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UN ANNO DI @STOLEGGENDO

marzo 3, 2015

https://francescomusolino.files.wordpress.com/2014/02/stoleggendo-logo-def.jpgUN ANNO DI @STOLEGGENDO

Conversazione con Francesco Musolino

di Massimo Maugeri

Seguo il percorso di Francesco Musolino già da diversi anni e non mi stupisce più di tanto il successo che sta riscuotendo l’iniziativa di cui discuteremo nell’ambito di questa conversazione (e che avevo già evidenziato in altre circostanze).
Francesco è un giovane giornalista siciliano (classe 1981), scrive attualmente sul quotidiano “La Gazzetta del Sud”, collabora con diverse testate (cartacee e online), organizza reading ed eventi letterari con l’associazione culturale “La Gilda dei Narratori” e, soprattutto, è l’ideatore del progetto noprofit nato su twitter con l’obiettivo di contribuire a incentivare la lettura: @Stoleggendo, che ha appena compiuto un anno di vita (e ha superato quota 10.000 followers).

– Francesco, partiamo dall’inizio con la solita (banale, ma utile) domanda: come nasce il “progetto @Stoleggendo”?
Francesco MusolinoNasce dal desiderio di condividere la passione della lettura con altri lettori. Sfortunatamente Messina, la città in cui sono nato e vivo, non è proprio il centro culturale della nazione e le occasioni di confronto non sono molte. Invece tutti hanno uno o più profili social. Ma chi l’ha detto che ci si rifugia nel mondo virtuale lo fa per abbrutirsi? Mi piaceva pensare che leggendo un libro, potessi condividere una citazione in un account twitter; tuttavia di pagine così ne esistono centinaia. La svolta è stata l’aver creato la figura del #readerguest, ovvero giornalisti, scrittori, editor e librai di fama nazionale che ogni 1-3 giorni guidano in prima persona l’account del progetto lettura noprofit @Stoleggendo, donando il proprio entusiasmo e i propri consigli di lettura doc.

-Ti aspettavi che potesse raggiungere un successo di queste dimensioni?
Un successo insperato, credimi. Ma ciò dimostra come l’invito alla lettura debba essere semplice e fattivo per poter funzionare e invece di demonizzare i giornali online che condannerebbero la carta stampata dovremmo sfruttarne le caratteristiche; così, allo stesso modo, @Stoleggendo dimostra come si possano coinvolgere followers/lettori mediante un social network essenziale e diretto come Twitter capace di azzerare i gradi di separazione. Amo quella frase che Salinger faceva pronunciare al suo Holden sulla fortuna di poter chiamare il proprio scrittore preferito. Bene, oggi possiamo almeno mandargli un tweet. E magari seguire i suoi consigli di lettura, chissà.

-Quanti “lettori speciali” sei riuscito a coinvolgere?
Nel giro di un anno sono stati ben 123 i #readerguest che si sono alternati con un calendario fittissimo. Ci sono stati tanti scrittori, giornalisti, editor e librai italiani che sono stati coinvolti e a loro volta hanno chiamato in causa altre figure del mondo editoriale, contagiandole con il proprio entusiasmo. Ed è così che questo luogo virtuale è diventato anche un’agorà, da Siracusa sino a Boston, da Messina a Berlino.

-C’è qualche aneddoto particolare che puoi raccontarci con riferimento a questa lunga staffetta tra “reader guest” durata oltre un anno?
Sono successe tante cose belle. In primis gli scrittori best-seller stranieri che sono stati #readerguest come Glenn Cooper e Jon Kalman Stefansson e ancora Laura Imai Messina e Francesca Scotti che hanno twittato dal lontano Giappone. E’ stato bello seguire Anna Da Re a spasso negli States quest’estate e Stefano Piedimonte che per ben due volte ha twittato in treno. Mi ha stupito l’evento ufficiale a BookCity2014 nella libreria di Cristina Di Canio con Annarita Briganti, con tanti lettori e scrittori intervenuti spontaneamente per condividere insieme l’entusiasmo per un’idea divenuta realtà. Sono successe tante piccole grandi cose ma ciò che mi affascina di più è il fatto che quasi in ogni città italiana ci sia un #readerguest da incontrare. Così da un tweet si passa ad un abbraccio.

