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MAILÉN, UNA VERITÀ NASCOSTA di Lorenzo Marotta (recensione)

MAILÉN, UNA VERITÀ NASCOSTA di Lorenzo Marotta (Vertigo)

di Maria Attanasio

La citazione premessa a una scrittura – poetica, saggistica, narrativa –  non è mai casuale, insieme chiave di lettura e cifra interpretativa del pensiero dell’autore.
Ben cinque – di scrittori molto distanti tra loro – sono quelle che Lorenzo Marotta pone a epigrafe di Mailén, una verità nascosta (ed. Vertigo, 2016), per ribadire la motivazione, insieme etica ed estetica -dimensioni per lui espressivamente non scindibili- che struttura e pervade ogni pagina del romanzo; a unirle, il richiamo -forte, appassionato- a non dimenticare gli orrori della storia passata, la cui memoria deve diventare consapevolezza delle nuove generazioni, la medesima essendo, in ogni latitudine e in ogni tempo, la violenza delle dittature. E la medesima anche la sofferenza, spesso oscurata, delle vittime, sottolinea lo scrittore, individuando una  specie di filo rosso, ignorato, dimenticato, tra quelle dei forni crematori nazisti e i desaparecidos della dittatura militare in Argentina, scenario storico del suo romanzo.
Insieme snodo e raccordo di luoghi e di memorie, è  infatti Buenos Aires, restituita  nella sua esatta topografia di strade, piazze, caffè, e dei luoghi, teatro delle atrocità della dittatura militare; l’Esma in primo luogo – la Scuola di Meccanica della Marina Militare – dove tra il 1976 e il 1983 decine di migliaia di oppositori vennero sequestrati, torturati, sventrati, e infine dall’alto di un aereo gettati nel Rio de La Plata. Leggi tutto…

MAILÉN. UNA VERITÀ NASCOSTA

Mailén una verità nascostaMAILÉN. UNA VERITÀ NASCOSTA di Lorenzo Marotta (Vertigo, 2016)

recensione di Rosario Musmeci

“PER CHI SUONA LA CAMPANA”

Sollevo il calamo che pesa manco fosse piombo, e comincio a vergare una parola dopo l’altra, e diventa leggero come una piuma, e le parole vengono, una dopo l’altra, a “significare quel che ditta dentro”, come al Poeta. Perché, capite, il libro l’ho letto quasi con la frenesia di un incontro a lungo atteso, soffermandomi talora e tornando indietro a ripercorrere un passaggio, a ritrovare in una parola o in un giro di frase il significato di un momento… Poi l’ho, come si dice, metabolizzato. E poi ho sentito germogliare in me i pensieri. Leggi tutto…

MAILÉN – intervista a Lorenzo Marotta

MAILÉN di Lorenzo Marotta (Vertigo, 2016): intervista all’autore

di Massimo Maugeri

Mailén una verità nascostaCi sono eventi che hanno segnato l’umanità lasciando piaghe profonde sulla pelle della Storia. Alcuni vengono ricordati periodicamente, altri rischiano di rimanere offuscati nella nebbia dell’oblio.
Tra le tante ferite della Storia, va senz’altro ricordata la tragedia dei desaparecidos: gli oppositori scomparsi a opera della dittatura dei generali in Argentina a seguito del colpo di stato del 1976. Si tratta di una vicenda abbastanza nota che, però, non è conosciuta da tutti. Ecco allora che, ancora una volta, la letteratura può intervenire per colmare buchi di conoscenza o per rinsaldare una consapevolezza assopita. Di recente è approdato in libreria il nuovo romanzo di Lorenzo Marotta intitolato “Mailén, una verità nascosta” (Vertigo, 2016, p. 267, euro 13), incentrato – per l’appunto – sulle “stragi invisibili” organizzate dalla dittatura militare argentina nel corso degli anni Settanta: una sorta di epurazione che segnò il destino di circa trentamila dissidenti o sospettati tali (tra uomini, donne, giovani, preti, suore) spariti nel nulla a opera del regime militare.

