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ANTOLOGIA DI RACCONTI SUL CALCIO CATANIA a cura di Alessandro Russo (intervista)

dicembre 22, 2017

ANTOLOGIA DI RACCONTI SUL CALCIO CATANIA – AA.VV. (Geo edizioni) – a cura di Alessandro Russo

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Il volume sarà presentato venerdì 29 dicembre 2017 alle 16,30 al Palazzo della cultura di Catania in via Vittorio Emanuele 121: insieme al sindaco Bianco e all’assessore Licandro ci sarà Laura Azzia, coautrice dell’Antologia e con lei l’attore comico Gino Astorina e il giudice-scrittore Santino Mirabella.

Una seconda presentazione si svolgerà lunedì 8 gennaio 2018 alle 17,30 al Castello Leucatia di Catania, in via Leucatia 68: ne discuteranno Tullio Di Cesare, Giuseppe Rapisarda e Domenico Sapienza con la partecipazione straordinaria di Enrico Guarneri e Giuseppe Mascara.

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di Massimo Maugeri

Alessandro Russo è un medico appassionato di lettura e di scrittura. Queste due passioni sono però precedute da un amore, che definirei “ancestrale”, per la squadra di calcio del Catania. Il motivo? Lo scoprirete leggendo questa intervista dedicata alla “Antologia di racconti sul Catania Calcio” (Geo edizioni), curata da Alessandro con il contributo di diversi autori…

– Caro Alessandro, partiamo dall’inizio. Da dove tra origine il tuo amore per il Calcio Catania?
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/5/58/Angelo_Massimino%2C_Catania%2C_1980.jpgMio nonno era il presidentissimo Angelo Massimino, pertanto mi sento una sorta di nipote d’arte rossazzurro. Non posso dire di esser nato dentro il “Cibali”, però sulle tribune del vecchio stadio di Piazza Spedini di sicuro ho imparato a camminare e parlare. Nel ‘75, quando io avevo otto anni, vestivano il rosssazzurro due funambolici bomber. L’uno, Claudio Ciceri, calzettoni alla “cacaiola“ per i novanta minuti della partita e camicia hippy fuori dai blue jeans per tutta la settimana, aveva un innato senso della posizione e un potente stacco di testa. L’altro, Giampaolo Spagnolo, piccoletto di statura ma dalle grandi doti acrobatiche ostentava un eccelso dribbling e uno scatto fulminante. Zelico Petrovic, il nostro guardiapali slavo dalla folta zazzera nera, baffetti alla Clark Gable e sguardo truce, era più bravo di Zoff e di Albertosi. Quando, dagli spalti, risuonavano le note rock dell’inno “Catania è forte e vincerà” il mio cuoricino batteva all’impazzata e mi divertivo più che alla giostra di piazza Nettuno. Quel Catania era imbattibile e tornò rapidamente in B, intanto a scuola litigavo con i miei compagni che tenevano per la Juve, il Toro o l’Inter.

– Come nasce questo tuo nuovo progetto editoriale?
Da anni insegno scrittura creativa all’interno dell’associazione ‘Scritturiamo’; sei mesi fa, sollecitato da Matteo Patanè, che vive a Bolzano e che colloca il Catania Calcio al primo posto della sua scala gerarchica, mi venne un’idea. Coinvolgere in un gigantesco esercizio di scrittura creativa tanti catanesi costretti ad espatriare per la cronica mancanza di lavoro in Sicilia. I temi scelti per questo laboratorio virtuale erano il legame con la squadra di pallone e il senso di appartenenza di un’intera comunità di cittadini catanesi lontani dalla loro città. L’aneddoto narrato sulla partita del Catania era un pretesto per conoscerci meglio, la scintilla che tramutava vicende rossazzurre in momenti di condivisione, confronto e crescita. Sapevo già che la storia del Catania pullulava di spunti cinematografici e teatrali; sognavo una pubblicazione che poche altre realtà calcistiche avevano in dote. Sono stato bersagliato da email, messaggini su Messenger, note audio su WhatsApp: un’esperienza fantastica.

