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SONNO BIANCO di Stefano Corbetta

dicembre 4, 2018

SONNO BIANCO di Stefano Corbetta (Hacca edizioni): incontro con l’autore

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Stefano Corbetta, nato nel 1970, vive nei dintorni di Milano e collabora con alcuni dei maggiori blog letterari e scrive sul quotidiano “Il Cittadino” di Lodi. Musicista jazz, ha suonato in numerosi Festival in Italia e in Europa. Attualmente svolge la professione di Interior designer.

Ha pubblicato: “Le coccinelle non hanno paura” (Morellini).

Il suo nuovo romanzo si intitola “Sonno bianco” e lo ha pubblicato per Hacca edizioni.

Abbiamo incontrato l’autore e gli abbiamo chiesto di parlarci di questo suo nuovo libro…

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«Mi sono ritrovato a scrivere “Sonno bianco” senza sapere che stava nascendo un romanzo», ha raccontato Stefano Corbetta a Letteratitudine. «È mia abitudine scrivere ogni giorno, anche solo due cartelle; tendo a essere metodico, se si tratta di scrittura, e a volte è successo di ritrovarmi di fronte a qualcosa di interessante, o più propriamente, come in questo caso, di perturbante.
È un privilegio, ogni volta. In questo caso si è trattato di un’immagine emersa dalla scrittura, che con una certa insistenza chiedeva di essere raccontata, un’immagine piuttosto semplice: due ragazze, identiche, dentro una stanza bianca; una di loro in piedi, di spalle, l’altra sdraiata su un letto d’ospedale, probabilmente in stato d’incoscienza. È stato a quel punto che ho cercato di fare ordine; mi è da subito parsa vacillante, come una idea ferita che chiedeva di essere curata. Ho tentato quindi di capire come sarebbe stato possibile entrare nel mondo di chi vive in stato vegetativo, rinchiuso dentro un silenzio impenetrabile; dall’altra parte avevo anche bisogno di sondare la gemellarità e le sue prerogative. Tutto questo ha richiesto molto tempo e lentamente ho capito che le due tematiche erano complementari: il doppio, in assenza di una delle due protagoniste, sarebbe uscito rafforzato, con un grande potenziale narrativo che mi sembrava inedito. L’istituto Palazzolo di Milano è stato il luogo dove ho respirato quel silenzio, lì ho incontrato persone straordinarie come la dott.ssa Guya Devalle, che mi ha aiutato a entrare in un mondo sospeso in cui tutto sembrava irreale e che poi ho riversato in parte nel romanzo. In realtà “Sonno bianco” è la storia di Emma, la protagonista sopravvissuta all’incidente che causa lo stato vegetativo di Bianca, la sua gemella: mi interessavano le relazioni familiari di chi resta e cerca di colmare un vuoto, l’equilibrio tra il silenzio e le parole che usiamo per cercare di dare una spiegazione alle cose che accadono, la vita di un’adolescente che sta per diventare donna e che cerca il proprio volto».

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Un estratto di SONNO BIANCO di Stefano Corbetta (Hacca edizioni)

Adesso a Emma mancava Bianca, le mancavano le risate e i litigi con lei, le ore a leggere insieme, le parole a cui Emma si aggrappava per farsi cullare. Tutto si plasmava sotto la forza di quelle due piccole vite che avanzavano. Benvenute!, sembrava dir loro il mondo. Avrebbe voluto averla lì vicino per parlarle di nuovo e portarla con sé a una lezione di teatro, per farle vedere quanto fosse diventata brava. Forse Bianca e le avrebbe detto che una zoppa non avrebbe mai potuto calcare un palcoscenico, ma era certa che sua sorella le avrebbe sorriso, si sarebbe avvicinata e l’avrebbe abbracciata. La foto di loro due ai bordi di una piscina e la sempre sulla scrivania, vicino alla portapenne di cartone e maccheroni, un lavoretto che Bianca aveva fatto la scuola materna e che le aveva regalato. Ogni tanto Emma si divertiva confondere i nomi: Othie e Oth erano intercambiabili, due bambine uguali in tutto tranne che per il loro piccolo cuore. E Bianca stava al gioco. Perché avevano la voce uguale, gli stessi occhi, e anche se non vestivano mai allo stesso modo; la loro somiglianza era prima di tutto qualcosa che avevano iniziato a costruire fin da piccole, molto prima del momento in cui capisci che un vestito non conta niente.

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La scheda del libro
Emma e Bianca sono identiche, nel viso e nel corpo. Inseparabili. Finché un terribile incidente le divide e costringe Bianca in un letto di ospedale, dentro una bolla fatta di silenzio e attesa. Emma sarà allora costretta a crescere intrappolata nel sonno della sorella: ora la sua vita è soltanto il riflesso di quegli occhi spenti, un mondo fatto di sogni monchi e intenti non realizzati. Ormai adolescente, il teatro, la storia d’amore con il suo insegnante di recitazione e un piccolo pianista virtuoso, figlio dei vicini, non bastano più a rendere normale la sua esistenza. Perché a ricordarle la colpa, ci sono sua madre, che annientata dal dolore si è rifugiata nella solitudine della sua stanza per proteggere un segreto, e un padre che a fatica prova a preservare i fragili equilibri rimasti. Solo le note di Beethoven e Chopin, portate da un ragazzo gentile e attento, sembrano riempire quel vuoto in cui Emma sta scomparendo. Ma mentre un nuovo metodo di indagine scientifica cerca di aprire un varco nel sonno di Bianca, c’è chi a quella speranza ha deciso di opporre una resa. In una sostituzione di silenzi e congedi, ognuno si troverà a dover fare i conti con i propri rimorsi, e così tentare un nuovo inizio attraverso le parole e i suoni che sarà riuscito a custodire.

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