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Premio Letterario Merano Europa 2024: vince Cristina Battocletti nella sezione italiana

giugno 6, 2024

Epigenetica - Cristina Battocletti - copertinaPremio Letterario Merano Europa 2024 – Vincono CRISTINA BATTOCLETTI, SEPP MALL e CHRISTINE WUNNICKE per la traduzione poetica

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Premio Letterario Internazionale Merano Europa XV edizione

PROCLAMATI I VINCITORI

Sezione italiana

CRISTINA BATTOCLETTIEpigenetica” – La Nave di Teseo

Sezione tedesca

SEPP MALL “Ein Hund kam in die Küche” – Leykam

Sezione Poesia tradotta dall’italiano al tedesco

CHRISTINE WUNNICKE

Margherita Costa “Die schöne Frau bedarf der Zügel nicht”.

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Giovedì 6 giugno al Pavillon des Fleurs di Merano si è tenuta la cerimonia conclusiva della XV edizione del Premio Letterario Internazionale Merano.
Lo scrutinio dei voti dei 100 lettori (50 di lingua italiana e 50 di lingua tedesca) ha decretato la vittoria di

CRISTINA BATTOCLETTI “Epigenetica” – La Nave di Teseo
SEPP MALL “Ein Hund kam in die Küche” – Leykam

Dopo i saluti delle conduttrici Valentina Berengo, co-fondatrice del canale digitale Scrittori Domicilio, e Gudrun Esser, giornalista della Tgr Rai, di Enzo Coco, Presidente dell’Associazione culturale Passirio Club organizzatore del Premio, Dario Dal Medico, sindaco di Merano, è intervenuto Aldo Mazza, Presidente onorario della Giuria di selezione.

Durante la serata i lettori della giuria finale hanno posto le proprie schede nelle apposite urne e successivamente si è proceduto allo spoglio e alla proclamazione dei vincitori.

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

Cristina Battocletti

Cristina Battocletti è stata premiata da Marco Galateo, Vice Presidente provinciale e assessore alla cultura italiana e da Angelo Gennàccaro Assessore regionale alle iniziative per la promozione dell’integrazione europea, mentre Sepp Mall è stato premiato da Dario Dal Medicoo, sindaco di Merano con la vicesindaca Katharina Zeller.

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)A seguire, Stefano Zangrando, coordinatore della Giuria tecnica per la traduzione poetica, ha proclamato la vincitrice di questa speciale sezione: CHRISTINE WUNNICKE, autrice di romanzi storici, uno dei quali nel 2020 è entrato nella shortlist del Deutscher Buchpreis.
Wunnicke, già occupatasi di cultura italiana del ‘600, ha scelto di curare e tradurre una selezione di testi di Margherita Costa dandole il titolo di “Die schöne Frau bedarf der Zügel nicht” – traduzione del verso poetico “a bella donna non richiede freno” della stessa Costa. Wunnicke ha ricostruito con scrupolo critico e verve narrativa l’avventurosa vicenda biografica della controversa figura del ‘600, offrendo al pubblico di lingua tedesca una selezione di testi fra i più sapidi e riusciti dell’autrice: attrice, poetessa e prostituta di professione nella Roma dei papi, Costa ha lasciato raccolte poetiche e testi teatrali che ne attestano una vivacità artistica inscindibile da un’abile cura delle relazioni.

Gli altri finalisti in gara:
MARINO MAGLIANI “Il bambino e le isole” – 66thand2nd
ELVIRA MUJČIĆ “La buona condotta” – Crocetti Editore<-

ROMINA PLESCHKO “Offene Gewässer” – Kremayr&Scheriau
ROBERT PROSSER “Verschwinden in Lawinen” – Jung&Jung

Le terzine finaliste per la narrativa sono state selezionate dalle giurie tecniche:

Per la sezione italiana:
Alessandro Gazzoli – dottore di ricerca in letteratura italiana – esperto di narrativa del Novecento
Giuliano Geri – editor e traduttore – coordinatore della giuria
Mariagrazia Mazzitelli – direttrice editoriale Salani
Anna Vallerugo – giornalista e critica letteraria

Per la sezione tedesca:
Ferruccio Delle Cave – critico letterario e storico – coordinatore della giuria
Robert Huez (A) – critico letterario e direttore della Literaturhaus di Vienna
Katrin Klotz – Storica della letteratura e germanista
Klemens Renoldner (A) – scrittore e critico letterario

La serata è stata allietata dagli interventi musicali dell’Orchestra d’archi della Merano Pop Symphony Orchestra diretta dal Maestro Roberto Federico.

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La scheda del libro: “Epigenetica” di Cristina Battocletti (La nave di Teseo, 2023

Epigenetica - Cristina Battocletti - copertina

Libro finalista del Premio Flaiano 2024 – Narrativa

Libro presentato da Helena Janeczek nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.
Potente e graffiante scandaglio di un destino familiare, Epigenetica ci trascina nelle profondità di una coscienza che coraggiosamente osserva i meccanismi fatali dell’abbandono e dell’alienazione.
Dopo aver sofferto durante l’infanzia l’abbandono del padre e il progressivo declino psico-fisico della madre, Maria, lasciata a sé stessa, divisa pure dagli amati fratelli, arriva ad affermarsi come scrittrice. Il successo, però, non porta né compenso né redenzione. Maria, infatti, proprio come la madre, si allontana dalla famiglia, inseguendo forsennatamente le proprie ossessioni e scivolando sempre più nel disgusto della vita. Solo il ritrovamento del figlio, ormai adulto, le offrirà un’occasione di salvezza, portandola ad affrontare una volta per tutte i demoni del passato. Potente e graffiante scandaglio di un destino familiare, Epigenetica ci trascina nella profondità di una donna che attraversa i meccanismi dell’abbandono fino a una coraggiosa riscoperta di sé. La voce della protagonista, Maria, costruisce un racconto primordiale e modernissimo, severo e tenero fino allo struggimento, accumulando tenebre e tuttavia lasciando possibilità all’irrompere della luce.

Proposto da Helena Janeczek al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione:
«Candido Epigenetica, il romanzo con cui Cristina Battocletti pratica una scrittura di confine e di sconfinamenti avventurandosi dalle parti letterarie della Mitteleuropa venata di follia e mossa dall’urgenza di dare voce ai fantasmi. Nuova è la sua voce singolare, nuovi i fantasmi, nuova l’idea che si innestino per trasmissione epigenetica, anche se Battocletti si è fatta guidare dall’eredità stilistica del Novecento per afferrarli. Racconta infatti un’eredità emotiva che, prendendo spunto dal Guizzardi di Celati, si snoda in un romanzo di “de-formazione”. Ma qui lo squilibrio appartiene a un’eroina segnata dalla peggiore delle colpe: abbandonare un figlio, e non per indigenza. Costretta a ripercorrere gli errori della madre incapace di allevare lei e i suoi fratelli, Maria compie il suo viaggio erratico attraversando le atmosfere fanées della Grado asburgica, la bellezza straniante di Roma e la verticalità nervosa di Milano, dove la protagonista tenta di affermarsi attraverso lo studio e la scrittura. La sorpresa è soprattutto nella lingua dura e diretta: ricorda Ágota Kristóf nel suo essere tagliente, concretissima, seppur poetica e metaforica nell’oscillare tra passato e presente. Epigenetica è anche un romanzo sulla speranza e sul cambiamento: Maria accumula tenebre e tuttavia lascia possibilità all’irrompere della luce.»

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