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Posts Tagged ‘Baldini & Castoldi’

IO SONO L’ORCHESSA di Sebastiano Spicuglia (Baldini + Castoldi)

Io sono l'orchessa - Sebastiano Spicuglia - copertina“Io sono l’orchessa” di Sebastiano Spicuglia (Baldini & Castoldi): recensione e intervista

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di Simona Lo Iacono

Laura ha poco più di trent’anni, è bella e in attesa di qualcosa che la rubi ai ritmi ordinari del suo lavoro, fa la commessa, ma conserva uno spazio sognante e solitario in cui tesse un dialogo assorto.
Quando vede un anziano signore rubare all’interno del supermercato in cui lavora, non parla. Non lo denuncia. Non lo ferma. Decide di amarlo.
Come se il gesto – l’atto del rubare, di appropriarsi di nascosto e per necessità – fosse un richiamo ardente alla sua parte più tenera e inconfessata.
Come se il reato non fosse che il segno di un’umanità traboccante, ferita, a cui dare ristoro.
E’ così che Laura inizia una strana relazione con Rocco, una relazione non solo di corpi, sapori, carezze rubate alla vecchiaia, ma di sfoghi e silenzi, in cui a parlare è sempre lei, con un ininterrotto lago di parole e desideri, e in cui Rocco pare limitarsi ad accoglierla senza troppi perché, perso in stralunamenti e lentezze, sulla soglia di un estremo lembo, la vita ai limiti, già vissuta, già persa.
E’ un darsi e ritrarsi, un volere e rimpiangere, un correre e un frenare. Gli amici che giudicano. I parenti di lui che rifiutano.  Un vespaio di consigli, previsioni, riflessioni che s’ingarbugliano sulla fame di Laura. O sui suoi allontanamenti.
Perché alla fine è sempre lei a guidare l’incandescente gorgo di smisurata tenerezza. Lei, l’orchessa, colei che sa fagocitare, ma anche ripensarci. Lei che stana e che non trattiene. Lei che smania di gelosia e ritrosia. Leggi tutto…

ARROCCO SICILIANO di Costanza DiQuattro (Baldini + Castoldi) – recensione

Arrocco siciliano - Costanza DiQuattro - ebook“Arrocco siciliano” di Costanza DiQuattro (Baldini + Castoldi)

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di Emma Di Rao

L’esergo del nuovo romanzo di Costanza Di Quattro, “Arrocco siciliano”, edito da Baldini+Castoldi, è affidato a Jorge Luis Borges, chiamato in causa per fissare i tratti essenziali del gioco, e a Fedor Dostoevskij, che ci mette in guardia sulla presunta casualità di esso; infine, a sorpresa, a Gigi Proietti, chiamato a rammentarci le dolci amarezze del sentimento d’amore. Bastano già queste citazioni in apertura per comprendere che la penna raffinata e schietta della scrittrice racconterà le sfide raccolte dall’uomo per imporsi sul destino che sta in agguato o sul caso che scompiglia le carte o, più semplicemente, su quel labirinto intricato che è il nostro animo.
Il contesto del dispositivo narrativo è, ancora una volta, la terra natale dell’autrice, l’amatissima Sicilia, con i suoi assolati paesaggi immersi nella fissità di un tempo che sembra immobile e con i suoi incantevoli e misteriosi notturni, ma soprattutto con le sue inquietudini e con le sue contraddizioni. Pur radicate in un preciso spazio geografico e temporale, esse rimandano a una più ampia dimensione di carattere universale che vede l’uomo in lotta contro il fato o contro sé stesso, perennemente diviso fra slanci e ripiegamenti, vittorie e rinunce, in un groviglio di contrasti inestricabili. Leggi tutto…

MORDI E FUGGI. IL ROMANZO DELLE BR di Alessandro Bertante (Baldini + Castoldi)

Mordi e fuggi. Il romanzo delle BR - Alessandro Bertante - copertina“Mordi e fuggi. Il romanzo delle BR” di Alessandro Bertante (Baldini + Castoldi)

“Mordi e fuggi” è nella dozzina dei libri finalisti all’edizione 2022 del Premio Strega

