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GLAM CITY di Domenico Trischitta

dicembre 11, 2014

GLAM CITY di Domenico Trischitta (Avagliano editore, 2014)

Un estratto del libro è disponibile qui…

[GLAM CITY di Domenico Trischitta, sarà presentato mercoledì 17 dicembre, alle ore 18.30, presso la libreria Catania Libri – Viale Regina Margherita 2H, Catania]

di Alessandro Russo

«Sugnu pup­pu, malirittta Catania», si guarda allo specchio e riflette Gerry. «Malirittta Catania, ripete ad alta voce- sugnu pup­pu». Un cappello nero ricopre la sua chioma ondulata, addosso ha un cappotto sagomato, ai piedi appariscenti stivaletti con tacchi alti. È un adolescente stravagante e pare fuggito da Carnaby Street; quando passa da via Etnea la folla lo accoglie con voce strillante: «Tagghiati i capiddi, arrusu do culu». Infine le prepotenti deflagrazioni sonore di Pippo Pernacchia gli percuotono l’anima. Sullo sfondo d’una Catania anni ’70, Glam City di Domenico Trischitta (pg 132 Avagliano Ed., €14) è una storia imperniata su una rivolu­zione del costume. Tra incantesimi e borbottii, in mezzo a folletti che ondeggiano con fare ruffiano salta fuori una narrazione appassionante e intrisa di poesia. La vicenda è ambientata nella capitale sicula di levante, una città nera come la roccia e affumicata dagli spasmi del vulcano più alto d’Europa. Quivi si stagliano le inquietudini del protagonista, in bilico perenne tra moine, sofferenze e ammiccamenti. I fatti prendono piede da un’esplosione di rock psichedelico, nel momento esatto in cui Gerry incrocia a Londra un tipo dai lineamenti dolci e che ben conosce le dinamiche delle pose di moda. Con occhi guardinghi e movenze feline, anche il giovane catanese sogna la gloria e intanto volteggia su una ragnatela di ricatti e bugie. È un trasformista e ama vestire in modo provocatorio: la sua è una vita annacquata con rari luccichii. Per i concittadini però il ragazzo dai travestimenti scintillanti un sacrilegio commette e una belva scappata dalla gabbia rimane. In una struttura narrativa ben congegnata, ravvivano il testo le pennellate letterarie dell’autore, noto drammaturgo e romanziere catanese.
domenico trischitta«Quando scrivo –mi confida, pacato, Domenico Trischitta- cerco d’essere autentico e Glam City è ispirato a personaggi realmente esistiti. Una quarantina d’anni fa questa città ha attraversato una rivoluzione storica fatta di trasgressione e ostentazione nell’abbigliamento, ricordando un po’ la Londra di qualche anno prima. Ancor oggi Catania resta un luogo precario e trasformista e la provvisorietà è legata al fatto che sorge su un terreno vulcanico; in più c’è un camaleontico gioco di mimetismo tra vita notturna mondana e buio malaffare. Ebbene, il barocco dei palazzi si confonde con i colori dell’oscurità, che poi sono quelli del permissivismo imperante, del degrado diffuso, del vortice di morti di mafia»
«Alessandro, –al telefono c’è la mia amica Gabriella Magistro, giornalista– non dimenticare di aggiungere che il racconto cattura, aggroviglia, ed emoziona in un crescendo, in modo energico e suggestivo. Gerry è un adolescente che seduce, soffre, si vezzeggia. Sembra di poterlo vedere lì fuori che cammina, tenendo stretti i suoi sogni, le sue aspirazioni. Seppur segregato dal pregiudizio, è libero, vivo e vero al punto da distrarsi, durante la narrazione, dalla sua identità sessuale per seguirne le vicende e provare le sue emozioni».

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«Quando le eiaculazioni finte del film esplodono, all’unisono partono quelle reali della sala, come all’interno di un grande caleidoscopio… sperma di celluloi­de e sperma viscido e caldo che impregna mani e bocche… e il fascio di luce colpisce volti anonimi e ine­betiti, scoperti e sorpresi di diventare loro stessi film, e per qualche istante lo schermo illuminato diventa un grande fratello spettatore che guarda attori presi dalla strada come in un film di Rossellini». Domenico Trischitta “Glam City”

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