Home > Autoracconti d'Autore (gli autori raccontano i loro libri) > JACOPO DE MICHELIS racconta LA STAZIONE (Giunti)

JACOPO DE MICHELIS racconta LA STAZIONE (Giunti)

febbraio 12, 2022

Come nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: JACOPO DE MICHELIS racconta il suo romanzo “La stazione” (Giunti)

* * *

di Jacopo De Michelis

“Possente come una fortezza, solenne come un mausoleo, enigmatica come una piramide egizia”, la stazione Centrale di Milano, nella quale ho ambientato il mio thriller, risulta ben più che una semplice scenografia sul cui sfondo accadono le vicende narrate. Ne è a pieno titolo uno dei personaggi, forse addirittura la vera protagonista.
Se la prima scintilla del romanzo mi si è accesa in testa nel periodo stesso in cui si svolge – i primi anni duemila, poco prima della grande ristrutturazione che ha trasformato radicalmente la Centrale – mentre leggevo un articolo su quello che sarebbe diventato noto come il “binario 21”, il binario del vecchio scalo merci sotterraneo da cui durante la Seconda guerra mondiale partivano in segreto i convogli carichi di deportati diretti verso i lager nazisti, le sue radici affondano ancora più indietro, nell’oscura fascinazione che quell’edificio tetro e colossale all’ombra del quale sono nato e cresciuto – casa dei miei era lì a due passi – ha esercitato su di me fin da bambino.
I principali nuclei narrativi attorno ai quali si snoda la trama – incentrata su due misteri che i protagonisti cercano di svelare, scoprendo a poco a poco che fanno parte di un unico mistero molto più pericoloso e inquietante annidato nei labirintici sotterranei abbandonati della stazione – sono ispirati a un fatto storico e a una leggenda metropolitana relativi alla Centrale. Si può dire insomma che sia stata proprio quest’ultima a dettarmi una storia che non potrebbe svolgersi da nessun’altra parte.
Quella “cattedrale del movimento”, secondo la definizione che ne diede il suo architetto Ulisse Stacchini, il cui stile architettonico eterogeneo e pomposo era stato ironicamente battezzato come “assiro-milanese”, oggi non è solo uno dei monumenti più riconoscibili e rappresentativi della città e una delle sue principali porte d’accesso. Può essere considerata alla stregua di una cartina tornasole capace di rivelarne il livello di degrado sociale e, fin dall’inaugurazione nel 1931, la sua storia è indissolubilmente intrecciata con quella di Milano, anche in alcune delle sue pagine più buie.
Sono tutti aspetti che ho trattato nel libro, inserendoli in una cornice romanzesca che ha fatto della stazione una via di mezzo tra una casa infestata dai fantasmi del passato e una sorta di “isola misteriosa” – quella di Verne, ma anche quella di Lost – dove avvengono fenomeni inspiegabili che i protagonisti si sforzano affannosamente di decifrare.

(RIproduzione riservata)

© Jacopo De Michelis

* * *

La scheda del libro: “La stazione” di Jacopo De Michelis (Giunti)

Milano, aprile 2003. Riccardo Mezzanotte, un giovane ispettore dal passato burrascoso, ha appena preso servizio nella Sezione di Polizia ferroviaria della Stazione Centrale. Insofferente a gerarchie e regolamenti e con un’innata propensione a ficcarsi nei guai, comincia a indagare su un caso che non sembra interessare a nessun altro: qualcuno sta disseminando in giro per la stazione dei cadaveri di animali orrendamente mutilati. Intuisce ben presto che c’è sotto più di quanto appaia, ma individuare il responsabile si rivela un’impresa tutt’altro che facile. Laura Cordero ha vent’anni, è bella e ricca, e nasconde un segreto. In lei c’è qualcosa che la rende diversa dagli altri. È abituata a chiamarlo “il dono” ma lo considera piuttosto una maledizione, e sa da sempre di non poterne parlare con anima viva. Ha iniziato da poco a fare volontariato in un centro di assistenza per gli emarginati che frequentano la Centrale, e anche lei è in cerca di qualcuno: due bambini che ha visto più volte aggirarsi nei dintorni la sera, soli e abbandonati.Nel corso delle rispettive ricerche le loro strade si incrociano. Non sanno ancora che i due misteri con cui sono alle prese confluiscono in un mistero più grande, né possono immaginare quanto sia oscuro e pericoloso. Su tutto domina la mole immensa della stazione, possente come una fortezza, solenne come un mausoleo, enigmatica come una piramide egizia. Quanti segreti aleggiano nei suoi sfarzosi saloni, nelle pieghe dolorose della sua Storia, ma soprattutto nei suoi labirintici sotterranei, in gran parte dismessi, dove nemmeno la polizia di norma osa avventurarsi?Per svelarli, Mezzanotte dovrà calarsi nelle viscere buie e maleodoranti della Centrale, mettendo a rischio tutto ciò che ha faticosamente conquistato. Al suo ritorno in superficie, non gli sarà più possibile guardare il mondo con gli stessi occhi e capirà che il peggio deve ancora venire.La stazione è, allo stesso tempo, thriller e romanzo d’avventura. Mescolando i generi più popolari con vorticosa generosità d’invenzione, Jacopo De Michelis continuamente apre e chiude davanti agli occhi del suo lettore le porte di storie differenti eppure sempre collegate, e lo conduce in giro per sotterranei favolosi e inquietanti senza mai perdere il filo di Arianna della sua scatenata gioia di raccontare.

* * *

Jacopo De Michelis è nato a Milano nel 1968 e vive a Venezia, dove lavora come editor presso Marsilio Editori. È stato traduttore, curatore di antologie, consulente editoriale e docente di narratologia alla NABA di Milano. Appassionato di fotografia, pubblica i suoi scatti su Instagram come @geidiemme. La stazione è il suo primo romanzo.

* * *

© Letteratitudine – www.letteratitudine.it

LetteratitudineBlog / LetteratitudineNews / LetteratitudineRadio / LetteratitudineVideo

Seguici su Facebook TwitterInstagram