“Lo specchio di Rilke”: uno specchio che fa entrare dentro un intrico di storie e vite che si dipanano sui viali di Montparnasse nella Parigi del primo decennio del Novecento

Con questo articolo inauguriamo la nuova rubrica “Tra le pieghe delle storie”:
Tra le pieghe delle storie, tra gli anfratti di ciò che in genere scompare, ma che è pregno di significato. A cura della professoressa Grazia Pulvirenti.
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di Grazia Pulvirenti
Non si tratta di uno specchio metaforico. Né di un’allusione poetica. Piuttosto di uno specchio reale, rettangolare, dei primi del Novecento, uno specchio come tanti, apparentemente, con una cornice dorata, con delle piccole crepature, come la vita. Eppure questo è uno specchio magico, come quello di Alice, uno specchio che fa entrare dentro un intrico di storie e vite che si dipanano sui viali di Montparnasse nella Parigi del primo decennio del Novecento.
Lo specchio, quello reale, si trova al Museo “Académie Vitti” ad Atina: uno scrigno prezioso di memorie e arte e atmosfere parigine fin de siècle. La storia di questo museo è lunga e intricata da raccontare, basti sapere che una donna della Val Comino, Maria Caira sposata Vitti, con le sue sorelle Annette e Giacinta, dopo aver affrontato da emigrante nella capitale francese la miseria della vita da modella, diventa un’imprenditrice, apre un’accademia di disegno per sole donne, che diviene uno dei centri artistici privati più innovativi e ha come maestri artisti della levatura e della follia di un Gaugin. L’Accademia diviene un cruciale luogo d’incontro di amanti dell’arte provenienti da ogni parte del mondo, come si narra nel documentato e appassionante romanzo di Marco Consentino e Domenico Dodaro, Madame Vitti, edito quest’anno da Sellerio. Leggi tutto…