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Archive for the ‘Musica e dintorni’ Category

GINGOLPH E LA MUSICA ORIUNDA di Giuseppe Costa

https://64.media.tumblr.com/9ddcf8549235dd5d1e011973d1984ecf/76ed9f3604c67035-63/s500x750/37e4375be86dc8f82b77d98fabf632f1815ecd52.jpg“Gingolph e la musica oriunda” di Giuseppe Costa (Apalòs): intervista all’autore

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di Simona Lo Iacono

Parlare della vita con le sue evoluzioni, con i suoi ritmi, con le sue avvisaglie di felicità non è semplice. Ci vuole animo da viaggiatore, da profeta. Da cantore di destini e da nostalgico. Infatti, niente più che la nostalgia – sentimento ricco di tenerezza e di ricerca di senso – costituisce porta d’accesso al passato.
Dunque, mettersi sui passi di ciò che si è attraversato, e del modo in cui si è compiuto un tratto di percorso, vuol dire non solo dipanare i ricordi, ma dare ad essi lo spessore di un mistero. E narrarlo, quel mistero, per ritrovare se stessi, le radici del proprio stare nel mondo.
E’ quello che fa Giuseppe Costa (Gingolph) con un libro straordinario, “Gingolph e la musica oriunda”, uscito in questi giorni per Apalòs. Facendosi guidare dalla musica, infatti, Gingolph narra un’epoca, riscopre la sua personale storia familiare declinandola attraverso una vera e propria colonna sonora, fa sì che le canzoni udite, ereditate, ripetute, lo guidino indietro, a ripescare una vita fatta di gesti quotidiani e abitudini care, in cui le note soffiavano conferendo anche alle azioni più semplici la veste dello straordinario. Leggi tutto…

VINICIO CAPOSSELA: TREDICI CANZONI URGENTI

VINICIO CAPOSSELA: TREDICI CANZONI URGENTI è il nuovo album in uscita il 21 aprile. Annunciati instore tour e concerti urgenti

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Le 13 canzoni urgenti, scritte cantate e musicate da Vinicio Capossela sono parte e sostanza di un’opera d’arte magnifica che vive al crocevia dei nostri spaesamenti, dei nostri turbamenti, dei nostri sentimenti, delle nostre paure invadenti, delle nostre speranze sorprendenti, dei nostri amori incandescenti e fluorescenti, delle nostre malinconie travolgenti, delle nostre allegrie impenitenti. Tutti noi, devoti viandanti di questa vitaccia, siamo diventati urgenti. Ci muoviamo come se avessimo un segnale di pericolo incorporato, come se avessimo perso il senso del fatato ingabbiati in un mondo decomposto e squilibrato. Ostinati fummo, siamo e saremo nel cercare di capire perché le nostre menti sono diventate urgenti, smarrite in una nebbia in cui le domande e le risposte  ondeggiano inconcludenti. Tutto questo fino a quando la voce limpida e poetica di Vinicio Capossela ci attraversa ed entra nel nostro cuore come una goccia di acqua pura che cade nell’inferno. Leggi tutto…

RIFLESSIONI SU GIANLUCA GRIGNANI

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)CONCERTO DI GIANLUCA GRIGNANI A PORTO SAN GIORGIO

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di Domenico Trischitta

Mi era capitato di assistere ad una sua esibizione in occasione dell’ultima edizione del Mei, festival della musica indipendente, a Faenza, desideravo capire perché la sua esibizione con Irama, a Sanremo dell’anno scorso, mi avesse così emozionato: scorgevo umanità debordante, invadente e informale e per questo ne ero rimasto colpito. E poi avevo riflettuto sul fatto che forse l’unico vero rocker italiano fosse lui (nessun altro ha il suo sincero maledettismo). Ma lasciai prima del tempo il concerto faentino perché si ostinava ad essere fin troppo se stesso, diciamo che non ero ancora pronto a metabolizzarlo. Ma perché questo mio interesse tardivo nei confronti di Gianluca Grignani? Io sono di una generazione più vecchia e quando apparve a Sanremo, negli anni Novanta, giovane, bello e talentuoso, lo associai a un prodotto artistico commerciale di quei tempi. Eppure le due canzoni che lo rivelarono sono due capolavori assoluti. La mia curiosità onnivora è scattata un anno fa, quando ho scoperto per caso il suo album “La fabbrica di Plastica”, un vero gioiello rock, fresco, innovativo e coraggioso per la musica italiana di allora. Leggi tutto…

OTTANT’ANNI DALLA NASCITA DI LUCIO BATTISTI

Oggi Lucio Battisti (Poggio Bustone, 5 marzo 1943 – Milano, 9 settembre 1998) avrebbe compiuto 80 anni.

