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Posts Tagged ‘Eva Luna Mascolino articoli’

VIRGINIA NEL CASSETTO di Stefano Biolchini (recensione)

“Virginia nel cassetto” di Stefano Biolchini (Caffèorchidea)

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di Eva Luna Mascolino

Virginia nel cassetto, l’ultima pubblicazione di Stefano Biolchini, uscita nel 2019 per la casa editrice Caffèorchidea, è una storia che viene dalla poesia. Musicale nel linguaggio, delicata nei toni e densissima di significati non sempre immediati da cogliere, si configura infatti come un lungo viaggio introspettivo e familiare, a ritroso nel tempo e sempre più ampio negli spazi che comprende, come solo in universo regolato dalle leggi del lirismo è possibile.
Una prima traccia di questa impostazione appare evidente dalla scelta dei titoli dei capitoli, che sembrano quasi le descrizioni di un paesaggio interiore, oltre che geografico, e un secondo inizio concorre a rafforzare con fermezza la percezione iniziale: la narrazione dei fatti in prima persona, così raccolta da sembrare quasi destinata alle pagine di un diario, o alla confidenza scambiata con una persona cara e vicina. In un perenne dialogo tra il protagonista, Andrea, e chi decide di avventurarsi insieme a lui in un singolare labirinto romanzesco, ci si ritrova allora a spostarsi dalla Sardegna alla Parigi, da Parigi a Roma e poi di nuovo a Cagliari, per poi passare da Milano e ritornare al punto di partenza. Tra un luogo e l’altro, non mancano le pennellate di un artigiano sapiente, in grado di lasciarsi ammaliare dalla terra e di incantare con i ritratti naturali che ne restituisce. Leggi tutto…

L’IMITAZION DEL VERO di Ezio Sinigaglia (recensione)

“L’imitazion del vero” di Ezio Sinigaglia (TerraRossa Edizioni, 2020)

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di Eva Luna Mascolino

Dopo le prime dieci righe de L’imitazion del vero, è impossibile non fermarsi. Si riguarda per bene la copertina, ci si rigira il volume tra le mani o si passa da una schermata all’altra se lo si sta leggendo in digitale: Ezio Sinigaglia, 2020. TerraRossa Edizioni, che pubblica autori contemporanei. Incredibile. Allora si rilegge l’incipit, perché dopotutto anche i migliori sbagliano, e solo alla seconda volta si realizza cosa sta succedendo e si prosegue con una sorridente curiosità mista a stupore: qualcuno sta rimettendo in discussione le regole del romanzo.
A onor del vero per l’autore, che già aveva sbalordito con Il pantarèi del suo esordio, non è una novità. Il suo rapporto con la lingua, con i generi e con il patto di lettura è quantomeno bizzarro, per non dire dissacrante, anomalo, straordinariamente singolare. In questa nuova prova letteraria, però, la presentazione di ufficio stampa e giornalisti va presa quantomai alla lettera: «Con una scrittura di ineguagliabile musicalità e grazia, che mima un italiano arcaico, Sinigaglia ci regala una novella che gioca con le regole della sintassi e della morale». Leggi tutto…

SETE di Amélie Nothomb (intervista)

“Sete” di Amélie Nothomb (Voland – traduzione di Isabella Mattazzi)

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di Eva Luna Mascolino

Amélie Nothomb è tornata lo scorso febbraio in libreria con un romanzo che farà parlare a lungo di sé. Sete, 128 pagine, è infatti una riscrittura in prima persona della vita di Gesù Cristo sulla terra, raccontata durante la sua ultima notte in cella prima della crocifissione. Attraverso una lunga analessi, la voce narrante ripercorre le tappe fondamentali della propria esperienza sulla terra, suggerendo a chi legge, secondo le parole stesse dell’autrice «un nuovo modo di pensare all’idea della sofferenza necessaria e del sacrificio».

