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A SALINA IL VENTO CAMBIA di Giacomo Cacciatore e Raffaella Catalano (Leima)

luglio 25, 2023

A Salina il vento cambia - Giacomo Cacciatore,Raffaella Catalano - copertina“A Salina il vento cambia” di Giacomo Cacciatore e Raffaella Catalano (Edizioni Leima)

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di Domenico Cacopardo

È l’11 agosto a Santa Maria di Salina e i preparativi per il festeggiamento di Santa Chiara, cui la Chiesa dedica quella giornata, sono giunti al termine.
«Guten morgen, sturmtruppen», grida dal palco che ospiterà il primo degli spettacoli previsti per l’evento, Vincenzino Faso.
-«… Un paradosso vivente», quell’uomo. «Peserà più di cento chili, è alto, più alto della media, ma tutti lo chiamano con quel nome piccolo. Indossa da anni la stessa salopette blu sbiadita dal sole, le bretelle appese alle spalle spellate, le falde dei pantaloni masticate dalle suole delle infradito che strisciano lungo il molo …»-
Questa straordinaria agnizione apre sostanzialmente «A Salina il vento cambia», il romanzo di Giacomo Cacciatore e Raffaella Catalano, pubblicato da Edizioni Leima, Palermo (euro 16,00), dando accesso a una storia deliziosa maneggiata con maestria, ironia, spiritus loci (acquisito) e, in definitiva, con la rara capacità di tenere il lettore avvinghiato alle pagine.
«Salutiamo il nostro capitano dei carabinieri che di stare a Salina non ne vuole sapere e scappa appena può» continua Vincenzino scorgendo Franz Pomar, che, con una sacca in spalla, si appresta a scendere dall’aliscafo. Un sangue misto, questo Pomar, figlio di un salinoto e di una tedesca, una delle tante che scendevano e scendono alle Eolie per gustare conoscere il vero mare, gustarne il sapore, provarne i pesci e, possibilmente, incontrare l’amore del Sud, un solo giorno, una settimana e via, salvo complicazioni. La complicazione della mamma di Franz che, dopo qualche tempo, s’è sentita stretta negli spazi limitati dell’isola ed è tornata in patria.
-«Non si dimentichi che è meridionale pure lei» gli dice il maresciallo Annaloro.
-«Mezzo meridionale», specifica Franz Pomar. «E sul lavoro sono inguaribilmente tedesco». Afferra una lattina vuota di Coca Cola e la stritola tra le dita. Poi la lancia verso il cestino. Lo manca.-
E viene il 12 agosto, Sant’Ercolano.
-Franz è sulle spine: per la prima volta, da quando è tornato a Salina, è così vicino a Silvia da non poterla evitare; per la prima volta non sa se preferirebbe essere ignorato, quando lei uscirà dal ristorante … oppure se lo alleggerirebbe l’idea di affrontarla, di spezzare una ritrosia che entrambi hanno scelto, ma forse senza ragione; per la prima volta si rende conto che il tempo non ha sbiadito le emozioni. Essere a pochi metri da lei, carpirne la voce, osservare i suoi gesti così familiari, sempre uguali ache se potenziati dalla rabbia, gli scatena un sentimento dolente, scisso: desiderio e paura, slancio e rammarico …-
13 agosto Sant’Ippolito
-«… una denuncia contro ignoti? Oppure sai chi è stato?» Pomar apre il file di un modulo sul portatile e accende la stampante. «Non lo so». Il tono di Silvia è piatto … Silvia con un colpo di reni avvicina la sedia alla scrivania del capitano, solleva la borsa da terra e la posa sul tavolo. Si alza le maniche. Franz smette di scrivere. Fissa le chiazza violacee che comprono gli avambracci della donna. Hanno una forma inequivocabile: la mora di dita forti, violente. Lei si accorge di quello sguardo … «Quei lividi» , incalza Pomar. Le labbra strette, esangui. «Dimenticali».-
Infine 17 agosto San Giacinto.
-«… non potevo immaginare che le indagini si sarebbero incrociate con …» «Con l’amore» completa la donna.-
9 giorni filati di una storia tesa, pervasa dalla sensualità che solo un’isola come Salina può donare. Una storia circolare, nella quale Franz Pomar assume i volti che le circostanze gli impongono, senza venire meno al suo supremo dovere di ufficiale dell’Arma.
Dopo questi squarci dalla porta socchiusa non vi dirò altro. Anzi vi dirò che è una storia da leggere nella quale i vari registri narrativi si intrecciano producendo un’efficace piece nella quale non è il colore locale, il must dell’attrazione, ma lo sono le donne e gli uomini, certo Pomar, ma soprattutto le femmine di Salina che la animano. Forti dei propri sentimenti e dei propri obblighi.
A Salina il vento cambia. Infatti.
www.cacopardo.it

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La scheda del libro: “A Salina il vento cambia” di Giacomo Cacciatore e Raffaella Catalano (Edizioni Leima)

A Salina il vento cambia - Giacomo Cacciatore,Raffaella Catalano - copertinaA Salina si prepara la festa di Ferragosto, la più importante dell’anno. A finanziarla, richiamando sul posto le scollacciate Italiette, ballerine di fama televisiva nazionale, è l’imprenditore milanese Giampaolo Fratantoni, da anni trapiantato alle Eolie: è certo che l’evento lo aiuterà a raccogliere consensi per diventare il futuro sindaco di Santa Marina, un paesino dell’isola, e dare il via a speculazioni edilizie e altri illeciti. Intanto, nella stazione dei carabinieri si è insediato da poco un nuovo comandante, Franz Pomar, tedesco di madre e salinese di padre. Che ritroverà un suo vecchio amore e un carissimo amico, ma dovrà fare i conti con tutto quello che è mutato durante la sua lunga assenza. Tra ironia e amarezza, tra turisti beoti e nativi divisi tra il nuovo che avanza e la difesa delle tradizioni locali, la notte della vigilia ferragostana imprimerà una svolta inattesa alle vite dei tanti protagonisti. Perché non è facile fronteggiare ciò che accade quando, d’improvviso, il vento cambia.

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