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

Lo ricordiamo con questo breve e intenso articolo dello scrittore Domenico Trischitta

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di Domenico Trischitta

Più passa il tempo e più spicca la grandezza di Lucio Battisti. Oggi 5 marzo 2023, avrebbe compiuto 80 anni. Sicuramente il più grande autore di musica popolare che l’Italia abbia mai avuto, come i Beatles per l’Inghilterra. Del resto era stimato da David Bowie, Paul McCartney, Pete Townshend (il chitarrista dei Who rimase rapito quando incrociò negli studi londinesi Battisti che stava registrando “Emozioni”, fu talmente colpito che fece accorrere tutti i suoi collaboratori per ascoltarlo). E l’eredità che lascia agli artisti italiani è incommensurabile: Leggi tutto…

OTTANT’ANNI DALLA NASCITA DI LUCIO DALLA

undefinedOggi Lucio Dalla (Bologna, 4 marzo 1943 – Montreux, 1º marzo 2012) avrebbe compiuto 80 anni. Lo ricordiamo in questo articolo

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di Ester Sinatra

4 marzo 1943. No, non è una data qualunque. È una di quelle che pesca nell’immaginario collettivo; perché Lucio Dalla è stato uno dei cantautori italiani più celebri e amati di tutti i tempi. Nato il 4 marzo del 1943 a Bologna, ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura musicale italiana e internazionale.
Quest’anno, il 4 marzo 2023, si celebrano gli 80 anni dalla sua nascita e questo anniversario rappresenta un’occasione per ricordare la sua vita e la sua carriera.
Lucio Dalla ha iniziato la sua carriera musicale negli anni ’60. Nel 1966, ha pubblicato il suo primo album da solista, intitolato “1999”. Nel corso della sua carriera, ha pubblicato numerosi album, collaborando con artisti del calibro di Francesco De Gregori, Gianni Morandi, Pavarotti e molti altri. Leggi tutto…

JETHRO TULL – LA LEGGENDA DEL FLAUTO ROCK di Giuseppe Scaravilli

Jethro Tull. La leggenda del flauto nel rock - Giuseppe Scaravilli - copertina“Jethro Tull. La leggenda del flauto nel rock” di Giuseppe Scaravilli (Officina di Hank, 2022)

La nuova puntata di “Cielo, la mia musica!” (rubrica tra dischi, libri, film, strumenti musicali, personaggi, capolavori dimenticati, vintage e novità), a cura di Leonardo Lodato, è dedicata al volume di Giuseppe Scaravilli intitolato “Jethro Tull. La leggenda del flauto nel rock”

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“Eravamo io, Carmen, Checco e i Malibran nella Seattle d’Italia”

di Leonardo Lodato

Eravamo a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta. Erano i tempi in cui a Catania le televisioni private dettavano legge (nel senso buono), e c’era spazio per l’inventiva, per dare vita a programmi giovani e frizzanti come lo erano i conduttori, i registi, gli operatori.
Io lavoravo ad Antenna Sicilia, e con i colleghi Umberto Teghini e Natale Zennaro, ci inventammo un programma che segnò, in qualche modo, la storia delle televisioni in Italia: “Tweeter”. Un programma che si faceva forte di una città che viveva la notte, che si vantava, magari un po’ anche a sproposito, dell’appellativo di Seattle d’Italia. Una città dove si muovevano personaggi come Francesco “Checco” Virlinzi, Carmelo Costa e Giuseppe Rapisarda. Fu durante quelle scorribande che, una sera, cameraman al seguito, sentii suonare una ragazzina in un pub del centro storico: stava appollaiata sullo sgabello, imbracciava una chitarra e cantava da dio. Era una ancora sconosciutissima Carmen Consoli che, di lì a poco, spiccherà il salto tra le stelle del firmamento musicale. Erano i tempi in cui si andava ai concerti degli Uzeda, si frequentava il Taxi Driver. E a Belpasso c’era un pub, l’Eight Horses, dove tra una birra e l’altra (senza esagerare!), era possibile ascoltare il prog rock dei Malibran, nome importante, da tempio della lirica, quasi onomatopeico, per una band che ancora oggi si fa rispettare. E’ in una di quelle occasioni che strinsi amicizia con la band e in particolare con il chitarrista Giuseppe Scaravilli. Leggi tutto…

OGNI ALBERO È UN POETA

Ogni albero è un poeta. Storia di un uomo che cammina nel bosco - Tiziano Fratus - copertina“Ogni albero è un poeta. Storia di un uomo che cammina nel bosco” di Tiziano Fratus (Mondadori)

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di Helena Molinari

Un libro indispensabile a scandire nel ritmo del sole, della luce, dall’alba al tramonto, la vita del bosco.
Un libro che restituisce all’uomo con grande dolcezza e onestà i suoi connaturati egoismi e le sue possibilità.
Un libro che tra le foglie e nel vento traccia una via. Sta a noi coglierla, attraversandola.
Un libro da camminare con orecchie attente e piedi nudi.
Al cuore ci pensa l’albero.
Un altro libro tra cielo e terra.
Da non perdere!

Vivamente si consiglia l’intera produzione dell’autore.

Intervista al poeta.

