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Posts Tagged ‘Giuseppe Tomasi di Lampedusa’

AH! MUSSOLINI! di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (recensione)

“Ah! Mussolini!” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (De Piante Editore – Postfazione di Gioacchino Lanza Tomasi – Sovraccoperta d’artista di Giovanni Maranghi)

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“Ah!” Mussolini!”: l’esclamazione di Tomasi di Lampedusa e il racconto di un’epoca

di Daniela Sessa

Pensa di vivere cent’anni solo per vedere tra i reperti museali “un uomo che avrà commercio carnale con una donna”. Ha fatto accurate indagini per assicurarsi che una tal Mimì è di “sesso indubbiamente femminile”, assaporandola probabilmente come quelle non eteree donnette parigine. Non dorme due notti nello stesso letto perché ha percorso in treno e in auto nel giro di due mesi 1500 Km e ha visitato diciassette città. Ha mancato una cravatta londinese. Augura a un amico una cospicua rendita di lire e di fanciulle dai dieci ai sedici anni. Ma il rapporto più bello, per lessico “dismisurato”, c’è l’ha col denaro che gli causa “deflazione” e “convalescenza” monetarie. Poi c’è quell’assillante cugino con le sue poesie. E la madre da inseguire in mezza Italia e lo zio sfuggente. C’è da spostarsi fino a Barcellona e intanto bisogna consegnare gli articoli a Mario Maria Martini e a Capocaccia. Poi, occorre mettere da parte i “ventini” per il regalo all’amico che si sposa mentre lui è “di tendenze troppo vagabonde e di umore troppo mutevole per costringere una infelice creatura a tenere dietro alle mie fantasie”. Leggi tutto…

A Naxoslegge: “Le donne non perdono il filo” e “In viaggio con Tomasi”

Due eventi speciali – tra Letojanni e Donnafugata – collegati all’edizione 2017 del Festival Naxoslegge si svolgeranno nei giorni 15 e 22 settembre: “Le donne non perdono il filo” e “In viaggio con Tomasi”


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TOMASI DI LAMPEDUSA E I LUOGHI DEL GATTOPARDO

Tomasi di Lampedusa e i luoghi del GattopardoTOMASI DI LAMPEDUSA E I LUOGHI DEL GATTOPARDO di Maria Antonietta Ferraloro (Pacini editore)

di Domenico Trischitta

Maria Antonietta Ferraloro, saggista siciliana, svela retroscena interessanti legati a “Il Gattopardo”, il capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, soprattutto al soggiorno nel 1943 di tre mesi dello scrittore a Ficarra, in quel momento teatro di battaglia tra i tedeschi in ritirata e le truppe angloamericane che avanzavano.

La ricerca dell’autrice parte dall’analisi di un passo memorabile del romanzo: “il cadavere di un giovane soldato del 5° Battaglione Cacciatori che, ferito nella zuffa di S. Lorenzo contro le squadre dei ribelli era venuto a morire, solo, sotto un albero di limone. Lo avevano trovato bocconi nel fitto trifoglio, il viso affondato nel sangue e nel vomito, le unghia confitte nella terra, coperto dai formiconi; e di sotto le bandoliere gl’intestini violacei avevano formato pozzanghera. Era stato Russo, il soprastante, a rinvenire quella cosa spezzata, a rivoltarla, a nascondere il volto col suo fazzolettone rosso, a ricacciare con un rametto le viscere dentro lo squarcio del ventre, a coprire poi la ferita con le falde verdi del cappottone; sputando continuamente per lo schifo, non proprio addosso ma assai vicino alla salma. Tutto con preoccupante perizia.”

Da qui un’originale e attenta ricerca che apre squarci inediti per capire meglio le motivazioni letterarie che hanno spinto Tomasi a scrivere questa storia, al suo rapporto con i luoghi attraversati in vita, dalla Villa dei cugini Piccolo alle campagne di Ficarra.

-Come parte questa ricerca? Leggi tutto…