Home > Autoracconti d'Autore (gli autori raccontano i loro libri) > BEN PASTOR racconta LA FOSSA DEI LUPI (Mondadori)

BEN PASTOR racconta LA FOSSA DEI LUPI (Mondadori)

Maggio 29, 2024

La fossa dei lupi o come proseguono I promessi sposi - Ben Pastor - copertinaCome nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: BEN PASTOR racconta il suo romanzo “La fossa dei lupi. O come proseguono I Promessi Sposi” (Mondadori)

* * *

di Ben Pastor

Amato, odiato, obbligatorio… Due volte nella polvere / due volte sull’altar. Nella sua ode Il 5 maggio, Manzoni sembra quasi parlare non solo di Bonaparte, ma anche del destino grande e complesso del suo romanzo.
Dal 1870, nelle scuole italiane si studiano le pagine de I Promessi Sposi. Dopo sette generazioni e mezzo c’è chi chiede di abolirne la lettura. Non si sa in cambio di cosa, dato che resta a tutt’oggi il capolavoro nazionale, come negli USA Moby Dick di Melville o il Faust goethiano in Germania.
Fra queste due tensioni, conservatrice e iconoclasta, mi è sembrato il momento giusto per riproporre i personaggi manzoniani in una veste agile ma rispettosamente legata all’amore per il racconto e al profondo respiro dell’originale.
La fossa dei lupi nasce infatti come credibile continuazione dell’originale, omaggio di una fedele lettrice a Manzoni, senza tralasciare la temeraria intenzione di far cambiare idea, intrigando e possibilmente divertendo, a chi giudica I promessi Sposi ormai fuori dal tempo.
https://64.media.tumblr.com/9b7e68d901f030e58145f3d7b8d3d0ca/33b2aa81c5aa4fcf-5d/s2048x3072/eccfeba8a7ef384d2400c9a3726e9e766410f146.jpgÈ stato un attento lavoro di decostruzione e fusione fra i generi, con l’aspetto accattivante di un noir unito al gusto per la parola e la descrizione d’ambiente tipici dell’Autore. I milanesi riconosceranno facilmente le loro vie come erano, riscopriranno le chiese che non esistono più, i Corpi Santi che formavano la prima periferia cittadina, gli echi della peste che tanto ricordano quelli del Covid… Più in generale, chi legge si troverà immerso in un mondo di ombre e luci abbaglianti, dove i promessi, ormai legittimi sposi dopo quel matrimonio che non si doveva celebrare “né domani, né mai”, si trovano coinvolti in un caso di omicidio. E non un omicidio qualsiasi: quello eccellente dell’eccellentissimo Bernardino Visconti, che Manzoni introduce come L’Innominato. Un pentito, diremmo oggi. Un uomo che dopo una vita nel crimine ha deciso di voltare pagina in seguito al drammatico incontro col cardinale Federigo Borromeo.
L’idea di fondo era di introdurre il dubbio, tipico del nostro mondo relativista, nel contesto manzoniano basato sulla Provvidenza; e allo stesso tempo, di permettersi divagazioni sul tema della sensualità – pudicamente bandita nell’originale. Al vivido contrasto seicentesco fra carne e spirito Manzoni accenna soltanto con multiple ellissi, al punto che ai miei tempi non capivamo subito che l’abietto rapimento di Lucia Mondella prefigurava uno stupro, né cosa implicasse la frase sibillina sulla Monaca di Monza. Scrivendo commosso di lei, il Nostro si limita a dire “La sventurata rispose” – sottacendo una lunga relazione sessuale, nascite illegittime nella cella monacale, e diversi omicidi.
Restaurando minuziosamente il grande affresco autoriale, ho cercato di riportare all’occhio la brillantezza dei colori, delle violenze, in una Lombardia travolta dalle Guerra dei Trent’Anni, tra la gloria dei potenti e la miseria degli umili. Aggiungendo vivaci personaggi come Grauenbart, Donna Polissena e soprattutto Diego Antonio Olivares – italo-spagnolo combattuto tra il desiderio di morire gesuita e martire e quello di cedere alle grazie di una signora dotta e bellissima –, ho voluto non tanto “risciacquare i panni in Arno” ma piuttosto immergerli vigorosamente nel bagno vibrante di una lettura più moderna e audace.

