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Posts Tagged ‘Maria Attanasio’

PREMIO CHIARA 2020: vince Maria Attanasio con “Lo splendore del niente e altre storie”

Maria Attanasio vince l’edizione 2020 del Premio Chiara con il volume “Lo splendore del niente e altre storie” (Sellerio).

Maria Attanasio vince il XXXII Premio Chiara

[La recensione di Letteratitudine è disponibile qui]

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Lo spoglio delle schede inviate dai 150 giurati popolari italiani e ticinesi (che hanno ricevuto e letto le opere), condotto in diretta dal notaio durante la Manifestazione Finale di domenica 18 ottobre alle Ville Ponti Varese (prossimamente le foto), ha visto prevalere Maria Attanasio e Lo splendore del niente e altre storie, edito da Sellerio. Maria Attanasio si aggiudica, quindi, l’edizione 2020 del Premio Chiara.

Come stabilito a inizio anno, la vincitrice sarà di diritto presidente della giuria dell’edizione dell’anno successivo del Premio Chiara Giovani. Leggi tutto…

LO SPLENDORE DEL NIENTE E ALTRE STORIE di Maria Attanasio (recensione)

“Lo splendore del niente e altre storie” di Maria Attanasio (Sellerio)

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di Gabriella Maggio

Due anni dopo la pubblicazione del romanzo storico La ragazza di Marsiglia ed. Sellerio, che ricostruisce la storia di Rosalie Montmasson, l’unica donna dei Mille, moglie di Francesco Crispi dal 1854 al 1875, poi cancellata dalla storia del nostro Risorgimento, Maria Attanasio pubblica, sempre da Sellerio Lo splendore del niente e altre storie, sette storie, già variamente edite ora riunite in un unico volume in riconoscente omaggio a Elvira Sellerio. Maria Attanasio è ancora una volta concentrata sulle donne antiche di cui resta traccia negli archivi o nell’immaginario popolare. A queste si avvicina sempre con l’inesauribile passione di chi sente la scrittura storica come destino. In apertura del libro “Delle fiamme, dell’amore” presenta una nobile storia d’amore e morte sullo sfondo dell’incendio che a Caltagirone distrusse le baracche, costruite dopo il terremoto del 1693. Tra le conseguenze di questo evento si colloca anche la storia di Francisca, protagonista di “Correva l’anno 1698 e nella città avvenne il fatto memorabile”. Rimasta prematuramente vedova, senza figli e sostegno familiare, Francisca decide di indossare abiti maschili e così guadagnarsi onestamente da vivere, ma i sospetti dei vicini di casa suscitano l’attenzione dell’Inquisizione, che dà alla storia un esito imprevedibile. Leggi tutto…

PREMIO INTERNAZIONALE CITTÀ DI COMO 2018: i vincitori

I vincitori dell’edizione 2018 del Premio Internazionale Città di Como: Maria Attanasio, Laura Morante, Domenico Quirico…

Sabato 20 ottobre presso la Sala Bianca del Teatro Sociale di Como (nella foto la giuria) sono stati resi noti i nomi dei vincitori del Premio Internazionale di Letteratura città di Como.

Vincitrice nella sezione “Narrativa edita” è la scrittrice siciliana Maria Attanasio con il suo libro La ragazza di Marsiglia, edito da Sellerio Editore, il ritratto dell’unica donna che partecipò all’impresa dei Mille. Al secondo posto Daniele Mencarelli con La casa degli sguardi, edito da Mondadori, il ritratto di un giovane poeta oppresso dal male oscuro. Terzo l’autore sardo Giovanni Davide Piras con La terra bianca, edito da Giulio Perrone Editore, una storia d’amore fraterno, di perdita e di liberazione.

Nella sezione “Narrativa opera prima” si aggiudica il primo posto l’attrice Laura Morante con la sua raccolta di racconti Brividi immorali, edita da La nave di Teseo. Al secondo posto il giovane autore lariano Mattia Conti, con il libro Di sangue e di ghiaccio, edito da Solferino, una storia ambientata nel manicomio della città di Como; terzo posto per Giovanna Ambrosoli, Chiamatemi Giuseppe, San Paolo.

