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MONDADORI E RIZZOLI VERSO LA FUSIONE

febbraio 20, 2015

MONDADORI E RIZZOLI VERSO LA FUSIONE

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Confermate le voci che, nelle settimane precedenti, evidenziavano un’interesse del Gruppo Mondadori ad acquisire il Gruppo Rcs libri. Saremmo di fronte a un cambiamento epocale nel settore dell’editoria italiana.

Mondadori controlla Einaudi, Piemme, Sperling & Kupfer, Mondadori Education e Mondadori Electa. Fanno parte del gruppo Rcs : Rizzoli, Bompiani, Fabbri, Sonzogno, Adelphi (57,99%) e Marsilio (50,99%)

La notizia è stata ufficialmente confermata sul sito della stessa Mondadori in data 18 febbraio: “Su richiesta della CONSOB, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. informa di aver sottoposto a RCS MediaGroup S.p.A. una manifestazione di interesse non vincolante relativa a una eventuale operazione di acquisizione dell’intera partecipazione detenuta da RCS MediaGroup S.p.A. in RCS Libri S.p.A., pari al 99,99% del capitale sociale, nonché dell’ulteriore complesso di beni e attività che costituiscono l’ambito librario di RCS MediaGroup“.

Simonetta Fiori, nel suo articolo, pubblicato su Repubblica del 19 febbraio si pone la legittima domanda: “Ma quali potrebbero essere le conseguenze culturali del più potente matrimonio librario della storia italiana? Intanto la nascita di un gruppo editoriale che non ha eguali in Europa. L’annessione di Rizzoli (11,7%) da parte della Mondadori (27%) significherebbe l’occupazione di una fetta del mercato di poco inferiore al 40 per cento. In Spagna il primo marchio è Planeta con il 24%, seguito da Penguin Random House (17). In Francia il più grande tempio editoriale è Hachette (21), con Editis/Planeta al 16 e Gallimard/Flammarion all’11. In Inghilterra il ruolo principe spetta a Penguin Random House (26) seguito da Hachette (17) e Harper Collins (9). Anche in Germania il gigante Bertelsmann non supera il 23%, seguito a distanza da Holtzbrink/Mac Millan (14). Quella italiana sarebbe dunque un’assoluta anomalia, che pone interrogativi sul piano della libera concorrenza: quale margine di azione avrebbero i competitor, ossia il gruppo Gems, Giunti, Feltrinelli e la miriade di piccole e medie case editrici che costituiscono il tessuto culturale del paese?

Segnaliamo i seguenti approfondimenti:

– il servizio su L’Espresso di Enrico Arosio

– le opinioni di Stefano Mauri (presidente, Ad del gruppo GeMS) e dello scrittore Sandro Veronesi sul sito della GeMS Illibraio.it

– la pagina di Dagospia (che propone il citato articolo della Fiori e due articoli usciti su “La Stampa”)

– il punto (in controtendenza) di Sandra Petrignani su Il Foglio

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