(Riproduzione riservata)

© Mondadori

* * *

La scheda del libro: “La fossa dei lupi. O come proseguono I Promessi Sposi” di Ben Pastor (Mondadori)

https://64.media.tumblr.com/feebe36c69c2d29ac8d86b77b7a48e4c/33b2aa81c5aa4fcf-e2/s540x810/2d2ed3920f39f12724c6431b1e2b7603fb5d8f2f.jpg

 

Chi ha ucciso l’Innominato? Chi poteva odiare un uomo che in seguito alla sua celebre conversione non faceva che opere di bene? Ben Pastor fa rivivere con verve e ironia tutti i protagonisti manzoniani, intorno a un omicidio di cui tutti sono sospettati.

Renzo, Lucia, Don Abbondio, l’Innominato sono i grandi e indimenticabili personaggi de I promessi sposi… Ma cosa succede quando ce li ritroviamo davanti a tre anni di distanza dall’inizio delle loro avventure nel novembre del 1628? Che sorpresa: economicamente sistemati, in attesa di un figlio, mentre Milano si rialza dopo i disastri della peste. Andrebbe tutto bene se il loro persecutore pentito, al secolo Bernardino Visconti, non venisse assassinato nei monti sopra Lecco, in un luogo impervio dove si dà la caccia ai lupi. Perché? Qualcuno forse non gli ha perdonato le antiche malefatte? Tutto si complica nuovamente, e questa volta a causa di un’indagine affidata al giovane luogotenente di giustizia Diego Antonio de Olivares. Il sospetto aleggia dentro e fuori una Milano dai fetidi bassifondi, tra miracoli veri o falsi, attentati e vendette. Ben Pastor ci guida con mano sicura lungo le strade che portano al confine veneto, rispondendo a domande che forse avevamo fin dalla giovinezza: il pavido curato Don Abbondio ha imparato la sua lezione? Renzo è ancora impulsivo? Cosa può la giustizia dello Stato italo-spagnolo contro la violenza di un omicidio eccellente, che qualcuno forse non vuole far risolvere? Ci imbattiamo nei “bravi” restati senza impiego, nel caso criminale della Monaca di Monza, e in una signora elusiva e affascinante come Donna Polissena, in possesso di qualcosa che aiuterà un sempre più ammirato Olivares a sciogliere l’enigma. E a dirimere, per quanto possibile, il conflitto fra carne e spirito che gli fa desiderare l’amore a portata di mano, ma anche vagheggiare una vita religiosa e il martirio in terre lontane. Nella magistrale ricostruzione di Ben Pastor, vivida, potente e ironica, i personaggi manzoniani tornano in vita con una fedeltà che ce li fa riconoscere all’istante. Chiunque abbia letto I promessi sposi e si sia chiesto che cosa sarebbe potuto accadere dopo la conclusione del romanzo, tra queste pagine troverà una magnifica risposta.

 * * *

Ben Pastor, nata a Roma da una famiglia di lontana origine ebraica, ma trasferitasi giovanissima negli Stati Uniti dove ha acquisito la cittadinanza, ha insegnato Storia e Scienze sociali presso diverse università americane. Oltre al ciclo dedicato al soldato-detective Martin Bora, è autrice della serie thriller con protagonista Elio Sparziano, storico e investigatore del IV secolo d.C. I suoi romanzi sono pubblicati in quindici paesi.

* * *

© Letteratitudine – www.letteratitudine.it

LetteratitudineBlog / LetteratitudineNews / LetteratitudineRadio / LetteratitudineVideo

Seguici su Facebook X (ex Twitter)Instagram Threads