– Qual è il filo conduttore di tutti i racconti?
Il fil rouge è la liscìa catanese, per questo alle presentazioni istituzionali in programma venerdi 29 dicembre 2017 e lunedì 8 gennaio 2018 ci saranno due “mastri” come gli attori Gino Astorina ed Enrico Guarneri. All’interno del libro sono elencati i tanti rituali scaramantici pre-gara: il lancio del sale dalle tribune, i mortaretti della muschitteria, il volo dei piccioni. Non mancano i mille epiteti che i tifosi del Catania ripetono tutt’oggi ai loro beniamini per spronarli a dare il massimo: «Siti cani motti, siti scecchi ugghiuti. Stamu fitennu vivi.»  Epperò l’antologia di racconti sul Catania Calcio non è solo un corollario di frasi avvolte della tipica liscìa nostrana, ma contiene, tra le altre cose, interessanti riferimenti storici di questa città metropolitana situata ai piedi dell’Etna brontolona. La prefazione è di Salvatore Massimo Fazio, la postfazione l’ha scritta Santino Mirabella, il disegno della copertina l’ha realizzato Cetty Emanuele.
Il primo appuntamento con gli appassionati è fissato per venerdì 29 dicembre 2017 alle 16,30 al Palazzo della cultura di Catania in via Vittorio Emanuele 121. Insieme al sindaco Bianco e all’assessore Licandro ci sarà Laura Azzia, coautrice dell’Antologia e con lei l’attore comico Gino Astorina e il giudice-scrittore Santino Mirabella. La seconda presentazione editoriale dell’Antologia dei racconti sul Calcio Catania si svolgerà, invece, lunedì 8 gennaio 2018 alle 17,30 al Castello Leucatia di Catania, in via Leucatia 68. Ne discuteranno Tullio Di Cesare, Giuseppe Rapisarda e Domenico Sapienza con la partecipazione straordinaria di Enrico Guarneri e Giuseppe Mascara.

– Puoi offrirci una suggestione particolare su qualcuno dei racconti che compongono l’antologia?
Riporto volentieri due frammenti dell’antologia di racconti sul Catania Calcio tratti da  ‘Uzzecchini & dintorni’ di Enzo Salanitro, nato in quel di Mistretta ma in perenne viaggio verso la città dell’elefante.
MIO FRATELLO PINO. Mio fratello Pino soffriva molto durante le partite del Catania, sia che fosse presente o che le ascoltasse alla radio, una volta nel silenzio pre-partita all’arrivo di calciatori e arbitro inveì verso quest’ultimo: «Cornuto». Si girò tutta la curva. Io: «Ma la partita deve ancora iniziare». Lui: «Così almeno è avvisato». Quando il Catania salì in A nel 1983 con i trentacinquemila dell’”Olimpico” eravamo a Mistretta. Mancava una mezz’ora alla fine della partita con la Cremonese. Mio fratello scese in cantina. Durante il commento della partita ogni tanto Pino strillava: «Che fa!» e guai a non rispondergli. Oppure gridava: «Ma quanto dura questa partita!». Alla fine urlai: «Sali, siamo in serie A!». Quanto vorrei che lui fosse qui a trasmettermi le sue tensioni e paure calcistiche. Mio fratello ora che non c’è più era la mia anima, il suo guardarmi era sempre consenso, amore, affetto. L’amore per il Catania è rimasto e spesso allo stadio lo vedo scendere sotto la tribuna per dirmi: «Forza Enzo, vinci questa partita con la vita».
LA BASILICA DI SANT’ANTONIO. Nel 1984 mi trovo a Como, insegnante, in piena Padania. Nelle vicinanze abita il mio amico Nello. Lo contatto verso il fine settimana e gli propongo una gitarella a Padova per visitare la Basilica di Sant‘Antonio con gli affreschi di Pietro Annigoni. Dopo aver preso il treno a Milano, arriviamo e facciamo la nostra visita alla Basilica. All’uscita Nello mi indica alcuni ristoranti dove andare a pranzare. Di colpo dico: «Sai, mi sono ricordato che oggi qui a Padova gioca il Catania». Nello mi guarda con sospetto e mi dice: «Andiamo». Dopo un panino entriamo allo stadio e ci sistemiamo in curva. Inizia la partita e Nello ed io siamo circondati da tifosi patavini, nerboruti e con un cappellino dov’è raffigurata una gallina. Dopo un po’ segna il Padova: 1-0. Tra la gente si sente una vocina catanese: «I nostri calciatori del Catania sono più belli di quelli del Padova». Inizia il secondo tempo e dopo un po’ pareggia Mastalli. Io mi alzo e urlo, il mio amico intanto legge il giornale e mi sussurra: «Non fare il cretino». Un omone con la gallina mi guarda torvo e non smette. Lo guardo anch’io e gli dico: «Se non smetti di guardarmi ti dò una sberla che ti faccio arrivare il cappello in campo». Finisce la partita e il Catania perde 2-1. Sul treno chiedo a Nello se ha apprezzato gli affreschi di Annigoni. Lui mi guarda di nuovo perplesso e mi dice: «La prossima volta dimmelo che andiamo a vedere il Catania».