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di Alessandra Angelucci

Alberto Boscolo è la voce narrante di “Mordi e fuggi – il romanzo delle BR” dello scrittore Alessandro Bertante, candidato al Premio Strega 2022. Una voce potente, quella del giovane protagonista Alberto: schietta, fresca e impudente, come sa essere solo quella di un ragazzo di vent’anni che, dall’essere “con tutti e tutto”, decide di passare dall’altra parte del fiume ed essere “contro”. E se decidi di essere “contro” negli anni Settanta, il rischio della perdita non è contemplato sin dall’inizio, perché vuoi solo combattere una società asfittica, perbenista e borghese. Vuoi essere rivoluzionario. La perdita, appunto, non esiste, perché non è fra le possibilità pensabili. La svolta militare invece sì, perché la «rivolta deve essere imprudente e maledetta», non certo timorosa.
Ma cosa significa essere rivoluzionari? Un interrogativo che potrebbe appartenere anche a un adolescente dei nostri tempi, smanioso di essere riconosciuto fra molti in una società sorda e deludente, incapace di costruire ponti per i sogni. Leggi tutto…

GIUDITTA E IL MONSÙ di Costanza DiQuattro (Baldini + Castoldi): recensione

“Giuditta e il monsù” di Costanza DiQuattro (Baldini + Castoldi)

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di Emma Di Rao

Dopo i ‘luoghi dell’anima’ de “La mia casa di Montalbano” e di “Donnafugata” è l’anima stessa ad essere eletta da Costanza DiQuattro come ‘luogo’ ispiratore della sua terza fatica letteraria, “Giuditta e il monsù” (edito da Baldini+Castoldi). Nasce infatti nell’anima quel sentimento amoroso che viene posto dalla scrittrice come fondamento del suo nuovo romanzo, costituendone il tema più organico e significativo. Un sentimento di indubbia valenza universale che trae però origine dalla sfera più intima dell’individuo. Illuminante, al riguardo, quanto si legge in epigrafe: “Si conobbero. E precisamente lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché, pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così”. Tratta da “Il barone rampante” di Italo Calvino, la citazione racchiude, a nostro avviso, una possibile chiave di lettura di “Giuditta e il monsù”: l’amore è soprattutto rivelazione autentica del nostro ‘io’ grazie alla conoscenza dell’altro, è perfetta conoscenza di sé acquisita in virtù della relazione con un’anima affine. Ed è infatti profonda l’affinità di anime che, fin dall’infanzia, viene ad instaurarsi tra i due protagonisti, Giuditta, quarta figlia del marchese Romualdo Chiaramonte, e Fortunato, che nel preciso istante in cui la prima nasceva veniva abbandonato dinanzi al portone del palazzo nobiliare. Leggi tutto…

CLASSIFICA: dal 26 aprile al 2 maggio 2021 – questa settimana segnaliamo “Greenlights. L’arte di correre in discesa” di Matthew McConaughey (Baldini + Castoldi)

I primi 40 titoli in classifica nella settimana dal 26 aprile al 2 maggio 2021

Questa settimana segnaliamo: “Greenlights. L’arte di correre in discesa” di Matthew McConaughey (Baldini + Castoldi), al 7° posto in classifica generale

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In prima posizione: “Per tutto il resto dei miei sbagli” di Camilla Boniardi (Mondadori)

In seconda posizione: “Alabama” di Alessandro Barbero (Sellerio)

In terza posizione: “Il pane perduto” di Edith Bruck (La nave di Teseo)

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La scheda del libro: “Greenlights. L’arte di correre in discesa” di Matthew McConaughey (Baldini + Castoldi – traduzione di Stefano Travagli)

«Ho preso un biglietto di sola andata per il deserto, ed è nato questo libro: un album, una testimonianza, una storia della mia vita finora. Qui sono racchiusi cinquant’anni di cose che ho sperimentato, sognato, inseguito, dato e ricevuto; alcune valide, altre vergognose. Le volte in cui l’ho fatta franca, quelle in cui mi hanno beccato, e quelle in cui mi sono bagnato ballando sotto la pioggia.»

«Sono in questa vita da cinquant’anni, ne scruto l’enigma da quarantadue, e da trentacinque tengo un diario pieno di idee su come risolverlo. Appunti su successi e fallimenti, gioie e dolori, cose che mi hanno stupito o che mi hanno fatto ridere di cuore. Appunti su come essere sereno. Come stressarmi di meno. Come godermela. Come fare meno male agli altri. Come fare meno male a me stesso. Come diventare un brav’uomo. Come dare un significato alla mia vita. Come essere più io. Solo di recente ho trovato il coraggio di riprendere in mano i miei diari: vi ho trovato storie del mio passato, lezioni apprese e dimenticate, poesie, preghiere, rimedi, convinzioni, alcune fotografie molto belle e un mucchio di adesividaparaurti (nel libro vi spiego cosa intendo). Ho trovato anche un filo conduttore, un approccio alla vita che mi ha dato soddisfazione allora e che funziona anche oggi: se sai come, e quando, affrontare le sfide, puoi sperimentare quello stato glorioso che io chiamo “greenlight”, semaforo verde. Così ho preso un biglietto di sola andata per il deserto, ed è nato questo libro: un album, una testimonianza, una storia della mia vita finora. Qui sono racchiusi cinquant’anni di cose che ho sperimentato, sognato, inseguito, dato e ricevuto; alcune valide, altre vergognose. Le volte in cui l’ho fatta franca, quelle in cui mi hanno beccato, e quelle in cui mi sono bagnato ballando sotto la pioggia. Spero che sia come una medicina con un buon sapore, come un paio di aspirine invece del pronto soccorso, come un’astronave verso Marte senza bisogno di avere la patente e come le risate tra le lacrime. È una lettera d’amore. Alla vita. (È anche un manuale per trovare più “greenlight” e su come imparare a gestire le delusioni. Buona fortuna.)»