– Ti muovi tra le parole come fanno i poeti tra radice e fronda, realtà e pensiero. Nello stesso tempo però bene evidenzi il peso specifico di ogni cosa… E persino la sacralità in essere. Mi viene a questo punto da domandarmi cosa sia per te la “leggerezza”. Leggi tutto…

LUCIO DALLA. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare

Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare - Massimo Poggini - copertina“Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare” di Massimo Poggini (Rizzoli)

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di Helena Molinari

Il libro più bello e intenso del giornalista Massimo Poggini, non vi è dubbio.
Un libro che va ben oltre la mera biografia o anedottica musicale.
Un libro che sconfina in narrativa.
Un libro che non solamente rievoca, ma nel farlo sa emozionare.
Un libro che racconta di quel piccolo meraviglioso uomo quale è stato ed è Lucio Dalla, gestualità e anima, la bugia bianca e il crocifisso.
Un libro che fa venire voglia, anche a chi di lui sa poco o nulla, di ascoltare e ascoltare ancora.
Ecco l’intervista all’autore.

– “Il lavoro santifica…” La vita santifica… Lucio Dalla, uomo e cantautore, amalgama di terra e di cielo?
Lucio era profondamente religioso. Lo è sempre stato, ma col passare degli anni lo diventò sempre più. Andava a messa ogni domenica, era amico dei frati domenicani di Bologna e dei frati minori di Assisi. Raccontò che una parte di una delle sue canzoni più famose, “L’anno che verrà”, l’aveva scritta nel parlatorio del convento San Domenico a Bologna. Si esibì davanti a due papi e musicò persino i Salmi. Nelle sue canzoni cita spesso Dio o Gesù Cristo (a volte inteso nell’accezione più umana di “povero cristo”). Però, pur comportandosi sempre con il massimo rispetto, non aveva alcun timore reverenziale, arrivando persino a rimbrottare il Dio dei cristiani: in “Se io fossi un angelo” lo accusa di sbagliare quando perdona quei “mascalzoni dei potenti”.
Di religione e spiritualità ha parlato diverse volte. Questa dichiarazione riassume qual era la sua idea: Leggi tutto…

AVVENNE A NAPOLI. PASSIONE TRA VOCE E PIANO: Eduardo De Crescenzo, Julian Oliver Mazzariello, Federico Vacalebre (La nave di Teseo)

AVVENNE A NAPOLI. PASSIONE TRA VOCE E PIANO: Eduardo De Crescenzo, Julian Oliver Mazzariello, Federico Vacalebre (La nave di Teseo / Betty Wrong edizioni musicali)

Esce il 26 maggio il CD “AVVENNE A NAPOLI passione per voce e piano” con 20 canzoni tra le più prestigiose del repertorio, dalla voce iconica di Eduardo De Crescenzo e il pianoforte eurocentrico di Julian Oliver Mazzariello. Nel cofanetto il LIBRO di Federico Vacalebre “Le storie del Canzoniere Napoletano” introdotte da Eduardo De Crescenzo.

Pubblicato e distribuito dall’etichetta discografica Betty Wrong edizioni musicali di Elisabetta Sgarbi, in collaborazione con La nave di Teseo

“E’ il mio omaggio ai Maestri che mi hanno insegnato l’Arte dei Sentimenti: perché le emozioni hanno un suono preciso, hanno parole precise ma per riconoscerle, bisogna impararle” (Eduardo De Crescenzo).

Martedì 24 maggio al Teatro Filodrammatici di Milano (via Filodrammatici, 1) alle ore 11 presentazione e showcase di “Avvenne a Napoli passione per voce e piano” di Eduardo De Crescenzo e Julian Oliver Mazzariello, cofanetto CD + libro in uscita il 26 maggio per La nave di Teseo in collaborazione con Betty Wrong Edizioni Musicali.

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“Sono nato a Napoli nel 1951. “Per quelli della mia generazione è stato come bere da subito a una fonte magica. Quel periodo straordinario tra il 1800 e il 1900 o poco più – che aveva raccolto le sapienze di tanti poeti e musicisti su un genere che definiamo “Canzone Classica Napoletana” – era già all’imbrunire ma forti e vive erano le emozioni che aveva lasciato impresse nel cuore degli uomini. Quelle canzoni erano state nella giovinezza dei nostri genitori, avevano educato e infiammato i loro amori, avevano confortato la loro adolescenza straziata dalla guerra. Le nostre mamme le cantavano mentre ci cullavano o per consolarci dopo un pianto disperato. Leggi tutto…

È COSÌ: il singolo di Luca Barbarossa e Extraliscio

È disponibile in radio e digitale “È COSÌ” il singolo inedito di Luca Barbarossa e Extraliscio con gli arrangiamenti orchestrali di Roberto Molinelli

La copertina del singolo è stata realizzata da Enrico Pantani

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“È così anticipa il nuovo album di Extraliscio Romantic Robot (disponibile dal 6 maggio)”, ha detto Elisabetta Sgarbi, “e sarà presentato per la prima volta dal vivo al concerto del Primo Maggio Roma in diretta su Rai3 e Rai Radio2 da Piazza San Giovanni. Leggi tutto…

Categorie:Musica e dintorni

THE BEATLES – GET BACK (Mondadori)

The Beatles: Get back“The Beatles: Get Back. Edizione illustrata” (Mondadori, 2021 – traduzione di Valeria Gorla)

