Home > Recensioni > FAIRY TALE di Stephen King (Sperling and Kupfer) – recensione

FAIRY TALE di Stephen King (Sperling and Kupfer) – recensione

novembre 8, 2022

Fairy Tale - Stephen King - copertina“Fairy Tale” di Stephen King (Sperling & Kupfer – traduzione di Luca Briasco)

* * *

di Erika Di Giorgio

Fairy Tale”, il nuovo romanzo di Stephen King, ci riavvicina ancora una volta al taglio classico delle storie del Re che hanno fatto Storia. Soprattutto quelle – e sono diverse – che hanno adolescenti per protagonisti e che attingono alle caratteristiche tipiche della narrazione d’avventura intrisa di venature horror e fantasy.
L’eroe di questa storia è, appunto, un diciassettenne che risponde al nome di Charlie Reade. Classico bravo ragazzo. Uno di quelli che va bene a scuola e che eccelle nelle attività sportive: in particolare nel baseball e nel football. È sua, la voce narrante della storia. Sin da subito, il giovane Charlie, ci offre uno spaccato dolente della sua vita. Sua madre è morta in un incidente automobilistico (travolta da un camion mentre camminava su un ponte… e qui viene alla mente l’incidente che ha devastato anni fa lo stesso Stephen King e al quale è sopravvissuto per miracolo) quando lui aveva appena sette anni. Ma la morte della madre non è la sola tragedia che ha afflitto il piccolo Charlie. All’evento luttuoso si è aggiunto l’atteggiamento del padre, che ha ceduto alla propria fragilità affondando nelle sabbie mobili dell’alcolismo, sebbene in seguito cercherà di sottrarsi dalla schiavitù del bere. Questo, in ogni caso, è il contesto di difficoltà in cui si è trovato a muoversi Charlie e che funge da premessa alla narrazione.
La storia vera e propria comincia quando, un giorno, Charlie, avvicinandosi alla casa in cima alla collina conosciuta da tutti come «la Casa di Psycho», sente degli strani rumori. Un cane che abbaia. Latrati che in verità suonano quasi come lamenti. Charlie si introduce nella proprietà, nonostante la paura iniziale, e scopre che in effetti c’è qualcosa che non va. C’è un vecchio riverso ai piedi di una scala. Ha una bruttissima frattura alla gamba. Si tratta del signor Howard Bowditch, il vecchio scorbutico che vive lì recluso. Accanto a lui, il suo cane, chiamato Radar, che nell’immaginario dei ragazzi del luogo è sempre stato descritto come una terribile belva paragonabile al Cujo del famoso film (e qui King si autocita), mentre adesso è solo una cagna sgangherata, invecchiata come il suo padrone, che non ci mette tanto ad affezionarsi al ragazzo.
Charlie chiama l’ambulanza e salva Bowditch da situazioni ben peggiori. Non solo. Decide, con il benestare del vecchio, di prendersi cura della cagna. Noi lettori veniamo introdotti nel cuore pulsante della narrazione quando il signor Bowditch lascia a Charlie una cassetta all’interno della quale ha registrato una storia incredibile, un segreto che ha tenuto nascosto tutta la vita: all’interno del capanno sempre chiuso a chiave, che più volte aveva attirato l’attenzione del ragazzo, si nasconde la porta d’accesso a una realtà parallela dove forze del Bene e del Male sono impegnate a combattere una battaglia che avrà riflessi tragici sul nostro stesso mondo. Charlie e Radar, naturalmente, si troveranno coinvolti in questo conflitto. E qui comincia la parte epica e più coinvolgente della narrazione.
Non voglio svelare molto su ciò che accadrà a Charlie quando si troverà a varcare quella soglia. Preferisco ricongiungermi a quanto accennato in premessa evidenziando – come hanno già fatto tanti critici e recensori – alcune connessioni con altre storie kinghiane destinate a innescare la gioia di tanti fan. Il riferimento è, in particolare, a “Il Talismano” (scritto a quattro mani con il compianto Peter Straub) e alla serie della Torre Nera. Ne “Il Talismano” un ragazzo di nome Jack deve viaggiare attraverso due versioni degli Stati Uniti, quella reale e una magica, per salvare sua madre. Nella Torre Nera, un ragazzino di nome Jake si ritrova anch’egli in un altro mondo con una missione da compiere.
Insomma, in “Fairy Tale” è possibile gustarsi una classica storia kinghiana di quelle buone, magnificamente tradotta nella nostra lingua da Luca Briasco che (dopo le ottime traduzioni di altri recenti libri di King offerteci da Giovanni Arduino e Wu Ming 1) si riconferma di fronte al nostrano pubblico dei lettori come il probabile vero erede di Tullio Dobner, lo storico traduttore italiano del Re.
In chiusura, un cenno su quanto il buon vecchio Steve ha dichiarato alla stampa americana con riferimento alla genesi di questo libro. “Fairy Tale” nasce nel bel mezzo della pandemia da Covid-19. Lo stimolo, l’immagine che ha innescato il fantasioso flusso narrativo ha a che fare con la visione di una “vasta città deserta… deserta, ma viva… le strade vuote, gli edifici infestati, una testa di gargoyle che giace capovolta sulla strada… un enorme palazzo tentacolare con torri di vetro così alte che le loro punte trapassano le nuvole”. È da queste visioni che nasce “Fairy Tale”. Il resto, è frutto del buon lavoro e dell’esperienza di uno scrittore che poche settimane fa è stato preso in considerazione tra i papabili della vittoria del Premio Nobel per la Letteratura 2022 e che, nonostante gli anni che avanzano e il vertiginoso numero di romanzi già pubblicati, non ha perso la magia fiabesca della sua prolifica e inesauribile penna.

 * * *

https://www.sperling.it/content/uploads/2017/12/0000113FAU-150x150.jpg?x33294STEPHEN KING vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha e la figlia Naomi. Da più di quarant’anni le sue storie sono bestseller che hanno venduto 500 milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato registi famosi come Stanley Kubrick, Brian De Palma, Rob Reiner, Frank Darabont. Oltre ai film tratti dai suoi romanzi, vere pietre miliari come Stand by me – Ricordo di un’estate, Le ali della libertà, Il miglio verde, It – per citarne solo alcuni – sono seguitissime anche le sue serie TV. Per i suoi meriti artistici, il presidente Barack Obama gli ha conferito la National Medal of Arts. Nel 2018 ha ricevuto il PEN America Literary Service Award.

* * *

© Letteratitudine – www.letteratitudine.it

LetteratitudineBlog / LetteratitudineNews / LetteratitudineRadio / LetteratitudineVideo

Seguici su Facebook TwitterInstagram