AL TRAMONTO DELLA LUNA
Intervista a Concita Gallo a cura di Simona Lo Iacono
Un libro d’esordio. Uno sfogo potente e doloroso che affonda le parole nel viaggio alla conquista di sé. L’autrice – Concita Gallo – è un avvocato netino, che ci fa dono di questa sua opera prima con forza e profonda sensibilità.
-Cara Concita, il suo libro affronta la caduta delle illusioni. Un amore che svela un volto doloroso. Il passaggio dall’innocenza alla consapevolezza del male. Questo, e molto altro è “Al tramonto della luna“, un romanzo di iniziazione alla vita, alle sue ferite. Pensa che il suo libro possa essere definito, nonostante la protagonista sia una donna adulta, un “romanzo di formazione”?
Sì, certo. Penso proprio che questo romanzo possa annoverarsi in quel genere letterario che illustra un percorso di formazione del protagonista e che solitamente si conclude con l’inserimento dello stesso nella vita vera. Nello specifico, anche se la protagonista, Linda, è una donna in età adulta, passando attraverso il mondo “uterino” della piccola città dove nasce e cresce, per quello giovanile e goliardico dell’università ed, infine, per quello più impegnativo del mondo del lavoro in cui presto riesce ad inserirsi, carpisce gli insegnamenti e subisce (temprandosi) le sferzate spesso violente della disillusione e dell’esperienza della vita: si forma, appunto.
-La scoperta della realtà che la protagonista deve affrontare appare al lettore una graduale e progressiva conquista del senso nascosto delle cose. Quasi una presa di possesso della grande scissione tra apparenza e realtà. Quanto conta in questo suo libro la ricerca della verità, e – in particolare – della verità su se stessi? Leggi tutto…