In un’intervista esclusiva con la scrittrice belga (tradotta ancora una volta da Isabella Mattazzi per Voland), infatti, Nothomb chiarisce come il problema legato alla venuta del Messia «non risieda nella sua incarnazione, che è assolutamente positiva e le cui conseguenze sono buone per l’essere umano, quanto piuttosto nel suo supplizio». Non a caso, all’interno del romanzo grande spazio viene dato alla celebrazione del corpo, al rapporto gioioso con i cinque sensi di cui siamo dotati e a una sete del desiderio da ascoltare e assecondare con maggiore consapevolezza da parte del singolo individuo. Leggi tutto…

CONFIGURAZIONE TUNDRA di Elena Giorgiana Mirabelli: un esordio letterario

“Configurazione Tundra” di Elena Giorgiana Mirabelli (Tunué)

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di Eva Luna Mascolino

«Era una questione di fascinazione ritmica, forse, o semplicemente avevo la percezione di essere di fronte a qualcosa che mi riguardava – invischiata in una prospettiva. Come quando vedi un oggetto solo di taglio, e ti basta, non ti chiedi quale sia la sua effettiva profondità, quale sia la sua collocazione precisa in una cronologia, in un solco temporale, che tipo di storia si porti dietro. No. Tu vedi solo una faccia, un colore, un suono, un taglio di luce. E credi che sia tutto così chiaro, tutto così preciso che ti convince. E poi comprendi che in realtà hai smesso da tempo, non sai neanche da quanto, di esercitare il dubbio» (pp. 25-26).

Non c’è modo allusivamente più efficace per descrivere la Tundra del romanzo di esordio di Elena Giorgiana Mirabelli che quello di ritrovarsi fin dal primo istante nell’universo da lei creato e poi pubblicato con Tunué nella collana Romanzi diretta da Vanni Santoni e da Giuseppe Girimonti Greco. Configurazione Tundra, dopotutto, inizia a sua volta in medias res, proiettando chi legge in un universo ora parallelo e ora avveniristico, ora utopistico e ora distopico, il cui fine ultimo consiste nella creazione di un mondo piano, fatto di linee rette e di calcoli armonici, oltre che coerenti. Leggi tutto…

LA VITA GIOCA CON ME di David Grossman (recensione)

“La vita gioca con me” di David Grossman (Mondadori – traduzione di Alessandra Shomroni)

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di Eva Luna Mascolino

Leggere David Grossman è ogni volta un gesto che assomiglia un po’ a quello di partire. Si impacchettano i bagagli nelle prime pagine, con l’euforia commossa di chi non sa cosa c’è là fuori, e si stringe un biglietto tra le mani tremando per l’emozione, per poi salire su un treno sgangherato e accogliente. La vita gioca con me non è un’eccezione a questa regola, anzi: perfetto nella sua scansione temporale, permette addirittura di viaggiare all’indietro nel tempo, mentre ci si muove nello spazio, e di visitare l’universo interiore di tre donne della stessa famiglia.

Parliamo di Vera, Nina e Ghili, rispettivamente nonna, madre e nipote, che si ritrovano nella stessa stanza dopo lunghi anni in occasione del novantesimo compleanno di Vera. La vita di Nina non è rimasta a lungo sui binari del resto della famiglia e, ora che è tornata con una domanda da fare e numerose risposte da cercarle, accoglierla come se non fosse un’estranea sembra quasi uno sforzo. È grazie a lei, tuttavia, che la nonna riesce a ripercorrere le tappe di un’esistenza rimaste sepolte sotto il peso del tempo, della vergogna, del dolore. Da ebrea croata quale era, infatti, aveva trascorso una giovinezza complessa dal momento in cui si era innamorata del serbo Miloš e lo aveva poi visto finire in prigione perché ritenuto una spia sovietica. Quando la figlia aveva da poco compiuto sei anni, per di più, era stata deportata in un campo di rieducazione sull’isola di Goli Otok, senza che Nina fosse mai riuscita a capacitarsi fino in fondo della sua assenza. Leggi tutto…

TRA UOMINI E DEI, autori vari (recensione)

TRA UOMINI E DEI. Storie di rinascita e riscatto attraverso lo sport (Morellini editore)

Antologia di racconti curata da Elena Mearini con prefazione di Bruno Pizzul. Racconti di: Silvia Andreoli, Matteo Belli, Andrea Bocconi, Alessandro Bonan, Mauro Colombo, Stefano D’Andrea, Anna Di Cagno, Patrick Fogli, Marcello Fois, Massimo Laganà, Carlo Lucarelli, Massimo Maugeri, Elena Mearini, Giorgio Nisini, Bruno Pizzul, Furio Ravera, Vito Ribaudo, Michele Sancisi, Emiliano Scandi, Massimo Torre, Nicoletta Vallorani