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Il 2021 segna, tra le altre cose, la venuta alla luce dell’ultimo (“definitivo”) progetto mediatico sui Beatles. Il riferimento è a The Beatles: Get Back. Si tratta di un documentario offerto al pubblico in forma di miniserie televisiva in sei puntate diretto da Peter Jackson: regista, sceneggiatore e produttore cinematografico neozelandese notissimo per sua la trasposizione cinematografica de “Il Signore degli Anelli” di J. R. R. Tolkien.
Jackson, tra le altre cose, è un grande fan dei Beatles. E per questo ha deciso di mettere mano alle storiche riprese che si svolsero in quel di Londra nel gennaio del 1969 e che sarebbero state proposte nel film “Let It Be” (mentre le registrazioni delle sessioni musicali sarebbero state utilizzate per la realizzazione dell’omonimo album uscito nel 1970).
Nel suo documentario Peter Jackson rimescola tutto e ri-racconta queste sessioni utilizzando le 55 ore di ripresa originaria e le 120 ore di registrazione audio per lo più mai ascoltate. Ne viene fuori un documento straordinario e di altissima qualità, sia per il grandioso montaggio, sia per la digitalizzazione di audio e video ad alta definizione, sia per la proposta di un quantitativo enorme di materiale del tutto inedito.
Ad accompagnare il documentario, un libro imperdibile (non solo per i milioni di fan dei Beatles). Dal 12 ottobre è infatti disponibile in Italia, in contemporanea mondiale, il volume The Beatles: Get Back, pubblicato dalla Mondadori. 240 pagine che raccontano la storia della creazione dell’album Let it be, arricchite da centinaia di immagini inedite e dalla trascrizione di quasi 120 ore di registrazioni delle sessioni in studio della band.
Il libro accompagna il lettore in un viaggio indietro nel tempo fino al gennaio del 1969, l’ultimo anno prima dello scioglimento della band. In questo volume si ha il privilegio di assistere alle loro prime prove, agli errori, alla noia, all’esaltazione, e alle improvvisazioni che hanno portato alla nascita dell’album Let It Be.
The Beatles: Get Back è quindi il libro definitivo sulla band, che ne documenta queste sessioni storiche. Riporta le conversazioni, trascritte da John Harris, e propone delle immagini inedite scattate da due persone che avevano un accesso speciale a questi incontri: Ethan A. Russell e Linda Eastman, futura moglie di Paul McCartney.

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Un volume prezioso, in cui i Beatles si raccontano attraverso le loro stesse parole, raccolte dalle sessioni di registrazione di Let it be, esclusive e mai ascoltate, e illustrato con centinaia di immagini inedite, tra cui foto di Ethan A. Russell e Linda McCartney Leggi tutto…

EXTRALISCIO. Una storia punk ai confini della balera (La nave di Teseo) – un estratto

“Extraliscio. Una storia punk ai confini della balera Condividi” di Moreno Conficconi, Mauro Ferrara, Mirco Mariani (La nave di Teseo +)

Per gentile concessione dell’editore, pubblichiamo l’introduzione del volume firmata da Ermanno Cavazzoni

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Premessa necessaria
Introduzione di Ermanno Cavazzoni

Leggendo queste loro memorie, dei tre qui presenti Extraliscio, non vi potete fare però un’idea del loro particolare aspetto, che è importante; perciò ve lo descrivo. Prima di tutto sono molto diversi, il che è un bene per gli occhi e per l’orecchio. Mauro Ferrara è il perfetto cantante di liscio, moro, bello, sia di fronte che di profilo, rasato di fresco e sempre abbronzato, come se l’estate non fosse mai finita, e ovunque vada se la portasse con sé; anche la voce è impeccabile: quella stessa voce che le sere di festa quando si è adolescenti si sente in distanza venire dal paese accanto, dove ballano, e tu invece sei lì a casa tua, da solo, con la luna che sorge e la sera che impiega tantissimo a scendere, passando dal rosso, al rosato, al verdolino con Venere in mezzo splendente e promettente, e intanto attacca dal paese l’orchestra e la voce di Mauro ti arriva a ondate, insieme alle note calde, quasi umane del sax di Moreno, e sembra che laggiù, su quella pista da ballo ci sia la felicità, e che chiunque laggiù durante quella sera tiepida di piena estate trovi l’amore o qualcosa del genere. E tu invece stai alla finestra in preda a una malinconia indeterminata, vorresti essere là, immerso nella musica e nel profumo di una ragazza. Ma il paradosso è questo: che se sei invece per caso nei pressi di Mauro che canta, se sei seduto a un tavolino della balera o nella platea del teatro, o lì di fianco durante le prove, come spesso mi capita, ti torna in mente e rimpiangi quella malinconia solitaria della giovinezza, così dolorosa e così bella, perché la musica ha sempre dentro di sé la promessa di un futuro impreciso e traboccante di doni. Leggi tutto…

