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LE TRE DEL MATTINO di Gianrico Carofiglio (recensione)

ottobre 29, 2019

LE TRE DEL MATTINO di Gianrico Carofiglio (Einaudi, Super ET, 2019)

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di Letizia Cunsolo

“Le tre del mattino” è un romanzo che parla di una scoperta e di un viaggio, cioè di quello che accade quando qualcosa che abbiamo sempre conosciuto ed etichettato in un certo modo cambia improvvisamente aspetto ai nostri occhi, e tutt’a un tratto lo vediamo sotto una luce completamente nuova, stupendoci di come non ci fossimo accorti prima di quanto esso fosse diverso da come lo avevamo sempre immaginato.
Così Antonio, adolescente intelligente e sensibile ma anche arrabbiato, figlio di genitori separati, nel corso di due giorni in cui è forzato a rimanere insieme al padre, per di più senza poter dormire, ha modo di riscoprire il genitore, e di rendersi conto di come il proprio giudizio su di lui fino a quel momento fosse stato dettato dalla superficialità e da un equivoco che lo aveva portato ad etichettarlo in modo sommario e impietoso. Nel corso di questi due giorni ognuno dei due protagonisti ha modo di apprendere dell’altro qualcosa che ignorava, o che aveva voluto ignorare, completamente: Antonio scopre un uomo colto, sensibile e amante della musica, che prima di essere uno stimato matematico è soprattutto un uomo, anche se un po’ stanco e ormai arrivato ad un’età in cui ambizione e sicurezza di sé hanno ceduto il passo al dubbio e alla sensazione di aver perso di vista il senso vero della vita; a sua volta il padre vede il figlio, per la prima volta, sotto una luce nuova, ne coglie aspetti di maturità e, addirittura, di una genialità che il ragazzo si era sempre premurato di nascondere, quasi a prendere le distanze da quel padre ingombrante.
Il libro si dipana in un’atmosfera quasi surreale, e la città di Marsiglia, con le sue bellezze ma anche con i suoi quartieri poco raccomandabili, diventa simbolicamente una cornice ideale, un porto franco nel quale i due, liberi dalle convenzioni e dagli obblighi imposti dalla vita quotidiana, hanno la possibilità di disfarsi di tutte le proprie sovrastrutture mentali e sociali, e così di mostrarsi, anche a se stessi, per quello che sono: il padre ritrova un po’ del giovane spensierato e capace di divertirsi che era stato, e il figlio si accorge che la vita può anche essere bella e degna di essere vissuta appieno, ed è proprio questa nuova consapevolezza che permette loro di ricostruire quel legame prezioso ed insostituibile che è il rapporto padre-figlio.
Le tre del mattino è un romanzo che fondamentalmente tratta di speranza e di come la vita, anche quando ci ha bacchettato, ci possa inaspettatamente riservare delle cose belle e preziose che, proprio perché tali, spesso durano poco, ma ci lasciano comunque la dolcezza del ricordo e la potenza dell’esempio: così Antonio, immaginiamo, potrà andare avanti con una nuova sicurezza di sé e vivere un’esistenza piena e realizzata, soffermandosi, di tanto in tanto, nel ricordo di quei due giorni strani e felici che in qualche modo hanno determinato il suo passaggio all’età adulta e consapevole.
È un romanzo bello e struggente, che lascia in bocca un sapore dolce e amaro perché ci fa capire, o forse solo ricordare, quanto sia importante cogliere al volo tutte le occasioni che abbiamo di coltivare un rapporto così fondamentale quale è quello con i genitori, e che vale sempre la pena di farlo, anche perché spesso la vita, impietosamente, ci toglie all’improvviso ciò che avevamo pensato sarebbe durato per sempre.

 

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La scheda del libro: “Le tre del mattino” di Gianrico Carofiglio (Einaudi, Super ET, 2019)

Le tre del mattino - Gianrico Carofiglio - copertinaAntonio è un liceale solitario e risentito, suo padre un matematico dal passato brillante; i rapporti fra i due non sono mai stati facili. Un pomeriggio di giugno dei primi anni Ottanta atterrano a Marsiglia, dove una serie di circostanze inattese li costringerà a trascorrere insieme due giorni e due notti senza sonno. È cosí che il ragazzo e l’uomo si conoscono davvero, per la prima volta; si specchiano l’uno nell’altro e si misurano con la figura della madre ed ex moglie, donna bellissima ed elusiva. La loro sarà una corsa turbinosa, a tratti allucinata a tratti allegra, fra quartieri malfamati, spettacolari paesaggi di mare, luoghi nascosti e popolati da creature notturne. Con una lingua netta, di precisione geometrica eppure capace di cogliere le sfumature piú delicate, Gianrico Carofiglio costruisce un indimenticabile racconto sulle illusioni e sul rimpianto, sul passare del tempo, dell’amore, del talento.

 

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