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PREMIO BRANCATI 2018: i vincitori

settembre 23, 2018

I vincitori della XLIX edizione del Premio Brancati

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Sabato 22 settembre, nella splendida cornice di Villa Mirador, si è svolta la serata conclusiva della XLIX edizione del Premio Vitaliano Brancati dedicato al grande scrittore dal Comune di Zafferana Etnea.

Tramite votazione segreta, la Giuria, composta da esponenti della cultura letteraria italiana, vincitori delle edizioni precedenti e gruppi di lettura scelti di anno in anno sull’intero territorio nazionale, ha deciso i vincitori per le tre categorie.

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Narrativa – Michele Mari  con  Leggenda Privata – (Einaudi)

Un’«autobiografia horror» in cui l’autore sfida se stesso confrontandosi con il demone più forte di tutti: la letteratura.

 

Poesia – Franco Arminio  con Cedi la strada agli alberi – (Chiarelettere)

Poesie d’amore e di terra, permeate da una profonda passione, vissuta in prima persona in Irpinia.

 

Giovani – Nicola H. Cosentino  con Vita e morte delle aragoste – (Voland)

Un romanzo ironico e raffinato che ci consegna l’istantanea di una generazione dagli affetti e dagli interessi precari.

“E’ stata una competizione entusiasmante, decisa all’ultimo voto in tutte e tre le categorie”  ha dichiarato il direttore artistico del Premio, Raffaele Mangano.

 

Gli altri finalisti erano:

Giorgio Falco con Ipotesi di una sconfitta e Wanda Marasco con La compagnia delle anime finte per la sezione Narrativa;

Nino de Vita  con Sulità  e Guido Mazzoni  con La pura superficie per la sezione Poesia;

Anna Giurickovic Dato con La figlia femmina e Claudio Volpe con La traiettoria dell’amore.

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Approfondimenti sui libri vincitori

 

Michele Mari  “Leggenda Privata” Einaudi

Non c’è scampo per chi scrive: anche se credevi di esserti già messo a nudo, il passato torna sempre. E stavolta chiede il conto. Un’«autobiografia horror» in cui l’autore sfida se stesso confrontandosi con il demone più forte di tutti: la letteratura.”

Figlio del designer Enzo Mari e della disegnatrice Iela Mari, insegna Letteratura italiana all’Università Statale di Milano anche se dal 1992 risiede a Roma. Collabora alle pagine letterarie di Repubblica, dopo aver scritto per anni sul Corriere della Sera e sul Manifesto. Ha scritto numerosi romanzi, saggi e ricevuto importanti premi letterari.

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0Franco Arminio “Cedi la strada agli alberi” Chiarelettere

Poesie d’amore e di terra poiché il poeta, scrittore e documentarista Franco Arminio è stato spesso definito “paesologo”, e tutta la sua opera è permeata da una profonda passione, vissuta in prima persona in Irpinia.

 

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Nicola Cosentino “Vite e morte delle aragoste” Voland

Nato a Praia a Mare nel 1991, vive a Cosenza, dove cura per l’Università della Calabria un progetto di ricerca sulle distopie contemporanee. Questo è il suo secondo romanzo.

“Tra la provincia calabrese e Roma, tra sogni di gioventù, appartamenti condivisi, viaggi, storie d’amore, ambizioni letterarie, legami che nascono e rapporti che si sfaldano, Antonio e Vincenzo attraversano insieme gli anni del liceo e dell’università, fino ad arrivare alla soglia dell’età adulta.”

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