E TI VENGO A CERCARE. Voli imprevedibili e ascese velocissime di Franco Battiato

Andrea Scanzi omaggia Franco Battiato al Teatro Circus di Pescara

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di Alessandra Angelucci

PESCARA: Sabato 20 novembre 2021 al Teatro Circus c’è emozione. Le sedie rosse sono finalmente tutte occupate e stare vicini non spaventa come prima. Si è a teatro, si è insieme.
In molti pensano alla stessa cosa. Si percepisce dal senso di attesa che accomuna i presenti. Tutte le bocche lo hanno cantato. Hanno conosciuto la profondità di Franco Battiato: il maestro. Quando lo si nomina è solo così che si può dire, anche se a lui non sarebbe piaciuto. A Franco Battiato le definizioni non piacevano perché la sua anima, come la sua musica, era netta e lieve, in continuo divenire. Uno “scorrere lento” dentro “il tempo di altre leggi”, quelle che ai più non è dato conoscere. Un’esistenza straordinaria nel senso letterale del termine, come quelle destinate a comprendere la propria evoluzione nel passaggio sulla terra.
Visto così potremmo dire che Battiato fosse un extra-terrestre: al di sopra della mediocrità terrena, al di sopra della banalità e di quel Male che lui aveva saputo riconoscere nell’uomo, rifuggendolo. Leggi tutto…

In anteprima a Venezia, il nuovo ‘piccolo’ film di Elisabetta Sgarbi (sulle note di “La nave sul monte” degli Extraliscio)

L’8 SETTEMBRE IN ANTEPRIMA A VENEZIA IL NUOVO PICCOLO FILM DI ELISABETTA SGARBI SULLE NOTE DEL BRANO “LA NAVE SUL MONTE” DEGLI EXTRALISCIO

Evento speciale promosso da Isola Edipo in accordo con le Giornate degli Autori nell’ambito della 78sima MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA – 8 settembre, h. 19

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[Leggi l’intervista di Massimo Maugeri a Elisabetta Sgarbi: “Gli Extraliscio, tra Sanremo e il nuovo album”]

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Arriva In anteprima l’8 settembre a Venezia il nuovo ‘piccolo’ film in due capitoli di ELISABETTA SGARBI sulle note del brano “La nave sul monte” degli Extraliscio (Mirco Mariani, Moreno il Biondo e Mauro Ferrara), canzone estratta dal loro album “È bello perdersi” (Betty Wrong Edizioni Musicali / Sony Music).

Il filmino “La nave sul monte” verrà proiettato durante l’evento speciale promosso da Isola Edipo in accordo con le Giornate degli Autori, nell’ambito della 78a MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA Di VENEZIA (ore 19.00). Leggi tutto…

50 ANNI SENZA JIM MORRISON

50 anni fa moriva Jim Morrison (Melbourne, 8 dicembre 1943 – Parigi, 3 luglio 1971): cantautore e poeta statunitense, leader carismatico e frontman della band statunitense The Doors

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Bob Dylan: gli 80 anni di una leggenda vivente

Gli 80 anni di uno dei più celebri (e celebrati) cantautori del mondo (nei servizi del Tg2 e Tg3 del 24 maggio 2021)
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“FRANCESCO DE GREGORI. I testi. La storia delle canzoni” di Enrico Deregibus

“Francesco De Gregori. I testi. La storia delle canzoni” (Giunti) di Enrico Deregibus

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di Massimo Maugeri

Il volume “Francesco De Gregori. I testi. La storia delle canzoni” (Giunti, 2020) nasce da un lavoro ventennale di Enrico Deregibus sul cantautore romano. Deregibus, peraltro (giornalista, saggista, consulente e direttore artistico di svariati festival ed eventi musicali) è considerato il maggior esperto di Francesco De Gregori. Ho colto l’occasione, dunque, per invitarlo a Letteratitudine e per discutere con lui, partendo proprio da quest’ultimo libro, di questo grande cantautore che con la sua musica e i suoi testi ci ha fatto sognare (e continua a farlo) offrendoci anche spunti di riflessione…

– Enrico, come nasce questo volume dedicato alla storia delle canzoni di Francesco De Gregori? E che connessione c’è con il tuo precedente libro “Mi puoi leggere fino a tardi”, dove racconti la vita di questo grande artista della nostra musica?
Per risponderti devo fare un rapido salto indietro di più di 20 anni, al 2000, quando ho iniziato a fare di mestiere il giornalista musicale e l’organizzatore di rassegne. Ero un grande consumatore di libri sulla musica e quindi mi è venuto spontaneo pensare subito di farne uno. De Gregori era certamente uno degli artisti che stimavo e conoscevo di più, quindi mi è venuto altrettanto spontaneo farlo su di lui, anche perché fino a quel momento mancavano i libri davvero validi su di lui, tranne uno molto bello di Giorgio Lo Cascio, che però era un suo amico e compagno di musica dei primissimi tempi e quindi raccontava le cose da un punto di vista molto soggettivo. Leggi tutto…

“È Bello Perdersi”: il video del nuovo singolo degli EXTRALISCIO

È uscito oggi il videoclip del nuovo singolo degli “Extraliscio”. Si intitola “È Bello Perdersi” ed è stato diretto da Elisabetta Sgarbi.

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Il brano è stato scritto da Mirco Mariani e Elisabetta Sgarbi e composto da Mirco Mariani che lo ha registrato con il suo speciale ‘Mariani Orchestrone’, un’invenzione nata nel suo Labotron di Bologna per poter suonare da solo più strumenti contemporaneamente e che è stata adottata per gran parte dell’album “È bello perdersi”. 