-Caro Lorenzo, da dove trae origine il tuo interesse per il dramma dei desaparecidos?
La questione del male nella vita degli uomini e dei popoli mi inquieta e mi addolora. Soprattutto quando ha il volto dell’inganno e del potere. Mi chiedo, senza trovare risposte definitive, come si possano pianificare con lucidità e ferocia tanti crimini contro l’umanità. In questo caso trentamila vittime fatte sparire con i famigerati voli della morte e più di cinquecento bambini nati da donne detenute, fatti passare con documenti falsi come figli naturali di famiglie legate al regime Videla.  Storie di identità negate o spezzate, come quella raccontata da Victoria Donda nel libro “Il mio nome è Victoria”, che io ricordo nel mio Mailén una verità nascosta.

-Cosa ti ha colpito, in particolare, di quella tragedia? Leggi tutto…

Io non sono il mio cancro. Diario di un malato

Pubblichiamo un estratto del volume “Io non sono il mio cancro. Diario di un malato” di Lorenzo Marotta (Vertigo).

Il ricavato derivante dalla vendita del libro andrà alla LILT (Lega Italiana Lotta Tumori )

“Un racconto – testimonianza in presa diretta: dalla spensierata e attiva percezione della buona forma fisica, all’incredulità che potesse trattarsi veramente di tumore, allo stordimento nel leggere di metastasi già formatesi ai linfonodi del collo, alla duplicazione dell'”io” tra colui che soffre e spera nel corso delle terapie e l’altro curioso di assistere e registrare i riflessi fisici e psicologici via via vissuti, con lo sguardo e con il cuore aperti al mondo dei malati. Uno scorrere in progress di pensieri, sensazioni, sofferenze, riflessioni, riguardanti la vita e la morte, la bellezza e il dolore, la preghiera e Dio, l’amicizia e l’amore. Un mettere a nudo le proprie fragilità di malato di cancro, ma anche di fiducia e di speranza nella guarigione”. Leggi tutto…

IL SOGNO DI CHIARA, di Lorenzo Marotta

Il sogno di ChiaraPubblichiamo le prime pagine del romanzo IL SOGNO DI CHIARA, di Lorenzo Marotta (Vertigo edizioni)

Il libro
Chiara, una ragazza nata da una violenza subìta dalla mamma a Parigi da parte del suo compagno Paul, vive con gli anni il vuoto dell’assenza del padre alternando sentimenti di odio ad altri di intenso bisogno e vagheggiamento. Raggiunta la maggiore età, decide di cercare il padre, un pittore geniale dalla vita maledetta. Nato in Serbia, Paul ha avuto una vita fatta di abbandoni e di violenze, fino a quando viene adottato all’età di quindici anni da una ricca famiglia che vive a Parigi. Qui Paul studia ed affina il suo innato talento pittorico, ma è tormentato dagli incubi e dai fantasmi nefasti del suo passato.
Chiara, con i pochi indizi in suo possesso, affronta da “combattente” la difficile avventura della sua ricerca, vivendo di continuo le lacerazioni del suo animo ed anche il rischio di essere uccisa dalla malavita.
Un viaggio che è al contempo una discesa agli inferi, un calarsi tra le brutture della vita e le ossessioni che sconvolgono l’esistenza e di ascesa verso le possibili vie della speranza quando l’amore si fa perdono.

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Le prime pagine del romanzo IL SOGNO DI CHIARA, di Lorenzo Marotta (Vertigo edizioni)

L’ombra del padre

Da quando aveva saputo, non aveva smesso di accompagnarsi ad un pensiero che custodiva in fondo al cuore. Un pensiero sempre rimosso, ma sempre vivo. Ora ad inquietare le sue notti, ora a farsi sogno ed immaginazione.
Così si ritrovava con la mente a percorrere mari e oceani, grandi metropoli e piccoli villaggi. Si vedeva mentre attraversava vie sconosciute e buie, girovagare per le periferie delle città o stare seduta nei bar di notte a scrutare i volti degli uomini che si attardavano a chiacchierare davanti ad una bottiglia di cognac.
Non aveva mai conosciuto suo padre.
Chiara aveva sempre chiesto notizie di lui.
Luisa, dapprima, aveva tentato di cambiare discorso, poi, costretta dalle insistenze della figlia, aveva risposto a monosillabi alle sue domande.
Lei non voleva ricordare.
Solo parecchi anni dopo, quando Chiara aveva da poco compiuto quattordici anni, una sera d’inverno, mentre fuori raffiche di vento e di pioggia scuotevano le imposte delle finestre, Luisa le volle dire tutto di Paul, suo padre.
Per una notte intera andò indietro nel tempo e nella memoria. Leggi tutto…