Nella sezione “Saggistica” vince il giornalista Domenico Quirico con il suo reportage Succede ad Aleppo, edito da Laterza che ripercorre gli anni della guerra civile in un affresco corale di assassini e angeli, bambini e contrabbandieri, forza e paura; secondo posto per Vincenzo Calza e Sabrina Pisu, Il caso Mattei, Chiarelettere; terzi ex aequo Daniele Zovi,  Alberi sapienti, antiche foreste, UTET e Flavia Piccinni, Bellissime, Fandango. Leggi tutto…

PREMIO BRANCATI 2017: I VINCITORI

I vincitori della 48^ edizione del Premio letterario “Brancati”. La premiazione si svolgerà sabato sera, 30 settembre 2017, nei saloni dell’Experia Palace Hotel di Zafferana Etnea.

Nella sezione narrativa sarà insignito Mauro Covacich autore de “La città interiore (ed. La Nave di Teseo); nella saggistica il riconoscimento andrà a Pietro Bartolo e Lidia Tilotta autori di “Lacrime di sale (ed. Mondadori), un libro in cui il medico di Lampedusa – già protagonista di Fuocoammare – racconta la sua esperienza nel fronteggiare l’emergenza sbarchi. Per la sezione poesia sarà premiata Maria Attanasio con  “Blu della Cancellazione (ed. La Vita Felice). Infine, la vincitrice della sezione giovani – con grande consenso – è Giulia Caminito autrice di “La grande A (ed. Giunti).
Di seguito, dettagli sui libri. Leggi tutto…

UTOPIA e/o DISTOPIA – 3° appuntamento con MARIA ATTANASIO

Il condominio di Via della NotteUTOPIA e/o DISTOPIA – 3° appuntamento con MARIA ATTANASIO

Libreria Prampolini – Via Vittorio Emanuele 333 Catania

Il Circolo di Lettura dell’Associazione Romeo Prampolini Vi invita ad un itinerario sul tema Utopia e/o Distopia: Ipotesi di scrittori visionari

28 Gennaio 2014 ore 18

MASSIMO MAUGERI contro MARIA ATTANASIO (Il condomino di via della Notte – Sellerio)

Una metropoli contemporanea, «il migliore dei mondi possibili», una società basata su ordine e sicurezza in cui un decalogo ferreo sancisce confini legislativi e morali. Confini che una donna, armata solo di storie e di parole, è in grado di infrangere. Un omaggio alla tradizione distopica di Aldous Huxley e George Orwell, un romanzo visionario e caustico, che racconta una potenziale deriva della nostra stessa realtà.

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ABLATIVI ASSOLUTI, di Vincenzo Galvagno (la prefazione di Maria Attanasio)

Ablativi assoluti.IL VIAGGIO TESTUALE DI VINCENZO GALVAGNO: TRA STRANIAMENTO E VERITA’

[“Ablativi assoluti” di Vincenzo Galvagno sarà presentato a La Feltrinelli Libri e Musica di Catania – via Etnea 285, Catania – martedì 21 gennaio ore 18 – interverranno Orazio Caruso e Nicola Savoca – sarà presente l’autore]

di Maria Attanasio

In una storica antologia della fine degli anni settanta Poeti italiani del Novecento, Pier Vincenzo Mengaldo, analizzando la giovane poesia di quegli anni, sottolineava  la specificità di clima poetico e di contesto sociale alla base della poesia metropolitana, fortemente differenziandola da quella che si produceva altrove; una diversità espressiva  tra centro e periferia che oggi –in quella sterminata metropoli diffusa che è l’Occidente – viene quasi del tutto a cadere.