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Leggi l’intervista a Elisabetta Sgarbi: GLI EXTRALISCIO TRA SANREMO E IL NUOVO ALBUM (Elisabetta Sgarbi ci ha raccontato Elisabetta Sgarbi ci racconta della sua esperienza sanremese con gli Extraliscio, del nuovo doppio album della band intitolato “È bello perdersi”, della distribuzione del film “Extraliscio – Punk da Balera. Si ballerà finché entra la luce dell’alba” e, per la prima volta in assoluto, dei nuovi progetti della Betty Wrong Edizioni Musicali)
Leggi tutto…

GLI EXTRALISCIO TRA SANREMO E IL NUOVO ALBUM: intervista a Elisabetta Sgarbi

Elisabetta Sgarbi ci racconta della sua esperienza sanremese con gli Extraliscio, del nuovo doppio album della band intitolato “È bello perdersi”, della distribuzione del film “Extraliscio – Punk da Balera. Si ballerà finché entra la luce dell’alba” e, per la prima volta in assoluto, dei nuovi progetti della Betty Wrong Edizioni Musicali

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di Massimo Maugeri

Avevamo già avuto modo di parlare della storia degli Extraliscio, del loro connubio artistico con Elisabetta Sgarbi e della loro vertiginosa crescita: da “Merendine Blu” al Giro d’Italia, dal film (diretto dalla stessa Elisabetta Sgarbi e presentato al Festival Internazionale del Cinema di Venezia), fino all’approdo al Festival di Sanremo.
La parentesi sanremese e il grande successo che ne è conseguito hanno consentito ai giganti del “punk da balera” di diventare notissimi al grande pubblico (con riscontri sorprendenti e inviti a partecipare ai più seguiti programmi televisivi).

Ho chiesto a Elisabetta Sgarbi (che è l’artefice del successo degli Extraliscio) di raccontarmi qualcosa sull’esperienza sanremese e sul nuovo doppio album della band (“È bello perdersi”), nonché – tra le altre cose – dei progetti futuri della Betty Wrong Edizioni Musicali…

– Cara Elisabetta, ti aspettavi questo grande successo degli Extraliscio a Sanremo?
Qualcuno ha scritto che Extraliscio era un gruppo discograficamente inesistente prima di Sanremo. Era certamente una esagerazione perché avevano alle spalle due album. Però è vero che la musica a certi livelli si deve confrontare con i numeri, cercando di non esserne schiava: visualizzazioni del video, ascolti su Spotify, Apple, Amazon. Loro – ed era un aspetto che mi affascinava molto – erano lontani da tutto questo. Non avevano neppure un profilo Spotify, e riversavano tutto nei concerti, che facevano, ovunque capitasse.
Ecco, a partire da queste considerazioni, sono felice di due cose: con Sanremo hanno iniziato a costruire una visibilità discografica importante, al pari di artisti che già arrivavano da standard molto elevati in termini numerici; d’altra parte non hanno perso la loro identità a Sanremo, sono stati loro stessi, portando una energia da balera, non affettata, non manierata. Leggi tutto…

MUSIC IN A BOX? – Simona Lo Iacono intervista Corrado Neri

Corrado Neri e il suo progetto: “Music in a box?”: intervista a cura di Simona Lo Iacono

Un concerto-documentario verrà trasmesso il 14 marzo 2021 alle ore 18 sulle pagine social di Corrado Neri e su quelle del noto conduttore televisivo Salvo La Rosa

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di Simona Lo Iacono

La pandemia ha arrestato il flusso della normalità, ha scombussolato impegni, vite, progetti. Eppure, questa convivenza forzata con la precarietà, con la sofferenza, con la perdita, ha anche messo in evidenza una capacità inventiva senza pari, e ci ha fatto capire che la vera sopravvivenza non deriva dalla mera resistenza ma dalla creatività. Leggi tutto…

JOHN LENNON. LE STORIE DIETRO LE CANZONI di Paul Du Noyer (recensione)

“John Lennon. Le storie dietro le canzoni. Tutti i testi originali” di Paul Du Noyer (Mondadori Electa)

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di Massimo Maugeri

Partiamo, intanto, dall’autore di questo libro. Paul Du Noyer è uno scrittore, editor e giornalista musicale di caratura internazionale. È nato a Liverpool il 21 maggio del 1954, ha fondato la rivista musicale Mojo (una delle più influenti del Regno Unito) e ha intervistato i più grandi personaggi del mondo della musica: da Madonna a Pavarotti, da David Bowie a Mick Jagger (giusto per fare qualche nome). Ma Paul Du Noyer è anche uno dei più grandi conoscitori al mondo della musica e della storia dei Beatles, così come anche della musica e della storia dei singoli componenti della più celebre band di tutti i tempi. Non è un caso che Yoko Ono gli abbia affidato la redazione delle note di copertina di tutti gli album solisti di John Lennon al momento della loro ripubblicazione negli anni Duemila.
E, a proposito di Lennon, in occasione del quarantennale della sua morte (8 dicembre 1980), Paul Du Noyer ha colto l’occasione per dare alle stampe un altro bellissimo e preziosissimo volume dedicato a questo grande e indimenticato artista. Si intitola “John Lennon. Le storie dietro le canzoni. Tutti i testi originali” (Mondadori Electa, 192 pagg. – traduzioni di Silvio Bernardi e Tania Spagnoli). Come si evince dal titolo, l’obiettivo del libro è quello di ripercorrere l’intera storia artistica e umana di John Lennon, concentrando l’attenzione principalmente sull’ultimo decennio della sua esistenza, gli anni – dunque – che vanno dal 1970 (dallo scioglimento dei Beatles) al 1980 (alla sua scomparsa). Si tratta di un volume elegante, di grande qualità anche dal punto di vista della carta utilizzata (giacché contiene, come vedremo, un importante corredo fotografico) e dotato di una dimensione superiore a quella di un normale libro (22.2 x 2 x 28.7 cm): pensate a un album fotografico (giusto per rendere l’idea). Leggi tutto…