https://francescomusolino.files.wordpress.com/2014/02/stoleggendo-logo-def.jpg-Una domanda a beneficio di chi non conosce bene Twitter e i suoi meccanismi. Quali sono, secondo te, i principali pro e contro?
Avevo un unico cruccio. Non sapevo se @Stoleggendo avrebbe avuto successo né cosa sarebbe stato ma di certo non volevo che tradisse il galateo di Twitter, la netiquette, invadendo la timeline dei followers con tweet sparati all’impazzata e non volevo le ingerenze dei gruppi editoriali perché ci avrebbero impedito di essere liberi di twittare cosa volevamo. Nel tempo questo progetto è cambiato e cambierà ancora. Siamo ospiti dei principali festival (saremo a LibriCome sabato 14 marzo con il reading #MaestriDiVita) e mediapartner di molti festival di successo (Internazionale a Ferrara, ad esempio) e di ciò sono grato e anche un po’ incredulo. Volevo che questo fosse un progetto capace di parlare di libri seriamente ma senza essere borioso; volevo che avesse un’anima pop perché i libri ci salvano la vita e ci fanno emozionare e divertire ma spesso noi li trattiamo come oggetti sacri ed è così che finiscono persino per fare paura ai più giovani.

-C’è il rischio, a tuo avviso, che l’eccessiva permanenza sui social network (dunque il riferimento è anche a facebook) del pubblico dei lettori possa, paradossalmente, tradursi in un’erosione del tempo libero da destinare alla lettura? Se sì, quale potrebbe essere una “giusta strategia” da adottare?
Senza dubbio è un rischio perché da un post si scorre all’altro, in un lampo si è fatta notte e tanti saluti ai buoni propositi. I social network non sono né buoni né cattivi ma sappiamo che tanti scrittori, come Zadie Smith, hanno applicazioni nel proprio pc per evitare di perdere l’intera giornata a zonzo su Facebook. Mettiamola così, magari stai leggendo – sul Kindle o su carta – e ad un certo punto incappi in una di quelle frasi perfette da fermare il tempo. Una di quelle che Simenon cancellava proprio perché rallentava il flusso di lettura. Mi capita in questi casi, di prendere lo smartphone e twittarla legando gli account dell’autore e della casa editrice, creando un flusso, una chiacchierata magari che mi accompagna nella lettura. Ma altre volte continuo semplicemente a leggere, serenamente.

-Parliamo un po’ più di te. Cosa significa, per un giovane della tua età, fare il giornalista nella Sicilia del 2015?
C’è una domanda di riserva? E’ difficile. Faccio tutto con l’entusiasmo, le email e il telefono. E tanta passione. Ovviamente non essendoci festival o kermesse letterarie di rilievo al Sud e visto che le città siciliane, sono quasi sempre escluse dai tour promozionali tutto è molto complicato e le occasioni di confronto sono ridotte al lumicino. Sarà vero che a Milano alla lunga si stufano di avere sempre eventi letterari sotto casa ma, onestamente, non mi bastano il sole e il mare della mia terra per essere felice. Però non dispero e oggi posso dire di aver intervistato premi Nobel e scrittori di provincia di talento, sempre con passione. Ma lo devo confessare, c’è un piccolo trucco. Quando incontro uno scrittore di cui ho amato il libro continuo a sentirmi un privilegiato e cerco d’essere un megafono garbato, ponendo quelle stesse domande che, spero, gli stessi lettori si pongano leggendolo.

-Per rimanere in tema, dovrei chiederti: cosa stai leggendo? Invece (memore di qualcosa che mi accennasti tempo fa) ti chiedo: stai scrivendo?
Stavo finendo di scrivere qualcosa un anno fa, di questi tempi. Poi da qualche parte nella mia mente balenò l’idea di creare @Stoleggendo e ho dovuto scegliere se continuare a scrivere o fermarmi. Ho scelto la seconda via convinto che le idee vadano affettate al volo prima che scappino via. Se fossi stato un personaggio in un romanzo di Borges, magari sarei riuscito a fare entrambe le cose.

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