Ritratto di Vernon Lee. Olio su tela di John Singer Sargent
* * *
di Grazia Pulvirenti
Dalle collezioni della Tate di Londra affiora un volto dipinto da John Singer Sargent, il celebre ritrattista della vita lussuosa dell’era edoardiana, cosmopolita e viaggiatore indomito. Si tratta di un viso di donna, i capelli neri alla garçonne, occhialini rotondi a evidenziare lo sguardo rivolto a un immaginario interlocutore. La donna, che indossa una sobria giacca scura, da cui affiorano le punte bianche di un colletto, è ritratta con la bocca aperta, come durante una conversazione. Il pittore la coglie in un atteggiamento comunicativo, di scambio intellettuale. E questo fu uno dei molteplici talenti di una scrittrice di grande talento e studiosa d’arte all’avanguardia per la sua epoca, Vernon Lee, pseudonimo di Violet Page (1856-1935). Considerata un’esponente del Decadentismo, di fatto Lee visse l’arte, cui si dedicò per tutta la vita con studi di estetica antesignani e prolifici di intuizioni rivoluzionarie, non come fine a se stessa, ma come fine di un’esistenza trascorsa alla ricerca del bello.
Adesso lasciamo il dipinto di Sargent e ci spostiamo con l’immaginazione a Firenze, o meglio nei dintorni di Firenze, inoltriamoci fra i viali del giardino della Villa Il Palmerino, un edificio quattrocentesco originariamente appartenuto alla famiglia dello scultore Agostino di Duccio. Leggi tutto…