A testimoniarlo la raccolta di Vincenzo Galvagno,  un giovane poeta che, pur vivendo e operando in un piccolo centro dell’entroterra catanese, in essa restituisce il senso di un disagio giovanile senza frontiere né passaporti: lo spaesamento e la solitudine di una condizione umana bloccata da convenzioni sociali e dalla sostanziale afasia di un parlare omologato che non rivela ma occulta; questo il senso del titolo Ablativi assoluti, di cui esemplare metafora testuale è l’immagine di una rondella di catena leggermente deformata, che non potendo rientrare “nè nel suo loco nè in un altro/ cade” in mezzo a tante altre “ con altre originali menomazioni” . Scarto, marginalità, che  non tornerà mai più a essere catena.

Spoglia di orpelli e travestimenti retorici, solo la poesia – che rifiuta il poetico come luogo separato dall’esperienza vissuta, preferendo aggirarsi tra i rituali sociali e i non luoghi di una contemporaneità senza memoria e appartenenza – può forzare la contraffazione di ogni stereotipato dire, creando quella “catena radicale di parole” – per usare una felice espressione di Lacan –  “fra l’al di qua del Soggetto e l’al di là dell’Altro”.

Da qui ha inizio il viaggio testuale di Vincenzo Galvagno: un percorso che dalla rappresentazione di una coralità di solitudini procede verso le zone più intime e oscurate del sé; e dalla contemporaneità si volge verso il passato per ritrovare quella comune appartenenza archetipale, che agisce e motiva l’esserci e il suo costituirsi come temporalità.

Il poeta non è un artista. È un ponte tra gli uomini e gli archetipi comuni dell’inconscio”, è infatti l’epigrafe posta a premessa di Poesia e verità – la prima delle tre sezioni in cui si articola la raccolta – in cui l’intenzionalità di pensiero e la poetica dell’autore sono più esplicitamente rappresentate.
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UTOPIA e/o DISTOPIA- Ipotesi di scrittori visionari

18 Febbraio 2014  ore 18

GIUSEPPE RANIOLO :  La lettera del  prete Gianni. Ovvero il mito del Regno che non c’è.

Libreria Prampolini

Via Vittorio Emanuele 333 Catania

Il Circolo di Lettura dell’Associazione Romeo Prampolini Vi invita ad un itinerario sul tema

Utopia e/o Distopia

Ipotesi di scrittori visionari

 

La penultima fine del mondo17 Dicembre 2013 ore 18

MARIA ATTANASIO  contro ELVIRA SEMINARA (La penultima fine del mondo – Nottetempo)

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Trinacria Park7 Gennaio 2014 ore 18

ELVIRA SEMINARA contro MASSIMO MAUGERI (Trinacria Park –E/O)

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Il condominio di via della Notte28 Gennaio 2014 ore 18

MASSIMO MAUGERI contro MARIA ATTANASIO (Il condomino di via della Notte – Sellerio)

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18 Febbraio 2014  ore 18

GIUSEPPE RANIOLO :  La lettera del  prete Gianni. Ovvero il mito del Regno che non c’è.
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COSCIENZE ASSUEFATTE E NARRAZIONI DISTOPICHE (Maria Attanasio / Elvira Seminara)