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Posizioni dal n. 1 al n. 10

Pos. Titolo Autore Editore Prezzo Tasc. Note
1 Per tutto il resto dei miei sbagli Camilla Boniardi Mondadori 18,00
2 Alabama Alessandro Barbero Sellerio Editore Palermo 15,00
3 Il pane perduto Edith Bruck La nave di Teseo 16,00
4 La canzone di Achille Madeline Miller Marsilio 11,00 T
5 Sulla tua parola. Messalino. Letture della messa commentate per vivere la parola di Dio. Maggio-giugno 2021 Editrice Shalom 4,00
6 E verrà un altro inverno Massimo Carlotto Rizzoli 16,50
7 Greenlights. L’arte di correre in discesa Matthew McConaughey Baldini + Castoldi 23,00
8 Cambiare l’acqua ai fiori Valérie Perrin E/O 18,00
9 Il mostruoso femminile. Il patriarcato e la paura delle donne Jude Ellison Sady Doyle Tlön 18,00 *
10 Le italiane. Il Paese salvato dalle donne Aldo Cazzullo Solferino 18,00

 

Posizioni dal n. 11 al n. 40

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LA MODELLA DI KLIMT di Gabriele Dadati: incontro con l’autore

La modella di Klimt“La modella di Klimt. La vera storia del capolavoro ritrovato” di Gabriele Dadati (Baldini + Castoldi): incontro con l’autore e un brano estratto dal romanzo

[in libreria da oggi, 12 novembre]

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Gabriele Dadati (Piacenza, 1982) ha pubblicato vari libri, tra cui Sorvegliato dai fantasmi (2006, finalista come Libro dell’anno per Fahrenheit di Rai Radio 3) e Piccolo testamento (2011). Nel 2009 ha rappresentato l’Italia nel progetto «Scritture Giovani» del Festivaletteratura di Mantova.

Presso Baldini+Castoldi sono usciti i romanzi L’ultima notte di Antonio Canova (2018), finalista al premio Comisso, e Nella pietra e nel sangue (2020, qui l’incontro con l’autore dedicato a questo libro).

E ancora Baldini+Castoldi pubblica il nuovo romanzo di Gabriele Dadati (foto in basso di Laura Scaglioni). Si intitola “La modella di Klimt. La vera storia del capolavoro ritrovato“: il racconto di una vicenda incredibile e struggente che inizia a Vienna nel 1910, attraversa tutto il Novecento e arriva fino a noi. Tra verità e menzogne.

Abbiamo chiesto a Gabriele Dadati di parlarcene…

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«Ritratto di signora di Gustav Klimt è il dipinto dalla vita più avventurosa che io conosca», ha detto Gabriele Dadati a Letteratitudine. «O meglio: la sua esistenza è salita sulle montagne russe a un certo punto, e non smette di cavalcarle. Ma cominciamo dall’inizio. Leggi tutto…

DONNAFUGATA di Costanza DiQuattro (recensione)

“Donnafugata” di Costanza DiQuattro (Baldini + Castoldi)

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di Emma Di Rao

Ancora una volta è un ‘luogo dell’anima’ ad accendere l’ispirazione di Costanza Di Quattro, che con “Donnafugata”, edito da Baldini+Castoldi, ha già ottenuto un ampio consenso di critica e di pubblico. Non può negarsi che il momento generativo del secondo romanzo possiede, rispetto a “La mia casa di Montalbano”, un respiro più complesso, ascrivibile verosimilmente a quella solennità che è propria della ricostruzione storica e che permea di sé parte del dispositivo narrativo. Eppure, tale diversità si attenua quando si tenga presente che anche in “Donnafugata”, come nel romanzo d’esordio, gli eventi narrati assumono rilevanza per il fatto che intervengono nella crescita interiore del protagonista. L’irrompere della storia – il periodo risorgimentale e la trasformazione politica che portò all’annessione della Sicilia al regno d’Italia – nell’esistenza di Corrado Arezzo De Spucches, settimo barone di Donnafugata, produce infatti in quest’ultimo una sottile inquietudine ed una lacerante perplessità, che tuttavia non gli impediscono di partecipare in modo ‘illuminato’ e costruttivo ai ruoli politici ed istituzionali affidatigli. Ed è forse in questa discrepanza fra l’essere e il dover essere che risiede la dimensione eroica, e persino tragica, di tale figura, collocata in un’epoca che avverte, in larga parte, estranea e in cui non rinuncia comunque ad operare. Leggi tutto…

