Archivio

Posts Tagged ‘gioia pace’

TABUCCHI DOPO TABUCCHI

tabucchi-dopo-tabucchiTABUCCHI DOPO TABUCCHI di Gioia Pace (Morrone editore)

[Il 25 marzo ricorrerà il quinquennale della morte di Antonio Tabucchi (Pisa, 23 settembre 1943 – Lisbona, 25 marzo 2012)]

 * * *

di Raffaele Mangano

Il saggio di Gioia Pace in realtà è un viaggio, un lungo, piacevole, intenso viaggio attraverso l’opera di un grande della letteratura come è stato Antonio Tabucchi. Si parte dalle riflessioni del raffinato artista sul pensiero debole che domina il mondo e sulla letteratura come arma capace di influenzare, nello stesso tempo, sia il passato che il futturo. “Una freccia con due punte e due direzioni” è una definizione di letteratura di una bellezza estetica ineguagliabile e di un’efficacia impareggiabile.
Il compagno di questo viaggio ipotetico non poteva che essere il tempo, la sua circolarità, il suo essere dinamico, il suo mescolare di continuo la memoria con il presente, ciò che è stato con ciò che sarà. E il “passeggero” Tabucchi chiama testimoni del suo errare, personaggi come Borges, Calvino, Drummond, usando Gioia Pace come interprete delle sue riflessioni.
Ma nello scompartimento di questo treno di parole, si accomodano anche Sant’ Agostino e Freud. Una lunga pausa del viaggio è dedicata alla Saudade, e come poteva essere diversamente? E allora, per discutere con passione della Saudade, si accomodano attorno al tavolo Pessoa, Reis, Saramago, Soares. Leggi tutto…

INTERVISTA A GIOIA PACE: presidente del Comitato di Siracusa della Società Dante Alighieri

Approfondiamo la conoscenza delle attività svolte dalla Società Dante Alighieri – Comitato di Siracusa, attraverso un’intervista alla Presidente: prof.ssa Gioia Pace

dante-siracusa

di Massimo Maugeri

Sul sito del Comitato di Siracusa della Società Dante Alighieri, leggiamo quanto segue…
Conoscere la Società Dante Alighieri a Siracusa è un invito. In un tempo di grande distrazione e comunicazione virtuale, diviene problematico costruire l’uomo “integrale” che sappia leggere dentro se stesso il suo destino. Per questo la Dante fonda la sua ragione d’essere su valori che non passano: la nostra lingua e la nostra cultura“.
Ne approfittiamo, per saperne più, coinvolgendo la presidente Gioia Pace (nella foto in basso) in questa chiacchierata.

– Cara Gioia, per prima cosa – a beneficio dei lettori – ti chiederei di parlarci in generale della Società Dante Alighieri. Qual è il suo scopo? E da quanto tempo sei impegnata nelle attività del Comitato di Siracusa, che presiedi?
Dal 1996 sono Presidente del Comitato di Siracusa della Società Dante Alighieri e questo incarico l’ho avuto dal prof Paolo Mario Sipala, allora direttore del Dipartimento di Italianistica, e dal critico Giuseppe Petronio. La Società Dante Alighieri è un’ associazione senza fine di lucro fondata nel 1889 da Giosuè Carducci e il suo obiettivo è quello di promuovere e diffondere la lingua italiana e la creatività italiana nel mondo, ravvivando i legami dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore per la cultura italiana. Io ho abbracciato questo ideale con passione perché mi sembra giusto difendere tutto ciò che ci appartiene come la lingua che costituisce la nostra identità.

– Nello svolgimento di quali attività, in questi anni, si è concentrata la Società Dante Alighieri di Siracusa? Leggi tutto…

Un anno dalla morte di Antonio Tabucchi (Tabucchi e la categoria della memoria)

25-3-2012/25-3-2013: Un anno dalla morte di Antonio Tabucchi. Ne parliamo con Gioia Pace, autrice di “Tabucchi e la categoria della memoria”.

 di Simona Lo Iacono

Fantasmi a metà strada tra vita e oltremondo, ombre che parlano, danzano, invitano e ammiccano. L’immaginario di Tabucchi ripercorso con la lucidità dello studioso e la passione dello scrittore.

Questo è “Tabucchi e la categoria della memoria” (ed. Morrone), il saggio che Gioia Pace (nella foto in basso con Piero Angela), presidente della Dante di Siracusa, studiosa e cultrice sottile di Pirandello, D’Annunzio, Quasimodo, ha scritto per le nuove generazioni.

Un libro che non vuole “spiegare” Tabucchi, ma farlo vivere nella sua complessità, nelle discese ripide verso il sogno, svelandolo come interprete del tempo in cui viviamo, come poeta inquieto, malinconico, surreale.

– Gioia, oggi ricorre l’anniversario della morte di Tabucchi. Che valore ha porgere la lettura di questo narratore ai nostri ragazzi?

Senz’altro positivo, perché lo scrittore nelle sue pagine vuol dare messaggi carichi di valori al lettore e noi oggi abbiamo bisogno chi ci rieduchi ai valori.

– Tabucchi diceva: “ La letteratura è una forma di conoscenza che viaggia per strade tutte sue. Il fatto che coincida talvolta con la cosiddetta realtà non vuol dire che non abbia un’anima tutta sua”. La letteratura è quindi una strada che richiama con una voce personalissima e che incanta.  I giovani  sentono questa seduzione?                                                                                     

Sì, nonostante i frastuoni dell’informatica,di facebook, dei tablet e degli      i-phone, perché la letteratura è storia, la nostra storia.

– Spesso i personaggi di Tabucchi vivono gli ultimi anni della propria vita, la città stessa decade e degrada verso il disfacimento, la morte è una soglia che si avvicina, e che si può quasi palpare. E’ una condizione in apparenza lontana dalla giovinezza, ma che – tuttavia – con il suo carico di fragilità, può avvicinare l’uomo alla fine della sua esistenza  con chi è all’inizio del proprio percorso. Ciò che proponi, insomma, è una sorprendente vicinanza di Tabucchi alle nuove generazioni. E’ così?
Leggi tutto…