di Massimo Maugeri

Mitridate VI, re del Ponto dal 111 a.c., è ricordato anche per un aneddoto particolare. Pare, infatti, che temesse di essere avvelenato a causa di una cospirazione. Per difendersi chiese al medico di corte di preparagli degli antidoti. Questi cominciò a somministrargli piccole dosi di un miscuglio di veleni. Il tentativo di immunizzazione fu così efficace che, quando (sconfitto da Pompeo Magno) Mitridate decise di togliersi la vita (dopo aver invano tentato il suicidio col veleno) fu costretto a chiedere di essere pugnalato.
Da qui nasce il termine “mitridatizzazione”, o “mitridatismo”: per indicare – appunto – un processo di assuefazione determinato da un procedimento simile a quello descritto.
Ora… immaginiamo di essere continuamente bombardati da notizie di morti, di violenze, di scandali, di truffe nel settore pubblico e in quello privato. Immaginiamo che certe dichiarazioni “assurde”, o frasi che nascondono biechi ideologismi, o mode discutibili vengano ripetute ogni giorno senza soluzione di continuità. Immaginiamo di essere oggetto di continue menzogne spacciate per verità. Qual è uno dei principali rischi di siffatta situazione? Che la nostra attenzione, la nostra sensibilità, il nostro senso critico vengano risucchiati nel gorgo dell’assuefazione, generando un processo di mitridatizzazione delle coscienze.
Il condominio di via della NotteSiamo talmente accerchiati dal reale, che rischiamo quasi di non riconoscerne mali e contraddizioni. Viviamo, forse, nel pieno di quella parte dell’oracolo calviniano che ci spinge ad “accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più”. È in casi del genere che la letteratura reagisce ricorrendo alla distopia. Sta accadendo anche nella narrativa siciliana, con romanzi freschi di stampa. Maria Attanasio, nel suo Il condominio di Via della Notte” (Sellerio), ambienta la sua narrazione a Nordìa, futuristica città che fa della “vigilanza” il suo credo e che persegue il sogno di perfezione collettiva attraverso la disciplina ferrea e un’intolleranza dagli esiti ferali. Elvira Seminara nel suo “La penultima fine del mondo” (Nottetempo) narra una realtà distopica inventando un piccolo paese siciliano dove la gente comincia a morire, lanciandosi da balconi e scarpate, senza motivi apparenti.
La penultima fine del mondoNon credo che questo ritorno alla distopia sia casuale: la letteratura, del resto, è come un elastico che si tende e si allenta seguendo la conformazione mutevole della società che racconta. Oggi, in tal senso, non è più sufficiente far ricorso solo a narrazioni “realiste”. In fondo è quel che deve aver pensato Orwell nel periodo in cui si accingeva a scrivere “1984”: usare la narrazione visionaria come pugnale per bucare la coltre di assuefazione che ricopre le nostre coscienze. Forse, paradossalmente, è proprio il ricorso alla distopia che segna l’utopia ultima della letteratura.
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IL CONDOMINIO DI VIA DELLA NOTTE a Giardini Naxos (Me) – sabato 13 luglio ore 18,30

IL CONDOMINIO DI VIA DELLA NOTTE a Giardini Naxos (Me) – sabato 13 luglio ore 18,30

Il condominio di via della Notte

Sabato 13 luglio ore 18,30
07Terrazza Ristorante
Hotel Palladio
Corso Umberto I, 470
Giardini Naxos

Incontro con

  Maria Attanasio

Presentazione del suo libro

Il condominio di via della Notte
Sellerio

Ne parleranno con l’autrice Maria Concetta Calabrese,
Massimo Maugeri e Caterina Valentino

Una metropoli contemporanea, «il migliore dei mondi possibili», una società basata su ordine e sicurezza in cui un decalogo ferreo sancisce confini legislativi e morali. Confini che una donna, armata solo di storie e di parole, è in grado di infrangere. Un omaggio alla tradizione distopica di Aldous Huxley e George Orwell, un romanzo visionario e caustico, che racconta una potenziale deriva della nostra stessa realtà.

A Nordìa, futuristica città che non esiste sulle mappe, «vigilanza» è la parola d’ordine per realizzare un sogno di perfezione collettiva fondato sulla disciplina, la sicurezza e un consenso sociale estremo e intollerante. Quel sogno entusiasma la maggioranza della popolazione e spaventa e indigna i pochi che scelgono di resistere o dileguarsi.
Tra questi c’è una famiglia che si va frantumando. La moglie, Rita, sembra accorgersi che le utopie che avevano caratterizzato il suo passato sono diventate una pericolosa nostalgia, e assieme vede svanire l’amore per il marito. Questi, al contrario di lei, non accetta il quieto vivere narcotizzato promulgato dal governo e fugge dal paese, lasciando la donna e la piccola Assia dietro di sé. Con il trascorrere degli anni la situazione di Rita si rivela sempre più difficile, mentre la figlia coltiva un rancore intenso e ribelle…
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