RAUL MONTANARI VINCE IL PREMIO LETTERARIO LA PROVINCIA IN GIALLO

Raul Montanari, autore del romanzo “La vita finora” (Baldini + Castoldi), è il vincitore dell’ottava edizione del Premio letterario “La Provincia in Giallo”

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Il premio è organizzato dal Rotary Club Cairoli, Club del Distretto 2050, con una Giuria presieduta da Mino Milani e formata da Bianca Garavelli, Andrea Maggi, Giuliano Pasini, Flavio Santi.

 

Questa la motivazione:
La vita finora - Raul Montanari - copertina“Il romanzo trasferisce la grande tradizione del noir in un contesto provinciale, mettendo in scena un apocalittico confronto tra forze generazionali contrastanti, di assoluta attualità. Ciò che è antico sembra essere scritto nella roccia in questo ambiente rarefatto, dove le catene montuose paiono garantire l’esclusione dalle leggi del tempo e dello spazio. Ma è solo apparenza: la caduta dell’alleanza fra genitori e docenti, propria del mondo adulto, si ripercuote sulla fragilità, travestita da forza arrogante, del mondo degli adolescenti.
La scrittura evocativa e la singolare capacità di creare trame dell’autore si fondono in una storia di tensione dal ritmo incalzante, in cui i peggiori incubi prendono corpo e voce, mostrandoci in un crescendo inquietante i mali estremi della nostra società”.
Bianca Garavelli

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LUCIA TILDE INGROSSO racconta UNA SCONOSCIUTA

imageLUCIA TILDE INGROSSO racconta il suo romanzo UNA SCONOSCIUTA (Baldini + Castoldi)

Un brano inedito, scritto apposta per Letteratitudine, introduce “Una sconosciuta“, un giallo psicologico in cui nessuno è come sembra. Protagonista compresa.

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di Lucia Tilde Ingrosso

Sono Carmen Tavanti e fino a poche ore fa avevo una vita. Non una vita particolarmente entusiasmante, forse. Ma una vita. Una come tante.
Ho un bravo marito. Un bambino di otto anni, che ancora mi ama. Una ragazza di quindici, che già mi odia. Un lavoro a scuola. Una bella casa con un mutuo ventennale. E una macchina. Ecco, forse, è la mia macchina il problema.
È (era?) una Y rossa del 2003. Quindici anni, in effetti, sono parecchi per un’auto. Però dicono che per i chilometri che faccio è più che sufficiente. Poi la tengo bene: manutenzione e tagliandi a ogni scadenza. E allora perché, quando pigio il pedale del freno adesso non succede niente?
La vita ci abitua che alcuni gesti hanno conseguenze certe. Spingo, si apre. Clicco, mi connetto. Freno, frena. E invece questa volta no. L’eccezione che conferma la regola, il sasso nell’ingranaggio, il colpo di scena in una vita piatta e senza sussulti.
Alla mia destra, sento un rumore. Una via di mezzo fra un gemito e un colpo di tosse. Quanto può essere eloquente anche un banale verso. Ha paura. E ho paura anch’io. Leggi tutto…

PREMIO SCERBANENCO 2018: vince PATRICK FOGLI

Patrick Fogli conquista il Premio Giorgio Scerbanenco 2018 con il romanzo A chi appartiene la notte (Baldini+ Castoldi)

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I cinque finalisti erano:

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La Giuria Letteraria del Premio Giorgio Scerbanenco, composta da Cecilia Scerbanenco (Presidente), Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Loredana Lipperini, Sergio Pent, Ranieri Polese, Sebastiano Triulzi e John Vignola assegna all’unanimità il Premio Giorgio Scerbanenco 2018 a
di Patrick Fogli (Baldini + Castoldi)
con la seguente motivazione: Leggi tutto…

PATRICK FOGLI racconta A CHI APPARTIENE LA NOTTE

PATRICK FOGLI racconta il suo romanzo A CHI APPARTIENE LA NOTTE (Baldini + Castoldi)