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di Eva Luna Mascolino

«La letteratura è l’arte di scoprire qualcosa di straordinario nella gente comune, e di dire con parole ordinarie qualcosa di straordinario», affermava nel secolo scorso il grande scrittore russo Boris Pasternak. Un intento che la raccolta di racconti Tra uomini e dèi, appena uscita per Morellini Editore, si prefigge con accoramento grazie ai multiformi contributi di Silvia Andreoli, Matteo Belli, Andrea Bocconi, Alessandro Bonan, Mauro Colombo, Stefano D’Andrea, Anna Di Cagno, Patrick Fogli, Marcello Fois, Massimo Laganà, Carlo Lucarelli, Elena Mearini, Massimo Maugeri, Giorgio Nisini, Furio Ravera, Michele Sancisi, Vito Ribaudo, Emiliano Scandi, Massimo Torre e Nicoletta Vallorani.

Tale e tanta diversità potrebbe suggerire una frammentarietà eccessiva del volume, uno sguardo troppo schizofrenico su un mondo a propria volta impossibile da categorizzare, quale è quello dello sport. Eppure, come fa notare Bruno Pizzul nella sua coinvolgente prefazione, questa pubblicazione ha il merito di trovare nella straordinarietà dell’esistenza il suo filo conduttore. Poco importa che a parlare sia in prima persona un campione olimpionico o il fan napoletano più sfegatato di Maradona, un portiere perennemente in panchina o l’ammiratrice di una ginnasta ceca: tra di loro serpeggia sempre l’ambizione al successo e l’incubo dell’infelicità, il bisogno di un qualche rapporto interpersonale e un dialogo interiore mai davvero messo a tacere, la semplicità dei gesti quotidiani e la dimensione epica che segue una mirabile vittoria. Leggi tutto…

MEZZA LUCE MEZZO BUIO, QUASI ADULTI di Carlo Bertocchi

“Mezza luce mezzo buio, quasi adulti” di Carlo Bertocchi (TerraRossa Edizioni, 2019)

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di Eva Luna Mascolino

«Tutto intorno si mescolavano mezza luce e mezzo buio. Appena sopra l’orizzonte si diffondeva ancora la sfumatura gialla del sole, ma dalla cima degli alberi il blu scuro della sera la inseguiva tra le case». In una sorta di linea d’ombra dall’eco conradiana è ambientato, come già suggerisce il titolo e come poi rivela in maniera più chiara il passaggio appena citato, è ambientato il romanzo Mezza luce mezzo buio, quasi adulti di Carlo Bertocchi, edito da TerraRossa Edizioni nell’ottobre 2019. Il confine a cui si fa riferimento fin dall’apertura è in realtà un fil rouge che attraversa l’intera opera e che ne consente una lettura trasversale affascinante e ricca di spunti. Leggi tutto…

RIFLESSIONI SULLA SCRITTURA di Virginia Woolf (recensione)

SPEGNERE LE LUCI E GUARDARE IL MONDO DI TANTO IN TANTO. RIFLESSIONI SULLA SCRITTURA di Virginia Woolf (Minimum Fax – a cura di Federico Sabatini)

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di Eva Luna Mascolino

«Ma è un bene spegnere le luci e guardare il mondo di tanto in tanto. Che strano che il mondo continui ad andare avanti esattamente allo stesso modo, sia che io lo guardi o meno!», scriveva Virginia Woolf a Ethel Smith il 18 dicembre 1893. Sull’intermittenza del legame tra l’essere umano e la natura, tra l’artista e gli altri, tra il mondo interiore e i libri che si leggono o che si scrivono, la celebre autrice e attivista britannica ha in effetti speso molte righe nella sua fitta corrispondenza privata, che è stata di recente ripresa da minimum fax per creare un compendio di riflessioni e commenti sulla letteratura a cura del meticoloso Federico Sabatini, dal titolo (non casuale) Spegnere le luci e guardare il mondo di tanto in tanto. Leggi tutto…

SPIFFERI di Letizia Muratori (recensione)

SPIFFERI di Letizia Muratori (2018, La Nave di Teseo)

