INTERVISTA A ALBA DONATI, Presidente del Gabinetto scientifico-letterario G. P. Vieusseux

di Massimo Maugeri
Il Gabinetto scientifico-letterario G. P. Vieusseux è una storica istituzione culturale di Firenze, ospitata a Palazzo Strozzi, fondata nel 1819 dal letterato ed editore italiano di origine ginevrina Giovan Pietro Vieusseux.
Come è riportato sul sito web segnalato sopra “Fin dall’epoca di Giovan Pietro Vieusseux era usuale che presso il Gabinetto si tenessero periodiche “riunioni”, per lo più dedicate a illustri personaggi italiani o stranieri durante i loro soggiorni a Firenze: memorabile quella che fu organizzata il 3 settembre 1827 in onore di Alessandro Manzoni, alla quale prese parte anche Giacomo Leopardi. Tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento l’Istituto funzionò essenzialmente come biblioteca; a partire dagli anni Cinquanta, dopo che Alessandro Bonsanti aveva fatto allestire in Palazzo Strozzi un apposito spazio con gli arredi secenteschi della Sala Ferri, cominciarono a essere promosse con una certa sistematicità varie iniziative culturali: presentazioni di libri, mostre, conferenze, convegni. Tali iniziative sono andate sempre più intensificandosi negli anni, fino alla creazione di uno specifico settore di Attività Culturali che attualmente sovrintende all’organizzazione e alla promozione delle manifestazioni“.
Nei giorni scorsi è stata nominata come nuovo Presidente del Gabinetto scientifico-letterario G. P. Vieusseux la poetessa Alba Donati.
– Cara Alba, intanto complimenti per il conferimento dell’incarico. Cosa significa per te essere presidente del Gabinetto Vieusseux?
Significa molto, stare sulla strada della letteratura, e continuare a pensare che su quella strada si trovano le cose migliori, in forma di scarabocchi, di fregi, di disegni, di chiose, che compongono la storia delle persone.
– Sei anche la prima donna a ricoprire quest’incarico. Doppia soddisfazione?
Questo non è un mio merito, ma casomai un demerito di una società antiquata, lenta, bradipa. Però vorrei ricordare che sono in buona compagnia perché il Direttore è Gloria Manghetti, primo direttore donna.
– Cosa puoi anticiparci in merito ai tuoi prossimi impegni legati alla guida di questa storica istituzione culturale di Firenze?
Intanto che vorrei fare tante cose. Credo sia prioritario portare i ragazzi a emozionarsi a contatto con i manoscritti, va subito stabilito un piano di partecipazione degli studenti e bisogna fare iniziative con autori e poeti di oggi che sappiano rileggere gli autori del passato. Immagino delle Cover. Non so: Sandro Veronesi che fa “La cognizione del dolore”.
– Parliamo di poesia. Hai esordito nel 1993, nella rubrica di Milo De Angelis, su “Poesia”, intitolata “I poeti di trent’anni”. Come nasce il tuo amore per la poesia?
Nasce come lettrice fin dalle medie e nasce fin da subito con quel senso di confronto con la Storia, che non mi ha mai abbandonato. Ho trovato in soffitta un lungo commento “A Generale di Bertold Brecht” scritto a 12 anni. Poi sono passati anni di letture e all’improvviso è nata “La repubblica contadina”. Avevo più di 30 anni. Avevo trovato la mia lingua.
– Chi sono i tuoi “riferimenti letterari”, soprattutto per quanto concerne la poesia? Leggi tutto…