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LEGGERE PERICOLOSAMENTE di Azar Nafisi (Adelphi)

giugno 12, 2024

Leggere pericolosamente. Il potere sovversivo della letteratura in tempi difficili - Azar Nafisi - copertina“Leggere pericolosamente. Il potere sovversivo della letteratura in tempi difficili” di Azar Nafisi (Adelphi, 2024 – traduzione di Anna Rusconi)

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di Anna Retini

Non avete mai letto “Leggere Lolita a Teheran”? Male. Non conoscete Azar Nafisi? Malissimo. Tranquilli. C’è sempre tempo per rimediare. Magari potreste farlo partendo dalla lettura di “Leggere Pericolosamente. Il potere sovversivo della letteratura in tempi difficili”. Perché, ammettetelo (ammettiamolo), non si può che essere d’accordo: i tempi che stiamo vivendo sono difficili. Di più. Difficilissimi.
Azar Nafisi, dunque. Volete sapere chi è? (per chi non lo sapesse, ovviamente).
Eccovi una breve minibiografia.
Azar Nafisi, figlia di Ahmad Nafisi, ex sindaco di Teheran, e di Nezhat, la prima donna eletta al parlamento iraniano, ha iniziato i suoi studi in Inghilterra all’età di 13 anni e li ha proseguiti negli Stati Uniti, laureandosi in letteratura inglese e americana. Tornata in Iran, ha insegnato letteratura angloamericana all’Università di Teheran per 18 anni, fino a quando non è stata espulsa a causa delle restrizioni imposte dal governo degli ayatollah. Successivamente, ha continuato a insegnare in modo quasi clandestino a un gruppo ristretto di studenti, come descritto nel suo best seller “Leggere Lolita a Teheran”. Per alcuni anni ha ripreso l’insegnamento universitario, ma non nella capitale. Nel 1997 si è trasferita negli Stati Uniti con il marito e i due figli, dove ha ottenuto una posizione di docente alla School of Advanced International Studies dell’Università Johns Hopkins di Washington.
Abbiamo già fatto cenno al sottotitolo di questo libro. Ma il titolo? Fa riflettere. Come minimo. “Leggere pericolosamente”. Domanda: che significa leggere pericolosamente? Altra domanda: che relazione c’è tra lettura e pericolo?
Pensiamoci, provando a entrare tra le pagine di questo libro.
“Leggere Pericolosamente. Il potere sovversivo della letteratura in tempi difficili” di Azar Nafisi (Adelphi, Traduzione di Anna Rusconi) è innanzitutto un’opera che colpisce per la sua profondità e la sua attualità. Attraverso una serie di lettere al suo defunto padre, Nafisi intreccia magistralmente narrazione autobiografica, critica letteraria e riflessione filosofica, offrendo una meditazione potente sul ruolo della letteratura nella resistenza all’oppressione e nella promozione della comprensione umana.
Nafisi, autrice già acclamata (come già accennato) per il successo di “Leggere Lolita a Teheran”, non si limita a ripercorrere le sue esperienze personali sotto il regime autoritario iraniano e come immigrata iraniano-americana. Con la sua penna vibrante e perspicace, analizza opere di autori classici e contemporanei come Salman Rushdie, Toni Morrison, David Grossman e Ta-Nehisi Coates, mostrando come la letteratura possa fare luce su questioni universali di giustizia sociale, identità e libertà.
L’autrice non teme di affrontare temi scottanti e controversi, dalla discriminazione razziale all’estremismo religioso. Di più: attraverso le sue riflessioni, Nafisi ci invita a confrontarci con le ingiustizie del mondo e a trovare il coraggio di lottare per un futuro più giusto e compassionevole.
Diciamolo. “Leggere Pericolosamente” non è solo un libro sulla letteratura, ma è un invito all’azione. Nafisi ci ricorda che la letteratura ha il potere di sovvertire le nostre convinzioni, di aprirci a nuove prospettive e di ispirarci a diventare agenti di cambiamento positivo.
Quello di Azar Nafisi è un messaggio nella bottiglia che naviga sulle acque turbolente degli anni venti di questo nuovo millennio. E, in un mondo sempre più diviso e incerto, è un messaggio di fondamentale importante.
Sta a voi, sta a noi, recuperarlo e leggerlo; perché a ben pensarci, forse, il pericolo più grande è rappresentato dalla non lettura.

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La scheda del libro: “Leggere pericolosamente. Il potere sovversivo della letteratura in tempi difficili” di Azar Nafisi (Adelphi, 2024 – traduzione di Anna Rusconi)

Leggere pericolosamente. Il potere sovversivo della letteratura in tempi difficili - Azar Nafisi - copertina

«Finché possiamo immaginare, siamo liberi» ha detto David Grossman. Ma – si potrebbe obiettare – non sarà un lusso riservato agli scrittori? In altre parole: la letteratura esercita un effettivo potere sulla nostra vita quotidiana?

Le cinque lettere che fra il 2019 e il 2020 Azar Nafisi ha indirizzato al padre, proseguendo un dialogo che la morte di lui non ha interrotto, sono la più persuasiva risposta a questo cruciale interrogativo. Mentre intorno a lei, anche negli Stati Uniti, la realtà si fa sempre più allarmante – dall’affermarsi di tendenze totalitarie alla pandemia di Covid-19 – e indignazione e angoscia paiono sopraffarla, Azar Nafisi torna a immergersi nei libri che più ha amato, e ci mostra, intrecciando racconto autobiografico e riflessione sulla letteratura, come Salman Rushdie e Zora Neale Hurston, David Grossman e Margaret Atwood, e altri ancora, l’abbiano accompagnata nei momenti più difficili, come veri e propri talismani. E le abbiano dischiuso, con la loro multivocalità, inattese prospettive: insegnandole per esempio a dubitare della soffocante dicotomia tra aggressore e vittima; a vedere nell’odio e nella rabbia, in apparenza capaci di conferire identità, una fuga dal dolore – a comprendere che le grandi opere letterarie sono davvero pericolose, giacché smascherano ogni impulso tirannico, fuori e dentro di noi. Sicché leggerle pericolosamente significa accogliere l’irrequietezza e il desiderio di conoscenza di cui ci fanno dono.

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Azar Nafisi presso Adelphi ha pubblicato: Leggere Lolita a Teheran (2004), Le cose che non ho detto (2009), La repubblica dell’immaginazione (2015), Quell’altro mondo. Nabokov e l’enigma dell’esilio (2022) e Leggere pericolosamente. Il potere sovversivo della letteratura in tempi difficili (2024).

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