[È da poco in libreria la nuova opera di Letizia Muratori: “Carissimi” (La nave di Teseo, 2019]

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di Eva Luna Mascolino

Capita, talvolta, che una raccolta di racconti appaia forzata per la mole di storie, per la varietà di argomenti, per l’impossibilità di rintracciare un filo conduttore tra diversi intrecci e personaggi. Senza dubbio, però, questo non è un problema che riguarda Spifferi, l’ultima prova narrativa di Letizia Muratori con la prosa breve, pubblicata da La Nave di Teseo nel 2018. L’opera si compone di sei episodi a sé stanti, intitolati nell’ordine Rispondi a Dimitri, Alla deriva in Antartide, Lascialo finire, Questa è la rosa bulgara, Miss Mucca e Ghost Crab, ciascuno a modo suo declinazione del disagio esistenziale di una novella classe borghese.
I problemi che emergono di volta in volta nella quotidianità dei protagonisti, a differenza di quanto si potrebbe supporre a questo punto, di ordine pratico. Niente di tangibile li preoccupa o ostacola, anzi: sono le atmosfere a turbarli, i non detti, i non visti, le riflessioni che si svolgono al telefono o nel buio della notte, quando un’incomunicabilità interpersonale di fondo rende ogni relazione insoddisfacente. Le ansie e le sofferenze umane hanno così modo di dilagare, occupano sempre più spazio nella narrazione e rendono l’opera una sorta di variegato ritratto fantasmico, al cui interno sono soprattutto le forze invisibili quelle più potenti. Leggi tutto…

IL TERZO MATRIMONIO di Tom Lanoye (recensione)

IL TERZO MATRIMONIO di Tom Lanoye (Nutrimenti, traduz. di Franco Paris)

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di Eva Luna Mascolino

Può una tragicommedia moderna essere ambientata nella civilissima Olanda degli anni 2010 senza apparire artificiosa? Il nuovo romanzo di Tom Lanoye, edito in Italia da Nutrimenti nella traduzione di Franco Paris a settembre 2019, sembrerebbe confermarci di sì. Il terzo matrimonio è, infatti, un’opera sorprendentemente leggera, che cela dietro il suo tono moderno e canzonatorio le più radicate contraddizioni del nostro tempo.
La vicenda è presto detta, dal momento che il personaggio principale inizia la sua narrazione in prima persona in medias res: un certo Vandessel lo ha rintracciato attraverso alcune pubblicazioni in riviste e tramite i social network e ha voluto incontrarlo per proporgli un affare. Non figurano giri di droga né di denaro sporco in ballo, ma qualcosa di illegale comunque c’è: al signor Maarten Seebregs viene chiesto di simulare un matrimonio di sei mesi con una giovane ragazza africana, che otterrebbe così la cittadinanza belga per poi proseguire la sua vita dopo il divorzio come se i due non si fossero mai conosciuti. Leggi tutto…

FASCISMO AL FEMMINILE di Valentino Rubetti (recensione)

Fascismo al femminile. La donna fra focolare e mobilitazione di Valentino Rubetti (Armando Editore)

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di Eva Luna Mascolino

L’ultimo saggio pubblicato da Valentino Rubetti per Armando Editore, Fascismo al femminile. La donna fra focolare e mobilitazione, è un’opera sintetica e allo stesso tempo completa rispetto all’obiettivo che si pone, ovvero quello di sfatare alcuni miti legati al Ventennio e alla condizione della donna sotto il regime di Mussolini. Stando agli studi pubblicati sull’argomento già da decenni, infatti, sembrerebbe che la condizione femminile all’interno della società abbia subito una brutta battuta d’arresto durante il fascismo, incoraggiata da stereotipi di genere legati al suo ruolo di donna e madre.
L’autore, tuttavia, si serve della ricostruzione di fatti storici, aspetti culturali, documenti autentici e spirito critico nei confronti del «paradigma antifascista-resistenziale» impostosi dal 1943 in poi per dimostrare che la questione è ben più complessa di come appare. Leggi tutto…

LE NUOVE EROIDI di AA.VV. (recensione)