– In chiusura ti chiederei una riflessione sul rapporto tra sport e narrativa in generale… e con specifico riferimento al gioco del Calcio.
Risultati immagini per pasolini calcioQuando porta con sé lealtà e correttezza, il calcio è il gioco più bello del mondo; lì dentro Pasolini  ci vedeva «un sistema di segni, cioè un linguaggio». Per lui il football aveva «tutte le caratteristiche fondamentali del linguaggio per eccellenza, quello che ci poniamo subito come termine di confronto, ossia il linguaggio scritto-parlato». Non a caso, una mattina, Pier Paolo Pasolini diede ai suoi studenti il tema “Ringraziamento a Saba per le sue poesie sul calcio”. Da lettore onnivoro di romanzi, saggi e racconti quale sono, non nascondo la mia predilezione per tutte le metafore e le similitudini calcistiche. La mia reale fortuna? Avere letto gli articoli di Gianni Brera, ‘Il rigore più lungo del mondo’ di Osvaldo Soriano e “Fuori gioco. Vita bruciata di un calciatore di provincia” di Salvatore Scalia. L’idea che mi son fatto è che il gioco del calcio si compenetra perfettamente nel gioco della letteratura e in quello un po’ più grande della vita. So che siamo in zona “Cesarini” ma vorrei tornare a Pier Paolo Pasolini. Quattro mesi prima di esser assassinato giocò egli una memorabile partita di pallone al “Cibali”, citata a più riprese da Santino Mirabella nella postfazione dell’antologia di racconti sul Calcio Catania.

Grazie, Alessandro. In bocca al lupo per tutto.

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Alessandro Russo Medico ortopedico catanese, sposato con Laura e papà di Matteo, Oriana, Carola e di ‘Scritturiamo’; insegna scrittura creativa, collabora con calciocatania.com e recensisce per ‘Letteratitudine’. Maniaco dello stile e dell’editing, ogni giorno visita, scrive, opera, ingessa e corregge. Autore di ‘Angelo Massimino, una vita per (il) Catania’ Geo Ed., 2007 e ‘Il Russo-azzurro’ Algra Ed., 2016; coautore di ‘Tutto il Catania minuto per minuto.’ Geo Ed., 2010. Suoi racconti e saggi sono in ‘Musica dai saloni, suoni e memorie dei barbieri di Sicilia’ Nuova Ipsa Ed 2009,’Catania nella memoria’ Akkuaria Ed 2009,  ‘Serenate al chiaro di luna’ Nuova Ipsa Ed, 2011 e ‘Merica, Merica. Viaggio verso il nuovo mondo’ Sciascia Ed.2015. ‘Personaggi e vicende di Catania. 3° Vol.’Algra Ed.2016 ‘Sogni e passioni. 60 racconti di vita e cultura’ Medinova Ed 2017

 

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