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LA PASSIONE DEL POETA di Angelo Maugeri (Prova d’Autore)

aprile 8, 2024

La passione del poeta - Angelo Maugeri - copertinaLa passione del poeta” di Angelo Maugeri (Prova d’Autore)

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di Marcella Argento

Con la “Passione del Poeta”, Angelo Maugeri ha seguito il flusso del pensiero, delle pulsioni, esprimendo se stesso come poeta e andando alla ricerca delle origini che lo hanno forgiato. Il passato, infatti, per quanto andato, è sempre presente dentro di noi e ci connota, creando identità. Non per niente, nell’analisi di una persona, spesso il pedagogista parte dall’epoca precedente alla nascita.
La storia dei genitori (in questo caso del personaggio Turi, padre di Stefano), è anche la storia di Stefano che, nonostante la pensi diversamente (soprattutto in campo politico, ma in realtà anche nell’approccio relazionale), si rispecchia in lui al punto di volerlo inseguire fino a farsi raccontare. È della guerra che vuol sentire parlare, ma la guerra è solo scusa per scavare in fondo alle esperienze di un uomo introverso e ritroso, che difficilmente è disposto ad aprirsi persino con il figlio. Interessante e significativa, tra l’altro, è la precisazione che vede Stefano molto piccolo rifiutare Turi quando, avendolo visto tornare dalla guerra senza averlo conosciuto prima, prega la mamma di mandarlo via dalla loro casa.
Angelo Maugeri, dunque, avendo dato ai personaggi nomi diversi da quelli che lo hanno accompagnato per la vita, non sembra parlare della propria storia, ma del seme
che gli ha dato consapevolezza di sé, probabilmente con narrazione di fatti sentiti e vissuti.
La tecnica della scrittura è molto fluida; leggere Maugeri non pesa, nonostante il peso delle parole, che sembrano calcare il suolo della mente come orme fossili; leggere Maugeri porta in un mondo non troppo duro, non troppo crudo, un mondo di stupìta sofferenza e riscatti, lì dove per sofferenza s’intende sopportazione e dunque coraggio, che conduce verso una strada piena di biforcazioni e sbocchi, di stazioni e di cammini, mai rassegnazione, mai odio sterile.
Nella parte filosofica del libro, una specie di saggio sull’espressione in versi, c’è il rapporto metaforico e forse reale con “il poeta”, ricco di dialoghi, pensieri e deduzioni. Non per niente l’autore, insieme a Mario Grasso, Silvio Ramat, Laura Rizzo e molti altri, ha partecipato alla raccolta di riflessioni: “Col dir poesia”, a cura di Nicolò Mineo, edito da Prova D’autore.
Ci sono brevi racconti che si intersecano con la storia principale, personaggi che si infilano per poi scomparire, Stefano adulto, Stefano bambino, entrambi innamorati della scrittura e delle parole; Turi adulto e Turi bambino, innamorati del lavoro e dell’arancia dolce! Infatti, ciò che più di tutto regna è la figura di questo padre in un’atmosfera di riunione che ricorda Horcynus Orca, Caitanello e Ndria Cambria, con salti di narrazione fra passato e presente, fra padre e figlio. Certo, per Stefano D’Arrigo a fare la guerra era stato il figlio, che miracolosamente sopravvive, dove innumerabili altri giovani periscono, mentre qui è Turi, il padre, a scampare alla morte. Ma sempre di guerra si parla, sempre di generazioni, sempre di falce che visita il sopravvissuto, chi ha visto l’aldilà già accanto, passo dopo passo, durante il duro e lungo cammino del conflitto, da cui solo a piedi spesso è tornato.

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La scheda del libro: “La passione del poeta” di Angelo Maugeri (Prova d’Autore, 2023)

La passione del poeta - Angelo Maugeri - copertina

Il protagonista di questo romanzo è un poeta? È ciò che egli stesso si domanda senza sapersi dare una risposta. Stefano viene dalla Sicilia e sul finire degli anni 60 del secolo scorso ha deciso di trasferirsi in Lombardia, con molti sogni e pochi soldi in tasca, in cerca di un’occupazione. In Lombardia avrà l’opportunità di entrare nel mondo del giornalismo, un mondo destinato a modificarsi presto con le radio libere e le televisioni private. A Milano frequenterà l’ambiente poetico, nel quale sarà accolto con simpatia. Il romanzo affronta vari temi: 1) la complessità del rapporto padre -figlio; 2) la ricerca e la definizione della figura paterna attraverso il confronto esperienziale della vita del padre con quella di un famoso poeta lombardo, passando in rassegna determinati aspetti storico-politici: la guerra e lo sbarco degli anglo-americani in Sicilia, la prigionia in Africa, il dopoguerra, soprattutto l’attraversamento della “frontiera”, e il significato che tutti questi aspetti hanno avuto per il padre e per il poeta lombardo; 3) l’evoluzione del trauma dello sradicamento dal luogo natio al sogno di un viaggio senza frontiere, che idealmente riflette il mondo poetico dell’autore, intendendo la “frontiera” sia come limite che come apertura verso una oltranza conoscitiva, ma soprattutto come espressione della metamorfosi del linguaggio insita nel “dire” e nel “fare” poesia. Tutto ciò, rappresentato dal passaggio da una situazione esistenziale a un’altra, grazie alla migrazione personale del protagonista e alle migrazioni dei suoi familiari lungo il secolo scorso; 4) la ricerca e l’individuazione di una propria voce poetica. Quel che accade nel romanzo è il compendio di una vita essenzialmente dedicata alla poesia, vissuta nel segno della passione e della ricerca.

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Categorie:Catania e dintorni