesa perché crede nella sua innocenza. Leggi tutto…

SI MORIVA DAL CALDO di Mirco Giulietti

SI MORIVA DAL CALDO (Intrecci edizioni): il romanzo d’esordio di Mirco Giulietti 

Mirco Giulietti è nato in provincia di Pesaro e Urbino, dove vive con la sua famiglia. È laureato in giurisprudenza e, dopo aver fatto il giornalista e il webmaster, lavora presso l’Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche. Ha scritto di storia e biografie di personaggi locali. “Si moriva dal caldo” è il suo romanzo d’esordio.

La narrazione è ambientata negli anni Settanta. Siamo nell’estate del 1974, la scuola è appena finita, i mondiali di calcio stanno per cominciare. Il protagonista della storia, un ragazzino affetto da una leggera balbuzie, vede la vita della minuscola località in cui vive sconvolta dalla morte violenta e misteriosissima di una vicina: la signorina Marella, ereditiera di una bella villa di campagna ed ex cantante beat. Il ragazzino intraprende le sue personalissime indagini, prima per gioco, insieme alla sua banda di amichetti, e poi da solo, immedesimandosi nel ruolo di paladino della giustizia del suo eroe dei fumetti Tex Willer, arrivando ad un inaspettato epilogo.

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Abbiamo chiesto a Mirco Giulietti di parlarci del suo libro…

«Si moriva dal caldo è fondamentalmente un giallo», ha raccontato Mirco Giulietti a Letteratitudine. «Un giallo sui generis, naturalmente, nel quale l’indagine vera e le persone deputate a condurla rimangono sullo sfondo e il delitto viene risolto da un bambino appassionato di Tex Willer, in un gioco di indizi strampalato e balbuziente, come il piccolo protagonista. Strampalato perché le prove raccolte si incastrano in un puzzle che funziona solo nella sua testa, e balbuziente perché la trama gialla si concede più di una pausa per permettere al bambino (prevedibile alter ego dell’autore) di inseguire il filo delle sue passioni. Il romanzo, del resto, è anche l’occasione per un viaggio nel mondo dell’infanzia del protagonista, il mondo in bianco e nero dei primi anni ‘70. Quelli della crisi del centrosinistra a guida DC, dell’inizio della grande stagione dei diritti civili, con il referendum sul divorzio, della crisi petrolifera che metteva fine a trent’anni di età dell’oro dell’Occidente. E ancora un viaggio nella musica e nello sport di quei tempi. Leggi tutto…

ESORDI LETTERARI: “Il colpo di coda” di Giuseppe Pelleriti

“IL COLPO DI CODA” di Giuseppe Pelleriti (Prova d’Autore): l’esordio letterario di un autore nato a Milano nel 1963 da genitori siciliani emigrati

Segnaliamo l’esordio letterario di Giuseppe Pelleriti, autore di Il colpo di coda” (Prova d’Autore): un romanzo che trae spunto da fatti realmente accaduti nell’immediato dopoguerra a Centuripe, caratterizzato da una trama corale, ricca di colpi di scena. La narrazione, infarcita di espressioni dialettali, ruota attorno alle gesta di Cicciu Dottori, un comunista che vuole fare la rivoluzione, e che raccoglie attorno a sé un nutrito schieramento di uomini per poi trasformarli in banditi, che si offrono come sostituti dello Stato. Nell’eterna lotta tra il bene e il male a Dottori e alla sua banda si contrappongono i carabinieri, il sindaco, il prefetto e l’alta borghesia. Il tutto condito dalle gesta amorose del brigante, dotato di una forza fisica e di un’astuzia fuori dall’ordinario, e da momenti di vera comicità narrativa.
Abbiamo chiesto all’autore di parlarci del suo romanzo d’esordio…

«“Il colpo di coda”, mio romanzo d’esordio, racconta una storia vera successa nell’immediato secondo dopoguerra, nell’arco di tempo che va dal 1944 al 1946, in un paesino dell’entroterra siciliano», racconta Giuseppe Pelleriti a Letteratitudine. «Qui un gruppo di uomini, preso dalla fame e dalla frustrazione per non poter sfamare i propri figli, decide in virtù di un ideale politico (erano militanti del partito comunista del paese), di “togliere ai ricchi per dare ai poveri”, sostituendosi di fatto allo Stato. Le buone intenzioni, però», continua l’autore, «si perdono presto dietro il fascino del potere e del denaro. E così, azione dopo azione, quegli uomini diventano banditi.
Nei due anni che seguono gli abitanti del paese, soprattutto benestanti e notabili, vivranno nel terrore, in attesa che il prefetto, i carabinieri e le istituzioni trovino una soluzione per porre fine alle loro scorribande. Leggi tutto…

