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CHIUDE IN BELLEZZA “ATUTTOVOLUME” 2014

giugno 9, 2014

CHIUDE IN BELLEZZA “ATUTTOVOLUME” 2014

In una magica Ibla domenica 8 giugno ha chiuso splendidamente “Atuttovolume libri in festa” a Ragusa

dal nostro inviato, Vito Caruso

Foto di gruppo con gli autori rimasti sino alla fine della rassegna e sullo sfondo la meraviglia S. Giorgio di Ibla. Sorriso raggiante del gran cerimoniere Roberto Ippolito (giornalista e scrittore), anima del Festival, che a ogni apertura di evento non finisce mai di meravigliarsi per gli straordinari e unici scenari di Ragusa. Della serie, stregato e perdutamente “incantado” dalla nostra terra. Un altro “esterno”, perché la città di Ragusa se la ritrova questa meraviglia di “A tutto volume” e guai a farsela scappare di mano, Alessandro Di Salvo, gran organizzatore e supervisore di tutto quello che accade nei tre giorni del Festival, esplode in un altro sorriso più che gioioso. Tirano un bel sospiro, della serie “è andata! Ce l’abbiamo fatta”, gli altri preziosi supporti Valentina Masilli (Ufficio stampa), Irene Rimmaudo (segreteria) e Michela Bennici (social media).
“Atuttovolume” c’è, è ormai un appuntamento da non perdere nel panorama dei festival di libri in Italia, riesce a mantenere l’assoluta gratuità, a barcamenarsi tra sostegno pubblico (il Comune c’è stato quest’anno; dovrebbero concretizzarsi gli apporti di Regione, Camera di commercio ed altri) e privato (in testa la Banca agricola popolare di Ragusa), di sponsor tecnici e media partner, dovrebbe far registrare, in questa quinta edizione, una spesa di circa 50 mila euro.
“Atuttovolume” c’è anche nello sforzo scenografico con la mostra di ritratti di grandi dimensioni dei maggiori scrittori internazionali del Novecento, ispirato al libro “Scrittori” (Contrasto) di Goffredo Fofi, e con le installazioni di libri enormi che diventano speciali panchine e la biblioteca gigante per nascondere la parte bassa della brutta facciata di palazzo Ina.
Incontro dopo incontro, resta impressa la straordinaria compostezza e civiltà del popolo dei fruitori degli eventi, anche se le sedie non bastano mai, anche quando nel bel mezzo della presentazione passano e spassano dal sito, che spesso è “on the road” (vedi il ponte dei Cappuccini, i giardini iblei o la via Mariannina Coffa), passanti appena o per nulla sfiorati da quello che stanno vedendo o ascoltando ma estremamente educati e sommessi. “Noi su questo ponte stiamo partecipando come a una rappresentazione teatrale, loro, i passanti, rappresentano la vita- è stata la mirabile osservazione donata sabato sera a un pubblico visibilmente estasiato da Edoardo Boncinelli, coautore con Giulio Giorello, del pregevole “Noi che abbiamo l’animo libero” (Longanesi), appassionato confronto sui temi cruciali della condizione umana prendendo spunto dall’immaginario di Shakespeare e dalle loro smisurate conoscenze scientifiche.
Nella giornata di sabato 7, di quelle in cui non si vorrebbe perdere alcuno degli appuntamenti proposti, dalla colazione con gli autori al caffè Italia, alle iniziative spontanee di “Extra Volume” (altri libri nelle librerie del centro, conversazioni, visite guidate ai saloni della Prefettura, aperitivi letterari, l’interessante Rapporto giovani 2013- Il Mulino, a cura dell’Ufficio diocesano pastorale sociale e del lavoro), allo spazio Piccoli lettori, con laboratori curati da Verba Volant, Bauz ed Alessando Corallo, un’altra grande presentazione, magistralmente condotta dalla scrittrice Giuseppina Torregrossa, fa sviscerare in tutti i suoi reconditi, sino all’amore, quel singolare personaggio, il matematico Alessio Medrano, venuto fuori, con chiari stimoli dal proprio vissuto, dalla penna della “beautiful mind” Chiara Valerio, autrice di “Almanacco del giorno prima” (Einaudi). Non meno intriganti, tra gli altri, a sera, nel sagrato della cattedrale S. Giovanni, il “Morti di fama” (Corbaccio) di Loredana Lipperini, “utili consigli per gli acquisti” per saper stare in guardia nel web, quanto a identità e confronto con gli altri, e il “Caravaggio segreto” (Sperling & Kupfer), dello storico dell’arte Costantino D’Orazio, sulle nuove chiavi di lettura dei capolavori del Merisi, alla luce del recente studio dell’archivio giudiziario riferito al maestro dell’ombra e della luce.
Nella conclusiva domenica 8 a Ibla, tra le altre perle, a partire dalla prorompente “Marina Bellezza” (Rizzoli) di Silvia Avallone, la sorprendente gioia di vivere e ironia trasmessa dalla brillante Roberta Corradin (che ha messo famiglia e ristorante in zona), autrice di una deliziosa cavalcata, alla ricerca del cibo sano e leggero, in sessant’anni di storia d’Italia tra alta cucina e bassa politica, per fotografare il come siamo a tavola e da dove veniamo; il coinvolgente diario personale e politico di Marco Damilano, autore di “Chi ha sbagliato più forte. Le vittorie, la cadute, i duelli dall’Ulivo al PD” (Laterza), a causa del quale a sinistra qualcuno gli ha tolto già il saluto, una storia, però, che al folto pubblico di delusi del PD accorsi e al prevedibile gran numero di lettori nel paese potrà fornire utili strumenti di orientamento per le sfide future, avendo più chiari i passaggi nel centrosinistra dal sogno della Canzone popolare di Ivano Fossati ai centouno che hanno eliminato Romano Prodi dalla corsa per il Quirinale.
Evento di chiusura, condotto dallo stesso Roberto Ippolito, il “Mappa Mundi” (Rizzoli) di Domenico De Masi, sintetizzatore di una quindicina di modelli che hanno contraddistinto le società sul pianeta, per spronare gli intellettuali di oggi a fornire ai politici un modello alla società post-industriale, in particolare europea. De Masi dichiara onestamente di non essere in grado di fornirlo lui il modello ma, viene da pensare, dopo cotanto sforzo di sintesi nel “Mappa Mundi” e dopo le argute riflessioni “inflitte” al folto pubblico, non potrebbe provarci a cimentarsi nella rivoluzionaria impresa?

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