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ELEONORA LOMBARDO racconta LA DISOBBEDIENZA SENTIMENTALE

febbraio 9, 2019

ELEONORA LOMBARDO racconta il suo romanzo LA DISOBBEDIENZA SENTIMENTALE (Cairo editore)

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di Eleonora Lombardo

A cinque anni mio padre il sabato pomeriggio mi portava all’ippodromo della Favorita. Era un “gentleman”, uno che correva con i cavalli da trotto per sport, un driver non professionista che per hobby faceva il farmacista. Correva una corsa che durava più o meno due minuti e il resto del tempo scommetteva sulle altre. Scommetteva per mettere alla prova la sua conoscenza dei trottatori, per giocare d’anticipo sulle strategie dagli altri. Mi annoiavo. Faceva freddo o caldo. Troppo. Mi piaceva solo mangiare il cedro con il sale, i lupini e il panino con le melenzane. Eppure ho continuato ad andarci, inseguendo la promessa di una barbie dopo una tris vinta, poi, crescendo, perché era bello compiacerlo e vederlo vincere. E’ andata avanti così fino al sabato pomeriggio del maggio 2008, a poche settimane dal mio trentesimo compleanno. Quel sabato papà è morto in pista, dopo la prima curva. Sicuramente voleva diventare una leggenda per quell’ippodromo e ci è riuscito. Lo chiamavano il Cobra.
Gli eventi tragici della vita, più o meno fatali, non sono roba buona per la scrittura. Ma l’ippodromo, con il suo archivio di personaggi dalle facce indimenticabili, dalle storie scritte con le rughe della cirrosi, da una comunità capace di esultare e imprecare all’unisono, è rimasto, forse è sempre stato, desiderio di raccontare.
Un giorno che non ricordo del 2012, forse, come fantasmi in quella fase che precede il sonno, quel momento in cui i pensieri della giornata diventano profondi, sfumati solo dalla nostra stanchezza, sono venuti a trovarmi Sogno e Maradona. Li ho visti. Ho visto che sarebbero stati l’uno alter ego dell’altro, Rosencrantz e Guildestern, comici e tragici, stavano correndo nella campagna siciliana di notte vicino a una ferrovia.
Ho capito che era arrivato il momento di seguirli. Non sapevo che viaggio mi attendesse, ma sapevo che sarei arrivata all’ippodromo della Favorita.
Nel frattempo, seguendo questi due delinquenti di serie B ho pensato che sarebbe stato interessante metterli in relazione a dei borghesi di serie B, quelle persone che non si distinguono per nessuna eccellenza, neanche sentimentale, ma che cercano di vivere senza macchiarsi. La gente perbene che non ha alcun merito, che spesso non agisce per non sbagliare.
Così ho lavorato sui personaggi, sulla protagonista: Lucia.
A lei ho dato la responsabilità di raccontare un’attitudine che notavo nelle donne della mia generazione, quella di disobbedire scientemente ai propri sentimenti. L’incapacità di dire la verità su stesse per mostrarsi più forti, più vincenti, più gloriose. Ma per chi? Buh.
Il tema della vendetta invece è una passione letteraria. Mi sembra l’azione più indisciplinata e insieme banale che si possa compiere. La vendetta è quell’energia che manda in confusione l’eroe e lo affanna nel fargli compiere un piano che non è mai perfetto.
Ero rimasta affascinata dalla storia di Marina Abramović e Ulay, al modo in cui lei reagisce al suo tradimento vigliacco: una stretta di mano a metà strada sulla muraglia cinese e via, ognuno per la sua strada. Marina diventa una delle artiste più famose del mondo e può finalmente spendere i suoi soldi nei vestiti che adora, senza sensi di colpa. E Ulay dimenticato, la vendetta è servita.
Ma nella mia storia i protagonisti non hanno la statura di Marina e Ulay. E poi devono fare i conti con Palermo, che non vuole mai cedere la scena. A nessuno.
Queste sono le ragioni tematiche dietro “La disobbedienza sentimentale“, poi ci sono delle scelte linguistiche. Volevo che fosse la mia lingua. Un italiano bastardo di cinema e fiction, con alcune parole iconiche del mio dialetto, ritmi insicuri e nuove regole. Non volevo corsivi e virgolette, a qualcuno ho dovuto cedere.
La madonna che non bestemmia, la crociera di stato, ilfigliodiunaamicadimiamadre, sono tra le invenzioni che mi sono più care, ma su tutti continuano a svettare gloriosi, sfigati, materiali, Sogno e Maradona. Troppo marginali per dare titolo alla storia, ma inequivocabilmente l’origine di tutto.

(Riproduzione riservata)

© Eleonora Lombardo

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La scheda del libro

La disobbedienza sentimentale è una sfida d’amore che si trasforma in vendetta. La vendetta sentimentale, che porta al fallimento; la vendetta professionale, che è frutto del tracollo in amore; la vendetta nei confronti di Palermo, quasi irreale nella sua bellezza decadente.

«La vendetta è disobbediente quanto i sentimenti: il problema è che quando a pianificare è solo il carnefice non si sa fino all’ultimo qual è la reazione della vittima. Che proprio un attimo prima della fine può avere un sussulto inaspettato. Cosa succederà dopo sarà solo scompiglio. La vendetta si consuma sempre oltre i limiti»

Lucia ha la missione di «portare il bello» in una città come Palermo, dove la bellezza è soffocata. Salvatore è un geologo con la passione dei cavalli, allevatore del più importante trottatore siciliano. I due si conoscono da una vita perché le loro mamme erano molto amiche. Crescendo si perdono di vista finché, un giorno, si ritrovano alla festa di laurea di un’amica comune. E da quel momento riprendono a frequentarsi, scoprendo che la complicità dell’infanzia può trasformarsi in qualcosa di più forte e coinvolgente. Ma la loro storia d’amore non decolla, non riesce a tradursi nei desideri dell’una e dell’altro. Così quando Salvatore, dopo una vita di sentimenti «sospesi», si innamora di un’altra, Lucia, ferita nel suo sogno d’amore e nell’orgoglio, decide di vendicarsi, colpendo ciò che lui ha di più caro.

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Eleonora Lombardo, dopo la laurea in greco antico, ha conseguito il master in Teoria e tecnica della narrazione presso la Scuola Holden di Torino. Ha lavorato come autrice in Rai e per il teatro. Giornalista, scrive di cultura per l’edizione siciliana di la Repubblica e tiene corsi di scrittura creativa. Il resto lo fa da ghost, compreso vivere a Palermo. La disobbedienza sentimentale (Cairo 2019) è il suo primo romanzo.

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