ALL WE ARE SAYING. L’ULTIMA GRANDE INTERVISTA di John Lennon e Yoko Ono (recensione)

“All we are saying. L’ultima grande intervista” di John Lennon e Yoko Ono, a cura di David Sheff (Einaudi Stile Libero – traduzione di Nico Perre)

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di Massimo Maugeri

Quarant’anni senza John Lennon e sentirli tutti. Non c’era certo bisogno della celebrazione di questa ricorrenza per rendersi conto di quanto sia mancato e di quanto continui a mancare John Lennon a partire da quella maledetta sera in cui fu assassinato da un fan fuori di testa armato di pistola. Quattro colpi sparati alle spalle mentre John, insieme a Yoko, si apprestava a rientrare presso la propria residenza (palazzo Dakota, 72ª strada, nell’Upper West Side di New York, di fronte al Central Park).
Era l’8 dicembre 1980. Lennon aveva compiuto quarant’anni da poco e dopo cinque anni di silenzio artistico (John aveva deciso di “ritirarsi” temporaneamente anche per crescere il figlio Sean) era uscito il nuovo album realizzato da lui e da sua moglie Yoko: “Double Fantasy”. Gli anni ’60 e i ’70 erano oramai alle spalle e c’era tanta aspettativa per l’arrivo di questo nuovo ventennio che avrebbe condotto l’umanità alle soglie del 2000. Ma il tempo, per John Lennon uomo, artista, marito e padre si fermò intorno alle 23 di quell’8 dicembre, nonostante i tentativi disperati dei medici del Roosevelt Hospital di sottrarre l’ex beatle alle grinfie della morte.
Manca, John Lennon. E questi quarant’anni non hanno cancellato la sua stella artistica e la sua voce carismatica che continua a risuonare tra le canzoni dei Beatles e tra quelle composte e interpretate nella sua carriera solista (“Imagine”, su tutte). C’è però un modo per riavvicinarsi a John o, per chi non ha avuto modo di conoscerlo a fondo, per entrare nella sua vita e, in un certo senso, farne parte, anche oggi, a quattro decadi di distanza dalla sua scomparsa. In occasione del quarantennale della morte è stato infatti pubblicato un libro che può essere davvero considerato come una sorta di testamento spirituale, artistico e sociale che Lennon ha inconsapevolmente lasciato al mondo dei viventi, a coloro che avrebbero continuato il viaggio dopo la sua dipartita. Si intitola “All we are saying” di John Lennon e Yoko Ono (Einaudi Stile Libero, traduzione di Nico Perre, pagg. 300, euro 19), a cura di David Sherif. Il sottotitolo del libro è “L’ultima grande intervista”. Stiamo parlando, infatti, di una lunghissima intervista che John e Yoko rilasciarono a David Sheff (giornalista di «Playboy») in occasione, per l’appunto, del clamoroso ritorno sulle scene artistiche con l’album “Double Fantasy”.
Proviamo a ripercorrere la storia di questa lunghissima e memorabile intervista. Leggi tutto…

JOHN LENNON E IO: “Cetti Curfino” e “Woman is the Nigger of the World”

QUARANT’ANNI DALLA SCOMPARSA DI JOHN LENNON (Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980)

UN TRIBUTO ATTRAVERSO UN APPROFONDIMENTO DI UNO DEI BRANI DI “IMPEGNO CIVILE” DELLA CARRIERA SOLISTA DELL’EX-BEATLE

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In occasione del quarantennale dell’omicidio di John Lennon, pubblichiamo uno stralcio della postfazione del romanzo “Cetti Curfino” di Massimo Maugeri (La nave di Teseo) dedicato al grande artista scomparso e al suo bellissimo brano musicale “Woman is the Nigger of the World” i cui versi compaiono come epigrafe del libro