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di Patrick Fogli

Scrivo queste righe mentre fuori nevica.
È un caso, è ovvio, però se ci rifletto è il momento migliore per tentare di mettere in fila la strada che ha portato A chi appartiene la notte a diventare un romanzo.
Senza l’Appennino reggiano, la mia casa, la mia vita traslocata dalla pianura, questa storia non sarebbe nata.
È la prima volta che non c’è nemmeno una riga su Bologna, nemmeno nella mia testa, nell’immaginario che ha dato origine a luoghi inventati.
È una storia che arriva in fondo a un periodo difficile, non solo per i tre anni di silenzio editoriale. Un periodo in cui ho anche pensato che non avrei più scritto.
In fondo la vita ha le sue stagioni. Poche cose durano per sempre.

Poi è arrivata la Pietra.
C’è la Pietra di Bismantova all’inizio di tutto.
Non solo della storia, nella notte in cui si decide il destino di Filippo e con cui si apre il romanzo, ma dell’idea, dell’ipotesi senza forma che, molti anni fa – credo cinque – ha cominciato a balbettarmi in testa.
Una notte di stelle, una notte d’estate, un adolescente in cima a un luogo impossibile, una scogliera di mille metri, sopravvissuta ai tempi in cui tutto era mare, dalla Liguria a Venezia, un destino che si gioca in un istante, i pochi secondi in cui il suo corpo buca i trecento metri di dislivello e precipita. E sua madre alla finestra, una sigaretta in mano e la stessa notte davanti, a consumare il tempo una boccata lenta dopo l’altra, gli occhi fissi a quella sagoma più scura in lontananza – sempre lei, la Pietra, la montagna del Purgatorio o la montagna del Diavolo – in cui, nello stesso istante, la vita di suo figlio finisce.
Non avevo nient’altro, allora. Non era ancora il suo tempo.
Con le storie, almeno per me, funziona così. Leggi tutto…

LA NAVE DI TESEO acquisisce BALDINI & CASTOLDI

Dopo l’acquisizione di Oblomov (ne avevamo parlato qui) un nuovo “colpo” per La nave di Teseo diretta da Elisabetta Sgarbi: l’acquisizione di Baldini & Castoldi (storico marchio editoriale milanese). Leggi tutto…

STEFANIA AUCI racconta FLORENCE

STEFANIA AUCI racconta il suo romanzo FLORENCE (Baldini & Castoldi)

di Stefania Auci

Non è facile parlare dei propri figli con obiettività. Il genitore riconosce nelle proprie creature quelle sfumature che lo legano a lui: gli atteggiamenti, quel modo particolare di muovere le mani, gli sguardi, la fisicità. Non solo il colore dei capelli o la forma del viso.
C’è qualcosa che va oltre e che parla di sensazioni che, per quanto possano passare gli anni, rimangono intonse, prova di un’affinità destinata a continuare negli anni.
Con i romanzi accade la stessa cosa, o così è per me.
Florence è il terzo dei miei figli di carta (tra quelli pubblicati), e credo che rimarrà nel mio cuore a lungo, proprio per il forte legame che sento con i protagonisti e con i luoghi in cui è ambientato. Non mi vergognerò mai del mio passato di autrice romance: è ciò che mi ha permesso di arrivare fino qui. Ma è altrettanto vero che nel tempo ho provato il bisogno di sperimentare modi nuovi e più liberi di parlare ai lettori e di raccontare le mie storie.
Ecco. Florence nasce da qui, dalla voglia e dalla necessità di mettersi alla prova utilizzando una strada conosciuta come punto di partenza per sperimentare nuove prospettive di scrittura.
Il mio desiderio era creare una storia che non parlasse solo di un amore grande/bello/impossibile/travolgente/ect ect. con i protagonisti fighi e acchiappanti. Volevo che la storia d’amore fosse “funzionale”, che avesse un suo scopo nell’economia del romanzo.
Per questo motivo ho scelto dei personaggi difficili da raccontare: Ludovico è un giornalista e un antieroe, Claudia una donna che vive nell’ipocrisia, Irene una ragazza che deve ancora crescere, Dante un omosessuale costretto al silenzio. Quando dico difficili, intendo proprio questo: nella narrativa di genere, i personaggi sono tagliati spesso con l’accetta e con un’evoluzione prevedibile. L’eroe di turno è bello e dannato e si redime, la fanciulla in fiore è pura di cuore, c’è la perfida maliarda. Ma io non volevo narrare questo. Volevo parlare di conflitti familiari, della condizione della donna e delle pressioni sociali che era (o forse dovrei dire è?) costretta a subire all’interno della famiglia. Leggi tutto…