LE NUOVE EROIDI di AA.VV. (HarperCollins Italia): Ilaria Bernardini, Caterina Bonvicini, Teresa Ciabatti, Antonella Lattanzi, Michela Murgia, Valeria Parrella, Veronica Raimo, Chiara Valerio

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di Eva Luna Mascolino

C’è un motivo se una storia diventa un classico, c’è un motivo se una leggenda viene considerata un mito. C’è un motivo se, a distanza di secoli, se ne continua a parlare come di un archetipo che ci riguarda da vicino. E il motivo è che, nonostante le differenze sociali, geopolitiche, etniche e linguistiche, certe vicende parlano ancora degli esseri umani che siamo, che potremmo essere o che abbiamo paura di divenire. Lo sanno bene le otto autrici del volume Le nuove eroidi, edito nell’ottobre 2019 da HarperCollins. Al suo interno, infatti, in un perenne e vivissimo dialogo con il passato, a riprendere celebri episodi del Pantheon greco è la penna talentuosa di Ilaria Bernardini, Caterina Bonvicini, Teresa Ciabatti, Antonella Lattanzi, Michela Murgia, Valeria Parrella, Veronica Raimo e Chiara Valerio.
In una rivisitazione originale e che non scade mai nella retorica, le otto scrittrici italiane hanno ricreato nomi e atmosfere del mondo antico avvicinandolo allo stesso tempo al mondo contemporaneo. Leggi tutto…

IL PANTARÈI di Ezio Sinigaglia (recensione)

IL PANTARÈI di Ezio Sinigaglia (TerraRossa Edizioni)

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di Eva Luna Mascolino

Il pantarèi è un romanzo che di parlante ha tutto: il titolo, il nome del protagonista, la struttura, i significati, la storia. Perfino la storia editoriale, se pensiamo che era stato pubblicato per la prima volta da SPS nel 1985, cinque anni dopo la fine di una stesura quadriennale sudata e studiata. Era stato letto, forse compreso poco, e senza dubbio non aveva attecchito, come dimostra il fatto che poco dopo la sua comparsa in libreria aveva smesso di essere al centro del dibattito culturale e aveva scoraggiato Ezio Sinigaglia dallo scrivere ancora.
Il motivo della sua scomparsa per oltre trent’anni dall’orizzonte narrativo italiano è ancora un mistero, dovuto forse a dei tempi ancora poco consapevoli per apprezzarne la grandezza, ma per fortuna è accertata la ragione che ha portato nel gennaio 2019 a una riedizione a opera di TerraRossa Edizioni: l’amicizia e la stima di Giuseppe Girimonti Greco e Cristina Tizian, che presentano lo scrittore all’editor ed editore Giovanni Turi. Quest’ultimo si rivela la persona giusta per credere nella sua opera visionaria, dal momento che la sua casa editrice include una collana (Fondamenti) concepita proprio per riproporre al grande pubblico manoscritti a lungo dimenticati. Leggi tutto…

IL TESTAMENTO DELL’URO di Stéphanie Hochet (recensione)

IL TESTAMENTO DELL’URO di Stéphanie Hochet (Voland – traduzione di Roberto Lana)

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di Eva Luna Mascolino

Stéphanie Hochet ha già avuto modo di farsi apprezzare in Italia negli anni precedenti, grazie alla traduzione dal francese dei suoi Sangue nero, Elogio del gatto e Un romanzo inglese. Quest’anno torna in libreria con un’opera pronta a sorprendere non meno delle precedenti, curata ancora una volta da Voland e affidata al traduttore Roberto Lana. Se la si volesse classificare, la si potrebbe considerare una tragedia nel senso più classico del termine, dal momento che si tratta di una vicenda leggera e frizzante in apertura, ma ben più tenebrosa via via che si prosegue con la lettura.
A sorprendere, proprio per via della natura del libro, è il cambio di tono che segue il passo della trama, una volta che la protagonista e voce narrante si ritrova implicata in una faccenda ben al di là delle sue aspettative. Di mestiere quest’ultima fa la scrittrice e, durante l’ennesima estate rovente, viene invitata a partecipare a due settimane di tournée per parlare della sua ultima pubblicazione nel sud della Francia, invogliata da un assegno di 500 euro con vitto e alloggio inclusi. Il suo atteggiamento è inizialmente disincantato e distante, sarcastico senza mai diventare misantropo, e le permette di affrontare le prime tappe con misura sia quando il pubblico è poco nutrito sia quando alcuni passi delle sue opere sono letti con fervore da chi modera gli incontri. Leggi tutto…

UNDYING. UNA STORIA D’AMORE di Michel Faber (recensione)

UNDYING. UNA STORIA D’AMORE di Michel Faber (La nave di Teseo)

[…] Splendore era il mio nome per te. / Non era vero, / in quei giorni prima che, alla fine, / ti lasciassi andare. / Lo sapevi tu e lo sapevo io. / Eri brutta. / Ma non adesso. / Non adesso.

