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JON FOSSE A TABOUK 2024

giugno 23, 2024

Il Premio Nobel per la Letteratura 2023, Jon Fosse, ha partecipato all’edizione 2024 di Taobuk nell’ambito dell’evento intitolato Raccontare l’indicibile

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

È in libreria il nuovo lavoro di Jon Fosse: “Un bagliore” (La nave di Teseo – traduzione di Margherita Podestà Heir)

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Venerdì 21 giugno, lo scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse, autore di capolavori intramontabili come “Melancholia” e “L’altro nome. Settologia” (La Nave di Teseo) ha partecipato all’edizione 2024 di Taobuk.
Qui di seguto, la parte iniziale dell’evento.

(L’intero evento è disponibile sulla pagina YouTube di Taobuk).

Penna che travalica lo spazio e il tempo per dar voce all’indicibile, Fosse, il cantore dei destini universali, ha introdotto il pubblico nel suo mondo narrativo, teso alla ricerca del significato supremo dell’esistenza. Un appuntamento unico, destinato a rimanere impresso nella storia di questo Festival. In dialogo con Sabina Minardi, Capo cultura L’Espresso. Ha introdotto Caterina Andò, Membro del Comitato scientifico Taobuk.

Di seguti, alcuni frammenti della conversazione tra Jon Fosse e Sabina Minardi (a cura della redazione di Taobuk)

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Il dialogo tra il premio Nobel e Sabina Minardi, Capo cultura L’Espresso, è di una delicatezza leggera e al tempo stesso profondità che si percepiscono all’ascolto.

🎤 Minardi: “Guardare il mondo da geografie diverse cambia la scrittura?”

✍🏼 Fosse: “Sì, perché io qui vedo un altro paesaggio rispetto alla Norvegia e le persone da noi sono molto più chiuse, silenziose. Detto ciò, ogni scrittore e scrittrice ha la sua voce.”

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

Jon Fosse

🎤 “Questa popolarità, rispetto anche alla scrittura, che è un mestiere solitario, come la vive?

✍🏼 “Io me ne sto alla larga dal partecipare ad eventi sociali. Mi piace vivere la mia casa, la mia famiglia. Per scrivere ho bisogno di concentrazione, e se la perdo mi serve moltissimo tempo per rientrare nell’universo del testo. Dopo aver tanto viaggiato per il teatro, sono rimasto a casa per 15 anni, dove ho solo scritto i miei romanzi. Ho preferito la vita tranquilla… e poi mi hanno dato il Nobel e hanno completamente distrutto la pace che avevo.

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

Sabina Minardi

🎤”Ci parli del suo processo di scrittura”

✍🏼”Per me scrivere è affrontare un viaggio nell’inconscio. Non sarebbe così bello e profondo scrivere di cose che conosco già. Per me la scrittura è una cosa che accade da sola, senza il mio apporto. Per me la scrittura è l’ascolto.

🎤”Di cosa siamo in attesa?”

✍🏼 “Sappiamo che veniamo al mondo, ma anche che non saremo qui per sempre. E poi? È come se stessimo aspettando di scomparire.”

🎤 “Lei si riconosce nella definizione di “dare voce all’indicibile”?”

✍🏼 “Sì. Su una pagina scritta c’è qualcosa da leggere, ma c’è anche un’altra lingua, da leggere tra le righe.

Molti, per evitare questa paura di scomparire, si rivolgono all’amore.”

🎤 “Lei ha detto che la forma fondamentale è la poesia. Ce lo spiega?”

Un bagliore - Jon Fosse - copertina

Il nuovo libro di Jon Fosse

✍🏼 “Fin da piccolo ho suonato e ascoltato molta musica. Poi ho smesso. Ho iniziato a scrivere, e in qualche modo la letteratura è diventata la mia musica. Per me il ritmo è cruciale, bisogna essere capaci di sentirlo.

Nietzsche disse che ciò che è la forma per l’artista equivale al ritmo per il lettore.”

🎤 “È la voce che ha dentro che le dà la forma?”

✍🏼 “Non lo so. Quello che mi affascina dello scrivere è proprio questo viaggio nel non conosciuto. Un buon libro contiene e va al di là della vita. Per me.

Spero che in tutta la solitudine, in quest’oscurità, ci sia anche la luce che brilli nelle tenebre. Nella mia vita non ho pianificato nulla. Ho una speranza, che la mia scrittura faccia capire che c’è qualcosa che può andar al di là della vita stessa.”

🎤 “Che rapporto ha con l’identità?”

✍🏼 “Per me l’arte che amo appartiene a un non luogo, dove non c’è un’identità specifica. In un certo senso la definizione di identità è un po’ come definire Dio, se cerchi di definirlo non ne stai più parlando.”

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

Antonella Ferrara, direttrice di Taobuk, con Jon Fosse

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

[📸 © Foto: Alessandro Fucilla | Ernesto Ruscio | Cristina Mikhaiel

Testi a cura della redazione di Taobuk]

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Approfondimento sul nuovo libro di Jon Fosse: “Un bagliore” (La nave di Teseo – traduzione di Margherita Podestà Heir)

Un bagliore - Jon Fosse - copertina

Il nuovo libro del Premio Nobel per la Letteratura 2023
Un uomo sperduto nella natura, un incontro improvviso e misterioso, una storia potente che indaga in maniera selvaggia e poetica gli enigmi del nostro animo.

Un uomo è al volante. Guida senza sapere davvero dove sta andando. Ha effettuato diverse svolte a sinistra, altrettante ne ha fatte a destra, fino a ritrovarsi di fronte a un bosco, lungo un vecchio sentiero sterrato segnato da profondi solchi. Il sole è già calato, nevica e fa molto freddo: qualsiasi altra persona sarebbe già tornata su strade e pensieri più tranquilli e sicuri. Ma il protagonista di questa storia si è già inoltrato nel fitto della boscaglia, e la macchina rimane bloccata nel fango. Mentre cerca aiuto nel bosco, perdendosi inevitabilmente, nell’oscurità un bagliore lo sorprende…
“Non mi ero mai comportato peggio di così, prima rimanere bloccato con la macchina e poi entrare nel bosco in cerca di aiuto, come era potuto venirmi in mente di trovare aiuto nel bosco, in quella selva oscura, che razza di idea, no, era un errore chiamarla idea, era più una trovata improvvisa, una cosa del genere, che mi era balzata in testa così. Una sciocchezza. Pura follia. Stupidità. Pura e semplice stupidità.”

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https://lanavediteseo.eu/wp-content/uploads/2016/04/jon-fosse-nave-teseo-768x934.jpgJon Fosse ha ricevuto il premio Nobel per la Letteratura 2023 ed è universalmente considerato uno dei più importanti scrittori contemporanei. Nato nel 1959 a Strandebarm, una piccola città della Norvegia, vive nella residenza onoraria di Grotten, a Oslo, concessagli dal Re per i suoi meriti letterari. Ha esordito nel 1983 e da allora ha pubblicato romanzi, raccolte di poesie, saggi e libri per bambini. Le sue opere – per cui è stato insignito di numerosi premi internazionali ed è stato più volte candidato al premio Nobel – sono state tradotte in oltre 40 lingue. I suoi testi teatrali sono stati messi in scena in tutto il mondo.
Presso La nave di Teseo ha pubblicato Mattino e sera (2019), L’altro nome. Settologia I-II
(2021), Io è un altro. Settologia III-V (2023) e Melancholia I-II (2023).

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