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di Massimo Maugeri

Mi capita spesso, quando scrivo, o penso alla scrittura, di associare idee e immagini a una canzone. Nel caso di “Cetti Curfino“, proprio per via delle suddette riflessioni, il pensiero mi condusse fino alle note di una bellissima canzone di John Lennon (non tra le più conosciute, per la verità) il cui titolo scuote come uno schiaffo: Woman is the Nigger of the World (“La donna è il negro del mondo”). Vorrei approfittarne per raccontare la storia di questo brano musicale che, purtroppo, nonostante i suoi 46 anni di età [oggi 48, n.d.r.], è ancora attualissimo.
“La donna è il negro del mondo. Sì, lo è: pensaci. La donna è il negro del mondo: pensaci, fai qualcosa.”
È la traduzione dell’incipit di questa canzone che Lennon pubblicò nel 1972, prima come singolo e poi all’interno dell’al­bum Some Time in New York City. Un brano che fece così scal­pore, e che innescò una serie di polemiche così virulente, che finì con l’essere bandito dalle radio. Il titolo nasce da una frase che Yoko Ono pronunciò in un’intervista rilasciata alla rivista “Nova” nel 1969. John riprese quella frase e, dal concetto che ne stava alla base, la forgiò in forma di canzone di denuncia che scrisse insieme alla stessa Yoko.
Ciò che non piacque a molti fu l’utilizzo della parola “nig­ger” (negro), considerata offensiva e razzista (ovvero “politica­mente scorretta”, come si direbbe oggi). L’utilizzo di quella pa­rola, ovviamente, aveva chiari intenti provocatori; ma il senso della provocazione risiedeva nella descrizione e nella denuncia di una condizione di asservimento a cui la donna era (ed è) assoggettata, in maniera più o meno intensa, più o meno vio­lenta, nelle diverse culture e società del mondo (la carneficina definita con il termine femminicidio è solo la terribile e tragica punta dell’iceberg). Basta soffermarsi sul testo originale, e sulla sua traduzione in italiano, per cogliere il peso e l’attualità di quella denuncia. Leggi tutto…

THE BEATLES nel numero di LINUS di dicembre

THE BEATLES: With a little help from my friends

Con testi inediti di Jonathan Lethem, Riccardo Bertoncelli, Alberto Piccinini, Carlo Mauro, Giuseppe Sansonna; una conversazione tra Pacifico e Francesco Gabbani; illustrazioni di Sarah Mazzetti, Sergio Algozzino, Paolo Bacilieri, Massimo Giacon, Giorgio Carpinteri.
illustrazione di copertina di Sergio Algozzino (pp. 120, 6 euro – con il calendario 2021 dei Peanuts in regalo).

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dall’editoriale di Igort

Si conclude questo strano 2020. E si conclude con una celebrazione. Nel 1970, esattamente 50 anni fa, mezzo secolo, senza troppe cerimonie, né tour d’addio, né bagni di folla, i Beatles si sciolsero e, da allora, niente fu più lo stesso nel pianeta rock’n’roll. Avvenne in aprile, ma ci tenevamo a celebrare i cinquant’anni tondi da questo avvenimento, mese più mese meno.
Eppure la leggenda dei Beatles non finì lì, in quello strambo 1970. Sono passati cinquant’anni e il gruppo, dapprima scanzonato poi sempre più sfaccettato, pare ancora un punto di riferimento. Lo fu per band molto influenti degli anni 90 e lo è anche oggi, come testimonia la chiacchierata informale tra Pacifico e Francesco Gabbani. E naturalmente c’è quel famigerato 8 dicembre 1980, 40 anni fa, quando la vita di John Lennon fu violentemente stroncata, ma qui vogliamo ricordare più il loro lascito e quella sfrenata beatlesmania con l’aiuto (che non è mai piccolo) di qualche nostro amico.

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“GIRAGIROGIRAGI” degli EXTRALISCIO: la canzone ufficiale della centotreesima edizione del GIRO D’ITALIA

“GiraGiroGiraGi” degli Extraliscio: lo spumeggiante brano musicale che farà andare su di giri la massima competizione ciclistica nazionale

 

 

Rcs Sport ha affidato agli EXTRALISCIO la canzone ufficiale che accompagnerà il Giro d’Italia 103

“GiraGiroGiraGi” è il titolo del brano le cui parole sono il frutto della collaborazione tra lo scrittore e autore di testi Pacifico (Gino de Crescenzo), il compositore Mirco Mariani, e la editrice e regista Elisabetta Sgarbi. La canzone è edita da Betty Wrong di Elisabetta Sgarbi e distribuita da Universal.

Una banda di paese stralunata suona per le strade d’Italia e anticipa l’arrivo della tappa, il suono dei raggi impazziti avverte la gente che sta per arrivare e quello dei rocchetti sfiniti è un ritmo faticoso e romantico, è un ritmo che GiraGiroGiraGi. Poi una voce megafonata annuncia il passaggio del primo eroe in fuga tra vigneti, salite, discese, rintocchi di campane, grida di gioia e trombette! Perché è una grande festa, è una grande gioia per tutta l’Italia e il suo Campione! (Gli “Extraliscio”)

 

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di Massimo Maugeri

Il mito del liscio e dei balli da balera incontra quello del ciclismo e del Giro d’Italia. Il risultato è un brano musicale frizzante e orecchiabile, uno di quelli che ti entrano dentro sin da subito e che ti fanno venir voglia di muoverti a tempo, di ballare e – in questo caso – anche di pedalare. Un brano che esalta il senso e la necessità del sacrificio, una pedalata dopo l’altra, per raggiungere l’obiettivo. Leggi tutto…