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IL GIOSTRAIO, di Francesco Patierno (un brano del libro)

Il giostraio di Francesco Patierno, inaugura la collana NeriPubblichiamo il prologo del romanzo IL GIOSTRAIO, di Francesco Patierno
Caracò, 2012 – euro 14

Nello spazio di un freddo e piovoso trimestre autunnale, la tranquillità di un placido paesino delle Marche viene sconvolta da due eventi in apparenza non legati tra di loro. L’arrivo di un misterioso e riservatissimo siciliano, che scortato dai carabinieri prende in affitto l’appartamento di una famiglia del posto, e un orrendo delitto: l’omicidio di un anziano contadino, che lascia le forze dell’ordine a brancolare nel buio. In un alternarsi continuo di piccole e grandi rivelazioni, scopriremo il mistero che avvolge la morte di Marcello De Rosa, e conosceremo il passato di Michele Catania, enigmatico e malinconico protagonista di questa storia.

* * *

Scheda   Il Giostraio

Prologo

«Non ti permettere mai, quando io ti dico una cosa, di dirmi se è un bravo ragazzo o meno» gli dice il signor Franco trattenendo a stento la rabbia.
Michele Catania continua a guidare l’Y10 bianca, cercando di non peggiorare la situazione con un’altra parola di troppo.
Ha paura quando lui lo guarda così, con quegli occhi piccoli e neri che non si fermano mai.
Un minuto prima, il signor Franco gli ha chiesto se conosceva Domingo Buscetta.
Catania abita nello stesso quartiere ed è impossibile che non sappia chi sia, quindi ha dovuto rispondere che sì, lo conosce.
Allora il signor Franco gli ha chiesto di indicarlo a Mangano.
Domingo Buscetta ha una piccola gioielleria in via Scobar ed è il nipote del Buscetta famoso.
Non c’è bisogno di essere un genio per capire che il signor Franco e Mangano sono interessati a tutto, tranne che a fare acquisti in quella gioielleria.
Perciò Catania si mette coraggio, e prova a dirgli che Buscetta è un bravo ragazzo e non ha mai disturbato nessuno nella zona.
È in quel momento che lui gli punta il dito contro e gli dice quella cosa.
«Non ti permettere mai di dirmi se è un bravo ragazzo o meno.»
Poi, c’è silenzio, e solo quando stanno per svoltare nella stradina che porta al fondo Patellaro, il signor Franco parla di nuovo, giusto per chiudere la questione.
«Io sono come Gesù, io do la vita e io la levo.»
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