L’AMORE A VENT’ANNI di Giorgio Biferali: incontro con l’autore

L’AMORE A VENT’ANNI di Giorgio Biferali (Tunuè) – abbiamo incontrato l’autore per discutere del romanzo

Giorgio Biferali ha pubblicato i saggi A Roma con Nanni Moretti, (Bompiani 2015, con Paolo Di Paolo) e Italo Calvino. Lo scoiattolo della penna (La nuova frontiera 2017). L’amore a vent’anni, a cui dedichiamo questo spazio, è il suo primo romanzo.

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Giulio, il protagonista della storia, è un ragazzo di buona famiglia, ancora bambino, che vive nel mito romantico di Antoine Doinel di Truffaut e sperimenta una condizione di apparente serenità legata, soprattutto, a suo padre: un affascinante banchiere in pensione, artista mancato, che tutti considerano come “un grande”, ma che per Giulio rappresenta una figura fuori fuoco, un punto interrogativo, qualcuno di amato e ingombrante e inseguito con affanno, a dispetto di una madre con cui coltiva un rapporto di tenera elezione e protettività, alla luce di un morbo che sembra volerla portare via come un mostro dei fumetti.

Pagina dopo pagina parte dell’individualità segreta dell’uomo si mostra e ciò avviene per mezzo di Silvia (il riferimento a Leopardi non è casuale), la ragazza con cui Giulio viene colpito dal morso beffardo e incontrollato dell’amore, dalla voglia magnifica di dividersi con l’altro, ma anche dallo strappo feroce dall’infanzia, che nel libro torna con i modi dire, le immagini di Topolino, delle prime proiezioni di IT, degli zaini Invicta, dei videogiochi e dei cartoni animati.

A fare da sfondo a tutto ciò una Roma capricciosa, trafficata, umida, urlante e termometro emotivo di quanto accade ai personaggi del libro dove, come avrai intuito, l’amore del titolo è tripartito e, aggiungo, narrato con uno stile limpido, immediato, musicale e venato di poesia.

Ne abbiamo discusso qui di seguito con l’autore (a cui abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa di questo suo romanzo d’esordio).

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ESORDI LETTERARI: Giulia Campinoti e Tiziana Nicolosi

Segnaliamo gli esordi letterari di due autrici: Renè Dubois. La vita ai tempi di Dario Mancuso” di Giulia Campinoti (Edizioni Il Foglio) e “Amar te. Iride” di Tiziana Nicolosi (Algra)

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Gordiano Lupi ha la fama di essere un eccellente talent-scout letterario. Tra le sue “scoperte”, giusto per citare un nome, c’è anche Sacha Naspini che appena pubblicato “Le case del malcontento” (Edizioni E/O): qui potete leggere il suo “Autoracconto d’autore”.
Il laboratorio editoriale di Lupi ha dato spazio, di recente, a tanti nuovi esordi letterari. Segnaliamo quello di Giulia Campinoti, autrice di “Renè Dubois. La vita ai tempi di Dario Mancuso“. Abbiamo incontrato l’autrice per chiederle di parlarci del suo libro…

«René è un’opera nata per caso», ci dice Giulia. «L’idea principale si è delineata conversando nei corridoi del liceo dove lavoro. Inizialmente, René doveva essere l’antagonista “cattivo” di un’altra storia, quindi avevo teorizzato di abbozzare a grandi linee la sua personalità e perciò anche i suoi obiettivi. Grazie all’acuta considerazione della mia interlocutrice, la caratterizzazione di René si è fatta così densa da trasformarsi in un progetto più sostanzioso e di tutt’altro tipo: la storia in cantiere abbracciava il fantasy e il soprannaturale, invece René è un cocktail di generi, i cui ingredienti sono il romanzo di formazione, il giallo, il pulp e l’azione. Perciò, se desiderate provare un sapore particolare, il drink è servito!».

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Un altro esordio letterario che desideriamo segnalare è quello di Tiziana Nicolosi che, grazie ad Algra (la casa editrice diretta da Alfio Grasso) ha appena pubblicato il romanzo breve “Amar te. Iride“. Anche in questo caso abbiamo incontrato l’autrice…
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