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ANNA O di Matthew Blake (La nave di Teseo)

aprile 16, 2024

Anna O - Matthew Blake - copertina“Anna O” di Matthew Blake (La nave di Teseo – traduzione di Tiziana Lo Porto)

Da oggi, 16 aprile 2024, è in libreria uno dei fenomeni editoriali dell’anno, in uscita in oltre 30 paesi

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di Claudio Fabella

Il titolo del libro di cui parliamo in questo articolo trae origine dallo pseudonimo di una paziente che influenzò le origini della psicoanalisi di Freud.
Anna O  (1859 – 1936) – link a Wikipedia per saperne di più – è infatti “il nome letterario attribuito a Bertha Pappenheim, celebre paziente di Josef Breuer che fu trattata mediante ipnosi per diversi sintomi di isteria, finché del caso non si interessò Freud, dal cui interesse derivò un importante stimolo per la nascente psicoanalisi”.
Non è un caso dunque che la Anna O (Anna Ogilvy) del romanzo d’esordio di Matthew Blake abbia a che fare con problematiche di natura psicologica e psichiatrica.
Approfondiamo, intanto, la conoscenza dell’autore.
https://lanavediteseo.eu/wp-content/uploads/2024/04/blake-241x300.pngSappiamo che Matthew Blake ha studiato Lettere alla Durham University e al Merton College di Oxford. Ha svolto l’attività di ricercatore e “scrittore di discorsi” a Westminster. A un certo punto Blake rimane folgorato da una scoperta che riguarda il nostro rapporto con il sonno: ovvero il fatto che in media una persona passa dormendo trentatré anni della propria vita. Da qui il futuro autore di Anna O inizia una ricerca approfondita sui crimini legati al sonno e sulla misteriosa malattia conosciuta come “sindrome della rassegnazione”, che lo porta a indagare su delitti compiuti in casi di sonnambulismo.
Anna O nasce, dunque, da questo suo interesse.
La storia si incentra, come accennavamo, sul personaggio di Anna Ogilvy: scrittrice venticinquenne in erba con un futuro brillante. Una notte, Anna, pugnala a morte due dei suoi migliori amici senza un motivo apparente. Sembrerebbe aver inviato alla propria madre un messaggio sul cellulare nel quale si autoaccusa. Da quel momento piomba in una sorta di sonno post-traumatico dal quale non riesce a svegliarsi. La condizione di Anna (che viene soprannominata dai tabloid con l’appellativo di “La bella addormentata”) è un raro disturbo psicosomatico noto ai neurologi come “sindrome della rassegnazione”. Altro personaggio chiave della storia è il dottor Benedict Prince: psicologo forense esperto nel campo degli omicidi legati al sonno. A Prince, quattro anni dopo il duplice assassinio, viene affidato dal Ministero della Giustizia il compito di risvegliare Anna di modo che possa essere sottoposta a processo con l’accusa, appunto, di omicidio.
Pertanto Benedict Prince comincia a monitorare lo stato di Anna Ogilvy all’interno di una prestigiosa clinica del sonno londinese chiamata Abbey, finendo con il rimanere ossessionato dalla stessa paziente e dalla sua condizione.
A Prince, oltretutto, non mancano i problemi. Per esempio, il suo matrimonio con Clara Fennel, detective della squadra omicidi chiamata a suo tempo a intervenire sulla scena del sanguinoso duplice omicidio, è andato in malora. Per questa ragione, e per altre ancora, il caso Anna O diventa per Prince occasione di riscatto personale, oltre che professionale. Occasione che lo induce ad avviare una propria indagine partendo dal luogo in cui si sono consumati i delitti.
La prima domanda che il lettore si pone è: la bella addormentata di questo intrigante e avvincente thriller psicologico riuscirà a svegliarsi? E nel caso in cui dovesse svegliarsi, cosa accadrà? Ed è stata davvero lei a commettere gli omicidi? E, in tal caso, era in grado di intendere e di volere? E cosa si cela davvero dietro questa vicenda così terribile e insolita? Eviteremo, naturalmente, di rispondere alle suddette domande per non rovinare il piacere della scoperta al pubblico dei lettori. Una cosa è certa. La storia è un crescendo di tensione e di effetti a sorpresa, nonché di ipotesi che si avvicendano per poi rivelarsi false piste. E a mano a mano che si procede nella narrazione e che Prince continua a portare avanti il suo duplice ruolo di terapeuta del risveglio e investigatore improvvisato accade altro ed emergono ulteriori snodi narrativi destinati a far aumentare ulteriormente la suspence.
Questo romanzo è uno di quelli che ha spopolato nelle aste dell’ultima Fiera del Libro di Francoforte. È stato definito come un fenomeno editoriale globale. E, in effetti, è in uscita in oltre 30 paesi, beneficiando di sponsorizzazioni internazionali di rilievo. Jeffrey Deaver, per esempio, ha evidenziato “l’apice della suspense psicologica” di cui, a suo giudizio, gode questo libro; per Lee Child, si tratta di “uno dei migliori thriller dell’anno”; David Baldacci ha dichiarato di essersi imbattuto in “uno dei migliori colpi di scena che abbia mai letto”; per Nita Prose, è “un romanzo avvincente e inquietante che vi terrà incollati alle pagine ben oltre l’ora di andare a dormire. Sfuggente e misterioso come il sonno stesso.”
Insomma, per gli appassionati della narrativa di genere (dal giallo al thriller), senza voler tralasciare i riferimenti a elementi della letteratura classica pur presenti in questa storia (come il mito di Medea), ci sono tutti gli ingredienti tipici di una lettura appassionante, coinvolgente e mozzafiato.
E chissà che Anna O di Matthew Blake non riesca a fare concorrenza a Un animale selvaggio di Joël Dicker (anche questo edito da La nave di Teseo), saldamente in testa nelle classifiche nazionali italiane dei libri più venduti…

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La scheda del libro: “Anna O” di Matthew Blake (La nave di Teseo, 2024 – traduzione di Tiziana Lo Porto)

Matthew Blake firma un thriller psicologico in cui il confine tra preda e predatore, tra vittima e carnefice, tra innocente e colpevole è sempre effimero e volubile.

Anna Ogilvy è una scrittrice venticinquenne di talento, ha fondato da poco un suo giornale, proviene da una famiglia importante e ha un brillante futuro davanti a sé. Una notte, però, durante il sonno, pugnala a morte i suoi due migliori amici e, da quel momento, non si risveglia più. È stata colpita da quella che i neurologi chiamano “sindrome della rassegnazione”, un rarissimo disturbo psicosomatico che la induce in uno stato di sonno perenne. Sono passati quattro anni da quella terribile notte quando il dottor Benedict Prince, uno psicologo forense esperto nel campo dei crimini legati al sonno, viene incaricato di indagare sul caso di Anna O, la “Bella Addormentata”, come i tabloid l’hanno ribattezzata. I suoi studi e i suoi metodi sembrano essere l’ultima speranza di risolvere il caso, svegliando l’assassina per far sì che possa essere finalmente processata. Ma la situazione in cui si trova Benedict è molto più complicata: altre persone sono coinvolte nella vicenda e non sono affatto felici del compito che è stato assegnato al dottore. Lui, a sua volta, è un uomo dal passato turbolento e costellato di misteri. Mentre lavora con Anna cercando di svegliarla, Benedict dovrà anche capire cosa è realmente accaduto e se è giusto ritenerla responsabile dei suoi crimini. Non sa, però, del pericolo che incombe su di lui e sulla sua paziente, e nemmeno immagina la portata dei segreti che si celano dietro al caso Anna O.

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