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ANTOLOGIA DI RACCONTI SUL CALCIO CATANIA a cura di Alessandro Russo (intervista)

ANTOLOGIA DI RACCONTI SUL CALCIO CATANIA – AA.VV. (Geo edizioni) – a cura di Alessandro Russo

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Il volume sarà presentato venerdì 29 dicembre 2017 alle 16,30 al Palazzo della cultura di Catania in via Vittorio Emanuele 121: insieme al sindaco Bianco e all’assessore Licandro ci sarà Laura Azzia, coautrice dell’Antologia e con lei l’attore comico Gino Astorina e il giudice-scrittore Santino Mirabella.

Una seconda presentazione si svolgerà lunedì 8 gennaio 2018 alle 17,30 al Castello Leucatia di Catania, in via Leucatia 68: ne discuteranno Tullio Di Cesare, Giuseppe Rapisarda e Domenico Sapienza con la partecipazione straordinaria di Enrico Guarneri e Giuseppe Mascara.

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di Massimo Maugeri

Alessandro Russo è un medico appassionato di lettura e di scrittura. Queste due passioni sono però precedute da un amore, che definirei “ancestrale”, per la squadra di calcio del Catania. Il motivo? Lo scoprirete leggendo questa intervista dedicata alla “Antologia di racconti sul Catania Calcio” (Geo edizioni), curata da Alessandro con il contributo di diversi autori…

– Caro Alessandro, partiamo dall’inizio. Da dove tra origine il tuo amore per il Calcio Catania?
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/5/58/Angelo_Massimino%2C_Catania%2C_1980.jpgMio nonno era il presidentissimo Angelo Massimino, pertanto mi sento una sorta di nipote d’arte rossazzurro. Non posso dire di esser nato dentro il “Cibali”, però sulle tribune del vecchio stadio di Piazza Spedini di sicuro ho imparato a camminare e parlare. Nel ‘75, quando io avevo otto anni, vestivano il rosssazzurro due funambolici bomber. L’uno, Claudio Ciceri, calzettoni alla “cacaiola“ per i novanta minuti della partita e camicia hippy fuori dai blue jeans per tutta la settimana, aveva un innato senso della posizione e un potente stacco di testa. L’altro, Giampaolo Spagnolo, piccoletto di statura ma dalle grandi doti acrobatiche ostentava un eccelso dribbling e uno scatto fulminante. Zelico Petrovic, il nostro guardiapali slavo dalla folta zazzera nera, baffetti alla Clark Gable e sguardo truce, era più bravo di Zoff e di Albertosi. Quando, dagli spalti, risuonavano le note rock dell’inno “Catania è forte e vincerà” il mio cuoricino batteva all’impazzata e mi divertivo più che alla giostra di piazza Nettuno. Quel Catania era imbattibile e tornò rapidamente in B, intanto a scuola litigavo con i miei compagni che tenevano per la Juve, il Toro o l’Inter.

– Come nasce questo tuo nuovo progetto editoriale? Leggi tutto…