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di Eva Luna Mascolino

Lo scrive Michel Faber rivolgendosi idealmente alla moglie Eva dopo il decesso di quest’ultima. Una poesia dalla sintassi scarna, eppure di un’indiscutibile ferocia evocativa, che fa parte del volume Undying. Una storia d’amore, arrivato in Italia nel 2017 grazie alla traduzione dall’inglese di L. Manini per La Nave di Teseo. Il filo conduttore dell’opera è un dialogo fra una malattia tumorale lunga sei anni e un amore durato per ben ventisei, al termine del quale, come suggerisce il titolo, è la non-morte ad avere la meglio.

L’operazione compiuta dall’autore olandese sembra quella di una continua sottrazione: non c’è spazio per la metrica, né per uno “studio” poetico in senso stretto dei testi. Non ci sono particolari rifacimenti letterari, né vengono accennati giochi retorici qua e là. A emergere dall’ombra è solo il verso di chi ha pubblicato quasi sempre in prosa e si è vergognato per decenni di leggere ad alta voce i propri componimenti, salvo poi dedicarvisi forsennatamente per via di un’esigenza irrimandabile.

Fin dai primi scritti proposti nella silloge, in effetti, l’urgenza del dolore emerge in tutta la sua spaventosa tridimensionalità, abbracciando allo stesso tempo accertamenti medici e vestiti fuori misura, carezze sgraziate e letture ad alta voce. Le domande sono numerose, ancora più frequenti la diatesi passiva e le forme negative, che concorrono così a ricostruire il quadro di un declino psicofisico, da un lato, e la strenua resistenza di chi accetta il cambiamento, dall’altro, senza abbracciarne l’estremo distacco. Leggi tutto…

VARIAZIONI ENIGMATICHE di Eric-Emmanuel Schmitt

Risultati immagini per Variations énigmatiques Éric-Emmanuel SchmittVARIAZIONI ENIGMATICHE: un’opera teatrale di Eric-Emmanuel Schmitt

di Eva Luna Mascolino

Trenta minuti circa. Sono quelli che servono per ascoltare le Variazioni enigmatiche per orchestra di Edward Elgar o le Variazioni enigmatiche per teatro di Eric-Emmanuel Schmitt, un dramma in due atti scritto nel 1996 e a più di vent’anni di distanza rappresentato ancora in tutto il mondo.

La vicenda si apre con un tòpos tanto comune quanto intrigante, ovvero quello dell’intervista a uno scrittore di successo che, come si intuisce, nasconde una qualche ferita personale fra gli strati di arroganza e di superficialità alternati alle battute volgari e scontrose indirizzate agli sconosciuti. Se ne accorge fin da subito Eric Larsen, il giornalista de La gazzetta di Novosibirsk che ha chiesto di incontrare personalmente il Premio Nobel per la letteratura Abel Znorko a Rosvannoy, «un’isola situata sul mare della Norvegia» dov’è notte per sei mesi l’anno.

I due faticano a entrare in sintonia, in particolare nel momento in cui Larsen insinua che l’ultimo romanzo di Znorko, L’amore inconfessato, sia la rielaborazione di un amore impossibile vissuto in prima persona dall’autore. Quest’ultimo nega con fervore, accusando il giornalista di riciclare domande prive di originalità ai soli fini di uno scoop sensazionalistico, che però poco rispecchia la sublimazione artistica dell’esistenza. Eppure, già durante il primo atto, è proprio lui ad ammettere a fatica che le iniziali H.M., cui è dedicato il volume, stanno per Helene Metternach, una giovane studentessa conosciuta in passato durante un congresso sulla letteratura nordica. Leggi tutto…